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Aldo Bernardis - Architetture a Lignano 1953 - 2003

2024

Giulio Avon

Gaspari Editore

"Architetture a Lignano 1953-2003" esplora il contributo dell'architetto Aldo Bernardis nella città balneare, evidenziando la sua visione unica e l’impronta che ha lasciato nelle costruzioni locali.

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Aldo Bernardis: Architetto e Protagonista di Lignano

Lignano Sabbiadoro, una località balneare celebre per la sua vivacità turistica e il fascino naturale, è anche un palcoscenico privilegiato per l'architettura del Novecento. Tra i protagonisti di questo fervente periodo di innovazione, emerge la figura di Aldo Bernardis (1925-2012), architetto che, a partire dagli anni Cinquanta, ha contribuito a definire l'identità urbana di Lignano attraverso edifici che ancora oggi rappresentano luoghi simbolo della città. Il volume "Architetture a Lignano 1953-2003" (Gaspari Editore), a cura di Giulio Avon e Ferruccio Luppi, si propone di restituire, attraverso una raccolta di fotografie, disegni e testimonianze, il percorso professionale di Bernardis e il suo legame con la città.


Un'Architettura che Dialoga con il Paesaggio

Bernardis, noto per il suo approccio sperimentale, ha operato in un contesto che si stava rapidamente trasformando in una meta turistica internazionale. La sua architettura, pur radicata nella tradizione locale, ha saputo interpretare le nuove esigenze del tempo libero, creando edifici che sono diventati non solo funzionali ma anche estetici, fortemente riconoscibili e emblematici del paesaggio lignanese. La "terrazza", il Kursaal, lo Yachting Club, il Tenda Bar e la Marina Uno sono solo alcuni dei suoi progetti più celebri, luoghi che, per i residenti e i turisti, sono diventati parte integrante dell’esperienza della città.

In un periodo in cui Lignano stava esplorando una propria identità architettonica e urbanistica, Bernardis riuscì a coniugare elementi di modernismo con il rispetto per il paesaggio naturale. Il suo approccio, influenzato anche dalle esperimentazioni avvenute a Venezia durante gli anni universitari, ha avuto un ruolo centrale nel definire un’estetica che sapesse dialogare con l’ambiente circostante. Le sue opere sono caratterizzate da una forte componente di innovazione, ma anche da una consapevolezza dei valori locali e tradizionali.


Bernardis e la Creazione di Icone Visive: La Terrazza a Mare e il Kursaal

Un aspetto interessante del lavoro di Bernardis è la sua capacità di conciliare funzionalità e bellezza. Le sue opere non sono semplici edifici, ma scenari che riflettono la vivacità e lo spirito della località turistica. La Terrazza a Mare, ad esempio, si erge come un’icona visiva lungo la spiaggia, un punto di riferimento che riesce a combinare il valore estetico con quello pratico, offrendo uno spazio aperto e accogliente per i visitatori. Questo approccio è anche evidente nel Kursaal, che continua a segnare il profilo costiero di Lignano, diventando non solo un edificio ma un simbolo di svago e divertimento.


Sperimentazione e Tradizione nelle Prime Opere: La Villa Prevedello

Il legame di Bernardis con la città non si limita alla progettazione di edifici pubblici e turistici. Le sue prime opere, come la Villa Prevedello (1954-1955), ribattezzata "la Pagodina", rappresentano un'importante fase di sperimentazione, in cui Bernardis esplorava nuove modalità di rapporto con lo spazio e la natura. Questo edificio, purtroppo demolito all'inizio del nuovo millennio, è un esempio lampante della sua capacità di fondere architettura moderna e paesaggio. La Villa Prevedello, progettata come rifugio estivo per la famiglia dell'architetto, è emblematica della sua ricerca di una sintesi tra funzionalità e poetica, dove ogni dettaglio contribuiva a creare un ambiente armonico e in sintonia con il paesaggio circostante.


Casa Caselli: Innovazione e Connessione con l'Esterno

Un altro progetto significativo di Bernardis è la Casa Caselli (1954-1955), che si distingue per la sua pianta articolata e la sua disposizione spaziale innovativa. La casa è composta da due appartamenti separati, ma strettamente legati da un’architettura che privilegia la visibilità verso l’esterno, con ampie vetrate angolari che creano un rapporto diretto con il giardino. Il restauro del 1976 a cura di Paolo Pascolo e successivamente quello di Alberto Barazzutti hanno permesso di conservare e attualizzare la qualità di questo edificio, che rappresenta uno degli esempi più riusciti di architettura residenziale a Lignano.


Villa Borgnolo e Villa Brustio: Architettura e Paesaggio in Armonia

Villa Borgnolo (1955-1956) e Villa Brustio (1955-1958) sono altre due opere significative di Bernardis, che riflettono la sua attenzione al paesaggio e alla necessità di adattare l’architettura alle peculiarità del territorio. Villa Borgnolo, con il suo tetto a falde che si estende oltre il perimetro, è un esempio di come l’architetto sappia sfruttare le piante e i cornicioni per proteggere gli abitanti dal sole, mentre Villa Brustio si distingue per la sua copertura in paglia e canne palustri, che evoca l’immagine del casone dei pescatori, creando un legame con le tradizioni locali.


Villa Dada: Un'Espressione di Modernità e Leggerezza

Tra le opere più audaci di Bernardis vi è anche Villa Dada (1961-1963), caratterizzata dalla sua copertura piana e dalle travi a vista, che allontanano l’edificio dalle tradizionali forme vernacolari, proponendo invece un'architettura di grande modernità e leggerezza.


Un Omaggio alla Conservazione dell'Architettura Moderna di Lignano

La pubblicazione a cura di Giulio Avon e Ferruccio Luppi si inserisce in un più ampio sforzo di conservazione e valorizzazione dell’architettura moderna a Lignano, un patrimonio che rischia di essere dimenticato o sovrastato da nuove costruzioni. Attraverso questo volume, si intende non solo celebrare il lavoro di Aldo Bernardis ma anche sensibilizzare il pubblico e le future generazioni sull'importanza di preservare e comprendere le radici architettoniche di una città che ha saputo coniugare bellezza, funzionalità e innovazione.


La Memoria di Aldo Bernardis: Un Legato di Creatività e Innovazione

Con questo omaggio, la memoria di Bernardis, così come quella delle sue opere, continua a vivere, testimoniando la forza creativa e la passione di un architetto che ha contribuito a dare forma all’identità di Lignano nel Novecento.

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