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RISULTATI DI RICERCA

ESPLORA I PATRIMONI ARCHITETTONICI DI LIGNANO

Benvenuto nella sezione dei risultati di ricerca. Qui potrai trovare i contenuti che rispondono ai tuoi criteri di ricerca: articoli, video, mappe e schede dettagliate sulle ville e sull'architettura del Novecento a Lignano. Utilizza i le parole chiave per affinare ulteriormente la tua ricerca e scoprire il ricco patrimonio culturale della cittadina friulana.

117 risultati trovati con una ricerca vuota

  • HOME | Ville di Lignano - Arte, Design e Architettura

    Ville di Lignano si dedica alla valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico delle ville storiche di Lignano Sabbiadoro. Attraverso un approccio integrato, l'associazione "Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano" promuove l'arte, il design e l'architettura modernista, favorendo la collaborazione tra professionisti del settore, artisti e studiosi. Un punto di riferimento per chi è interessato alla storia e al futuro della progettazione architettonica e del paesaggio friulano. Associazione “Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano” VILLE DI LIGNANO ARCHITETTURA. CULTURA. IDENTITÀ. UN PATRIMONIO DA CONOSCERE, PROTEGGERE E VIVERE Custodiamo e promuoviamo l’eredità architettonica di Lignano, nata tra gli anni ’50 e ’70 dalla creatività di maestri del Novecento. Un invito a studiosi, professionisti e appassionati a riscoprire le radici culturali di una delle città balneari più affascinanti d’Italia. Scopri di più Enti ed Aziende Partner LA NOSTRA ASSOCIAZIONE “Raggi e ArchiTetture – Ville di Lignano” è un'associazione culturale senza scopo di lucro, costituita dai proprietari delle ville storiche situate a Lignano Sabbiadoro, nelle zone di Pineta, Riviera e Sabbiadoro. IL NOSTRO SCOPO Ci dedichiamo alla promozione e alla valorizzazione dell'architettura del Novecento di Lignano, un patrimonio unico che ha preso forma tra gli anni '50 e '70 grazie al contributo di rinomati architetti come Marcello D’Olivo, Gianni Avon, Aldo Bernardis, Paolo Pascolo, tra gli altri. LE INIZIATIVE Le nostre iniziative sono rivolte a studiosi, progettisti, enti e cittadini che desiderano riscoprire l'identità culturale e architettonica di questa straordinaria località balneare. DI COSA CI OCCUPIAMO Attraverso attività di studio, divulgazione e sensibilizzazione, promuoviamo la conoscenza del patrimonio architettonico del Novecento lignanese, contribuendo a riscoprire il valore delle sue ville storiche e dei protagonisti che le hanno progettate. 01 TUTELA E VALORIZZAZIONE Ci impegniamo nella protezione delle ville storiche di Lignano, promuovendone il riconoscimento come beni di valore culturale, architettonico e paesaggistico. 02 DIVULGAZIONE CULTURALE Organizziamo visite guidate, pubblicazioni, eventi a tema, mostre e conferenze per diffondere la conoscenza dell'architettura modernista presente sul territorio. 03 COLLABORAZIONI Collaboriamo con università, studi di architettura, designer e aziende per sviluppare progetti culturali e creativi che valorizzino il patrimonio tramite nuovi linguaggi visivi. RISORSE Una raccolta in continua espansione focalizzata sulla cultura architettonica di Lignano Mappa con le strutture del Patrimonio Esplora Lignano attraverso la nostra mappa interattiva degli edifici storici, un viaggio nel cuore dell'architettura del Novecento. La mappa ti guiderà alla scoperta delle ville e degli edifici più significativi delle località Pineta, Riviera e Sabbiadoro, progettati da architetti di grande valore come Marcello D'Olivo, Gianni Avon, Aldo Bernardis e Paolo Pascolo. Pubblicazioni sull'architettura di Lignano Disponibile la pubblicazione “Architetture a Lignano 1953-2003” monografia sull’Arch. Aldo Bernardis, la spedizione è gratuita. I fondi raccolti saranno impiegati per sostenere i progetti di valorizzazione culturale del patrimonio architettonico promossi dell’Associazione Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano. Per informazioni scrivere alla nostra mail: raggiearchitetture@villedilignano.it PATRIMONIO ARCHITETTONICO A partire dagli anni '50, Lignano è diventato un autentico laboratorio urbano. Le aree di Pineta e Sabbiadoro hanno iniziato a incorporare un linguaggio architettonico in sintonia con il paesaggio e ispirato ai principi del razionalismo, dell'organismo e del modernismo internazionale. Gli edifici progettati rappresentano esempi di significativa importanza storica e culturale. Tra essi figurano ville private, edifici pubblici e spazi collettivi che incarnano una visione pionieristica dell'abitazione. Vedi tutto il patrimonio Ville Sbaiz Scopri l'edificio Golf Club Scopri l'edificio Arena Alpe Adria Scopri l'edificio Casa Lena Scopri l'edificio CONTATTI Per collaborazioni, richieste stampa, visite e progetti culturali. Indirizzo operativo: Via Monte San Marco, 22 – 33100 Udine Email: raggiearchitetture@villedilignano.it Telefono: +39 328 4554500 Inviaci un messaggio. Compila il modulo qui a lato. Cognome* Nome* Telefono* Email* Profilo* Azienda Privato Architetto Ingegnere Geometra Designer Artista Altro Messaggio* Dichiaro di aver letto l’Informativa sulla Privacy e acconsento al trattamento dei miei dati personali ai sensi del Regolamento UE 2016/679 (GDPR). (I dati inseriti non saranno salvati né condivisi con terze parti.) * Invia

  • Chi siamo | Ville di Lignano

    La pagina Chi siamo di Ville di Lignano presenta il team e i collaboratori dell'Associazione "Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano". Scopri i professionisti e le competenze che supportano la valorizzazione dell'architettura modernista e la promozione del design, arte e paesaggio di Lignano Sabbiadoro. Un punto di riferimento per il mondo accademico e professionale nel settore dell'architettura e del design. Associazione "Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano" CHI SIAMO CONOSCICI MEGLIO "Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano" è un'associazione culturale no-profit, i cui soci sono proprietari di ville, case ed edifici a Lignano Sabbiadoro (Udine) nelle località Pineta, Riviera e Sabbiadoro. Quest'ultime sono state progettate nel Novecento da architetti noti, tra cui: Marcello D'Olivo, Gianni Avon, Aldo Bernardis, Paolo Pascolo, Claudio Nardi, Iginio Cappai e Pietro Mainardis. In quegli anni si è costituito un territorio ricco di opere architettoniche perfettamente inquadrate nell’ambiente. È nata qui l’architettura di Lignano Pineta! Un’architettura fatta con i materiali locali, con il legno e la pietra del retroterra, con i mattoni ed il cemento del posto. Un’architettura con prevalenza della linea orizzontale, adattata alle dune ed ai lievi dislivelli del terreno. Enti ed Aziende Partner LA NOSTRA STORIA Negli anni ’50 la zona del comune di Lignano Sabbiadoro era libera, l’urbanistica da poco tracciata, le architetture integravano con queste realtà. Eventi come: La mostra di Gianni Avon Architetture a Lignano 1954-1972 90 architetture del Novecento a Lignano I mercoledì dell’Architetto, omaggio di Lignano ad Aldo Bernardis, incontri prima alla Terrazza a Mare e poi presso la Biblioteca Comunale sono stati le premesse per la pubblicazione del libro “Dentro Lignano - Inside Lignano” del 2019. Il libro, curato dall’architetto Giulio Avon e dal dott. Ferruccio Luppi con editore Gaspari di Udine, ha coinvolto anche i proprietari delle ville ad aprire e fotografare queste pregiate architetture. Le immagini sono state impaginate inseguito alle fotografie d’epoca meno note. Con queste iniziative alcuni proprietari, consapevoli di detenere parte di un patrimonio storico, si sono resi disponibili verso l’esterno, hanno fondato l'Associazione Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano. "Associazione Raggi e Architetture - Ville di Lignano" Riconosciuta dall'Albo delle Associazioni della città di Lignano Sabbiadoro. Con determinazione N. Reg. Gen. 456 del giorno 05/06/2023 è stato aggiornato l’Albo delle Associazioni della Città di Lignano Sabbiadoro, alla "Associazione Raggi e Architetture - Ville di Lignano" è stata attribuita la numerazione: N. 117. Perché “Raggi e ArchiTetture” Il nome della nostra Associazione trae ispirazione dalla celebre “chiocciola” urbanistica ideata dall’architetto Marcello D’Olivo per Lignano Pineta: una spirale perfetta che si sviluppa dal cuore del quartiere verso l’esterno, articolandosi in raggi e archi viari. Questa visione urbana, tanto innovativa quanto armonica, ha segnato profondamente l’identità architettonica di Lignano. Proprio questi raggi e archi, assieme alle architetture moderne che li hanno animati — ville, condomini, spazi pubblici — rappresentano l’anima del nostro lavoro di valorizzazione culturale. Da qui il gioco di parole nel nostro nome: Raggi e ArchiTetture rende omaggio non solo alla forma della città, ma anche al pensiero progettuale che l’ha generata, unendo territorio, architettura e visione. IL TEAM Avon Giulio Socio Fondatore Esperto Scopri di più... Barillari Diana Comitato Scientifico Scopri di più... Esposito Federica Consigliere Scopri di più... Mazza Sabrina Presidente Consiglio Direttivo Scopri di più... Riavis Veronica Comitato Scientifico Scopri di più... Sbaiz Valter Vice Presidente Scopri di più...

  • CITRAC Viaggio Studio Ville Storiche di Lignano | Ville di Lignano

    23 settembre 2023 CITRAC Viaggio Studio Ville Storiche di Lignano Lignano riviera apartments, Calle Fidia, 33054 Lignano Riviera, UD, Italia CITRAC CIrcolo TRentino per l'Architettura Contemporanea in visita come Viaggio Studio Verso Est. Progetti innovativi per l'architettura di vacanza tra anni 50' e 70'. Indietro Scopri di più... Viaggio Studio Verso Est 22,23,24 settembre 2023 In Friuli “I grandi interventi quantitativamente e qualitativamente nuovi e rilevanti nel territorio sono due: il primo, Lignano Sabbiadoro, connesso al turismo balneare; il secondo, Torviscosa, all'unico grande intervento produttivo che sia mai stato operato nella provincia fino allora.” scriveva Francesco Tentori. Anche per questo motivo sembra interessante mettere vicino due episodi della storia dell'urbanistica e dell'architettura per una visita guidata a Lignano e a Torviscosa ed aggiungere la dimensione di Udine come perno Culturale e di Spilimbergo per la Storia e la gastronomia. CITRAC CIrcolo TRentino per l'Architettura Contemporanea in visita come Viaggio Studio Verso Est nella Seconda Giornata di Progetti innovativi per l'architettura di vacanza tra anni 50' e 70' Programma: Sabbiadoro: Stabilimenti balneari . arch. G. Avon 1955-56 Villa Andre-a Bertelli arch. M. D’Olivo 1953-54 Torre Zanier arch. A. Bernardis 1958-60 Pineta: Villa Mainardis. arch. M. D’Olivo Villa Spezzotti arch. D’Olivo Villa Sordi arch. Bernardis 1958-59 Casa Albergo 1957-1958 arch. G. Avon Casa Veronese arch. Mauro Ravegnani 1955 Il “Treno” arch. M. D’Olivo Ex hotel Pineta Palace arch. G. Avon Villa Rinaldi arch. GEZA 2012 Casa Christoff arch. G. Avon 1956-57 Villa Zoppola arch. G. Avon 1954-55 Villa Paiani arch. P. Pascolo 1956-57 Villa Schreurs arch. G. Avon 1960-61 Casa Iazza arch. M. D’Olivo 1954-55 *arco del libeccio 2 10 Riviera: Ex albergo Eurotel 1968-1970 arch. D. Bortolotti Casa Mainardis 1970-1971 arch. I. Cappai, P. Mainardis Precedente Successiva

  • Villa Spezzotti | Ville di Lignano

    Villa Spezzotti Marcello D’Olivo 1955 – 1957 Arco del Maestrale, 2, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Villa su tre piani a pianta curvilinea, costruita su anelli concentrici. Spazi dinamici, fluide prospettive e scenografie architettoniche. Indietro L’architettura dinamica e sperimentale di Marcello D’Olivo Un capolavoro di libertà compositiva Tra le ville più audaci e sperimentali del primo sviluppo urbanistico di Lignano Pineta, Villa Spezzotti rappresenta un punto culminante della ricerca spaziale e formale di Marcello D’Olivo .Costruita tra il 1955 e il 1957, è l’ultima delle sue celebri residenze a pianta curvilinea, pensata come epilogo e manifesto progettuale dell’architettura a spirale, in dialogo con il piano urbanistico che egli stesso aveva concepito per la località. Questa casa non si limita ad abitare lo spazio: lo trasforma , lo interpreta , lo espande in una narrazione architettonica aperta e centripeta. La pianta: una spirale fluida disegnata su quattro centri Il progetto di Villa Spezzotti nasce su una maglia geometrica composta da anelli concentrici , distanziati regolarmente di un metro, e generati da quattro diversi centri .Questo sistema crea una composizione organica, asimmetrica e centrifuga , che si oppone alla simmetria e alla griglia ortogonale della casa tradizionale. D’Olivo progetta una pianta fluida , senza spigoli, dove lo spazio è in continuo movimento . Le curve non sono solo un espediente formale, ma strumenti di costruzione spaziale e narrativa . In questa villa, come in un racconto, ogni ambiente è una scena che conduce a quella successiva, in una sequenza scenografica di grande intensità visiva . Tre livelli e una gerarchia dei percorsi La villa si sviluppa su tre piani , secondo una logica distributiva raffinata: Al piano inferiore , parzialmente interrato, si collocano i servizi, locali tecnici e spazi secondari. Il piano nobile ospita l’abitazione principale, accessibile tramite una rampa che introduce all’atrio baricentrico , vero cuore dell’organismo architettonico. Dal terrazzo panoramico , una scala esterna conduce alla copertura praticabile , ideata come spazio all’aperto, solarium e punto di osservazione. Ogni piano è pensato per valorizzare la sequenza dei movimenti , attraverso brevi rampe, passaggi obliqui e assenza di corridoi convenzionali . Solo le pareti divisorie tra le camere mantengono la linearità, mentre il resto dell’organismo si modula in linee curve e diagonali che seguono l’energia del sito. La scena dello spazio: luci, viste e flussi Il genius loci della villa è la sua scenografia interna , pensata per mutare continuamente secondo i punti di vista . Le pareti curve, le aperture, i percorsi inclinati e la connessione tra interno ed esterno generano scorci prospettici inediti , varchi visivi imprevisti , percorsi luminosi filtrati dal verde . La zona giorno è un ambiente passante , aperto su entrambi i lati, che si estende fino al terrazzo. La scaletta esterna verso il tetto crea una nuova dimensione, verticale e simbolica, che completa il percorso narrativo dell’abitare. Materiali e struttura: coerenza con la visione progettuale Villa Spezzotti è realizzata con una struttura mista in cemento armato e muratura . I materiali sono lasciati a vista o trattati con finiture minimali, in modo da non interrompere il flusso compositivo .La rampa, il telaio del terrazzo e le linee delle murature seguono con coerenza le curve strutturali , esprimendo un’idea di architettura che non si adatta allo spazio, ma lo plasma . L’accesso è volutamente non monumentale , ma graduale, silenzioso, coerente con l’intenzione di inserire l’edificio nel verde senza soluzione di continuità. La “casa senza rette”: un atto di rottura e innovazione D’Olivo stesso descrisse Villa Spezzotti come una delle sue opere più libere.Qui le linee rette sono bandite (fatta eccezione per alcune divisioni funzionali), e lo spazio si articola secondo logiche organiche e intuitive .Questa scelta progettuale lo allontana dai modelli razionalisti ancora dominanti in quegli anni e lo avvicina alle sperimentazioni internazionali di architetti come Wright, Niemeyer, Utzon , che cercavano nell’architettura forme più vicine al corpo e al paesaggio . Conclusione: una casa che racconta il paesaggio attraverso il movimento Villa Spezzotti non è solo una casa: è un paesaggio costruito , un’ idea di spazio come sequenza e trasformazione , una sintesi di visione architettonica e poetica . Nel contesto di Lignano Pineta, essa rappresenta il canto del cigno dell’esperienza di D’Olivo con la spirale urbanistica: un’opera che chiude un ciclo progettuale , e che ancora oggi affascina per il suo coraggio linguistico e valore sperimentale . Promuoverne la conoscenza e la tutela significa difendere una delle più importanti testimonianze dell’architettura organica italiana del dopoguerra . Precedente Successiva

  • Mostra Biblioteca Comunale di Lignano Sabbiadoro | Ville di Lignano

    Mostra Biblioteca Comunale di Lignano Sabbiadoro 12 luglio 2025 Biblioteca Comunale, Via Treviso, 2, Lignano Sabbiadoro, Lignano Sabbiadoro UD, Italia A Lignano, la fotografia d’arte incontra l’architettura d’autore. Indietro CONTENUTI MULTIMEDIALI BIBLIOTECA COMUNALE DI LIGNANO SABBIADORO Via Treviso, 2 - Lignano Sabbiadoro Dal 12 LUGLIO al 05 AGOSTO 2025 dal lunedì al venerdì ore 14.30 - 22.00 giovedì 10.00 - 12.00; 14.30 - 22.00 sabato 10.00 - 19.00 INGRESSO LIBERO INFO: Tel.0431 409160 Email: biblio@lignano.org Sito: www.lignano.org Mostra alla Biblioteca Comunale di Lignano Sabbiadoro Italo Zannier, Sara Trimarchi e l’incontro tra mosaico e fotografia La prima tappa della mostra itinerante “A Lignano, la fotografia d’arte incontra l’architettura d’autore” si svolge nella Biblioteca Comunale di Lignano Sabbiadoro, con un percorso visivo che intreccia lo sguardo del fotografo Italo Zannier con l’arte musiva di Gino Avon, attraverso le architetture progettate da Gianni Avon. Le fotografie d’archivio, messe a disposizione dallo Studio Associato Avon, dialogano con una selezione di scatti inediti della giovane fotografa Sara Trimarchi, che restituisce in chiave contemporanea la forza espressiva dei mosaici realizzati da Gino Avon per le ville del figlio. Un’occasione per scoprire dettagli spesso invisibili, nei giochi di luce e materia, tra arte e architettura. Precedente Successiva

  • Gino Avon | Ville di Lignano

    Gino Avon 1896 - 1984 Maestro mosaicista friulano, ha lasciato un segno profondo nell’arte musiva del Novecento, tra restauri prestigiosi e opere internazionali. La sua eredità artistica vive oggi nel lavoro del nipote, l’architetto Giulio Avon. Indietro Scopri di più ... Gino Avon (1896 - 1984): Maestro del Mosaico e Artigiano del Patrimonio Artistico Friulano Gino Avon, nato a Udine nel 1896, è stato uno dei più talentuosi mosaicisti italiani del Novecento, lasciando un'impronta artistica profonda e duratura sia in Italia sia all’estero. Cresciuto in una famiglia di mosaicisti, fu avviato all’arte dal padre Andrea, e questo apprendimento familiare rimase una caratteristica centrale del suo sviluppo artistico. Tuttavia, la sua formazione, avvenuta senza il supporto di una solida base scolastica, fu per Avon un rammarico che lo accompagnò per tutta la vita. Gli Esordi e la Formazione Internazionale Giovanissimo, Gino Avon si trasferì a Nizza e successivamente a Parigi, dove già lavoravano come mosaicisti di talento i fratelli maggiori Vincenzo, Angelo e Tommaso. Queste esperienze all'estero permisero a Avon di approfondire le tecniche musive e di esplorare diversi approcci stilistici. Rientrato in Friuli nel 1923, intraprese la strada dell’insegnamento, ricoprendo un ruolo di rilievo alla Scuola di Mosaico di Spilimbergo. Qui, fino al 1930, trasmise le sue conoscenze alle nuove generazioni di artisti e contribuì significativamente alla diffusione della tecnica musiva in Friuli e non solo. L'Attività a Udine e la Sfida delle Leggi Protezionistiche Negli anni Venti, Avon aprì un proprio laboratorio a Spilimbergo, che rimase attivo fino al 1934, quando fu costretto a chiuderlo a causa delle leggi protezionistiche fasciste che limitarono l'esportazione delle opere d'arte. Questo lo portò a trasferirsi definitivamente a Udine, dove avviò un nuovo laboratorio specializzato in pavimenti musivi e "alla veneziana," ampliando così le sue competenze artistiche anche all’imprenditoria. Tra le sue opere di questo periodo spiccano il mosaico per il Monumento ai Caduti di Spilimbergo e le decorazioni per il tribunale di Porto Said in Egitto. Collaborazioni Internazionali e il Riconoscimento Artistico Gino Avon lavorò con alcuni dei più celebri architetti del suo tempo, come Umberto Nordio, D’Avanzo, Midena, Magistretti e Caccia Dominioni, con i quali realizzò opere che combinavano eleganza e abilità tecnica. La sua attenzione alla tradizione e l’elevata qualità del lavoro lo portarono a restaurare importanti mosaici storici. Grazie alla collaborazione con l’architetto De Grassi, fu incaricato del restauro dei pavimenti paleocristiani a Grado. A Trieste, invece, si occupò del restauro dei mosaici della chiesa serbo-ortodossa e di quelli della facciata del Palazzo del Governo, contribuendo alla salvaguardia di questi straordinari patrimoni artistici. Le Opere e l’Eredità Artistica L’opera di Avon si estese anche alle decorazioni musive della chiesa della polizia ferroviaria di Tarvisio, ai pavimenti di Palazzo Adria a Fiume e a quelli dell’Università di Trieste. Oltre a collaborare con architetti di grande rilievo, Gino Avon frequentò artisti noti, tra cui Mirko Basaldella, Ernesto Mitri, e Carlo Carrà. Fu grazie a questi contatti che il suo stile seppe sempre rimanere al passo con i tempi, fondendo tradizione e modernità in un perfetto equilibrio. La sua capacità di tradurre il linguaggio architettonico in superfici decorative durature, eleganti e integrate nell'ambiente circostante rappresenta una testimonianza unica della sua maestria e visione artistica. Veduta della Piazza della Libertà e l'Eredità di Avon Tra le opere più significative, troviamo una decorazione musiva della Piazza della Libertà di Udine, realizzata negli anni Sessanta e oggi custodita come preziosa testimonianza di un’epoca di rinascita e innovazione artistica. Con la sua scomparsa nel 1984, Udine e l'Italia hanno perso uno dei più appassionati interpreti della tecnica musiva, ma l'eredità di Avon continua a vivere nelle sue opere e nella memoria collettiva del patrimonio artistico friulano. Gino Avon rimane un simbolo di dedizione e passione per l'arte del mosaico, un artista che ha saputo preservare e innovare la tradizione musiva, rendendo onore al patrimonio artistico friulano e contribuendo, attraverso il suo lavoro, alla valorizzazione del nostro territorio. La Passione trasmessa al nipote Gino Avon ha trasmesso la sua passione e competenza per l’arte e il restauro al nipote Giulio Avon, che è oggi è Socio Fondatore Esperto dell’Associazione e rinomato architetto. Figlio dell'Architetto Gianni, Giulio ha seguito anche le orme del nonno Gino, distinguendosi nel campo del restauro e della riqualificazione architettonica con importanti interventi su monumenti come Villa Manin, il Duomo di Cividale e Piazza Ursella a Lignano Sabbiadoro. Con un amore innato per l’arte e l’architettura, Giulio Avon si è dedicato anche alla progettazione di allestimenti espositivi e alla valorizzazione del patrimonio culturale di Lignano attraverso volumi e mostre, proseguendo così l’eredità di famiglia con impegno e passione. Precedente Successiva

  • Villa Mainardis | Ville di Lignano

    Villa Mainardis Marcello D’Olivo 1954 – 1955 Raggio di Levante, 37, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Villa a pianta circolare su due piani firmata da D’Olivo. Un’architettura organica ispirata a Frank Lloyd Wright, integrata nella pineta di Lignano. Indietro Un’architettura organica tra natura e sperimentazione Una villa circolare, tra modernismo e ispirazione americana Villa Mainardis rappresenta uno dei progetti più iconici dell’architettura residenziale di Lignano Pineta , non solo per la sua forma circolare , ma per la forza con cui l’edificio si distacca dalla tradizione edilizia del dopoguerra e si inserisce in una visione architettonica sperimentale , in linea con il piano urbanistico innovativo concepito dallo stesso Marcello D’Olivo nel 1953. Costruita tra il 1954 e il 1955, la villa è situata lungo il Raggio di Levante , perfettamente inserita nel disegno spiraliforme del quartiere. Il committente, uno degli azionisti della Società Lignano Pineta , affidò a D’Olivo la realizzazione di una residenza che fosse al tempo stesso funzionale, moderna e immersa nel paesaggio. Pianta circolare: una scelta non convenzionale La villa si sviluppa su pianta perfettamente circolare , elemento già di per sé radicale in un panorama edilizio italiano ancora largamente ancorato a volumi rettangolari e simmetrici. L’organizzazione si articola su due livelli: Il piano inferiore , in parte interrato, è destinato a garage e locali di servizio . Il piano superiore ospita invece l’intero spazio abitativo, articolato in una distribuzione fluida e funzionale. Al centro della composizione si impone il nucleo scala , anch’esso circolare, che non è solo elemento distributivo ma fulcro simbolico e spaziale del progetto. Da qui si accede all’appartamento e si percepisce l’unità spaziale dell’intero edificio. Distribuzione e qualità dello spazio La distribuzione degli ambienti interni segue la curvatura della pianta, favorendo un’articolazione radiale dei vani. L’uso del cerchio consente una continuità visiva e funzionale tra i diversi ambienti, con ampie vetrate a tutta altezza che si aprono verso la pineta circostante. Particolarmente interessante è la terrazza sagomata , che segue la curvatura della copertura, prolungando visivamente lo spazio interno verso l’esterno e rafforzando la connessione tra architettura e natura. Una casa atterrata tra le dune: l’immaginario futurista La villa è stata più volte definita come un “oggetto volante atterrato nella natura” , metafora visiva efficace per descrivere l’aspetto aerodinamico e sospeso dell’edificio. La copertura a spiovere si avvolge sull’intera struttura come una carena, proteggendola e nello stesso tempo rendendola riconoscibile. L’immagine evoca una dimensione quasi spaziale , in cui l’edificio perde le sue connotazioni tradizionali per trasformarsi in una macchina abitativa futurista , perfettamente inserita nel paesaggio. Influenze internazionali: il richiamo a Frank Lloyd Wright Il confronto più diretto, spesso evocato dagli studiosi, è con la David and Gladys Wright House (1950–1952) progettata da Frank Lloyd Wright a Phoenix, Arizona. La casa americana, anch’essa su pianta circolare e sollevata da terra, con scala centrale e terrazze sinuose, condivide con Villa Mainardis la volontà di superare la griglia rettangolare , esplorando nuove forme spaziali che si adattino al contesto e stimolino un diverso modo di abitare. D’Olivo riprende questa ispirazione reinterpretandola con linguaggio personale, mediterraneo, costruito su materiali locali e un rapporto profondo con il paesaggio della pineta friulana . Materiali e finiture: modernismo discreto Villa Mainardis presenta murature intonacate , tagli netti nelle aperture, parapetti leggeri e una copertura in materiali tradizionali reinterpretati con stile. Il tutto concorre a creare un’architettura organica, compatta ma elegante , che comunica sobrietà e innovazione insieme. L’assenza di ornamenti e la prevalenza della forma pura rendono l’edificio una dichiarazione progettuale : l’essenzialità diventa linguaggio, il volume si fa protagonista. Innovazione tipologica e importanza storica Villa Mainardis non è solo un esempio isolato: è una sintesi perfetta del progetto urbano e architettonico di D’Olivo , che concepiva ogni lotto edilizio come parte di un sistema coerente, armonico, dinamico. La pianta circolare è, in questo senso, anche una risposta urbanistica : consente di ruotare l’edificio sul lotto per ottimizzare esposizione e privacy, in una visione molto attuale di architettura adattiva . Dal punto di vista storiografico, rappresenta una delle prime vere sperimentazioni organiche della costa adriatica, aprendo la strada a linguaggi alternativi e più liberi nella progettazione di residenze estive. Una villa-manifesto Oggi Villa Mainardis è riconosciuta come una delle residenze più rappresentative della Lignano del dopoguerra , e uno dei capolavori di Marcello D’Olivo. La sua forma, il suo linguaggio e la sua capacità di evocare suggestioni internazionali la rendono un unicum nel panorama architettonico friulano . Preservarla, raccontarla e renderla accessibile significa valorizzare un patrimonio che unisce cultura del progetto, innovazione e identità territoriale . Precedente Successiva

  • Case Ursella | Ville di Lignano

    Associazione "Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano" Case Ursella LIGNANO IN BIANCO E NERO La ditta E.M.E. Ursella S.r.l., costruttrice di soluzioni residenziali in cemento armato, ci ha donato preziose fotografie in bianco e nero di Lignano, scattate durante o poco dopo la realizzazione degli edifici. Un contributo che arricchisce la memoria visiva della città e testimonia la cultura del costruire nel Friuli e nel Triveneto.

  • Case Ursella | Ville di Lignano

    Case Ursella 1976 La ditta E.M.E. Ursella S.r.l., costruttrice di soluzioni residenziali in cemento armato, ci ha donato preziose fotografie in bianco e nero di Lignano, scattate durante o poco dopo la realizzazione degli edifici. Un contributo che arricchisce la memoria visiva della città e testimonia la cultura del costruire nel Friuli e nel Triveneto. Indietro Scopri di più ... Precedente Successiva

  • RAI FVG: Con le mani, con i piedi, con il cuore | Ville di Lignano

    RAI FVG: Con le mani, con i piedi, con il cuore 2025, 17 Settembre Sabrina Mazza, Rai FVG Un viaggio tra cultura, comunità e architettura, che vedrà la partecipazione della nostra presidente Sabrina Mazza, in dialogo con Arianna Zani e Giacomo Plozner. Parleremo di Lignano e del suo periodo d’oro architettonico, delle mostre in corso e dei progetti che portiamo avanti con l’Associazione "Raggi e ArchiTetture – Ville di Lignano". Indietro Scopri di più... Con le mani, con i piedi, con il cuore: Ville di Lignano ospite su Rai Radio Uno FVG Il 17 settembre 2025, l’Associazione Raggi e Architetture – Ville di Lignano avrà un'importante occasione di dialogo e promozione culturale. Durante la trasmissione radiofonica “Con le mani, con i piedi, con il cuore”, in onda su Rai Radio Uno FVG dalle 11.20 alle 12.30, la presidente Sabrina Mazza parteciperà a un’intervista condotta da Elena Commessatti. Il programma, fedele al suo formato consolidato, accompagnerà gli ascoltatori in un percorso attraverso le storie, i patrimoni e i vissuti del Friuli Venezia Giulia. Questo approccio mira a celebrare il territorio intrecciando memoria e cultura, spaziando dalla letteratura alle arti visive, dall’inclusione sociale alle architetture che definiscono l’identità locale. Un viaggio tra talenti ed esperienze La puntata inizierà con l’Atlante Immaginario del Friuli Venezia Giulia, progetto dell’Associazione Scrittori FVG che esplora legami familiari, storie di rinascita e antiche leggende. Seguiranno approfondimenti su Accessibility for Future 2025, evento dedicato all’innovazione inclusiva in programma a Udine dal 18 al 20 settembre, e sul 33° Convegno del Centro Balducci. Inoltre, si parlerà dei gruppi AMA dell’ASPIC FVG, esempio di auto mutuo aiuto psicologico e comunitario. In questo ricco mosaico culturale ci sarà spazio anche per Ville di Lignano, che metterà in evidenza l'importanza dell’architettura nel riflettere l’anima della comunità. Lignano e la sua eredità architettonica L’intervento di Sabrina Mazza rappresenterà un’occasione per rivivere il periodo d’oro dell’architettura di Lignano, segnato dalle opere visionarie di progettisti come Marcello D’Olivo, Gianni Avon e Aldo Bernardis. Con le loro residenze private, hotel e spazi pubblici dal carattere innovativo, Lignano è diventata un esempio unico di fusione tra modernità, paesaggio e tecnica costruttiva. L’associazione continua oggi a valorizzare questo patrimonio attraverso mostre, passeggiate tematiche, eventi culturali e collaborazioni con enti e università. L’intervento radiofonico sarà l’opportunità perfetta per presentare progetti in corso e nuove iniziative che intrecciano memoria storica e fruizione contemporanea. Architettura al servizio della comunità Partecipare a “Con le mani, con i piedi, con il cuore” va oltre la semplice visibilità mediatica: è un’occasione per sensibilizzare un pubblico ampio sull'importanza dell’architettura come patrimonio comune. Gli edifici non sono solo costruzioni fisiche; raccontano storie di identità collettiva e visioni progettuali capaci di resistere nel tempo. In un periodo in cui la salvaguardia del patrimonio culturale diventa sempre più cruciale, iniziative come questa costruiscono ponti tra cittadini, memoria storica e consapevolezza territoriale, rafforzando il senso di appartenenza e partecipazione condivisa. Un appuntamento da non perdere Tutti i sostenitori e appassionati del territorio sono invitati a seguire la trasmissione mercoledì 17 settembre dalle 11.20 su Rai Radio Uno FVG. Sarà un’occasione speciale per immergersi in storie accomunate dal desiderio di valorizzare le eccellenze culturali della nostra terra. Per chi non riuscirà a seguire l’appuntamento in diretta, sarà disponibile lo streaming o il podcast tramite la piattaforma Rai Play Sound. Attraverso questa partecipazione radiofonica, Ville di Lignano ribadisce il proprio impegno a costruire connessioni tra passato e futuro, tra territori e comunità, utilizzando il linguaggio universale dell’architettura e della cultura. Maggiori informazioni sul sito Rai FVG Precedente Successiva

  • Aldo Bernardis | Ville di Lignano

    Aldo Bernardis 1925 - 2012 Aldo Bernardis (1925-2012) ha contribuito a trasformare Lignano in una moderna città balneare. Attraverso la realizzazione della Terrazza a Mare e delle sue ville innovative, ha saputo combinare sperimentazione architettonica, maestria artigianale e tutela del paesaggio costiero. Indietro Scopri di più ... Aldo Bernardis: l’architetto dell’identità moderna di Lignano Aldo Bernardis (1925-2012) emerge come una figura cruciale nell'architettura del secondo Novecento, caratterizzandosi per il suo ruolo fondamentale nello sviluppo di Lignano Sabbiadoro come città turistica moderna e unica. Il volume “Aldo Bernardis Architetture a Lignano 1953-2003” celebra il suo lavoro, evidenziando come le sue creazioni, a partire dalla celeberrima Terrazza a Mare , abbiano incarnato il dinamismo e l'essenza identitaria di questa località balneare. Le “case al mare”: sperimentazione, artigianalità, natura Il percorso professionale di Bernardis prende avvio dall'architettura residenziale, riflettendo il suo approccio innovativo e radicato nell'artigianalità. La villa Prevedello (1954-55), soprannominata “la pagodina”, utilizza una combinazione di legno, acciaio e cemento per creare volumi originali e spazi dall'estetica unica. La villa Caselli-Troppina , tutt'oggi ben conservata, spicca per l'attenzione ai dettagli: gli infissi, il rivestimento in opus incertum delle pareti in pietra e la qualità delle lavorazioni artigianali sono elementi distintivi. Ancora più affascinante è la villa Borgnolo (1955-56), dove un pino marittimo attraversa la soletta in cemento, fungendo da colonna vivente e offrendo uno degli esempi precoci di integrazione tra architettura e sostenibilità ambientale. Icone urbane: Terrazza a Mare, Torre Zanier, Kursaal e altro Tra i progetti più rappresentativi di Bernardis troviamo senza dubbio la Terrazza a Mare (1967-72), sviluppata in seguito a un concorso indetto nel 1961. Questo elegante pontile sospeso sul mare Adriatico culmina con una piattaforma dotata di bar e ristorante e si distingue per la sua copertura a conchiglia, che richiama le forme sinuose delle opere di Niemeyer e della Sydney Opera House. La sua iconicità, celebrata persino con un francobollo commemorativo, la rende un vero emblema della città. La Torre Zanier (1958-60), grazie alla sua pianta a Y e i pannelli prefabbricati Ursella, rappresenta una delle prime sperimentazioni italiane nell'edilizia industrializzata. Anche il Kursaal (1965-68), sebbene distrutto nel 1977 e successivamente ricostruito negli anni Ottanta mantenendo la forma a tenda originale, e la sede dello Yachting Club (1970-71), con profili che evocano la prua di una nave, testimoniano il linguaggio architettonico dinamico e raffinato di Bernardis. Architettura pubblica e brutalismo: Municipio e chiesa Bernardis ha segnato profondamente anche il settore dell'architettura pubblica e istituzionale. Il Municipio di Lignano (1968-73) è un edificio definito da uno stile brutalista, con pilastri rastremati, cemento a vista e un atrio monumentale che riflette influenze dichiarate dei lavori di Le Corbusier e Kenzo Tange. Allo stesso modo, la chiesa del Cristo Redentore (1972-74) si caratterizza per le capriate reticolari che poggiano su una trave perimetrale e per le colonne che scandiscono una navata centrale ampia e dilatata. L'uomo e l’architetto: un rapporto profondo con Lignano Oltre alla straordinaria competenza professionale, Bernardis era profondamente legato alla città di Lignano. Ogni mercoledì lo si trovava tra cantieri e incontri con i clienti, incarnando una presenza viva nella comunità locale. Dalle case sperimentali alla Terrazza a Mare, con il suo contributo essenziale all'identità architettonica di Lignano, Aldo Bernardis ha saputo fondere innovazione tecnica, funzionalità estetica e un profondo rispetto per il territorio. Precedente Successiva

  • Annuali di storia dell'Urbanistica e Botanica | Ville di Lignano

    Annuali di storia dell'Urbanistica e Botanica 2015 Ferruccio Canali ASUP Urbanistica tra utopia e realtà: la città a spirale di Lignano Pineta tra le visioni di D’Olivo e Piccinato, al centro del nuovo volume ASUP curato da Ferruccio Canali. Indietro Scopri di più... Lignano Pineta e la “città a spirale” tra utopia, turismo e urbanistica moderna Nel nuovo volume degli Annali di Storia dell’Urbanistica e del Paesaggio (ASUP), curato da Ferruccio Canali , intitolato Urbanistica per la Villeggiatura e per il Turismo nel Novecento , emerge con forza l’importanza del rapporto tra progetto urbano, architettura e turismo nella costruzione della città moderna. All’interno di questo quadro, trova spazio l’intervento della Professoressa Diana Barillari , che approfondisce un caso emblematico: la “città a spirale” di Lignano Pineta , concepita da Marcello D’Olivo nel 1953 e successivamente confrontata con l’intervento dell’urbanista Luigi Piccinato . La riflessione proposta da Barillari si inserisce in un ampio progetto di analisi che intende valutare in che misura l’urbanistica italiana del Novecento abbia dialogato con le esigenze del turismo e della villeggiatura. Se infatti esiste una consolidata letteratura su città balneari, colonie e paesaggi vacanzieri, mancava ancora una ricognizione capace di cogliere il ruolo attivo della disciplina urbanistica nella definizione di nuovi modelli insediativi e nella produzione di spazi dedicati al tempo libero. Lignano Pineta: nascita di un’utopia organica Il progetto di Lignano Pineta , nato nel 1953 per iniziativa della Società Lignano Pineta e affidato a Marcello D’Olivo, rappresenta uno dei più audaci tentativi di coniugare architettura, urbanistica e natura . L’idea alla base è tanto semplice quanto rivoluzionaria: disegnare un centro turistico che non intaccasse l’equilibrio della pineta costiera, ma che al contrario ne seguisse i flussi, i rilievi e le logiche naturali. Nasce così la celebre pianta a spirale , una forma urbana che si sviluppa a partire da un centro, il nodo commerciale e collettivo, per poi irradiare i suoi raggi – le vie residenziali – in maniera fluida e organica verso il mare. La spirale d’Olivo è molto più che un simbolo grafico: è un manifesto urbano , una proposta integrata in cui strade, abitazioni, servizi e aree verdi convivono secondo una logica centripeta e non invasiva. L’urbanistica per il turismo: modelli e sperimentazioni Nel contesto trattato dal volume ASUP, l’esperienza di Lignano Pineta si configura come uno dei primi tentativi consapevoli in Italia di utilizzare la progettazione urbanistica per rispondere non solo a esigenze residenziali, ma anche e soprattutto a finalità turistiche. L’intervento di Diana Barillari sottolinea come D’Olivo, nella sua proposta, non si limiti a pianificare un lotto o un quartiere, ma piuttosto disegni un nuovo modo di vivere la villeggiatura . Il centro commerciale, la promenade, i raggi alberati, le case a bassa densità immerse nel verde e la separazione funzionale degli spazi diventano strumenti per costruire una città dell’esperienza turistica , in cui la natura non è un limite ma una risorsa da integrare e valorizzare. In questo senso, Lignano Pineta si distacca da molte altre località balneari coeve, spesso frutto di lottizzazioni speculative, e si avvicina piuttosto alle esperienze internazionali più avanzate, come le Garden Cities o i piani urbanistici del Movimento Moderno. Il confronto con Luigi Piccinato: dalla teoria alla revisione Negli anni successivi, il progetto di Lignano Pineta viene parzialmente rivisto e aggiornato. A questo processo partecipa Luigi Piccinato , uno degli urbanisti più autorevoli dell’Italia del secondo dopoguerra. Barillari evidenzia come il contributo di Piccinato si inserisca in una fase di consolidamento della località, quando il disegno iniziale di D’Olivo si confronta con le necessità pratiche della costruzione, della gestione dei flussi turistici, della regolamentazione edilizia. Il confronto tra i due approcci – il gesto visionario e quasi organico di D’Olivo e la razionalità metodica di Piccinato – rappresenta un momento di dialogo tra utopia e realtà , in cui l’urbanistica cerca un equilibrio tra ispirazione artistica e concretezza funzionale. Se D’Olivo sogna una città-foresta, Piccinato ne gestisce la crescita, ne regola gli accessi, ne ottimizza le infrastrutture. Entrambi contribuiscono a definire un modello urbano turistico innovativo , che ancora oggi costituisce un unicum nel panorama italiano. Una lezione per il presente Il volume ASUP curato da Ferruccio Canali e l’intervento della prof.ssa Barillari ci invitano a riflettere su quanto l’urbanistica possa – e debba – occuparsi del tempo libero e del turismo . Lignano Pineta, con la sua città a spirale, dimostra che è possibile pensare spazi turistici sostenibili, integrati, non standardizzati. Spazi capaci di generare identità e qualità della vita , prima ancora che profitto. Nel momento storico in cui le coste italiane sono minacciate dalla cementificazione, dal turismo mordi-e-fuggi, e dall’erosione ambientale, guardare al modello di D’Olivo e al dibattito urbanistico sul turismo nel Novecento non è solo un esercizio storiografico, ma un atto di responsabilità. Significa recuperare una cultura del progetto urbano consapevole , che consideri la villeggiatura non come un intermezzo, ma come un laboratorio privilegiato per sperimentare nuove forme di convivenza tra uomo e natura. Precedente Successiva

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