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- Aldo Bernardis | Architetture a Lignano 1953-2003 | Ville di Lignano
Aldo Bernardis | Architetture a Lignano 1953-2003 2024 Giulio Avon Gaspari Editore "Architetture a Lignano 1953-2003" esplora il contributo dell'architetto Aldo Bernardis nella città balneare, evidenziando la sua visione unica e l’impronta che ha lasciato nelle costruzioni locali. Indietro Scopri di più... Aldo Bernardis: Architetto e Protagonista di Lignano Lignano Sabbiadoro, una località balneare celebre per la sua vivacità turistica e il fascino naturale, è anche un palcoscenico privilegiato per l'architettura del Novecento. Tra i protagonisti di questo fervente periodo di innovazione, emerge la figura di Aldo Bernardis (1925-2012), architetto che, a partire dagli anni Cinquanta, ha contribuito a definire l'identità urbana di Lignano attraverso edifici che ancora oggi rappresentano luoghi simbolo della città. Il volume "Architetture a Lignano 1953-2003" (Gaspari Editore), a cura di Giulio Avon e Ferruccio Luppi, si propone di restituire, attraverso una raccolta di fotografie, disegni e testimonianze, il percorso professionale di Bernardis e il suo legame con la città. Disponibile la pubblicazione “ Architetture a Lignano 1953-2003 ” monografia sull’Arch. Aldo Bernardis, spedizione gratuita. I fondi raccolti saranno impiegati per sostenere i progetti di valorizzazione culturale del patrimonio architettonico promossi dell’ Associazione Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano . Per info scrivere alla nostra mail: raggiearchitetture@villedilignano.it Un'Architettura che Dialoga con il Paesaggio Bernardis, noto per il suo approccio sperimentale, ha operato in un contesto che si stava rapidamente trasformando in una meta turistica internazionale. La sua architettura, pur radicata nella tradizione locale, ha saputo interpretare le nuove esigenze del tempo libero, creando edifici che sono diventati non solo funzionali ma anche estetici, fortemente riconoscibili e emblematici del paesaggio lignanese. La "terrazza", il Kursaal, lo Yachting Club, il Tenda Bar e la Marina Uno sono solo alcuni dei suoi progetti più celebri, luoghi che, per i residenti e i turisti, sono diventati parte integrante dell’esperienza della città. In un periodo in cui Lignano stava esplorando una propria identità architettonica e urbanistica, Bernardis riuscì a coniugare elementi di modernismo con il rispetto per il paesaggio naturale. Il suo approccio, influenzato anche dalle esperimentazioni avvenute a Venezia durante gli anni universitari, ha avuto un ruolo centrale nel definire un’estetica che sapesse dialogare con l’ambiente circostante. Le sue opere sono caratterizzate da una forte componente di innovazione, ma anche da una consapevolezza dei valori locali e tradizionali. Bernardis e la Creazione di Icone Visive: La Terrazza a Mare e il Kursaal Un aspetto interessante del lavoro di Bernardis è la sua capacità di conciliare funzionalità e bellezza. Le sue opere non sono semplici edifici, ma scenari che riflettono la vivacità e lo spirito della località turistica. La Terrazza a Mare, ad esempio, si erge come un’icona visiva lungo la spiaggia, un punto di riferimento che riesce a combinare il valore estetico con quello pratico, offrendo uno spazio aperto e accogliente per i visitatori. Questo approccio è anche evidente nel Kursaal, che continua a segnare il profilo costiero di Lignano, diventando non solo un edificio ma un simbolo di svago e divertimento. Sperimentazione e Tradizione nelle Prime Opere: La Villa Prevedello Il legame di Bernardis con la città non si limita alla progettazione di edifici pubblici e turistici. Le sue prime opere, come la Villa Prevedello (1954-1955), ribattezzata "la Pagodina", rappresentano un'importante fase di sperimentazione, in cui Bernardis esplorava nuove modalità di rapporto con lo spazio e la natura. Questo edificio, purtroppo demolito all'inizio del nuovo millennio, è un esempio lampante della sua capacità di fondere architettura moderna e paesaggio. La Villa Prevedello, progettata come rifugio estivo per la famiglia dell'architetto, è emblematica della sua ricerca di una sintesi tra funzionalità e poetica, dove ogni dettaglio contribuiva a creare un ambiente armonico e in sintonia con il paesaggio circostante. Casa Caselli: Innovazione e Connessione con l'Esterno Un altro progetto significativo di Bernardis è la Casa Caselli (1954-1955), che si distingue per la sua pianta articolata e la sua disposizione spaziale innovativa. La casa è composta da due appartamenti separati, ma strettamente legati da un’architettura che privilegia la visibilità verso l’esterno, con ampie vetrate angolari che creano un rapporto diretto con il giardino. Il restauro del 1976 a cura di Paolo Pascolo e successivamente quello di Alberto Barazzutti hanno permesso di conservare e attualizzare la qualità di questo edificio, che rappresenta uno degli esempi più riusciti di architettura residenziale a Lignano. Villa Borgnolo e Villa Brustio: Architettura e Paesaggio in Armonia Villa Borgnolo (1955-1956) e Villa Brustio (1955-1958) sono altre due opere significative di Bernardis, che riflettono la sua attenzione al paesaggio e alla necessità di adattare l’architettura alle peculiarità del territorio. Villa Borgnolo, con il suo tetto a falde che si estende oltre il perimetro, è un esempio di come l’architetto sappia sfruttare le piante e i cornicioni per proteggere gli abitanti dal sole, mentre Villa Brustio si distingue per la sua copertura in paglia e canne palustri, che evoca l’immagine del casone dei pescatori, creando un legame con le tradizioni locali. Villa Dada: Un'Espressione di Modernità e Leggerezza Tra le opere più audaci di Bernardis vi è anche Villa Dada (1961-1963), caratterizzata dalla sua copertura piana e dalle travi a vista, che allontanano l’edificio dalle tradizionali forme vernacolari, proponendo invece un'architettura di grande modernità e leggerezza. Un Omaggio alla Conservazione dell'Architettura Moderna di Lignano La pubblicazione a cura di Giulio Avon e Ferruccio Luppi si inserisce in un più ampio sforzo di conservazione e valorizzazione dell’architettura moderna a Lignano, un patrimonio che rischia di essere dimenticato o sovrastato da nuove costruzioni. Attraverso questo volume, si intende non solo celebrare il lavoro di Aldo Bernardis ma anche sensibilizzare il pubblico e le future generazioni sull'importanza di preservare e comprendere le radici architettoniche di una città che ha saputo coniugare bellezza, funzionalità e innovazione. La Memoria di Aldo Bernardis: Un Legato di Creatività e Innovazione Con questo omaggio, la memoria di Bernardis, così come quella delle sue opere, continua a vivere, testimoniando la forza creativa e la passione di un architetto che ha contribuito a dare forma all’identità di Lignano nel Novecento. Precedente Successiva
- Villa Spezzotti | Ville di Lignano
Villa Spezzotti Marcello D’Olivo 1955 – 1957 Arco del Maestrale, 2, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Villa su tre piani a pianta curvilinea, costruita su anelli concentrici. Spazi dinamici, fluide prospettive e scenografie architettoniche. Indietro L’architettura dinamica e sperimentale di Marcello D’Olivo Un capolavoro di libertà compositiva Tra le ville più audaci e sperimentali del primo sviluppo urbanistico di Lignano Pineta, Villa Spezzotti rappresenta un punto culminante della ricerca spaziale e formale di Marcello D’Olivo .Costruita tra il 1955 e il 1957, è l’ultima delle sue celebri residenze a pianta curvilinea, pensata come epilogo e manifesto progettuale dell’architettura a spirale, in dialogo con il piano urbanistico che egli stesso aveva concepito per la località. Questa casa non si limita ad abitare lo spazio: lo trasforma , lo interpreta , lo espande in una narrazione architettonica aperta e centripeta. La pianta: una spirale fluida disegnata su quattro centri Il progetto di Villa Spezzotti nasce su una maglia geometrica composta da anelli concentrici , distanziati regolarmente di un metro, e generati da quattro diversi centri .Questo sistema crea una composizione organica, asimmetrica e centrifuga , che si oppone alla simmetria e alla griglia ortogonale della casa tradizionale. D’Olivo progetta una pianta fluida , senza spigoli, dove lo spazio è in continuo movimento . Le curve non sono solo un espediente formale, ma strumenti di costruzione spaziale e narrativa . In questa villa, come in un racconto, ogni ambiente è una scena che conduce a quella successiva, in una sequenza scenografica di grande intensità visiva . Tre livelli e una gerarchia dei percorsi La villa si sviluppa su tre piani , secondo una logica distributiva raffinata: Al piano inferiore , parzialmente interrato, si collocano i servizi, locali tecnici e spazi secondari. Il piano nobile ospita l’abitazione principale, accessibile tramite una rampa che introduce all’atrio baricentrico , vero cuore dell’organismo architettonico. Dal terrazzo panoramico , una scala esterna conduce alla copertura praticabile , ideata come spazio all’aperto, solarium e punto di osservazione. Ogni piano è pensato per valorizzare la sequenza dei movimenti , attraverso brevi rampe, passaggi obliqui e assenza di corridoi convenzionali . Solo le pareti divisorie tra le camere mantengono la linearità, mentre il resto dell’organismo si modula in linee curve e diagonali che seguono l’energia del sito. La scena dello spazio: luci, viste e flussi Il genius loci della villa è la sua scenografia interna , pensata per mutare continuamente secondo i punti di vista . Le pareti curve, le aperture, i percorsi inclinati e la connessione tra interno ed esterno generano scorci prospettici inediti , varchi visivi imprevisti , percorsi luminosi filtrati dal verde . La zona giorno è un ambiente passante , aperto su entrambi i lati, che si estende fino al terrazzo. La scaletta esterna verso il tetto crea una nuova dimensione, verticale e simbolica, che completa il percorso narrativo dell’abitare. Materiali e struttura: coerenza con la visione progettuale Villa Spezzotti è realizzata con una struttura mista in cemento armato e muratura . I materiali sono lasciati a vista o trattati con finiture minimali, in modo da non interrompere il flusso compositivo .La rampa, il telaio del terrazzo e le linee delle murature seguono con coerenza le curve strutturali , esprimendo un’idea di architettura che non si adatta allo spazio, ma lo plasma . L’accesso è volutamente non monumentale , ma graduale, silenzioso, coerente con l’intenzione di inserire l’edificio nel verde senza soluzione di continuità. La “casa senza rette”: un atto di rottura e innovazione D’Olivo stesso descrisse Villa Spezzotti come una delle sue opere più libere.Qui le linee rette sono bandite (fatta eccezione per alcune divisioni funzionali), e lo spazio si articola secondo logiche organiche e intuitive .Questa scelta progettuale lo allontana dai modelli razionalisti ancora dominanti in quegli anni e lo avvicina alle sperimentazioni internazionali di architetti come Wright, Niemeyer, Utzon , che cercavano nell’architettura forme più vicine al corpo e al paesaggio . Conclusione: una casa che racconta il paesaggio attraverso il movimento Villa Spezzotti non è solo una casa: è un paesaggio costruito , un’ idea di spazio come sequenza e trasformazione , una sintesi di visione architettonica e poetica . Nel contesto di Lignano Pineta, essa rappresenta il canto del cigno dell’esperienza di D’Olivo con la spirale urbanistica: un’opera che chiude un ciclo progettuale , e che ancora oggi affascina per il suo coraggio linguistico e valore sperimentale . Promuoverne la conoscenza e la tutela significa difendere una delle più importanti testimonianze dell’architettura organica italiana del dopoguerra . Precedente Successiva
- Il Treno | Ville di Lignano
Il Treno Marcello D'Olivo, Edoardo Belgrado, Adelsi Bulfoni 1952 – 1960 Raggio dell'Ostro, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Edificio a due piani con negozi e abitazioni lungo la spina dei servizi di Lignano Pineta, progettato da Marcello D'Olivo. Un'icona moderna tra architettura e paesaggio. Indietro L'Architettura lineare e paesaggio urbano nel cuore di Lignano Pineta Progettato dall’architetto Marcello D’Olivo tra il 1952 e il 1954, e realizzato in tre fasi successive (1954, 1957-58 e 1959-60), l’edificio in linea denominato comunemente “Il Treno” rappresenta uno dei primi e più significativi interventi architettonici realizzati all’interno del piano urbanistico spiraleiforme di Lignano Pineta , località balneare d’avanguardia del dopoguerra. Inserito lungo la “spina dorsale” dei servizi, l’edificio percorre per oltre 110 metri la sinusoide che collega il centro della spirale urbanistica al fronte mare, configurandosi come infrastruttura multifunzionale e simbolica. Una sintesi tra architettura e urbanistica Il progetto è esemplare per la sua capacità di fondere architettura, paesaggio e viabilità urbana. Non si tratta semplicemente di un edificio commerciale con residenze sovrastanti, ma di un’ architettura di connessione .“Il Treno” è parte integrante della promenade , che scorre tra i negozi e il pergolato verde sorretto da montanti curvi: un sistema continuo di spazio pubblico, ombra, movimento e sosta, che dialoga con l’architettura e con la vegetazione autoctona. Il riferimento diretto è all’idea di “paesaggio architettonico totale”, in cui strada, pergolato, portico e verde concorrono a costruire l’esperienza dello spazio urbano. La copertura a pagoda , visivamente leggera e ricurva, richiama l’organicismo internazionale, evocando un dialogo con le fronde dei pini marittimi, tipici della zona. Tipologia e tecniche costruttive: prefabbricazione sperimentale Dal punto di vista tipologico, “Il Treno” è un edificio in linea bifunzionale , con negozi al piano terra e appartamenti residenziali al primo piano . I sette corpi di fabbrica che lo compongono presentano una leggera curvatura planimetrica, in armonia con la sinuosità della strada. La struttura è realizzata con moduli prefabbricati , una scelta progettuale e costruttiva che riflette la necessità di tempi rapidi e costi contenuti. Il sistema costruttivo include: Piloni prefabbricati in cemento armato Muri faccia a vista con bugne quadrate Serramenti in metallo e solai prefabbricati Elementi decorativi in calcestruzzo Montanti e coperture curvilinee del pergolato Per accelerare i lavori fu impiegata una gru montata su binari , proveniente dalla Germania, capace di posizionare i diversi elementi prefabbricati lungo l’intero sviluppo dell’edificio. Si tratta di un uso del prefabbricato misto piuttosto raro nel panorama italiano dell’epoca, e testimonia la modernità tecnica e progettuale del cantiere D’Olivo. Architettura organica e visione urbanistica L’edificio assume un valore strategico nella visione sistemica di Marcello D’Olivo per Lignano Pineta. La scelta di integrarlo nella “spina dei servizi” rende evidente la volontà di costruire un tessuto urbano attivo , dove le funzioni residenziali e commerciali convivano in modo fluido. Lo stile adottato oscilla tra il razionalismo mediterraneo e suggestioni neoespressioniste , dove le forme si adattano al contesto naturale. La pagoda non è un vezzo formale, ma un gesto architettonico dialogico , che rompe la monotonia del parallelepipedo funzionale e introduce un’armonia “morbida” tra artificiale e paesaggio. La mancata estensione e la versione incompiuta Inizialmente, il progetto prevedeva una conclusione scenografica: un edificio a sei piani che avrebbe chiuso simbolicamente il Treno verso il mare. Tuttavia, questa parte non venne mai realizzata, lasciando al “Treno” l’aspetto di struttura dinamica ma aperta , in coerenza con il movimento della spirale urbana. Oggi l’edificio conserva la sua funzione originaria, con negozi e residenze, mantenendo buone condizioni di conservazione in tutte le sue componenti strutturali e materiche. Un edificio-manifesto Il Treno non è solo una costruzione funzionale, ma un manufatto identitario , un’icona della visione urbanistica e architettonica di D’Olivo. È un raro esempio di architettura totale , in cui spazio pubblico, tipologia abitativa, commercio e paesaggio si fondono in un organismo coerente, riconoscibile e ancora attuale. Con il suo carattere lineare, l’uso innovativo del prefabbricato, e il legame formale con il contesto naturale, questo edificio si impone come uno dei capolavori della modernità diffusa che caratterizza Lignano Pineta. Precedente Successiva
- Edificio Fontana | Ville di Lignano
Edificio Fontana Gianni Avon 1966 – 1967 Piazza del Sole & Viale a Mare, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Armonia tra commercio e residenza, con fontana monumentale e spazi porticati pensati come luoghi urbani accoglienti e domestici. Indietro Architettura urbana tra paesaggio e spazio pubblico Progettato e realizzato tra il 1966 e il 1967, l’ Edificio Fontana rappresenta uno dei casi più emblematici della volontà, tipica dell’epoca, di coniugare funzione commerciale, residenziale e qualità dello spazio urbano . Situato nel cuore di Lignano Pineta , all’estremità orientale di piazza del Sole, lungo il viale a Mare, questo edificio si presenta come una prosecuzione naturale del treno commerciale che caratterizza la spirale disegnata da Marcello D’Olivo. La particolarità dell’edificio è data da una forte vocazione orizzontale , a contrasto con le torri residenziali che si stavano sviluppando negli stessi anni. L’ articolazione dei volumi e la presenza scenografica della fontana lo rendono un unicum nel contesto urbano lignanese: un'opera che, pur nella sua discrezione formale, ambisce a diventare un nodo urbano significativo , un luogo di passaggio ma anche di sosta, in dialogo diretto con il mare e con il paesaggio costruito. La composizione orizzontale e la fontana monumentale L’elemento più iconico dell’edificio è sicuramente la fontana a gradoni , collocata sul prospetto sud. Essa si articola su più livelli, con vasche disposte in sequenza decrescente , a partire dalla copertura dell’edificio fino a terra. Questa scelta non è solo decorativa: la fontana diventa un vero e proprio dispositivo urbano , capace di chiudere visivamente la testata dell’edificio con un gesto architettonico forte, ma anche dinamico e vibrante. L’acqua, elemento ricorrente nella tradizione mediterranea e nella poetica architettonica degli anni Sessanta, qui assume un ruolo scenografico e simbolico : rappresenta la connessione tra la vita urbana e quella naturale, tra l’interno dell’edificio e il suo contesto. Le vasche a cascata introducono un ritmo visivo e sonoro che accompagna chi percorre il viale a Mare, attirando lo sguardo e invitando alla sosta. Commercio e residenza in equilibrio L’edificio è pensato come un organismo misto , capace di rispondere alle diverse esigenze funzionali tipiche di una località turistica in espansione. Il piano terra è interamente destinato ad attività commerciali , che si affacciano su uno spazio porticato continuo, a sua volta collegato direttamente al flusso pedonale del viale. Il portico non è un semplice elemento distributivo: grazie al controsoffitto in legno a listelli , è trasformato in uno spazio intermedio, quasi domestico , accogliente, ombreggiato e ritmato da una scansione precisa degli elementi strutturali. Il legno, materiale caldo e naturale, contribuisce a rendere questo ambiente più vicino alla scala umana, contrastando la freddezza che spesso caratterizza gli spazi commerciali standardizzati. Il primo piano è invece dedicato ad abitazioni , che beneficiano della posizione privilegiata dell’edificio. Le residenze, pur collocate sopra a una fascia attiva e rumorosa, mantengono un buon grado di privacy e comfort grazie alla sapiente distribuzione interna e all’orientamento verso aree verdi e spazi più tranquilli. Un linguaggio architettonico coerente e ben calibrato Il progetto dell’Edificio Fontana si distingue anche per l’ accurata gestione dei materiali e dei dettagli costruttivi . La copertura, sviluppata su più livelli digradanti , accompagna il declivio naturale del terreno e rafforza il senso di orizzontalità dell’intero impianto. Non si tratta di un semplice tetto tecnico, ma di un vero e proprio elemento compositivo, che dialoga con la fontana e ne riprende la logica a gradoni. Questa scelta conferisce all’edificio una leggerezza visiva che si contrappone alla compattezza volumetrica di altri interventi coevi. L’intero complesso appare così inserito nel paesaggio urbano con garbo e discrezione , evitando l’effetto monolitico e puntando invece su una logica di continuità con gli spazi pubblici adiacenti. I materiali impiegati — cemento, klinker, legno — sono utilizzati con misura e coerenza. Nessun elemento è superfluo, ogni scelta costruttiva risponde a un’esigenza funzionale o spaziale. La cura per i dettagli riflette una cultura del progetto che non si accontenta della resa estetica, ma cerca di costruire ambienti significativi, vivi e relazionali . L’edificio come luogo urbano: un’idea di città a misura d’uomo In un contesto come quello di Lignano Pineta — segnato da un piano urbanistico d’avanguardia e da un'intensa sperimentazione architettonica — l’Edificio Fontana si inserisce con una funzione urbana ben precisa : fare da cerniera tra il tessuto commerciale e il paesaggio marino. Non è un edificio isolato, bensì un elemento di continuità , una soglia tra due mondi. La sua progettazione attenta agli spazi collettivi, alla qualità percettiva e sensoriale dei materiali, all’equilibrio tra le diverse destinazioni d’uso, lo rendono un modello virtuoso di architettura urbana moderna . A differenza delle architetture residenziali introverse e chiuse in sé stesse, qui troviamo un’apertura programmatica al pubblico , un desiderio di costruire non solo edifici ma spazi di relazione . È una lezione che ancora oggi mantiene tutta la sua validità, in un tempo in cui le città sono sempre più alla ricerca di luoghi che sappiano coniugare funzionalità e identità. L’acqua come architettura e la città come paesaggio L’Edificio Fontana non è solo una costruzione ben riuscita: è un frammento di città , una riflessione concreta sul modo in cui l’architettura può generare qualità urbana senza gesti eclatanti, ma attraverso l’armonia tra funzione, materia e spazio pubblico . La sua fontana monumentale, che scende dal tetto fino a terra, è il simbolo di questa visione: l’architettura che si fa paesaggio , che accoglie e accompagna, che celebra l’acqua come elemento naturale e urbano insieme. In un luogo come Lignano, dove la relazione con l’ambiente è fondamentale, questo edificio rimane un punto di riferimento silenzioso ma eloquente . 4o Precedente Successiva
- Fonti e Crediti | Ville di Lignano
La pagina Fonti e Crediti di Ville di Lignano documenta con accuratezza gli autori, gli archivi fotografici e le fonti bibliografiche utilizzate nei contenuti del sito, con particolare attenzione alla trasparenza editoriale e alla valorizzazione del patrimonio visivo e documentale legato al modernismo architettonico e culturale del Friuli Venezia Giulia. Associazione "Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano" FONTI E CREDITI Riconoscimenti e fonti a supporto del progetto Il nostro lavoro di ricerca, documentazione e divulgazione è reso possibile grazie alla disponibilità e alla collaborazione di archivi pubblici e privati, autori, fotografi e case editrici. A loro va il nostro sincero ringraziamento per il contributo fondamentale alla valorizzazione del patrimonio architettonico di Lignano Sabbiadoro. Crediti fotografici Comune di Lignano Sabbiadoro Comune di Lignano – Biblioteca Civica Archivio E.M.E. Ursella S.r.L. – Buia BILLIANI SRL società unipersonale Archivio Studio Avon – Udine Architetto Giulio Avon Valter Sbaiz Sara Trimarchi Photography Andrea Gregoratti Crediti testuali Gaspari Editore Asti Maria Enrica Vittoria Architetto Giulio Avon Federica Esposito Diana Barillari Veronica Riavis Oscar D’Agostino Bibliografia di riferimento Dentro Lignano | Inside Lignano – Giulio Avon, Ferruccio Luppi – Gaspari Editore Aldo Bernardis - Architetture a Lignano 1953–2003 – Giulio Avon – Gaspari Editore Lignano Pineta – Spiagge d’Italia n° 1 – Görlich Editore, Milano Ville al mare – Görlich Editore, Milano 90 Architetture di Lignano - Comune di Lignano Sabbiadoro
- Contatti | Ville di Lignano
La pagina Contatti di Ville di Lignano offre informazioni su come mettersi in comunicazione con l'Associazione "Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano". Scopri i dettagli per collaborazioni, richieste di informazioni e opportunità professionali nel campo dell'architettura, design e arte modernista. Raggiungi i nostri esperti per avviare nuove connessioni e progetti nel settore. Associazione "Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano" CONTATTI INFORMAZIONI, COLLABORAZIONI, APPROFONDIMENTI Per richieste, collaborazioni, visite guidate o per approfondire le nostre attività non esitare a contattarci. Siamo lieti di dialogare con studiosi, professionisti, studenti e appassionati di architettura moderna. Compila il form, oppure scrivici ai nostri indirizzi ufficiali: ti risponderemo nel più breve tempo possibile. Insieme possiamo contribuire a far conoscere e valorizzare il patrimonio architettonico di Lignano. Italy, Udine 33100 Via Monte San Marco n. 22 +39 328 4554500 raggiearchitetture@villedilignano.it Cognome* Nome* Telefono* Email* Profilo* Azienda Privato Architetto Ingegnere Geometra Designer Artista Altro Messaggio* Dichiaro di aver letto l’Informativa sulla Privacy e acconsento al trattamento dei miei dati personali ai sensi del Regolamento UE 2016/679 (GDPR). (I dati inseriti non saranno salvati né condivisi con terze parti.) * Invia I NOSTRI CONTATTI Mail raggiearchitetture@villedilignano.it Telefono +39 328 4554500 Sede Italy, Udine 33100 Via Monte San Marco n. 22
- Appartamenti Cooperativa Marina | Ville di Lignano
Appartamenti Cooperativa Marina Firmino Toso 1958 Raggio di Ponente & Arco della Ginestra, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Il complesso residenziale degli Appartamenti Cooperativa Marina (1958) a Lignano Pineta è composto da due edifici a due piani, con 12 appartamenti, progettati con sensibilità compositiva e materiali tradizionali. Indietro Un Esempio di Architettura Residenziale a Lignano Pineta Nel cuore di Lignano Pineta, il progetto degli Appartamenti Cooperativa Marina , completato nel 1958, rappresenta una delle realizzazioni più significative della città per la sua sintesi tra modernità e tradizione. Progettato dall’architetto Toso , laureato all’IUAV nel 1938, questo complesso residenziale non solo risponde a esigenze abitative pratiche, ma è anche un esempio di grande sensibilità compositiva, che si inserisce perfettamente nel contesto di Lignano, una località in pieno sviluppo turisticamente e urbanisticamente durante quel periodo. Un Complesso Residenziale a Misura d’Uomo Il progetto prevede la costruzione di due edifici principali, articolati ciascuno in tre nuclei abitativi, e organizzati in modo da rispondere alle necessità quotidiane di una famiglia tipica dell'epoca. Ogni nucleo di aggregazione è disobbligato da una scala comune, che funge da elemento di raccordo tra gli spazi e garantisce una certa indipendenza tra gli appartamenti. In totale, il complesso accoglie dodici appartamenti , distribuiti su due piani, ognuno progettato per offrire un livello di comfort ideale, con due camere da letto, un bagno, un soggiorno-cucina e una loggetta coperta. Questa suddivisione risponde perfettamente alle esigenze residenziali dell'epoca, dove l’idea di un’abitazione pratico-funzionale era al centro dell’attenzione. La loggetta coperta, per esempio, è un elemento ricorrente che permette agli abitanti di godere di uno spazio esterno protetto, aumentando il comfort abitativo e favorendo una connessione con l’ambiente circostante. L’Equilibrio tra Modernità e Tradizione Uno degli aspetti più rilevanti del progetto è l’uso sapiente dei materiali tradizionali e la composizione geometrica degli edifici. I volumi sono frazionati e proporzionati in modo da non risultare eccessivamente imponenti, conferendo al complesso un carattere a misura d'uomo . L’architettura è moderna, ma mai ostentata; l’equilibrio tra le forme e l’utilizzo di materiali come il mattone faccia a vista e il cemento armato, tipici dell’epoca, si combina con dettagli più tradizionali, conferendo una sensazione di calore e familiarità agli edifici. Le finestre , poi, sono un altro esempio della cura progettuale: i tagli eleganti delle aperture permettono di illuminare naturalmente gli spazi interni senza compromettere la privacy degli abitanti. Questo gioco di proporzioni e di eleganza si riflette anche nei dettagli costruttivi, che sono sempre misurati e mai eccessivi, a conferma della volontà dell’architetto Toso di creare un edificio che si fondesse armoniosamente con il paesaggio circostante. Un Progetto in Sintonia con il Contesto L'architetto Toso ha dimostrato una notevole sensibilità compositiva, che si inserisce perfettamente nel panorama architettonico di Lignano Pineta, dove durante gli anni Cinquanta e Sessanta si assisteva a una rapida espansione urbana. Questo periodo segnò la nascita di numerose costruzioni che, pur adottando tecniche moderne, cercavano di mantenere un legame con la tradizione del luogo. L'approccio di Toso al progetto riflette questa esigenza, creando una residenza che fosse al contempo moderna, funzionale e in armonia con l’ambiente circostante. L'architettura degli Appartamenti Cooperativa Marina non si impone prepotentemente sul paesaggio, ma si inserisce in esso con discrezione e grazia. Le linee semplici, le proporzioni equilibrate e l'uso dei materiali tradizionali sono tutti elementi che dialogano con la natura circostante, creando un equilibrio tra costruito e naturale. Il Ruolo della Prefabbricazione e la Collaborazione con l’Impresa Ursella Anche se il progetto non fa un uso massiccio della prefabbricazione come nel caso di altre strutture a Lignano, gli elementi prefabbricati sono comunque presenti, in particolare per la realizzazione dei pannelli di rivestimento esterno. Questi pannelli sono stati realizzati dall'impresa Ursella , che si era già affermata come una delle principali realtà nel settore della prefabbricazione in Italia. L'uso di questi elementi prefabbricati ha permesso di ottimizzare i tempi di costruzione, pur mantenendo un alto livello di qualità dei materiali e della finitura. L’Evoluzione Urbana di Lignano: Un Passo Verso la Modernità La costruzione degli Appartamenti Cooperativa Marina fa parte di un più ampio progetto di sviluppo urbano che ha caratterizzato Lignano Pineta negli anni Cinquanta. Durante questo periodo, la località turistica stava attraversando una fase di forte espansione e modernizzazione, con la costruzione di nuovi complessi residenziali e strutture turistiche destinate ad accogliere un numero crescente di visitatori. L'architettura di Toso si inserisce in questo processo di rinnovamento, con il suo approccio sobrio e funzionale che risponde alle necessità pratiche senza rinunciare a un'estetica piacevole e ben equilibrata. L’adozione di soluzioni abitative moderne, come la presenza di appartamenti con spazi ben distribuiti e logge coperte, rispecchia le esigenze di una società che stava diventando sempre più orientata alla vita urbana e al confort. L'architettura, pur mantenendo una forte radicazione nel contesto locale, si apre alle nuove possibilità offerte dal modernismo e dalla prefabbricazione. Un'Architettura che Riconosce la Tradizione e Abbraccia la Modernità Gli Appartamenti Cooperativa Marina sono un perfetto esempio di come l'architettura residenziale possa rispondere alle necessità contemporanee senza rinunciare alla tradizione e all'eleganza. Il progetto di Toso rappresenta una sintesi perfetta tra funzionalità e bellezza, con un occhio attento alla qualità dei materiali e alla creazione di spazi abitativi che rispondono alle esigenze di una famiglia tipica dell'epoca. Grazie alla sua sensibilità compositiva e alla capacità di combinare elementi tradizionali e moderni, Toso ha creato una residenza che ancora oggi si inserisce perfettamente nel paesaggio di Lignano Pineta, testimoniando l’evoluzione dell’architettura residenziale nella località. La sua attenzione ai dettagli e il rispetto per il contesto rendono gli Appartamenti Cooperativa Marina una delle realizzazioni più significative dell'architettura residenziale a Lignano, un esempio di equilibrio e bellezza che continua a essere apprezzato oggi. Precedente Successiva
- La Capannella | Ville di Lignano
La Capannella Luciano Vignaduzzo 1957 – 1958 Arco del Libeccio, 2, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Casa a pianta circolare con copertura conica in canne palustri: un dialogo tra architettura moderna e tradizione lagunare firmato Vignaduzzo. Indietro Architettura vernacolare reinterpretata nella Lignano degli anni Cinquanta Un omaggio alla tradizione dentro la modernità Nel cuore della Pineta di Lignano, immersa nel verde e nel silenzio degli archi curvilinei che definiscono l’urbanistica di D’Olivo, si trova Casa “La Capannella” , una delle residenze più originali e affascinanti per il suo connubio tra innovazione distributiva e richiamo al vernacolo lagunare .Progettata tra il 1957 e il 1958 dall’architetto Vignaduzzo , figura attivissima nella stagione architettonica lignanese, la casa si distingue per una composizione semplice ma evocativa, dove ogni scelta formale racconta un legame profondo con il territorio. La pianta circolare e l’ispirazione a D’Olivo La scelta della pianta circolare richiama immediatamente le sperimentazioni di Marcello D’Olivo , in particolare la vicina Villa Mainardis , con cui “La Capannella” condivide l’impostazione radiale e il concetto di distribuzione centripeta .Tuttavia, mentre D’Olivo fa della circolarità una metafora del futuro e della leggerezza architettonica, Vignaduzzo riporta la casa alle sue radici più locali , arricchendo la struttura con elementi simbolici e materici fortemente legati al paesaggio lagunare. Una copertura conica tra memoria e identità L’elemento che più caratterizza l’edificio è la copertura a cono , realizzata con una struttura lignea rivestita in canne palustri : una citazione esplicita dei casoni dei pescatori che punteggiano ancora oggi le rive della laguna friulana. Al centro del cono si apre un oculo circolare , che consente di vedere dall’interno la struttura della copertura e le sue componenti naturali. Questo elemento, oltre a favorire la ventilazione e la luce zenitale , introduce una dimensione quasi sacrale allo spazio centrale della casa, dove si ritrovano architettura, natura e simbolo . Distribuzione fluida e intelligenza spaziale La pianta è organizzata secondo un principio anulare , con un corridoio circolare che disimpegna le varie funzioni: il soggiorno occupa la zona centrale e più aperta, la zona notte e la cucina sono separate da due setti murari in pietra a vista , la distribuzione interna è funzionale e discreta, con una chiarezza compositiva che riequilibra l’irregolarità della pianta. Questi setti si prolungano anche all’esterno, delimitando un porticato generoso orientato verso sud-est, pensato come spazio intermedio tra interno e natura , protetto ma aperto. Materiali poveri, ricchezza espressiva Casa “La Capannella” si presenta come un esperimento raffinato di architettura minimale con riferimenti culturali forti . L’uso di: mattoni e pietra a vista per i setti, intonaci neutri , strutture in legno a vista , e soprattutto canne palustri come materiale di copertura,costituisce un vocabolario architettonico sobrio, poetico e coerente con il contesto . Il linguaggio vernacolare come progetto culturale L’architettura di Vignaduzzo, in questo progetto, non si limita alla forma , ma propone una riflessione sul paesaggio e sulla cultura abitativa locale .“La Capannella” è in questo senso un manifesto silenzioso di un’epoca in cui la modernità non escludeva la memoria, e in cui l’identità del luogo veniva espressa attraverso la reinterpretazione colta della tradizione . Tra racconto, territorio e architettura Casa “La Capannella” è più di una semplice casa vacanze. È un microcosmo progettuale , in cui: la tradizione costruttiva del Friuli lagunare , la ricerca distributiva dell’architettura moderna , e la cura materica tipica degli anni Cinquanta,si incontrano in un’opera essenziale ma densa di significato. Una casa che, pur nella sua piccola scala, rappresenta uno dei momenti più alti del dialogo tra architettura e paesaggio a Lignano Pineta . Precedente Successiva
- Albergo delle Palme | Ville di Lignano
Albergo delle Palme Paolo Pascolo 1967 – 1968 Viale delle Palme, 24, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Un architettura elegante e frazionata, con terrazze a gradoni immerse nel verde della pineta. Un raffinato equilibrio tra forma e natura. Indietro Eleganza discreta tra i pini di Lignano Tra le architetture più significative della Lignano Pineta degli anni Sessanta, l’ Albergo delle Palme , costruito tra il 1967 e il 1968 lungo viale delle Palme 24 , si distingue per la sobrietà e l’eleganza delle sue soluzioni formali , perfettamente inserite nel paesaggio della pineta costiera. In un contesto in cui lo sviluppo edilizio iniziava ad assumere toni più intensivi, questo edificio si propone come esempio virtuoso di architettura alberghiera integrata nel verde , con un impianto distributivo e volumetrico studiato per mitigare l’impatto sull’ambiente e offrire agli ospiti un soggiorno di qualità, anche dal punto di vista spaziale. Cinque piani, una volumetria "a gradoni" L’hotel si sviluppa su cinque piani , organizzati con il lato lungo perpendicolare rispetto all’asse del viale. Una delle sue scelte progettuali più significative riguarda le testate dei due fronti principali , dove i piani superiori arretrano progressivamente , generando ampie terrazze a ogni livello. Questo movimento verso l’interno crea un effetto a gradoni , che alleggerisce sensibilmente la massa del volume complessivo e introduce una dinamica geometrica coerente con il contesto naturale . L’edificio non si impone sul paesaggio, ma sembra modellarsi su di esso, lasciando spazio alla luce, alla vegetazione e alla ventilazione. Un inserimento attento nel verde della pineta Il frazionamento volumetrico ottenuto con i terrazzi aggettanti si traduce in una migliore armonia con il verde della pineta circostante , elemento caratterizzante e fondante dell’identità urbana di Lignano Pineta. Ogni terrazza si configura come uno spazio abitabile, ombreggiato e aperto sul paesaggio , un’estensione della camera verso l’esterno, che permette all’ospite di vivere il soggiorno in una dimensione più intima e naturale. Il verde non è solo sfondo, ma componente attiva dell’esperienza architettonica . Scelte cromatiche e dettagli sobri L’ intonaco chiaro del rivestimento contribuisce alla leggerezza visiva dell’edificio. In combinazione con la semplicità dei dettagli costruttivi , questa finitura conferisce all’Albergo delle Palme un tono raffinato ma sobrio , perfettamente in linea con la poetica del suo autore, che dimostra una chiara sensibilità verso la misura, il contesto e l’esperienza dell’abitare temporaneo . Le linee nette , i volumi puri e la pulizia formale contribuiscono a rendere l’edificio non solo funzionale, ma anche capace di trasmettere una sensazione di ordine e serenità. Nulla è eccessivo, tutto è calibrato. Una visione moderna dell’ospitalità Questo hotel rappresenta anche un’evoluzione del concetto di ospitalità turistica , che negli anni Sessanta stava rapidamente cambiando. Sempre più turisti, provenienti dal nord Europa e dalle città italiane, chiedevano strutture confortevoli ma non invasive , capaci di offrire relax senza rompere l’equilibrio naturale delle località balneari. L’Albergo delle Palme risponde a questa esigenza con una struttura che concilia densità e qualità spaziale , evitando l’effetto monolitico che spesso caratterizzava i grandi alberghi del periodo. Ogni camera, dotata di terrazzo o affaccio verso il verde, partecipa a una visione collettiva del paesaggio, evitando la serialità sterile e puntando su un’esperienza individuale, quasi domestica . L’importanza dell’autore: una firma sottile Anche se non sempre celebrato nelle narrazioni più note sull’architettura balneare friulana, il progettista dell’Albergo delle Palme dimostra una notevole capacità compositiva , che si manifesta nel saper fare con poco , valorizzando le proporzioni, la luce e il rapporto tra pieni e vuoti. Questa architettura non cerca il protagonismo, ma lavora in profondità, nei dettagli, con una sensibilità rara verso il paesaggio costruito . È un progetto che rispetta le promesse di Lignano Pineta: una località nata non come semplice lottizzazione, ma come esperimento urbanistico organico , in cui ogni edificio contribuisce a disegnare un ambiente unitario, equilibrato e sostenibile. Una lezione di equilibrio L’Albergo delle Palme si impone, ancora oggi, come modello di buona architettura turistica , capace di coniugare funzionalità, estetica e rispetto per il contesto. In un’epoca in cui il turismo spesso coincide con l’iper-sfruttamento del territorio, questo edificio ci ricorda che è possibile costruire nel paesaggio senza distruggerlo , anzi valorizzandolo. È un edificio che sa parlare sottovoce, senza mai urlare la propria presenza , e proprio per questo riesce a diventare parte dell’identità di Lignano: una presenza discreta ma duratura, capace di accogliere, proteggere e offrire bellezza. Precedente Successiva
- Casa Veronese | Ville di Lignano
Casa Veronese Mario Ravegnani, Bubi Brunori 1955 Raggio di Levante, 6/8, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Due volumi sfalsati con tetto a falda unica. Colori, materiali e arte concreta per una casa che dialoga con la natura e la pittura. Indietro Architettura integrata tra terreno, colore e arte concreta Contesto: quando architettura e arte si incontrano Nel cuore della Lignano Pineta degli anni Cinquanta, Casa Veronese rappresenta un raro caso di sperimentazione cromatica e volumetrica integrata , frutto della collaborazione tra l’architetto Mario Ravegnani e il pittore Bobi Brunori , entrambi attivi nello studio B24 di via Borgonuovo a Milano — sede di mostre e attività del Movimento Arte Concreta (MAC) . La casa è un esempio brillante di come l’interazione tra architettura e arte possa tradursi in un progetto abitativo profondamente innovativo, in cui la forma segue la natura , il colore accompagna la struttura e l'abitare diventa esperienza visiva . Organizzazione volumetrica: due blocchi che seguono il terreno La costruzione si articola in due volumi sfalsati posti a quote differenti , secondo l’andamento naturale del suolo pinetato. Questa scelta non è solo formale ma funzionale , permettendo: una migliore integrazione con il contesto naturale , una netta distinzione spaziale tra le diverse funzioni abitative, un dialogo con la topografia , che evita sbancamenti o modifiche invasive. I due corpi di fabbrica sono collegati visivamente e strutturalmente grazie a una copertura a falda unica , che si estende in due ali laterali, rafforzando la coerenza compositiva dell’edificio. Distribuzione interna e relazione con il giardino Gli appartamenti si affacciano sul giardino con ampie superfici vetrate e serramenti scorrevoli , che sfumano i confini tra interno ed esterno.Le finestre alte e strette completano l’illuminazione zenitale degli ambienti interni, generando un’atmosfera luminosa e discreta , coerente con il clima e la vegetazione del luogo. L’apertura verso l’esterno non è solo un vezzo estetico, ma esprime una visione dell’abitare vacanziero , fondata su continuità visiva , luce naturale e spazi dinamici . Materiali, struttura e dettagli cromatici Casa Veronese è costruita con una struttura in cemento armato a vista , accostata a murature portanti intonacate e tinteggiate in bianco , e tamponamenti dipinti in blu cobalto , in netto contrasto visivo.Le parti metalliche — come i serramenti e i camini — sono invece verniciate in nero , per enfatizzare linee, tagli e profili. Questa scelta cromatica decisa e calibrata nasce dalla collaborazione tra Ravegnani e Brunori, e trasforma la casa in una composizione pittorica tridimensionale . I colori non sono decorazione, ma materia progettuale , capaci di articolare volumi, orientamenti e percezioni. Arte concreta e design: lo studio B24 Il progetto affonda le radici nella cultura del design milanese del secondo dopoguerra. Lo studio B24 , fondato da Ravegnani e Brunori, non era solo uno spazio di progettazione architettonica, ma anche un laboratorio creativo in cui si confrontavano arte, grafica, design e architettura . Da questo background culturale nasce l’attenzione al dettaglio grafico e al linguaggio visivo che caratterizza Casa Veronese. L’edificio è pensato come un corpo integrato nel paesaggio , ma anche come un oggetto autonomo e riconoscibile , in cui l’arte concreta si traduce in architettura concreta . Una casa per Lignano: architettura come manifesto Nel contesto di Lignano Pineta — spesso dominato da case tipo modulari e da una ricerca più funzionalista — Casa Veronese si distingue per la qualità plastica dei volumi , per l’ uso raffinato del colore e per l’attenzione al terreno . Non è solo un’abitazione ben progettata, ma anche una dichiarazione culturale : una casa che racconta l’identità artistica dei suoi progettisti e testimonia una stagione di sperimentazione dove il confine tra design, architettura e arte era più fluido che mai . Architettura cromatica come linguaggio Casa Veronese è un esempio prezioso di architettura d’autore per il turismo balneare , capace di coniugare efficienza abitativa, eleganza formale e poetica del colore .Il gioco tra i volumi sfalsati, la leggerezza del tetto, il rigore dei materiali e la sensibilità cromatica ne fanno una delle residenze più sofisticate del primo sviluppo di Lignano Pineta. Un’opera che merita di essere riscoperta, documentata e valorizzata , non solo per il suo valore estetico, ma per il suo contributo alla cultura del progetto del secondo Novecento italiano. Precedente Successiva
- Mostre (List) | Ville di Lignano
Associazione "Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano" MOSTRE ESPLORAZIONI VISIVE SULL'IDENTITÀ ARCHITETTONICA DI LIGNANO Le nostre mostre raccontano, attraverso immagini, disegni e documenti, la storia e il valore dell'architettura contemporanea a Lignano, In questa sezione raccogliamo le esposizioni curate dall'associazione, fisiche e digitali, per offrire nuovi sguardi sulle ville e sul territorio, promuovendo consapevolezza e partecipazione. Lignano 1954 -1972 Fotografia, mosaico, architettura 18 ottobre 2025 Via Treviso, 2, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Dopo il grande successo di questa estate, riprende presso la Biblioteca Comunale di Lignano Sabbiadoro, la mostra “A Lignano, la fotografia d’arte incontra l’architettura d’autore”. Scopri di più ... Mostra a Lignano Pineta 19 luglio 2025 Condominio Pineta Palace Residence, Piazza del Sole, 8, Lignano Sabbiadoro, UD, Italia Giorgio Casali e l’architettura come visione editoriale Scopri di più ... Mostra Biblioteca Comunale di Lignano Sabbiadoro 12 luglio 2025 Biblioteca Comunale, Via Treviso, 2, Lignano Sabbiadoro, Lignano Sabbiadoro UD, Italia A Lignano, la fotografia d’arte incontra l’architettura d’autore. Scopri di più ...
- Patrimonio (List) | Ville di Lignano
Associazione "Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano" PATRIMONIO UN VIAGGIO TRA LE OPERE CHE HANNO SEGNATO LA STORIA URBANISTICA DI LIGNANO Ville, edifici pubblici e residenze progettati tra gli anni ’50 e ’70 raccontano l’evoluzione di Lignano Sabbiadoro da borgo balneare a laboratorio dell’architettura moderna. La sezione raccoglie le architetture più emblematiche della Pineta, della Riviera e di Sabbiadoro, firmate da protagonisti come Marcello D’Olivo, Gianni Avon, Aldo Bernardis e Paolo Pascolo. Il Treno Marcello D'Olivo, Edoardo Belgrado, Adelsi Bulfoni 1952 – 1960 Raggio dell'Ostro, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Edificio a due piani con negozi e abitazioni lungo la spina dei servizi di Lignano Pineta, progettato da Marcello D'Olivo. Un'icona moderna tra architettura e paesaggio. Scopri di più... Villa Mainardis Marcello D’Olivo 1954 – 1955 Raggio di Levante, 37, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Villa a pianta circolare su due piani firmata da D’Olivo. Un’architettura organica ispirata a Frank Lloyd Wright, integrata nella pineta di Lignano. Scopri di più... Casa Mondolo Paolo Pascolo 1954 – 1955 Arco della Paranza, 34, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Casa bifamiliare su pianta quadrata con copertura piana e ampie finestre angolari. Progetto razionale e ben distribuito firmato da Paolo Pascolo nel 1954. Scopri di più... Villa Sinisgalli Marcello D'Olivo 1954 – 1955 (modificata negli anni ’70) Arco del Bragozzo, 8, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Casa razionale su pilotis progettata per il poeta Leonardo Sinisgalli. Pianta quadrata, copertura concava e rigore compositivo firmato D’Olivo. Scopri di più... Casa Veronese Mario Ravegnani, Bubi Brunori 1955 Raggio di Levante, 6/8, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Due volumi sfalsati con tetto a falda unica. Colori, materiali e arte concreta per una casa che dialoga con la natura e la pittura. Scopri di più... Casa Cudini Enor Milocco 1955 Arco della Paranza, 20, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Casa a un piano con due appartamenti. Quinte in mattoni e copertura leggera definiscono uno spazio abitativo integrato con la pineta. Scopri di più... Casa Romanelli Gino Biasi, Enor Milocco 1955 – 1956 Arco della Paranza, 13, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Villa a tre piani, articolata in due volumi uniti da un muro inclinato a 45°. Un solarium con telaio in cemento completa questa raffinata architettura. Scopri di più... Stabilimenti balneari Gianni Avon 1955 – 1956 (solo 3 realizzati) Lungomare Trieste, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Stabilimenti a pianta circolare con ali orientate verso il mare. Solo tre realizzati, tra sperimentazione formale e funzionalismo costruttivo. Scopri di più... Villa Borgnolo Aldo Bernardis 1955 – 1956 modificata (portico chiuso e convertito in spazio abitativo) Arco del Grecale, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Villa a due piani pensata per seguire l’andamento naturale del terreno. Un tetto a sbalzo e dettagli raffinati la integrano nel verde. Scopri di più... Villa Spezzotti Marcello D’Olivo 1955 – 1957 Arco del Maestrale, 2, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Villa su tre piani a pianta curvilinea, costruita su anelli concentrici. Spazi dinamici, fluide prospettive e scenografie architettoniche. Scopri di più... Villa Brustio Aldo Bernardis 1955 – 1958 (modificata successivamente) Raggio delle Capelonghe, 12, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Villa compatta con tetto in paglia che richiama il casone. Un raro esempio di dialogo tra modernismo e tradizione, firmato da Aldo Bernardis. Scopri di più... Tenda Bar Paolo Pascolo, Aldo Bernardis 1956 Piazza Marcello d’Olivo, 7, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Struttura leggera ed elegante in acciaio e legno, ispirata all’immagine di una tenda. Progetto semplice ma iconico, firmato da Paolo Pascolo nel cuore della spirale. Scopri di più... Villa Paiani Paolo Pascolo 1956 – 1957 Raggio delle Capelonghe, 11, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Villa a due appartamenti, parzialmente poggiata su una duna. Geometrie pure, laterizio a vista e finestre a nastro in dialogo con il paesaggio. Scopri di più... Casa Christoff Gianni Avon 1956 – 1957 Arco dell'Erica, 9, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Villa a più livelli, incastonata nel terreno. La terrazza e la scala circolare definiscono l’architettura, tra paesaggio, tecnica e leggerezza. Scopri di più... La Capannella Luciano Vignaduzzo 1957 – 1958 Arco del Libeccio, 2, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Casa a pianta circolare con copertura conica in canne palustri: un dialogo tra architettura moderna e tradizione lagunare firmato Vignaduzzo. Scopri di più... Casa Albergo Gianni Avon 1957 – 1958 Raggio di Levante, 35, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Edificio residenziale multipiano con servizi integrati, progettato con soluzioni tecnologiche innovative per comfort abitativo e qualità estetica. Scopri di più... Casette Castellarin Gianni Avon 1957 – 1958 Calle del Sorriso, 3, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Due alloggi eleganti e funzionali caratterizzati da un design minimalista e l'uso di materiali naturali. Scopri di più... Appartamenti Cooperativa Marina Firmino Toso 1958 Raggio di Ponente & Arco della Ginestra, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Il complesso residenziale degli Appartamenti Cooperativa Marina (1958) a Lignano Pineta è composto da due edifici a due piani, con 12 appartamenti, progettati con sensibilità compositiva e materiali tradizionali. Scopri di più... Villa Sordi Aldo Bernardis 1958 – 1959 Arco del Maestrale & Raggio del Bisato, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Si distingue per un'ampia copertura in coppi e una struttura introversa, ideata come rifugio privato per l'attore. Scopri di più... Torre Zanier Aldo Bernardis 1958 – 1960 Lungomare Trieste, 144, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Un innovativo edificio a torre con una pianta a Y, che anticipa l'uso della prefabbricazione nella città. Scopri di più... Villa Capra Giovanni Barbin 1959 Arco del Grecale, 16, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Un raffinato esempio di architettura wrightiana a Lignano, con pianta esagonale e geometria sofisticata su maglia modulare. Scopri di più... Meublè Gianni Avon 1959 – 1960 Arco del Grecale, 26, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Un edificio a tre piani con monolocali disposti attorno a un corridoio centrale, caratterizzato da una facciata con balconi aggettanti e rivestimenti in klinker. Scopri di più... Villa Schreurs Gianni Avon 1960 – 1961 Raggio delle Capelonghe, 10, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Raffinata residenza su due piani per una famiglia olandese, con passerella interna e terrazze immerse nel verde. Scopri di più... Torre Ariston Gianni Avon, Silvano Zorzi 1960 – 1963 Arco della Vela, 32, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Il primo grattacielo di Lignano Pineta: sedici piani residenziali su basamento commerciale, vista mare e design razionale. Scopri di più... Residenza dei Pini Gianni Avon 1962 – 1963 Viale dell'Industria, 8, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Complesso immerso nella pineta litoranea, integrato nel paesaggio e articolato per offrire sempre viste verso il mare. Scopri di più... Excelsior Residence Luciano Gemin, Luciano Zambon 1963 – 1966 Raggio di Venere, 4, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Torre elegante e aperta verso il mare, con una pianta studiata per garantire vista alla spiaggia e un raffinato gioco di luci e volumi. Scopri di più... Casa Chiesa Sergio Los, Federico Motterlo 1966 – 1967 Arco dell'Alba, 71, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Scultorea architettura in cemento a vista, due duplex simmetrici con aperture concave e influenze evidenti del maestro Carlo Scarpa. Scopri di più... Edificio Fontana Gianni Avon 1966 – 1967 Piazza del Sole & Viale a Mare, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Armonia tra commercio e residenza, con fontana monumentale e spazi porticati pensati come luoghi urbani accoglienti e domestici. Scopri di più... Albergo delle Palme Paolo Pascolo 1967 – 1968 Viale delle Palme, 24, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Un architettura elegante e frazionata, con terrazze a gradoni immerse nel verde della pineta. Un raffinato equilibrio tra forma e natura. Scopri di più... Terrazza a Mare Aldo Bernardis 1967 – 1972 Lungomare Trieste, 5, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Simbolo di Lignano che unisce architettura e paesaggio: un pontile scenografico culminante in una sala a forma di conchiglia sul mare. Scopri di più... Complesso Luna Aldo Bernardis 1967 – 1973 Via Lilienfeld, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Ispirato alle metropoli americane è uno dei più significativi esempi di architettura moderna a Lignano. Scopri di più... Eurotel Domenico Bortolotti 1968 – 1970 C. Mendelssohn, 13, Churriana, 29004 Málaga, Spagna Due corpi a "L" avvolgono un giardino con piscina. Chiusure cieche, rilievi verticali e spazi interni articolati rendono l’Eurotel un'icona moderna di villeggiatura. Scopri di più... Municipio Aldo Bernardis 1968 – 1973 Viale Europa, 26, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Una delle opere più significative della città, non solo per la sua funzione, ma anche per la sua progettazione innovativa e simbolica. Scopri di più... Casa Lena Giannino Furlan 1969 – 1971 Viale delle Terme, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Una villa unifamiliare caratterizzata da eleganti volumi collegati da un percorso sospeso e da tetti a padiglione distintivi. Scopri di più... Arena Alpe Adria Studio Nizzoli 1978 – 1988 Viale Europa, 26, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Una delle opere architettoniche più emblematiche e innovative della città, rappresentando una fusione di storia, modernità e simbolismo. Scopri di più... Golf Club Vittorio Zanfagnini 1993 – 2000 Via Casa Bianca, 6, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Un esempio perfetto di come l'architettura contemporanea possa integrarsi armoniosamente con un paesaggio naturale delicato. Scopri di più... Ville Sbaiz Claudio Nardi 1994 – 2000 Via Tarvisio, 41, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Eccellente esempio di progettazione architettonica che fonde l'ispirazione alla tradizione con soluzioni moderne e funzionali. Scopri di più...








