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RISULTATI DI RICERCA

ESPLORA I PATRIMONI ARCHITETTONICI DI LIGNANO

Benvenuto nella sezione dei risultati di ricerca. Qui potrai trovare i contenuti che rispondono ai tuoi criteri di ricerca: articoli, video, mappe e schede dettagliate sulle ville e sull'architettura del Novecento a Lignano. Utilizza i le parole chiave per affinare ulteriormente la tua ricerca e scoprire il ricco patrimonio culturale della cittadina friulana.

110 risultati trovati con una ricerca vuota

  • Between sky and sea | Ville di Lignano

    Between sky and sea 2014 Diana Barillari Società Filologica Friulana Lignano come città-foresta: Diana Barillari racconta il mito urbano della “spiral city” progettata da D’Olivo, tra poesia e urbanistica moderna. Indietro Scopri di più... Lignano Sabbiadoro. Tra cielo e mare: la città a spirale di Marcello D’Olivo Nel volume Lignano Sabbiadoro – Between sky and sea , curato da Massimo Bortolotti con il patrocinio della Società Filologica Friulana, trova spazio l’intenso contributo della Prof.ssa Diana Barillari , dal titolo Urban Planning and Architecture of the Spiral City. The Projects by Marcello D’Olivo for Lignano Pineta . L’articolo approfondisce il valore culturale, simbolico e architettonico della celebre “città a spirale”, tracciando un racconto che fonde il mito fondativo con l’urbanistica del moderno, in un paesaggio lagunare tra natura e ambizione progettuale. Un racconto epico tra sabbia, pini e futuro Barillari apre la sua analisi citando un articolo del poeta-ingegnere Leonardo Sinisgalli , pubblicato nel 1954 sulla rivista Civiltà delle Macchine , in cui racconta una visita a Lignano Pineta, guidato dall’architetto Marcello D’Olivo. Sinisgalli descrive la nascita della nuova città come un’impresa epica: il viaggio da Milano a Trieste, la scoperta della pineta trasformata in cantiere, il lavoro delle prime squadre che scavano trincee e gettano cemento. I pionieri della Società Lignano Pineta sono visti come moderni esploratori, e D’Olivo come il demiurgo che disegna un luogo immaginario diventato reale. Questa lettura lirica si intreccia con una consapevolezza più ampia: il progetto di Lignano Pineta non è soltanto un’operazione immobiliare , ma un’esperienza intellettuale, culturale e paesaggistica, in cui la modernità architettonica si confronta con le forme della natura. La spirale come archetipo urbano La vera protagonista è naturalmente la celebre pianta a spirale ideata da Marcello D’Olivo nel 1953, che organizza l’intero tessuto urbano secondo una forma geometrica tanto iconica quanto funzionale. La spirale rappresenta un modello organico, antitetico alla griglia cartesiana della città industriale: segue le curve della pineta, preserva la vegetazione, distribuisce la densità edilizia in modo graduale e offre un'esperienza immersiva del paesaggio . Barillari sottolinea l’audacia del gesto urbanistico: non si tratta solo di disegnare lotti , ma di creare un modello urbano alternativo, in cui la natura non viene sacrificata alla costruzione, ma integrata come matrice del progetto. La città si costruisce attorno e con la pineta, non contro di essa. Dalla teoria alla realizzazione: un laboratorio moderno Il progetto di D’Olivo viene avviato nel 1953, grazie alla committenza visionaria della Società Lignano Pineta, fondata un anno prima con l’intento di sviluppare un nuovo insediamento turistico di qualità. L’urbanista udinese concepisce un piano urbanistico che mette in dialogo architettura, turismo e ambiente . Le strade sono chiamate “raggi” e si diramano dal centro della spirale verso il mare, organizzando l’abitato in un sistema fluido e decentralizzato. La realizzazione di questa visione fu resa possibile grazie a un’inedita collaborazione tra architetti, paesaggisti e ingegneri , tra cui Gianni Avon, Aldo Bernardis e Paolo Pascolo, che contribuirono a edificare alcune delle ville e strutture pubbliche più iconiche della località. In questo contesto, ogni edificio diventa parte di un progetto urbano unitario , pur mantenendo autonomia espressiva. Urbanistica e turismo: un dialogo ancora aperto Barillari inserisce il caso di Lignano all’interno di un dibattito più ampio sull’ urbanistica turistica nel Novecento , chiedendosi fino a che punto la disciplina si sia occupata – in modo consapevole – di progettare città per il tempo libero. L’esperienza di Lignano Pineta sembra rispondere positivamente: qui l’urbanistica non solo “tollera” il turismo, ma lo interpreta, lo anticipa, ne struttura le forme e le modalità di fruizione. La città a spirale è così un esempio concreto di pianificazione integrata per la villeggiatura , in cui si sperimenta un modello innovativo, capace di combinare esigenze abitative stagionali, tutela ambientale e qualità architettonica. Un laboratorio a cielo aperto di “architettura del paesaggio”. Una lezione da ricordare L’intervento di Diana Barillari si conclude sottolineando come Lignano Pineta rappresenti ancora oggi una lezione di progetto urbano . Nonostante le trasformazioni avvenute nel tempo, il disegno originario di D’Olivo mantiene una sorprendente attualità. In un’epoca segnata da emergenze climatiche, consumo di suolo e banalizzazione turistica, l’idea di una città che nasce per integrarsi con il paesaggio assume un valore esemplare. Non si tratta di mitizzare il passato, ma di recuperare una cultura del progetto fondata su visione, cura e responsabilità . Lignano non è solo una meta turistica: è un’idea di città, un modo di abitare il tempo libero, una prova che l’urbanistica può – se sostenuta da committenze illuminate – essere uno strumento potente per costruire futuro. Precedente Successiva

  • Le ville storiche di Lignano | Ville di Lignano

    Le ville storiche di Lignano 2024, 09 Gennaio Diana Barillari Messaggero Veneto Culture L'associazione "Raggi&Architetture – Ville di Lignano" promuove la valorizzazione del patrimonio architettonico novecentesco della città, offrendo tour, eventi e attività per far conoscere e preservare le storiche ville progettate dai grandi architetti friulani. Indietro Scopri di più... Le Ville Storiche di Lignano: Un Patrimonio da Scoprire Lignano Sabbiadoro, nota soprattutto per la sua fama come località balneare, è anche un gioiello architettonico che ha saputo coniugare l’innovazione con la bellezza naturale del suo paesaggio. Tra gli anni ’50 e ’60, la cittadina friulana è diventata un vero e proprio laboratorio di architettura, grazie alla visione dei più grandi progettisti locali. In quegli anni, i celebri architetti friulani come Marcello D’Olivo, Gianni Avon, Aldo Bernardis, e Paolo Pascolo, hanno creato una serie di ville che sono oggi considerate opere di riferimento del Novecento, unendo estetica e funzionalità in modo innovativo. Un aspetto che rende ancora più interessante questo patrimonio architettonico è il fatto che molte delle ville progettate da questi architetti sono oggi ancora esistenti, testimoni di un’epoca che ha visto nascere la città balneare di Lignano Pineta. La struttura urbanistica di Lignano, disegnata da D’Olivo nel 1952, ha infatti creato una delle città più innovative dal punto di vista architettonico del XX secolo, la cui forma a spirale richiama l’idea di un “paesaggio dell’automobile” in cui le strade curve permettono di apprezzare la bellezza del territorio in continuo mutamento. Oggi, queste ville, che sono frutto della sperimentazione di architetti all’avanguardia, sono un patrimonio culturale di valore straordinario, e stanno finalmente ricevendo l’attenzione che meritano grazie all’iniziativa di un gruppo di proprietari che ha deciso di unirsi per promuovere la conservazione e la valorizzazione di queste architetture. È così nata l'associazione "Raggi&Architetture – Ville di Lignano", un’organizzazione che si propone di rendere questo tesoro accessibile al pubblico e preservarlo per le future generazioni. Un Laboratorio di Architettura del Novecento La città di Lignano, come molte altre località turistiche, è stata protagonista di un intenso sviluppo urbanistico nel dopoguerra, ma ciò che la distingue è il livello di sperimentazione architettonica che ha caratterizzato la costruzione delle sue ville. Negli anni Cinquanta, la progettazione delle residenze nella zona di Lignano Pineta ha visto la realizzazione di ville che non solo erano funzionali, ma anche perfettamente integrate nel paesaggio naturale circostante. Le opere di D’Olivo, per esempio, sono state un'evoluzione del pensiero architettonico di Frank Lloyd Wright, che ha portato l’architettura a dialogare con la natura circostante, rispettandola e valorizzandola. La progettazione delle ville non è mai stata solo una questione di stile, ma anche di funzionalità. Ogni progetto è stato pensato per rispondere alle esigenze dei residenti e dei turisti, con una particolare attenzione al comfort e alla vivibilità. Le ville di Lignano sono state pensate per essere perfettamente integrate nel paesaggio, con giardini che si fondono con la pineta e l’orientamento delle costruzioni che ottimizza l’esposizione solare. Molti dei progetti delle ville sono caratterizzati da piante a geometrie circolari e da soluzioni architettoniche innovative, come l'uso di muri curvi e ampie vetrate che permettono di godere della bellezza del paesaggio circostante. L’architettura di queste ville è, quindi, il risultato di un'attenzione particolare alla funzionalità, ma anche alla ricerca estetica, con l’intento di coniugare modernità e tradizione, natura e costruzione. Valorizzare e Conservare un Patrimonio Unico Con l’intento di far conoscere e tutelare questo patrimonio, un gruppo di proprietari ha creato l'associazione "Raggi&Architetture – Ville di Lignano". L’obiettivo dell’associazione è quello di valorizzare le ville storiche di Lignano e promuovere la loro conoscenza, non solo a livello locale ma anche internazionale. In tal senso, sono previste numerose iniziative culturali che daranno l’opportunità a turisti e appassionati di architettura di esplorare la città e scoprire le sue meraviglie. Una delle attività più apprezzate dell’associazione è il tour in bicicletta attraverso la spirale di Lignano Pineta, un percorso che permette di scoprire le ville storiche in un contesto eccezionale, immersi nella natura. Il tour offre la possibilità di apprezzare l’architettura delle ville in modo dinamico e coinvolgente, mettendo in luce non solo la bellezza delle case ma anche l'armonia tra costruzione e natura. Inoltre, l’associazione ha in programma di organizzare eventi, visite guidate e mostre, che permetteranno di conoscere meglio la storia di Lignano e dei suoi architetti, facendo luce sulla straordinaria capacità di questi professionisti di integrare la modernità con il contesto naturale. L’associazione ha anche l’obiettivo di sensibilizzare la comunità locale e i turisti sull’importanza di conservare questo patrimonio storico, che è diventato una parte integrante dell’identità di Lignano. Ogni villa, infatti, rappresenta un pezzo di storia che merita di essere preservato e tramandato alle future generazioni. La creazione dell’associazione "Raggi&Architetture – Ville di Lignano" è un passo importante per la tutela e la valorizzazione di un patrimonio architettonico unico, che racconta la storia di Lignano e della sua evoluzione nel Novecento. Le ville storiche della città, progettate dai più grandi architetti friulani, rappresentano un patrimonio culturale e architettonico di valore inestimabile, che merita di essere conosciuto, apprezzato e, soprattutto, preservato. Grazie a iniziative come i tour, le mostre e gli eventi, Lignano sta finalmente ottenendo il riconoscimento che merita come una delle città più importanti dal punto di vista architettonico in Italia. Precedente Successiva

  • 50 anni di Architettura a Lignano | Ville di Lignano

    50 anni di Architettura a Lignano 2024, 06 Agosto Diana Barillari Messaggero Veneto Culture Aldo Bernardis uno degli architetti più significativi che ha contribuito a plasmare l’identità di Lignano Sabbiadoro come una città moderna per le vacanze, unendo innovazione e rispetto per il paesaggio. Indietro Scopri di più... Aldo Bernardis: Un Architetto che Ha Trasformato Lignano Aldo Bernardis (1925-2012) è stato uno degli architetti più significativi che ha contribuito a plasmare l’identità di Lignano Sabbiadoro come una città moderna per le vacanze, unendo innovazione e rispetto per il paesaggio. La sua carriera si intreccia profondamente con la storia architettonica di Lignano, dove ha progettato alcuni degli edifici più iconici che caratterizzano ancora oggi la località balneare. Il libro Aldo Bernardis Architetture a Lignano 1953-2003 omaggia questo grande professionista, raccogliendo testimonianze, fotografie e riflessioni sulla sua opera. Il volume, curato da appassionati e studiosi, sottolinea come Bernardis abbia contribuito in modo determinante alla creazione di un contesto architettonico unico nel panorama nazionale. I Progetti Più Iconici di Bernardis a Lignano Bernardis, che ha collaborato con altri grandi architetti come Marcello D'Olivo e Gianni Avon, ha affrontato con originalità il tema della "casa al mare", creando residenze che rispondessero perfettamente alle esigenze di chi cercava una casa vacanze a contatto con la natura. Alcuni dei suoi lavori più celebri includono: Villa Prevedello (1954-55) : Conosciuta affettuosamente come "la pagodina", questa villa è stata una delle prime realizzazioni di Bernardis, che ha sperimentato l'uso innovativo di legno, acciaio e cemento armato per definire spazi e volumi. Villa Caiselli-Troppina : Anche dopo alcune modifiche, questa villa resta un esempio della qualità artigianale e del design che Bernardis ha saputo infondere nei suoi progetti, con un’attenta cura dei dettagli come l'“opus incertum” delle pareti. Villa Borgnolo (1955-56) : Un perfetto esempio di come Bernardis abbia integrato l’architettura con la natura. In questa villa, un pino marittimo cresce attraverso la soletta in cemento armato, creando un "virtuoso esempio di sostenibilità" e un legame tra l’opera umana e il paesaggio. La Terrazza a Mare (1967-72) : Il progetto che simbolizza l’amore di Lignano per il mare. Questa struttura, con il suo pontile coperto e la piattaforma con coperture a forma di conchiglia, è diventata il simbolo stesso della città. La sua leggerezza e la sua forma innovativa sono testimonianza della maestria di Bernardis, che ha saputo coniugare funzionalità e bellezza. L'Architettura del Mare: La Visione di Bernardis Bernardis ha affrontato con grande passione il tema dell'architettura sul mare, coniugando innovazione, estetica e il rispetto per il paesaggio naturale. La Terrazza a Mare è forse il suo progetto più celebre, un'opera che non solo ha reso Lignano una meta internazionale, ma ha anche trasformato il concetto di “luogo pubblico”. La sua struttura è un’ode al mare e alla leggerezza, con un uso innovativo del cemento armato che crea spazi dalle forme fluide, che sembrano fondersi con l’orizzonte marino. L’architetto ha esplorato anche l’uso della prefabbricazione con la torre Zanier (1958-60), un edificio che rappresenta un unicum nell’architettura italiana dell’epoca, con la sua pianta a Y e l’uso di pannelli prefabbricati. Il Futuro di Lignano: Riconoscimento e Conservazione L'opera di Bernardis ha avuto un impatto duraturo su Lignano, che è stata trasformata in una città turistica moderna grazie alla sua visione architettonica. Oggi, la Terrazza a Mare rimane un simbolo iconico della località, ed è essenziale che venga preservata nella sua forma originale, come sottolinea il libro, affinché continui a rappresentare lo spirito di Lignano. Oltre alla Terrazza a Mare , il Kursaal (1965-68), sebbene distrutto da un incendio e successivamente ricostruito negli anni '80, continua a evocare l'innovazione e il design che hanno contraddistinto la città. Altri progetti significativi includono la sede dello Yachting Club e il Municipio di Lignano , quest'ultimo caratterizzato dall'uso del brutalismo che, attraverso il cemento faccia a vista, crea una sintesi tra modernità e tradizione. L'Architetto e l'Uomo Oltre alla sua carriera, il libro offre anche uno spunto sulla personalità di Aldo Bernardis, descritto da chi lo ha conosciuto come un uomo con un grande senso dell'umorismo, amico della socialità e profondamente legato alla città di Lignano. Una delle curiosità emerse dalle testimonianze è che Bernardis trascorreva ogni mercoledì a Lignano, dedicato alla visita di cantieri e clienti, consolidando così il suo legame con la città che tanto amava. Il volume, inoltre, racconta come la sua influenza architettonica abbia contribuito a formare una vera e propria "fan base" di appassionati di architettura, che oggi riconoscono in Lignano un patrimonio architettonico di grande valore. Lignano e la Sua Architettura Aldo Bernardis è stato fondamentale nel dare a Lignano un carattere distintivo, rendendola non solo una città di vacanza, ma anche un esempio di architettura innovativa e integrata con la natura. I suoi progetti, in particolare la Terrazza a Mare, continuano a essere il cuore pulsante della località, simbolo di un’architettura che riesce a fondere leggerezza e solidità, modernità e tradizione. Oggi, l'opera di Bernardis è celebrata non solo per la sua bellezza, ma anche per il suo valore storico e culturale, e il libro Aldo Bernardis Architetture a Lignano 1953-2003 è un'importante testimonianza di questo straordinario legame tra architettura, mare e natura. Precedente Successiva

  • 90 Architetture di Lignano | Ville di Lignano

    90 Architetture di Lignano 2016 Giulio Avon e Ferruccio Luppi Comune di Lignano Sabbiadoro Una pubblicazione che esplora l’evoluzione architettonica della città, presentando 90 opere significative realizzate tra gli anni Cinquanta e Sessanta, simbolo della "nuova città per le vacanze". Indietro Scopri di più... La città moderna per le vacanze Lignano Sabbiadoro, rinomata località turistica della riviera adriatica, è da sempre un punto di riferimento per le vacanze italiane. Ma oltre al mare, alla sabbia dorata e alla vita notturna, la città si è distinta anche per la sua particolare evoluzione architettonica, che ha saputo coniugare le esigenze turistiche con un'impronta estetica e funzionale all’avanguardia. Il volume 90 Architetture del Novecento a Lignano , curato da Giulio Avon e Ferruccio Luppi, è una raccolta che documenta questo fenomeno, mettendo in luce le trasformazioni architettoniche che hanno caratterizzato la città tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Questa pubblicazione, realizzata con il contributo di numerosi fotografi e archivi, tra cui quelli di Pier Giorgio Dazzan, Italo Zannier e Giorgio Casali, offre una panoramica delle principali opere architettoniche che hanno definito Lignano come la "nuova città per le vacanze", un modello di modernità in grado di rispondere alle sfide della crescente domanda turistica dell'epoca. Lignano tra il Moderno e il Turismo Il secondo dopoguerra ha visto un'Italia attraversata da una rapida espansione economica, e Lignano non ha fatto eccezione. Il boom turistico, che ha avuto il suo culmine negli anni Cinquanta e Sessanta, ha spinto la città a dotarsi di infrastrutture moderne e funzionali, ma anche esteticamente innovative. Lignano ha infatti rappresentato un terreno fertile per sperimentare nuove soluzioni architettoniche, con un approccio che rispecchiava le tendenze internazionali del momento, ma al contempo rispondeva alle specifiche esigenze di un territorio a vocazione turistica. In questo contesto, l’architettura ha dovuto affrontare la sfida di progettare edifici che non solo fossero funzionali ma che, nel contempo, si integrassero armoniosamente con il paesaggio naturale e rispecchiassero la crescente richiesta di comfort. L’idea che Lignano fosse destinata a diventare una città moderna per le vacanze si traduceva in un approccio progettuale in cui gli spazi aperti, la luce naturale e la funzionalità degli edifici erano elementi centrali. Gli edifici che si sono realizzati in quel periodo sono esempi di una modernità che si coniuga con la tradizione turistica, come le ville e gli alberghi che, pur nelle loro linee essenziali e moderne, si inserivano perfettamente nel contesto balneare, rispondendo al bisogno di una vacanza che fosse anche un'esperienza estetica. L'approccio fotografico e il valore documentario Una delle caratteristiche più affascinanti di 90 Architetture del Novecento a Lignano è la sua ricca documentazione fotografica, che rende il libro una testimonianza visiva dell'evoluzione architettonica della città. Grazie agli scatti di fotografi come Italo Zannier e Giorgio Casali, il volume non solo descrive le architetture, ma le fa vivere al lettore, con immagini che ne restituiscono l'atmosfera, la luce e l’impatto visivo nel contesto urbano e naturale di Lignano. La raccolta di fotografie è un viaggio nel tempo che permette di cogliere le peculiarità estetiche e le soluzioni progettuali messe in atto in quegli anni, contribuendo a una migliore comprensione del periodo storico e delle scelte architettoniche. Il volume raccoglie 90 progetti selezionati per la loro importanza e per la loro capacità di rappresentare le caratteristiche distintive del periodo. Ogni edificio, dall’albergo alla villa privata, dall’edificio pubblico alla struttura turistica, è accompagnato da una didascalia che ne racconta la storia, il progettista e le specifiche tecniche. L'accuratezza nella documentazione visiva e nella selezione delle opere è una delle forze di questo libro, che diventa così uno strumento utile non solo per gli appassionati di architettura, ma anche per chi desidera comprendere come la città si è trasformata in un simbolo del modernismo applicato al turismo. Le figure chiave dell'architettura lignanese Dietro queste opere si nascondono alcune delle figure più significative dell'architettura italiana del Novecento. Tra i protagonisti, spiccano i nomi di architetti come Marcello D'Olivo, Gianni Avon, e Aldo Bernardis, che hanno contribuito alla creazione di un paesaggio urbano unico nel suo genere. La ricerca di un equilibrio tra modernità e funzionalità è stata la chiave del loro approccio progettuale, con una grande attenzione anche alla qualità dei materiali e al rapporto con la natura circostante. Marcello D'Olivo, in particolare, è stato uno dei principali esponenti di una visione moderna e innovativa dell’architettura balneare, proponendo edifici che si inserivano perfettamente nel contesto paesaggistico di Lignano, senza snaturarlo, ma arricchendolo con nuove forme e soluzioni innovative. Il suo approccio architettonico si distingue per l’uso di forme semplici ma fortemente espressive, che traducevano un’idea di modernità legata alla funzionalità e all’innovazione tecnologica. Il ruolo di Giulio Avon e Ferruccio Luppi Giulio Avon e Ferruccio Luppi, curatori del volume, sono figure fondamentali per la comprensione della storia architettonica di Lignano. Entrambi hanno dedicato gran parte della loro carriera alla ricerca e alla valorizzazione del patrimonio architettonico del Novecento, con una particolare attenzione alla documentazione storica e alla promozione della conoscenza delle opere significative del periodo. Il loro lavoro ha contribuito a far emergere Lignano come uno degli esempi più rilevanti di città turistica moderna, dove l'architettura non è solo funzionale, ma anche espressione di un’epoca e di un modo di vivere il tempo libero. Un libro per conoscere Lignano 90 Architetture del Novecento a Lignano è un'opera fondamentale per chiunque desideri conoscere in profondità il processo di trasformazione architettonica della città, che ha visto la nascita di un nuovo modello di località balneare, dove l'architettura e il turismo si intrecciano per dare vita a un paesaggio urbano distintivo. Non si tratta solo di un viaggio nel passato, ma anche di una riflessione sul ruolo che l’architettura può giocare nella costruzione di un'identità urbana che sia, allo stesso tempo, innovativa e rispettosa della tradizione. Con il suo ricco apparato fotografico e la cura nella selezione delle opere, questo volume si conferma come uno strumento imprescindibile per comprendere l’evoluzione architettonica di Lignano, e per apprezzare il ruolo che l’architettura ha avuto nel plasmare l’immagine di questa città unica nel panorama turistico italiano. Precedente Successiva

  • Ville al Mare | Ville di Lignano

    Ville al Mare 1960 Görlich Editore Görlich Editore, Milano Un viaggio dentro un’idea di architettura profondamente etica, integrata nel paesaggio e orientata al vivere bene. Indietro Scopri di più... Architettura mediterranea, modernità e pianificazione: un modello urbanistico che ancora ispira Il volume "Ville al Mare – Lignano" , pubblicato da Görlich Editore nel 1960, è un tassello fondamentale per comprendere il panorama architettonico italiano del secondo dopoguerra, con un focus speciale sulla nascente località balneare di Lignano Pineta . Questa pubblicazione si inserisce in una serie dedicata alle residenze secondarie italiane — inaugurata con "Ville e chalet di montagna" e seguita da "Ville al lago e in collina" — ma assume un rilievo particolare grazie al ricco repertorio di architetture mediterranee e alla documentazione del progetto urbano di una delle più ambiziose e innovative operazioni di pianificazione costiera del Novecento. Un’architettura a misura di paesaggio Ciò che emerge sin dalle prime pagine del volume è la volontà di raccogliere e offrire al lettore un’ampia gamma di esempi di ville affacciate sul mare o situate in prossimità delle coste italiane. Le tipologie presentate spaziano dalla piccola dimora per un uso weekendiero, composta da uno o due ambienti essenziali, fino alla residenza estiva articolata, dotata di numerosi ambienti, giardino, solarium, aree per gli ospiti e servizi accessori. Oltre ad un notevole apparato iconografico composto da fotografie in bianco e nero e a colori, il volume fornisce piante, sezioni, prospetti e dettagli costruttivi delle architetture proposte. Questo approccio tecnico-divulgativo dimostra la volontà dell’editore di produrre un libro non solo ispirazionale ma anche strumentale , rivolto sia al grande pubblico sia ai professionisti del settore: architetti, geometri, costruttori. Lignano Pineta: il cuore progettuale del volume Il punto focale dell’opera è però il progetto di Lignano Pineta , sviluppato dall’architetto Marcello D’Olivo a partire dai primi anni Cinquanta. Inserita nel più vasto contesto del rinnovamento architettonico e turistico dell’Italia postbellica, Lignano Pineta rappresenta un caso unico di integrazione tra disegno urbanistico e paesaggio naturale. La scelta di adottare una pianta a spirale — ispirata al mondo organico, al disegno naturale e al pensiero urbanistico di stampo wrightiano — ha permesso la realizzazione di un centro turistico in grado di rispettare la morfologia del suolo, in particolare la fitta pineta costiera. Il sistema viario elicoidale, i lotti armonizzati con le curve di livello e il rispetto delle alberature esistenti rappresentano ancora oggi un modello di urbanistica sostenibile ante litteram . Un repertorio di architetture firmate All'interno di Lignano Pineta, Ville al Mare presenta numerosi esempi di edifici progettati da importanti figure del panorama architettonico friulano e italiano dell’epoca, come Gianni Avon , Paolo Pascolo , Aldo Bernardis , oltre allo stesso D’Olivo. Le architetture documentate offrono soluzioni formali e costruttive diverse, ma tutte accomunate da una forte attenzione al dialogo con l’ambiente, all’utilizzo di materiali locali (legno, laterizio, cemento a vista) e a un’estetica razionalista temperata dal calore mediterraneo. Il valore del libro risiede anche nella capacità di far emergere non solo le caratteristiche tecniche e distributive degli edifici, ma anche la loro componente culturale e ambientale. Si tratta infatti di architetture che non aspirano alla monumentalità, ma alla discreta armonia con il luogo e alla funzionalità per la vita estiva. Critica alla speculazione edilizia In un passaggio significativo dell’introduzione, gli autori sottolineano quanto la qualità architettonica e paesaggistica di Lignano Pineta sia stata possibile grazie all’esistenza di un piano regolatore coerente e rispettoso della morfologia del luogo. Lungi dall’essere un elogio nostalgico, questa affermazione suona oggi come una lucida anticipazione di tematiche ancora attuali: la lotta alla cementificazione selvaggia, la necessità di strumenti urbanistici sostenibili e la difesa del paesaggio come bene comune. In questo senso, Ville al Mare non si limita a essere un atlante di belle case, ma si configura come un vero e proprio manifesto culturale , volto a sensibilizzare sia il pubblico generico che gli operatori del settore alla responsabilità dell’atto di costruire. Un libro per progettisti e sognatori Concepito come una guida per chi desiderava costruire la propria casa al mare, il volume si rivolge anche a progettisti, studenti, appassionati e studiosi . Offre spunti pratici, suggerimenti compositivi, esempi di inserimento paesaggistico che ancora oggi possono risultare utili nell’ambito della progettazione residenziale in zone costiere. Al tempo stesso, è un documento prezioso per comprendere lo spirito culturale e architettonico degli anni ’50-’60 , un periodo in cui l’Italia si stava trasformando in una nazione moderna e dinamica, e in cui la qualità architettonica rappresentava un elemento chiave del benessere e dell’identità territoriale. "Ville al Mare – Lignano" è molto più di una raccolta di progetti: è un viaggio dentro un’idea di architettura profondamente etica, integrata nel paesaggio e orientata al vivere bene. Per l’Associazione Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano , questo volume rappresenta una testimonianza concreta del valore delle architetture del Novecento lignanese e uno strumento fondamentale per la diffusione della cultura architettonica del territorio. Oggi più che mai, tornare a riflettere su progetti come Lignano Pineta significa recuperare una visione del costruire che mette al centro l’armonia con l’ambiente, il rispetto del contesto e la bellezza come bene condiviso. Precedente Successiva

  • The city since 1953 | Ville di Lignano

    The city since 1953 2023 Lignano Sabbiadoro Nel 2023 Lignano Pineta ha compiuto 70 anni. Un anniversario che celebra un modello unico di urbanistica sostenibile e architettura integrata nel paesaggio, nato dal sogno di Marcello D’Olivo. Indietro Scopri di più... 70 anni di architettura, natura e visione urbanistica 1953 – 2023: una storia lunga settant’anni tra paesaggio, progettualità e futuro Nel giugno del 1953 prende forma uno dei progetti urbanistici più visionari e sostenibili del panorama italiano del dopoguerra: Lignano Pineta . Un luogo nato da un sogno e trasformato in realtà grazie a una pianificazione precisa, all’avanguardia e rispettosa dell’ambiente. A distanza di 70 anni , la spirale di Lignano continua ad affascinare architetti, studiosi, viaggiatori e cittadini, come esempio raro di integrazione tra natura, architettura e turismo. Un sogno nato nella sabbia L’idea di Lignano Pineta nasce in un momento di grande fermento. L’Italia si sta rialzando dal secondo conflitto mondiale e guarda con ottimismo alla crescita economica e sociale. Un gruppo di imprenditori friulani immagina una località balneare moderna , in armonia con la pineta litoranea , capace di attrarre turisti non solo per il mare, ma anche per la qualità del soggiorno, la bellezza dell’ambiente e l’eleganza architettonica. A concretizzare questa visione è chiamato Marcello D’Olivo , architetto udinese dal pensiero anticonvenzionale, che progetta un sistema urbano rivoluzionario: una spirale che si snoda dalla piazza centrale verso il mare , attraversando dune, alberi e percorsi pedonali. È l’inizio di un sogno urbanistico e architettonico. Architettura organica e pianificazione lungimirante Il progetto di D’Olivo non è solo iconico dal punto di vista formale: è anche una risposta etica e funzionale all’esigenza di costruire senza compromettere il paesaggio naturale. Il disegno a spirale consente infatti di distribuire le unità abitative su lotti circondati dal verde, evitando l’abbattimento indiscriminato degli alberi e integrando i percorsi viari nella morfologia esistente. Lignano Pineta diventa così un laboratorio urbano all’aperto , dove architetti come Gianni Avon, Aldo Bernardis, Paolo Pascolo e molti altri progettano ville, spazi pubblici e servizi che si inseriscono con eleganza e rispetto nell’ambiente circostante. Tra le opere emblematiche di questo periodo si ricordano l’edificio commerciale e residenziale noto come Il Treno , il bar-icona Tenda Bar , la Fontana all’inizio del Raggio dell’Ostro, il Pontile a Mare , gli stabilimenti balneari e le ville immerse nella pineta , ancora oggi esempio di architettura razionalista mediterranea. Un modello di sostenibilità ante litteram Già nei primi anni, la Società Lignano Pineta Spa affianca la progettazione urbana a una gestione attenta e puntuale del territorio. Le reti fognarie e idriche, l’illuminazione pubblica, gli stabilimenti balneari e le infrastrutture turistiche vengono realizzati con criteri di durabilità, efficienza e rispetto del luogo. Questa attenzione alla sostenibilità si è mantenuta anche nei decenni successivi. Negli ultimi anni, l’amministrazione della società ha promosso l’utilizzo esclusivo di energia verde , la produzione fotovoltaica condivisa , il riciclo di materiali di scarto – come nel caso dei teli da spiaggia trasformati in scarpe – e lo sviluppo di reti Wi-Fi e fibra ottica per rendere Lignano una meta moderna e connessa, senza perdere il contatto con le proprie radici. Arte, cultura e qualità della vita Fin dagli anni Sessanta, Lignano Pineta ha affiancato alla qualità architettonica anche una vivace vita culturale . Dalla visita di Ernest Hemingway , che la definì “la Florida d’Italia”, alla presenza di Alberto Sordi , testimonial della località, fino alla nascita di iniziative come “Incontri con l’autore e con il vino” , Lignano ha saputo coniugare villeggiatura e cultura, rendendosi punto di riferimento per un turismo colto e consapevole. Negli anni, si sono susseguiti simposi di scultura , interventi artistici (come i mosaici delle rotonde o il monumento di Giorgio Celiberti), mostre fotografiche , eventi sportivi e progetti di animazione capaci di coinvolgere famiglie, giovani e adulti in un’offerta turistica sempre ricca e diversificata. Un anniversario che guarda avanti Nel 2023, i 70 anni di Lignano Pineta non sono solo un’occasione celebrativa, ma un punto di partenza verso il futuro . Il modello creato nel 1953 resta attualissimo per chiunque si occupi di progettazione urbana sostenibile , conservazione del paesaggio , turismo di qualità . La sfida attuale è quella di continuare a innovare, mantenendo vivo lo spirito originario. La rete di relazioni con il territorio – tra amministrazione, residenti, imprese e associazioni – è oggi più che mai essenziale. E in questo dialogo costante si inserisce anche il lavoro dell’ Associazione "Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano" , nata per preservare e valorizzare il patrimonio architettonico della località, facendo conoscere le opere, i progettisti e le idee che ne hanno fatto un modello riconosciuto a livello nazionale. Un’eredità viva, uno slancio verso il futuro Lignano Pineta è una storia italiana di architettura e visione , una dimostrazione che costruire in armonia con la natura è possibile, se si uniscono creatività, pianificazione e rispetto del paesaggio. Da 70 anni Lignano Pineta è molto più di una località balneare: è un esperimento urbano riuscito , un luogo dove il tempo ha consolidato la bellezza delle idee e dove ogni angolo continua a raccontare la stessa storia: quella di un sogno diventato realtà. Precedente Successiva

  • Dentro Lignano | Inside Lignano | Ville di Lignano

    Dentro Lignano | Inside Lignano 2019 Giulio Avon e Ferruccio Luppi Gaspari Editore L’evoluzione dell'architettura evidenziando il ruolo della città come laboratorio di sperimentazione del "miracolo italiano". Documenta opere di architetti di spicco, testimoniando l'influenza di riferimenti internazionali e il valore compositivo di numerose realizzazioni. Indietro Scopri di più... Un viaggio tra le architetture della città balneare Lignano Sabbiadoro, località turistica della riviera adriatica, non è solo una meta di villeggiatura estiva, ma anche un importante laboratorio architettonico che ha visto nel secondo Novecento una fioritura di progetti innovativi e sperimentali. Questo aspetto, tuttavia, non è sempre stato al centro dell'attenzione, fino a quando due architetti, Giulio Avon e Ferruccio Luppi, hanno deciso di dedicare al tema un volume che indaga in profondità le trasformazioni della città. Il libro Dentro Lignano , edito da Gaspari, racconta la storia di questa evoluzione architettonica, risalendo soprattutto agli anni Cinquanta e Sessanta, periodi in cui Lignano si è affermata come un vero e proprio laboratorio per la sperimentazione architettonica nazionale. Il volume non solo documenta, ma celebra anche un periodo che ha visto la città come un microcosmo di "miracolo italiano", in cui la modernizzazione e l’urbanizzazione si sono fuse con l’innovazione estetica e funzionale. Lignano tra il "miracolo italiano" e la sperimentazione architettonica Il secondo dopoguerra in Italia è stato segnato da un fervore di cambiamenti, che ha coinvolto in modo particolare l’architettura. In un contesto segnato da una rapida crescita economica e sociale, Lignano è stata una delle località in cui il paesaggio urbano ha subito profonde trasformazioni, mantenendo però una forte impronta sperimentale. La città, meta prediletta per le vacanze estive, ha rappresentato per gli architetti un’occasione unica di progettare edifici che, pur rispondendo alle esigenze turistiche, si distinguevano per la qualità compositiva e l'uso innovativo dei materiali. Questo fenomeno non era isolato, ma rientrava in un movimento più ampio che ha caratterizzato l’Italia del boom economico. Gli anni Cinquanta e Sessanta sono stati dunque cruciali per il rinnovamento del paesaggio architettonico italiano, e Lignano ha giocato un ruolo di primo piano in questa evoluzione. In particolare, la località ha visto l’avvento di soluzioni moderne che rispondevano sia ai cambiamenti sociali che alle esigenze di una clientela sempre più esigente. Gli edifici progettati durante questo periodo rispecchiano la volontà di innovare, cercando di conciliare la funzionalità con una nuova sensibilità estetica che risentiva degli influssi internazionali, dalle correnti europee al linguaggio modernista che spopolava negli Stati Uniti. La qualità compositiva e l’influenza internazionale Nel volume Dentro Lignano , il lettore può scoprire come la città sia stata teatro di numerose realizzazioni firmate da architetti di rilievo, che si sono espressi attraverso una produzione di alta qualità. Tra gli esempi più significativi ci sono gli interventi di architetti che, pur operando all’interno di un contesto nazionale, hanno saputo intrecciare riferimenti internazionali, creando opere che sono al contempo moderne e radicate nel contesto italiano. L’opera si caratterizza non solo per l'approfondimento storico-architettonico, ma anche per una raffinata selezione di apparati fotografici e grafici, che permettono di apprezzare appieno la bellezza e l’originalità delle realizzazioni. La documentazione visiva è un elemento fondamentale del libro, poiché consente di rendere tangibile l’evoluzione del linguaggio architettonico a Lignano, consentendo al lettore di rivivere le atmosfere di un’epoca straordinaria. I protagonisti dell'architettura a Lignano Tra gli architetti che hanno contribuito in modo determinante al panorama architettonico di Lignano, spiccano figure come Gianni Avon, Marcello D'Olivo e Piero Castellini Baldissera. Ognuno di questi professionisti ha portato un proprio stile, una propria visione dell’architettura, che ha saputo rispondere alle esigenze di una città in continua trasformazione. Le loro opere, sebbene rispondano a bisogni pratici come la costruzione di alberghi, residenze e strutture turistiche, mostrano una cura estetica e compositiva che è tutt'altro che casuale. A questo proposito, il libro Dentro Lignano non si limita a una mera descrizione delle opere architettoniche, ma offre anche una riflessione sul contesto storico e culturale che ha plasmato queste creazioni. Il volume si inserisce così in un quadro più ampio che riguarda l’evoluzione dell’architettura italiana nel secondo Novecento e le sue interconnessioni con il processo di crescita e modernizzazione del paese. Il contributo di Giulio Avon e Ferruccio Luppi Giulio Avon, architetto e curatore del volume, ha una lunga carriera fatta di progetti di restauro e di allestimenti espositivi, che testimoniano la sua sensibilità verso l’architettura e il patrimonio storico. La sua esperienza, unita alla collaborazione con Ferruccio Luppi, che ha dedicato parte della sua carriera alla ricerca storica e alla documentazione architettonica, rende questo libro una risorsa imprescindibile per chi desidera comprendere la storia di Lignano e del suo sviluppo architettonico. Entrambi i curatori sono stati protagonisti di importanti mostre e pubblicazioni che hanno affrontato il tema dell’architettura del Novecento, portando alla luce aspetti spesso poco conosciuti di un periodo storico ricco di trasformazioni. Dentro Lignano è quindi il frutto di una lunga ricerca, che ha permesso di ricostruire un tassello fondamentale della storia dell’architettura italiana, attraverso una visione inedita e approfondita. La testimonianza Dentro Lignano è molto più di un semplice volume di architettura. Esso è una testimonianza di un periodo straordinario nella storia dell'architettura e della società italiane, e offre una riflessione sulla città di Lignano, che, pur non essendo un grande centro urbano, ha saputo affermarsi come un laboratorio d’innovazione e sperimentazione. La qualità delle opere documentate, il valore delle architetture che caratterizzano la città e il contributo degli architetti che hanno lavorato a Lignano sono aspetti che rendono questo libro un contributo fondamentale per chiunque desideri comprendere l’evoluzione dell’architettura italiana del secondo Novecento. Precedente Successiva

  • Aldo Bernardis | Architetture a Lignano 1953-2003 | Ville di Lignano

    Aldo Bernardis | Architetture a Lignano 1953-2003 2024 Giulio Avon Gaspari Editore "Architetture a Lignano 1953-2003" esplora il contributo dell'architetto Aldo Bernardis nella città balneare, evidenziando la sua visione unica e l’impronta che ha lasciato nelle costruzioni locali. Indietro Scopri di più... Aldo Bernardis: Architetto e Protagonista di Lignano Lignano Sabbiadoro, una località balneare celebre per la sua vivacità turistica e il fascino naturale, è anche un palcoscenico privilegiato per l'architettura del Novecento. Tra i protagonisti di questo fervente periodo di innovazione, emerge la figura di Aldo Bernardis (1925-2012), architetto che, a partire dagli anni Cinquanta, ha contribuito a definire l'identità urbana di Lignano attraverso edifici che ancora oggi rappresentano luoghi simbolo della città. Il volume "Architetture a Lignano 1953-2003" (Gaspari Editore), a cura di Giulio Avon e Ferruccio Luppi, si propone di restituire, attraverso una raccolta di fotografie, disegni e testimonianze, il percorso professionale di Bernardis e il suo legame con la città. Disponibile la pubblicazione “ Architetture a Lignano 1953-2003 ” monografia sull’Arch. Aldo Bernardis, spedizione gratuita. I fondi raccolti saranno impiegati per sostenere i progetti di valorizzazione culturale del patrimonio architettonico promossi dell’ Associazione Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano . Per info scrivere alla nostra mail: raggiearchitetture@villedilignano.it Un'Architettura che Dialoga con il Paesaggio Bernardis, noto per il suo approccio sperimentale, ha operato in un contesto che si stava rapidamente trasformando in una meta turistica internazionale. La sua architettura, pur radicata nella tradizione locale, ha saputo interpretare le nuove esigenze del tempo libero, creando edifici che sono diventati non solo funzionali ma anche estetici, fortemente riconoscibili e emblematici del paesaggio lignanese. La "terrazza", il Kursaal, lo Yachting Club, il Tenda Bar e la Marina Uno sono solo alcuni dei suoi progetti più celebri, luoghi che, per i residenti e i turisti, sono diventati parte integrante dell’esperienza della città. In un periodo in cui Lignano stava esplorando una propria identità architettonica e urbanistica, Bernardis riuscì a coniugare elementi di modernismo con il rispetto per il paesaggio naturale. Il suo approccio, influenzato anche dalle esperimentazioni avvenute a Venezia durante gli anni universitari, ha avuto un ruolo centrale nel definire un’estetica che sapesse dialogare con l’ambiente circostante. Le sue opere sono caratterizzate da una forte componente di innovazione, ma anche da una consapevolezza dei valori locali e tradizionali. Bernardis e la Creazione di Icone Visive: La Terrazza a Mare e il Kursaal Un aspetto interessante del lavoro di Bernardis è la sua capacità di conciliare funzionalità e bellezza. Le sue opere non sono semplici edifici, ma scenari che riflettono la vivacità e lo spirito della località turistica. La Terrazza a Mare, ad esempio, si erge come un’icona visiva lungo la spiaggia, un punto di riferimento che riesce a combinare il valore estetico con quello pratico, offrendo uno spazio aperto e accogliente per i visitatori. Questo approccio è anche evidente nel Kursaal, che continua a segnare il profilo costiero di Lignano, diventando non solo un edificio ma un simbolo di svago e divertimento. Sperimentazione e Tradizione nelle Prime Opere: La Villa Prevedello Il legame di Bernardis con la città non si limita alla progettazione di edifici pubblici e turistici. Le sue prime opere, come la Villa Prevedello (1954-1955), ribattezzata "la Pagodina", rappresentano un'importante fase di sperimentazione, in cui Bernardis esplorava nuove modalità di rapporto con lo spazio e la natura. Questo edificio, purtroppo demolito all'inizio del nuovo millennio, è un esempio lampante della sua capacità di fondere architettura moderna e paesaggio. La Villa Prevedello, progettata come rifugio estivo per la famiglia dell'architetto, è emblematica della sua ricerca di una sintesi tra funzionalità e poetica, dove ogni dettaglio contribuiva a creare un ambiente armonico e in sintonia con il paesaggio circostante. Casa Caselli: Innovazione e Connessione con l'Esterno Un altro progetto significativo di Bernardis è la Casa Caselli (1954-1955), che si distingue per la sua pianta articolata e la sua disposizione spaziale innovativa. La casa è composta da due appartamenti separati, ma strettamente legati da un’architettura che privilegia la visibilità verso l’esterno, con ampie vetrate angolari che creano un rapporto diretto con il giardino. Il restauro del 1976 a cura di Paolo Pascolo e successivamente quello di Alberto Barazzutti hanno permesso di conservare e attualizzare la qualità di questo edificio, che rappresenta uno degli esempi più riusciti di architettura residenziale a Lignano. Villa Borgnolo e Villa Brustio: Architettura e Paesaggio in Armonia Villa Borgnolo (1955-1956) e Villa Brustio (1955-1958) sono altre due opere significative di Bernardis, che riflettono la sua attenzione al paesaggio e alla necessità di adattare l’architettura alle peculiarità del territorio. Villa Borgnolo, con il suo tetto a falde che si estende oltre il perimetro, è un esempio di come l’architetto sappia sfruttare le piante e i cornicioni per proteggere gli abitanti dal sole, mentre Villa Brustio si distingue per la sua copertura in paglia e canne palustri, che evoca l’immagine del casone dei pescatori, creando un legame con le tradizioni locali. Villa Dada: Un'Espressione di Modernità e Leggerezza Tra le opere più audaci di Bernardis vi è anche Villa Dada (1961-1963), caratterizzata dalla sua copertura piana e dalle travi a vista, che allontanano l’edificio dalle tradizionali forme vernacolari, proponendo invece un'architettura di grande modernità e leggerezza. Un Omaggio alla Conservazione dell'Architettura Moderna di Lignano La pubblicazione a cura di Giulio Avon e Ferruccio Luppi si inserisce in un più ampio sforzo di conservazione e valorizzazione dell’architettura moderna a Lignano, un patrimonio che rischia di essere dimenticato o sovrastato da nuove costruzioni. Attraverso questo volume, si intende non solo celebrare il lavoro di Aldo Bernardis ma anche sensibilizzare il pubblico e le future generazioni sull'importanza di preservare e comprendere le radici architettoniche di una città che ha saputo coniugare bellezza, funzionalità e innovazione. La Memoria di Aldo Bernardis: Un Legato di Creatività e Innovazione Con questo omaggio, la memoria di Bernardis, così come quella delle sue opere, continua a vivere, testimoniando la forza creativa e la passione di un architetto che ha contribuito a dare forma all’identità di Lignano nel Novecento. Precedente Successiva

  • Sahara Motel | Ville di Lignano

    Sahara Motel 1955 – 1956 Aldo Bernardis, Gianni Avon Il Sara Motel, progettato da Bernardis e Avon nel 1955-56, fu una struttura d’avanguardia immersa nella pineta, simbolo del turismo moderno e internazionale a Lignano. Indietro Scopri di più... L’icona del turismo moderno a Lignano Pineta Nel cuore della pineta di Lignano, in Arco dell’Erica, sorgeva un’architettura innovativa che oggi è solo memoria documentata ma che, negli anni Cinquanta, rappresentava una vera rivoluzione nel concetto di ospitalità balneare: il Sara Motel , realizzato tra il 1955 e il 1956. Fu un progetto firmato da due grandi protagonisti dell’architettura friulana del secondo Novecento: l’architetto Aldo Bernardis e l’architetto Gian (Gianni) Avon , su incarico del committente Christoph di Vienna , figura imprenditoriale che già nel nome segnava una chiara vocazione internazionale. Contesto e architettura: una visione lungimirante Il Sara Motel nacque in un momento di fervore creativo per Lignano Pineta, quando l’intera località stava prendendo forma come città-giardino grazie alla visione di Marcello D’Olivo. In questo contesto di urbanistica organica e architettura integrata nella natura, Bernardis e Avon immaginarono una struttura ricettiva che rispecchiasse il nuovo stile di vita vacanziero, capace di fondere comfort moderno, contatto con la natura e funzionalità. L’edificio era immerso nella pineta, ed era progettato per offrire indipendenza, servizi, e una connessione diretta con il paesaggio circostante. Non un albergo tradizionale, bensì un motel moderno , come sottolineato dal materiale pubblicitario dell’epoca, rivolto a un pubblico italiano ma anche europeo. Le lingue del pieghevole – italiano, tedesco, francese e inglese – testimoniano una precisa strategia comunicativa orientata a una clientela internazionale, confermando il respiro cosmopolita del progetto. La comunicazione: un modello di promozione turistica L’apparato promozionale del Sara Motel era particolarmente curato e rappresenta un elemento distintivo del progetto. Il pieghevole pubblicitario, stampato in quattro lingue, metteva in evidenza sia la posizione strategica della struttura, nel centro della pineta di Lignano, sia l’ offerta completa di servizi . A ciò si aggiungeva una proposta di soggiorno che riprendeva i modelli d’oltreoceano, dove i motel erano pensati per un turismo indipendente, dinamico, a misura di famiglia. Il Sara Motel si inseriva pienamente in questa visione innovativa, offrendo agli ospiti una residenza funzionale e autonoma, senza rinunciare al comfort. Non mancava nemmeno l’attenzione ai dettagli affettivi e simbolici: il materiale promozionale includeva cartoline personalizzate , con immagini delle spiagge e scorci iconici di Lignano, che gli ospiti potevano inviare durante il soggiorno. Un gesto semplice ma significativo, che sottolinea l’idea di un’esperienza turistica da ricordare e condividere. Progetto e linguaggio architettonico Anche se oggi l’edificio originale non è più visibile – l’area è stata riconvertita e ora ospita residenze private – i materiali d’archivio e la documentazione rimasta ci permettono di ricostruire le principali caratteristiche del progetto. La pianta prevedeva alloggi disposti in sequenza, con accessi indipendenti e spazi privati protetti dalla vegetazione. L’uso del mattone, del legno e del cemento si integrava con l’ambiente, riprendendo il linguaggio semplice ma raffinato che contraddistingue molte realizzazioni di Bernardis e Avon a Lignano. L’approccio tipologico del motel, più che una mera soluzione funzionale, rappresentava una presa di posizione progettuale che superava il concetto di “albergo” tradizionale e prefigurava una nuova forma di ospitalità estiva . I protagonisti: Bernardis, Avon e il committente Aldo Bernardis , all’epoca giovane architetto friulano, già attivo a Lignano, fu tra i più originali interpreti dell’architettura organica, capace di fondere forme moderne con rimandi vernacolari. Gianni Avon , figlio del mosaicista Gino Avon, era allora all’inizio di una lunga carriera che lo avrebbe portato a distinguersi nel campo della progettazione architettonica e del restauro. Insieme, formarono una coppia progettuale dinamica e sinergica, in grado di rispondere alle esigenze di una committenza colta e ambiziosa. Il signor Christoff di Vienna , committente del progetto, fu figura lungimirante, capace di intuire le potenzialità turistiche del nascente villaggio di Lignano Pineta e di investirvi con un’idea chiara: offrire ospitalità moderna e sofisticata a un turismo internazionale. Memoria e trasformazione Oggi il Sara Motel non esiste più, se non nella memoria dei documenti, delle immagini e dei racconti. La sua area è stata edificata con nuove residenze, ma il valore storico e architettonico del progetto continua a vivere grazie all’attività dell’Associazione “Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano”, che si impegna nella raccolta e valorizzazione di queste esperienze straordinarie. La riscoperta del Sara Motel rappresenta un tassello importante nella narrazione dell’evoluzione turistica e architettonica di Lignano. Un modello di sviluppo sostenibile, integrato e pensato per il benessere degli ospiti, che può ispirare anche le strategie contemporanee nel settore dell’ospitalità. 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  • Annuali di storia dell'Urbanistica e Botanica | Ville di Lignano

    Annuali di storia dell'Urbanistica e Botanica 2015 Ferruccio Canali ASUP Urbanistica tra utopia e realtà: la città a spirale di Lignano Pineta tra le visioni di D’Olivo e Piccinato, al centro del nuovo volume ASUP curato da Ferruccio Canali. Indietro Scopri di più... Lignano Pineta e la “città a spirale” tra utopia, turismo e urbanistica moderna Nel nuovo volume degli Annali di Storia dell’Urbanistica e del Paesaggio (ASUP), curato da Ferruccio Canali , intitolato Urbanistica per la Villeggiatura e per il Turismo nel Novecento , emerge con forza l’importanza del rapporto tra progetto urbano, architettura e turismo nella costruzione della città moderna. All’interno di questo quadro, trova spazio l’intervento della Professoressa Diana Barillari , che approfondisce un caso emblematico: la “città a spirale” di Lignano Pineta , concepita da Marcello D’Olivo nel 1953 e successivamente confrontata con l’intervento dell’urbanista Luigi Piccinato . La riflessione proposta da Barillari si inserisce in un ampio progetto di analisi che intende valutare in che misura l’urbanistica italiana del Novecento abbia dialogato con le esigenze del turismo e della villeggiatura. Se infatti esiste una consolidata letteratura su città balneari, colonie e paesaggi vacanzieri, mancava ancora una ricognizione capace di cogliere il ruolo attivo della disciplina urbanistica nella definizione di nuovi modelli insediativi e nella produzione di spazi dedicati al tempo libero. Lignano Pineta: nascita di un’utopia organica Il progetto di Lignano Pineta , nato nel 1953 per iniziativa della Società Lignano Pineta e affidato a Marcello D’Olivo, rappresenta uno dei più audaci tentativi di coniugare architettura, urbanistica e natura . L’idea alla base è tanto semplice quanto rivoluzionaria: disegnare un centro turistico che non intaccasse l’equilibrio della pineta costiera, ma che al contrario ne seguisse i flussi, i rilievi e le logiche naturali. Nasce così la celebre pianta a spirale , una forma urbana che si sviluppa a partire da un centro, il nodo commerciale e collettivo, per poi irradiare i suoi raggi – le vie residenziali – in maniera fluida e organica verso il mare. La spirale d’Olivo è molto più che un simbolo grafico: è un manifesto urbano , una proposta integrata in cui strade, abitazioni, servizi e aree verdi convivono secondo una logica centripeta e non invasiva. L’urbanistica per il turismo: modelli e sperimentazioni Nel contesto trattato dal volume ASUP, l’esperienza di Lignano Pineta si configura come uno dei primi tentativi consapevoli in Italia di utilizzare la progettazione urbanistica per rispondere non solo a esigenze residenziali, ma anche e soprattutto a finalità turistiche. L’intervento di Diana Barillari sottolinea come D’Olivo, nella sua proposta, non si limiti a pianificare un lotto o un quartiere, ma piuttosto disegni un nuovo modo di vivere la villeggiatura . Il centro commerciale, la promenade, i raggi alberati, le case a bassa densità immerse nel verde e la separazione funzionale degli spazi diventano strumenti per costruire una città dell’esperienza turistica , in cui la natura non è un limite ma una risorsa da integrare e valorizzare. In questo senso, Lignano Pineta si distacca da molte altre località balneari coeve, spesso frutto di lottizzazioni speculative, e si avvicina piuttosto alle esperienze internazionali più avanzate, come le Garden Cities o i piani urbanistici del Movimento Moderno. Il confronto con Luigi Piccinato: dalla teoria alla revisione Negli anni successivi, il progetto di Lignano Pineta viene parzialmente rivisto e aggiornato. A questo processo partecipa Luigi Piccinato , uno degli urbanisti più autorevoli dell’Italia del secondo dopoguerra. Barillari evidenzia come il contributo di Piccinato si inserisca in una fase di consolidamento della località, quando il disegno iniziale di D’Olivo si confronta con le necessità pratiche della costruzione, della gestione dei flussi turistici, della regolamentazione edilizia. Il confronto tra i due approcci – il gesto visionario e quasi organico di D’Olivo e la razionalità metodica di Piccinato – rappresenta un momento di dialogo tra utopia e realtà , in cui l’urbanistica cerca un equilibrio tra ispirazione artistica e concretezza funzionale. Se D’Olivo sogna una città-foresta, Piccinato ne gestisce la crescita, ne regola gli accessi, ne ottimizza le infrastrutture. Entrambi contribuiscono a definire un modello urbano turistico innovativo , che ancora oggi costituisce un unicum nel panorama italiano. Una lezione per il presente Il volume ASUP curato da Ferruccio Canali e l’intervento della prof.ssa Barillari ci invitano a riflettere su quanto l’urbanistica possa – e debba – occuparsi del tempo libero e del turismo . Lignano Pineta, con la sua città a spirale, dimostra che è possibile pensare spazi turistici sostenibili, integrati, non standardizzati. Spazi capaci di generare identità e qualità della vita , prima ancora che profitto. Nel momento storico in cui le coste italiane sono minacciate dalla cementificazione, dal turismo mordi-e-fuggi, e dall’erosione ambientale, guardare al modello di D’Olivo e al dibattito urbanistico sul turismo nel Novecento non è solo un esercizio storiografico, ma un atto di responsabilità. Significa recuperare una cultura del progetto urbano consapevole , che consideri la villeggiatura non come un intermezzo, ma come un laboratorio privilegiato per sperimentare nuove forme di convivenza tra uomo e natura. Precedente Successiva

  • Un'Associazione che valorizzerà le ville | Ville di Lignano

    Un'Associazione che valorizzerà le ville 2023, 20 Luglio Oscar D'Agostino Messaggero Veneto Culture L'associazione "Raggi e ArchiTetture – Ville di Lignano" è nata per valorizzare il patrimonio architettonico novecentesco della città. Dieci ville progettate dai principali architetti friulani diventano protagoniste di un progetto che ne promuove la conservazione e la divulgazione. Indietro Scopri di più... Un Laboratorio di Architettura del Novecento Lignano Sabbiadoro, storicamente conosciuta per la sua vivacità turistica, è anche un luogo di grande valore architettonico. Negli anni Cinquanta e Sessanta, la cittadina friulana ha rappresentato un vero e proprio laboratorio di architettura, un terreno fertile per le sperimentazioni dei più importanti progettisti friulani. Tra questi, spiccano i nomi di Gianni Avon, Aldo Bernardis, Paolo Pascolo, e Marcello D’Olivo, che, con le loro opere, hanno contribuito a definire l'identità urbanistica di Lignano, integrando modernità e tradizione in un contesto che si stava rapidamente trasformando in una destinazione turistica internazionale. Ville, residenze private e edifici pubblici sono sorti come simboli di un’epoca, testimoni di un’architettura che ha saputo coniugare estetica e funzionalità. Il 2023 segna il 120° anniversario dalla nascita del primo stabilimento balneare della città e, in questo contesto, un'iniziativa di grande rilevanza è emersa: la nascita dell'associazione "Raggi e ArchiTetture – Ville di Lignano". Quest’associazione si propone di valorizzare e conservare le ville storiche della città, un patrimonio architettonico unico che rischia di essere dimenticato o trascurato. Dieci proprietari di case storiche, che possiedono ville progettate dai grandi architetti friulani, hanno unito le forze per creare questa realtà, con l’intento di promuovere lo studio, la divulgazione e la tutela delle architetture del Novecento lignanese. La presentazione ufficiale dell'associazione avrà luogo il 21 luglio 2023 presso la Terrazza di Pineta, e vedrà la partecipazione del consiglio direttivo, presieduto da Sabrina Mazza, e del Comitato scientifico, formato da Diana Barillari e Veronica Riavis, insieme a Giulio Avon, socio fondatore. L’associazione, con la sua offerta culturale e scientifica, mira a sensibilizzare il pubblico sull’importanza di conservare questo patrimonio architettonico e a rafforzare il legame tra il mondo dell’architettura, quello accademico e la cittadinanza. Un Patrimonio da Conservare e Valorizzare Lo scopo dell'associazione è definito nel suo statuto: promuovere lo studio e la divulgazione dell'architettura del Novecento a Lignano, tutelando il patrimonio edilizio storico della città e favorendo la sua conservazione. Questa iniziativa non solo si prefigge di sensibilizzare il pubblico, ma anche di attrarre l'interesse degli studenti e degli studiosi di architettura, creando uno spazio di confronto e collaborazione con il mondo accademico. La città di Lignano, un tempo culla dell’architettura moderna, si prepara a riaffermare il suo ruolo di laboratorio di innovazione nel campo dell'architettura del XX secolo. Con il nome evocativo "Raggi e ArchiTetture", l’associazione intende fare omaggio alla pianta organica della celebre spirale progettata da Marcello D’Olivo, che rappresenta una delle immagini più iconiche di Lignano. Inoltre, il nome richiama due elementi simbolici dell’architettura novecentesca: i raggi e gli archi, unendo le parole in un unico concetto che sintetizza l'idea di un’architettura che si sviluppa in relazione al territorio e alla natura circostante. Il termine "raggi", infatti, evoca la distribuzione radiale degli edifici, mentre "archi" fa riferimento agli elementi strutturali ricorrenti nelle opere architettoniche. Progetti e Attività per la Valorizzazione delle Ville Storiche Una delle prime attività dell'associazione sarà la catalogazione sistematica degli edifici storici presenti a Lignano, con l'intento di renderli riconoscibili e identificabili, magari attraverso l'installazione di targhe moderne che ne segnalino il valore storico e architettonico. Il progetto prevede anche attività turistiche e cicloturistiche, come il percorso "Bici e Ville", che permetterà ai visitatori di esplorare il patrimonio architettonico lignanese in modo originale, accompagnati da guide turistiche esperte che racconteranno la storia degli edifici. Inoltre, l’associazione è impegnata nella diffusione di pubblicazioni che raccontano la storia di Lignano e dei suoi architetti. Una delle pubblicazioni più recenti è il libro "Dentro Lignano (Inside Lignano)", curato dall'architetto Giulio Avon e dallo storico Ferruccio Luppi. Questa opera ha visto la partecipazione diretta dei proprietari delle ville, che hanno aperto le porte delle loro residenze per permettere la documentazione fotografica degli interni e degli esterni degli edifici, contribuendo così a far conoscere al pubblico un patrimonio spesso nascosto. Le mostre rappresentano un altro strumento di sensibilizzazione e valorizzazione. Eventi come "Gianni Avon Architetture a Lignano 1954-1972", "90 Architetture del Novecento a Lignano" e "I mercoledì dell'architetto, omaggio di Lignano ad Aldo Bernardis" hanno attirato l’attenzione di appassionati e studiosi, contribuendo a mettere in luce l'importanza delle opere realizzate dagli architetti che hanno progettato le ville lignanesi. Un Futuro Sostenibile per l'Architettura Lignanese L’associazione “Raggi e ArchiTetture – Ville di Lignano” si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale di Lignano Sabbiadoro, un luogo che ha saputo combinare il turismo con una profonda attenzione alla qualità e innovazione architettonica. La sfida per il futuro sarà quella di conciliare la modernità e la crescita urbana con il rispetto per la tradizione e la conservazione di questi edifici, che rappresentano un importante testimone di un'epoca d’oro per l'architettura italiana. La consapevolezza dei proprietari delle ville, che hanno compreso l’importanza di detenere un bene storico, è il primo passo verso un futuro in cui l’architettura del Novecento lignanese sarà riconosciuta come un patrimonio da preservare e trasmettere alle future generazioni. Con questa iniziativa, Lignano Sabbiadoro si prepara a celebrare e custodire la propria memoria architettonica, unendo passato e futuro in un dialogo continuo. Precedente Successiva

  • Lignano Pineta | Ville di Lignano

    Lignano Pineta 1960 Görlich Editore Görlich Editore - Milano Un documento d’epoca fondamentale per comprendere le dinamiche progettuali e architettoniche che hanno dato forma alla celebre località turistica friulana. Indietro Scopri di più... Spiagge d’Italia n.1 – Lignano Pineta Pubblicato nel 1960, Lignano Pineta è il primo volume della collana “Spiagge d’Italia” e rappresenta un documento d’epoca fondamentale per comprendere le dinamiche progettuali e architettoniche che hanno dato forma alla celebre località turistica friulana. Il volume si concentra sull’originale visione urbanistica dell’architetto Marcello D’Olivo , che ideò una pianta a spirale per Lignano Pineta: una soluzione inedita e all’avanguardia, in cui la progettazione edilizia si fonde con l’ambiente naturale preesistente, in particolare con la rigogliosa pineta. Il testo e le fotografie d’epoca illustrano l’equilibrio raggiunto tra sviluppo urbanistico e rispetto paesaggistico, anticipando il concetto di urbanistica sostenibile , oggi centrale nella pianificazione territoriale. Oltre a documentare l’intervento di D’Olivo e le prime fasi della costruzione di Lignano Pineta, il libro testimonia lo spirito ottimista del dopoguerra, quando l’Italia si confrontava con il bisogno di modernizzare le proprie coste e renderle accessibili a un turismo emergente ma consapevole. Precedente Successiva

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