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Aldo Bernardis

1925 - 2012

Aldo Bernardis (1925-2012) ha contribuito a trasformare Lignano in una moderna città balneare. Attraverso la realizzazione della Terrazza a Mare e delle sue ville innovative, ha saputo combinare sperimentazione architettonica, maestria artigianale e tutela del paesaggio costiero.

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Aldo Bernardis: l’architetto dell’identità moderna di Lignano

Aldo Bernardis (1925-2012) emerge come una figura cruciale nell'architettura del secondo Novecento, caratterizzandosi per il suo ruolo fondamentale nello sviluppo di Lignano Sabbiadoro come città turistica moderna e unica. Il volume “Aldo Bernardis Architetture a Lignano 1953-2003” celebra il suo lavoro, evidenziando come le sue creazioni, a partire dalla celeberrima Terrazza a Mare, abbiano incarnato il dinamismo e l'essenza identitaria di questa località balneare.


Le “case al mare”: sperimentazione, artigianalità, natura

Il percorso professionale di Bernardis prende avvio dall'architettura residenziale, riflettendo il suo approccio innovativo e radicato nell'artigianalità. La villa Prevedello (1954-55), soprannominata “la pagodina”, utilizza una combinazione di legno, acciaio e cemento per creare volumi originali e spazi dall'estetica unica. La villa Caselli-Troppina, tutt'oggi ben conservata, spicca per l'attenzione ai dettagli: gli infissi, il rivestimento in opus incertum delle pareti in pietra e la qualità delle lavorazioni artigianali sono elementi distintivi. Ancora più affascinante è la villa Borgnolo (1955-56), dove un pino marittimo attraversa la soletta in cemento, fungendo da colonna vivente e offrendo uno degli esempi precoci di integrazione tra architettura e sostenibilità ambientale.


Icone urbane: Terrazza a Mare, Torre Zanier, Kursaal e altro

Tra i progetti più rappresentativi di Bernardis troviamo senza dubbio la Terrazza a Mare (1967-72), sviluppata in seguito a un concorso indetto nel 1961. Questo elegante pontile sospeso sul mare Adriatico culmina con una piattaforma dotata di bar e ristorante e si distingue per la sua copertura a conchiglia, che richiama le forme sinuose delle opere di Niemeyer e della Sydney Opera House. La sua iconicità, celebrata persino con un francobollo commemorativo, la rende un vero emblema della città. La Torre Zanier (1958-60), grazie alla sua pianta a Y e i pannelli prefabbricati Ursella, rappresenta una delle prime sperimentazioni italiane nell'edilizia industrializzata. Anche il Kursaal (1965-68), sebbene distrutto nel 1977 e successivamente ricostruito negli anni Ottanta mantenendo la forma a tenda originale, e la sede dello Yachting Club (1970-71), con profili che evocano la prua di una nave, testimoniano il linguaggio architettonico dinamico e raffinato di Bernardis.


Architettura pubblica e brutalismo: Municipio e chiesa

Bernardis ha segnato profondamente anche il settore dell'architettura pubblica e istituzionale. Il Municipio di Lignano (1968-73) è un edificio definito da uno stile brutalista, con pilastri rastremati, cemento a vista e un atrio monumentale che riflette influenze dichiarate dei lavori di Le Corbusier e Kenzo Tange. Allo stesso modo, la chiesa del Cristo Redentore (1972-74) si caratterizza per le capriate reticolari che poggiano su una trave perimetrale e per le colonne che scandiscono una navata centrale ampia e dilatata.


L'uomo e l’architetto: un rapporto profondo con Lignano

Oltre alla straordinaria competenza professionale, Bernardis era profondamente legato alla città di Lignano. Ogni mercoledì lo si trovava tra cantieri e incontri con i clienti, incarnando una presenza viva nella comunità locale.

Dalle case sperimentali alla Terrazza a Mare, con il suo contributo essenziale all'identità architettonica di Lignano, Aldo Bernardis ha saputo fondere innovazione tecnica, funzionalità estetica e un profondo rispetto per il territorio.

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