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ESPLORA I PATRIMONI ARCHITETTONICI DI LIGNANO

Benvenuto nella sezione dei risultati di ricerca. Qui potrai trovare i contenuti che rispondono ai tuoi criteri di ricerca: articoli, video, mappe e schede dettagliate sulle ville e sull'architettura del Novecento a Lignano. Utilizza i le parole chiave per affinare ulteriormente la tua ricerca e scoprire il ricco patrimonio culturale della cittadina friulana.

117 risultati trovati con una ricerca vuota

  • Between sky and sea | Ville di Lignano

    Between sky and sea 2014 Diana Barillari Società Filologica Friulana Lignano come città-foresta: Diana Barillari racconta il mito urbano della “spiral city” progettata da D’Olivo, tra poesia e urbanistica moderna. Indietro Scopri di più... Lignano Sabbiadoro. Tra cielo e mare: la città a spirale di Marcello D’Olivo Nel volume Lignano Sabbiadoro – Between sky and sea , curato da Massimo Bortolotti con il patrocinio della Società Filologica Friulana, trova spazio l’intenso contributo della Prof.ssa Diana Barillari , dal titolo Urban Planning and Architecture of the Spiral City. The Projects by Marcello D’Olivo for Lignano Pineta . L’articolo approfondisce il valore culturale, simbolico e architettonico della celebre “città a spirale”, tracciando un racconto che fonde il mito fondativo con l’urbanistica del moderno, in un paesaggio lagunare tra natura e ambizione progettuale. Un racconto epico tra sabbia, pini e futuro Barillari apre la sua analisi citando un articolo del poeta-ingegnere Leonardo Sinisgalli , pubblicato nel 1954 sulla rivista Civiltà delle Macchine , in cui racconta una visita a Lignano Pineta, guidato dall’architetto Marcello D’Olivo. Sinisgalli descrive la nascita della nuova città come un’impresa epica: il viaggio da Milano a Trieste, la scoperta della pineta trasformata in cantiere, il lavoro delle prime squadre che scavano trincee e gettano cemento. I pionieri della Società Lignano Pineta sono visti come moderni esploratori, e D’Olivo come il demiurgo che disegna un luogo immaginario diventato reale. Questa lettura lirica si intreccia con una consapevolezza più ampia: il progetto di Lignano Pineta non è soltanto un’operazione immobiliare , ma un’esperienza intellettuale, culturale e paesaggistica, in cui la modernità architettonica si confronta con le forme della natura. La spirale come archetipo urbano La vera protagonista è naturalmente la celebre pianta a spirale ideata da Marcello D’Olivo nel 1953, che organizza l’intero tessuto urbano secondo una forma geometrica tanto iconica quanto funzionale. La spirale rappresenta un modello organico, antitetico alla griglia cartesiana della città industriale: segue le curve della pineta, preserva la vegetazione, distribuisce la densità edilizia in modo graduale e offre un'esperienza immersiva del paesaggio . Barillari sottolinea l’audacia del gesto urbanistico: non si tratta solo di disegnare lotti , ma di creare un modello urbano alternativo, in cui la natura non viene sacrificata alla costruzione, ma integrata come matrice del progetto. La città si costruisce attorno e con la pineta, non contro di essa. Dalla teoria alla realizzazione: un laboratorio moderno Il progetto di D’Olivo viene avviato nel 1953, grazie alla committenza visionaria della Società Lignano Pineta, fondata un anno prima con l’intento di sviluppare un nuovo insediamento turistico di qualità. L’urbanista udinese concepisce un piano urbanistico che mette in dialogo architettura, turismo e ambiente . Le strade sono chiamate “raggi” e si diramano dal centro della spirale verso il mare, organizzando l’abitato in un sistema fluido e decentralizzato. La realizzazione di questa visione fu resa possibile grazie a un’inedita collaborazione tra architetti, paesaggisti e ingegneri , tra cui Gianni Avon, Aldo Bernardis e Paolo Pascolo, che contribuirono a edificare alcune delle ville e strutture pubbliche più iconiche della località. In questo contesto, ogni edificio diventa parte di un progetto urbano unitario , pur mantenendo autonomia espressiva. Urbanistica e turismo: un dialogo ancora aperto Barillari inserisce il caso di Lignano all’interno di un dibattito più ampio sull’ urbanistica turistica nel Novecento , chiedendosi fino a che punto la disciplina si sia occupata – in modo consapevole – di progettare città per il tempo libero. L’esperienza di Lignano Pineta sembra rispondere positivamente: qui l’urbanistica non solo “tollera” il turismo, ma lo interpreta, lo anticipa, ne struttura le forme e le modalità di fruizione. La città a spirale è così un esempio concreto di pianificazione integrata per la villeggiatura , in cui si sperimenta un modello innovativo, capace di combinare esigenze abitative stagionali, tutela ambientale e qualità architettonica. Un laboratorio a cielo aperto di “architettura del paesaggio”. Una lezione da ricordare L’intervento di Diana Barillari si conclude sottolineando come Lignano Pineta rappresenti ancora oggi una lezione di progetto urbano . Nonostante le trasformazioni avvenute nel tempo, il disegno originario di D’Olivo mantiene una sorprendente attualità. In un’epoca segnata da emergenze climatiche, consumo di suolo e banalizzazione turistica, l’idea di una città che nasce per integrarsi con il paesaggio assume un valore esemplare. Non si tratta di mitizzare il passato, ma di recuperare una cultura del progetto fondata su visione, cura e responsabilità . Lignano non è solo una meta turistica: è un’idea di città, un modo di abitare il tempo libero, una prova che l’urbanistica può – se sostenuta da committenze illuminate – essere uno strumento potente per costruire futuro. Precedente Successiva

  • Stabilimenti balneari | Ville di Lignano

    Stabilimenti balneari Gianni Avon 1955 – 1956 (solo 3 realizzati) Lungomare Trieste, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Stabilimenti a pianta circolare con ali orientate verso il mare. Solo tre realizzati, tra sperimentazione formale e funzionalismo costruttivo. Indietro L'architettura del paesaggio costiero tra forma e funzione Contesto: architettura della vacanza e visione urbana Nel pieno del boom turistico degli anni ’50, Lignano Sabbiadoro si afferma come una delle località balneari emergenti dell’Adriatico. In questo clima di espansione e trasformazione, l’ Azienda di Soggiorno affida all’architetto Gianni Avon l’ambizioso progetto di quindici stabilimenti balneari , destinati a punteggiare l’intero tratto costiero compreso tra la Terrazza a Mare progettata da Provino Valle e la colonia marina di Zanini . Di questa visione iniziale, solo tre stabilimenti verranno effettivamente realizzati tra il 1955 e il 1956, diventando tuttavia dei veri e propri manufatti simbolici dell’architettura del tempo, capaci di coniugare funzione, sperimentazione e riconoscibilità . Composizione: un “fungo” con ali aperte al mare Ogni stabilimento balneare è concepito secondo una pianta centrale a forma di fungo , con un corpo principale circolare da cui si dipartono due ali laterali disposte con un’inclinazione di 120° , orientate strategicamente verso il mare . Questa configurazione, oltre a offrire una distribuzione funzionale delle cabine , crea una prospettiva guidata verso l’orizzonte marino e contribuisce a racchiudere visivamente l’area dello stabilimento, garantendo privacy e una certa monumentalità dello spazio. Forma, funzione e paesaggio La scelta di utilizzare la pianta circolare non è solo un elemento di originalità formale: in essa si legge l’influenza di Marcello D’Olivo , con il quale Avon condivideva la riflessione sull’architettura organica e sul superamento della griglia ortogonale. Ma se in D’Olivo la spirale è gesto urbano, in Avon il cerchio diventa dispositivo spaziale funzionale : organizza l’accesso, il percorso, la relazione tra gli ambienti. È un’architettura razionale , ma non priva di poetica balneare , adatta alla leggerezza della vacanza. Materiali e tecniche: economia e rigore La realizzazione degli stabilimenti è affidata all’impresa Ursella , che esegue le opere con una particolare attenzione ai tempi e costi contenuti . I materiali utilizzati sono semplici e “poveri”: Cemento a vista Laterizio pieno e forato Elementi prefabbricati per le coperture rovesce , rialzate e sporgenti La copertura è uno degli elementi più riconoscibili del progetto: rialzata e concava , quasi sospesa sopra la struttura, offre protezione e ventilazione allo stesso tempo. La sua forma “a padiglione rovesciato” diventa tratto distintivo visivo , visibile da lontano e in grado di dialogare con il profilo della costa . Dettagli costruttivi e cura del disegno Avon, noto per la sua attenzione al disegno tecnico e al dettaglio esecutivo, cura con rigore ogni elemento costruttivo: i moduli ripetuti delle cabine i percorsi di accesso la logica modulare delle pensiline l’integrazione di struttura e funzione Questa attenzione si riflette in un’opera che, pur concepita per l’uso stagionale e spesso soggetta a obsolescenza, riesce a conservare dignità architettonica e qualità percettiva . Una visione interrotta: il sogno dei quindici Il progetto iniziale prevedeva una sequenza regolare di quindici stabilimenti , una sorta di “colonnato” balneare lungo il litorale. Le difficoltà economiche e logistiche portarono alla realizzazione solo di tre unità, lasciando incompiuta una visione urbana ambiziosa , che avrebbe potuto ridefinire il rapporto tra città e spiaggia. Tuttavia, la forza del linguaggio architettonico e la coerenza progettuale rendono questi tre stabilimenti esempi paradigmatici di edilizia costiera moderna , ancora oggi capaci di comunicare un’idea di vacanza colta e progettata. Un’eredità da riscoprire Gli stabilimenti balneari di Avon non sono semplici padiglioni funzionali, ma micro-architetture urbane , costruite con intelligenza formale e attenzione al contesto. Oggi più che mai, di fronte al rischio di sostituzione o abbandono, è importante rivalutare queste architetture minori , che raccontano l’identità progettuale della Lignano degli anni Cinquanta e restituiscono una dimensione architettonica alla vacanza . Precedente Successiva

  • Casette Castellarin | Ville di Lignano

    Casette Castellarin Gianni Avon 1957 – 1958 Calle del Sorriso, 3, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Due alloggi eleganti e funzionali caratterizzati da un design minimalista e l'uso di materiali naturali. Indietro Un'Icona di Eleganza e Funzionalità nella Modernità Architettonica di Lignano Pineta Le Casette Castellarin, costruite tra il 1957 e il 1958, rappresentano un esempio paradigmatico di architettura moderna e funzionale. Situate a Lignano Pineta, in via Calle del Sorriso, questi due edifici sono il frutto di un'idea innovativa e visionaria, concepiti come case da affitto e progettati per rispondere a esigenze pratiche e estetiche, mantenendo un forte legame con il contesto naturale circostante. La progettazione e la costruzione delle Casette Castellarin sono un chiaro esempio di come l’architettura possa integrarsi perfettamente con l’ambiente e allo stesso tempo soddisfare le necessità abitative contemporanee. Un Design Minimalista e Funzionale Le due casette sono disposte in modo perpendicolare l’una all’altra, creando una disposizione che permette di separare e rendere indipendenti le aree esterne delle abitazioni. Questo approccio spaziale non è solo funzionale ma anche estremamente elegante, rispecchiando l’essenzialità del design moderno. Le abitazioni sono progettate in modo che ogni unità disponga di spazi esterni privati, amplificando la sensazione di indipendenza e isolamento, pur rimanendo parte di un contesto residenziale. La struttura portante delle casette è realizzata con pilastrini in cemento armato prefabbricato lasciati a vista, che ne costituiscono l’elemento distintivo e allo stesso tempo ne supportano l'intera struttura. Questi pilastri sottili, visibili dall’esterno, rappresentano l’ossatura dell’edificio, mentre i tamponamenti in muratura faccia a vista conferiscono robustezza e continuità all’estetica dell’edificio. All’interno, i tamponamenti sono intonacati, creando una continuità tra l’esterno e l’interno, ma al tempo stesso delineando con discrezione le diverse aree dell’abitazione. La finestratura delle Casette Castellarin segue il ritmo dell’interspazio tra i pilastri, offrendo una visione di insieme che evidenzia l’equilibrio tra funzionalità e estetica. Le finestre sono disposte in modo da garantire una buona illuminazione naturale all’interno, senza compromettere la privacy degli abitanti. L’attenzione alla luce naturale è una caratteristica fondamentale di questo progetto, che riflette la volontà di creare ambienti che siano luminosi e accoglienti senza dover ricorrere a eccessi decorativi. Gli Interni: Un’Essenzialità Raffinata La distribuzione interna delle casette è progettata seguendo un’impostazione rigorosa e geometrica, regolata dalla maglia strutturale dei pilastri. Questo approccio conferisce un senso di ordine e simmetria agli spazi interni, che risultano ampi e ben proporzionati. La separazione tra la cucina e il soggiorno è realizzata con sottili divisori in legno, che non solo separano le due aree ma aggiungono anche un tocco di calore e naturalezza all’ambiente. Questo dettaglio è un chiaro esempio di come il legno, materiale naturale per eccellenza, venga utilizzato per bilanciare la durezza e la solidità del cemento, creando un contrasto che enfatizza la domesticità e l’intimità della casa. Il soffitto della zona giorno è rivestito in larice, un legno pregiato che conferisce agli interni un’atmosfera calda e accogliente. Il larice, noto per la sua resistenza e bellezza, è utilizzato non solo come materiale strutturale ma anche come elemento estetico che contribuisce a definire l’atmosfera di ogni stanza. Il rivestimento in legno è un altro segno distintivo di un design che ha saputo unire praticità e bellezza in modo sobrio e raffinato. Il camino in mattoni, posizionato in testata rispetto alla pianta dell’abitazione, svolge una funzione non solo pratica ma anche simbolica. Esso rappresenta il cuore domestico della casa, diventando il punto di riferimento centrale per la zona giorno. La sua posizione sotto la doppia falda del tetto inclinato crea un forte contrasto visivo e un effetto di movimento, sottolineando ulteriormente l’essenzialità e la domesticità dell’ambiente. Il Tetto: Un Elemento Iconico Il tetto delle Casette Castellarin è un altro elemento che contribuisce alla forte identità visiva del progetto. Le due falde inclinate, che si intersecano sopra la zona giorno, sono un chiaro rimando alla tradizione architettonica delle case di campagna, ma rivisitato in chiave moderna. L’inclinazione del tetto non è solo una scelta estetica, ma anche funzionale, poiché permette un’ottima ventilazione e protezione contro le intemperie. Il contrasto tra la struttura in cemento armato e le linee morbide del tetto in legno crea una tensione visiva che rende l’edificio interessante da ogni angolazione. Un Progetto in Sintonia con la Natura Le Casette Castellarin sono un perfetto esempio di come l’architettura moderna possa dialogare armoniosamente con l’ambiente circostante. L’utilizzo di materiali naturali come il cemento armato, il legno e il mattone si integra con il paesaggio di Lignano Pineta, un’area di grande valore naturale e paesaggistico. L’edificio non si impone prepotentemente, ma si fonde con la vegetazione circostante, rispettando e valorizzando il contesto in cui è inserito. Queste case, pensate per rispondere a esigenze abitative semplici ma raffinate, sono un simbolo di come l’architettura possa essere funzionale e al contempo esteticamente appagante. La loro eleganza discreta, unita alla scelta di materiali resistenti e naturali, ha reso le Casette Castellarin un esempio significativo della modernità architettonica italiana, che ancora oggi continua a ispirare nuovi progetti e a rappresentare un punto di riferimento per il design contemporaneo. Le Casette Castellarin non sono solo due edifici residenziali, ma un esempio di come l’architettura possa rispondere alle esigenze di funzionalità e bellezza senza compromessi. La progettazione delle casette è un’ode alla semplicità, alla purezza delle forme e all’uso sapiente dei materiali, che hanno saputo resistere al passare del tempo mantenendo intatto il loro fascino originario. Questo progetto rimane uno dei punti di riferimento per chiunque voglia esplorare l’evoluzione dell’architettura moderna in Italia, unendo innovazione e tradizione in un equilibrio perfetto. 4o mini Precedente Successiva

  • Un'Associazione che valorizzerà le ville | Ville di Lignano

    Un'Associazione che valorizzerà le ville 2023, 20 Luglio Oscar D'Agostino Messaggero Veneto Culture L'associazione "Raggi e ArchiTetture – Ville di Lignano" è nata per valorizzare il patrimonio architettonico novecentesco della città. Dieci ville progettate dai principali architetti friulani diventano protagoniste di un progetto che ne promuove la conservazione e la divulgazione. Indietro Scopri di più... Un Laboratorio di Architettura del Novecento Lignano Sabbiadoro, storicamente conosciuta per la sua vivacità turistica, è anche un luogo di grande valore architettonico. Negli anni Cinquanta e Sessanta, la cittadina friulana ha rappresentato un vero e proprio laboratorio di architettura, un terreno fertile per le sperimentazioni dei più importanti progettisti friulani. Tra questi, spiccano i nomi di Gianni Avon, Aldo Bernardis, Paolo Pascolo, e Marcello D’Olivo, che, con le loro opere, hanno contribuito a definire l'identità urbanistica di Lignano, integrando modernità e tradizione in un contesto che si stava rapidamente trasformando in una destinazione turistica internazionale. Ville, residenze private e edifici pubblici sono sorti come simboli di un’epoca, testimoni di un’architettura che ha saputo coniugare estetica e funzionalità. Il 2023 segna il 120° anniversario dalla nascita del primo stabilimento balneare della città e, in questo contesto, un'iniziativa di grande rilevanza è emersa: la nascita dell'associazione "Raggi e ArchiTetture – Ville di Lignano". Quest’associazione si propone di valorizzare e conservare le ville storiche della città, un patrimonio architettonico unico che rischia di essere dimenticato o trascurato. Dieci proprietari di case storiche, che possiedono ville progettate dai grandi architetti friulani, hanno unito le forze per creare questa realtà, con l’intento di promuovere lo studio, la divulgazione e la tutela delle architetture del Novecento lignanese. La presentazione ufficiale dell'associazione avrà luogo il 21 luglio 2023 presso la Terrazza di Pineta, e vedrà la partecipazione del consiglio direttivo, presieduto da Sabrina Mazza, e del Comitato scientifico, formato da Diana Barillari e Veronica Riavis, insieme a Giulio Avon, socio fondatore. L’associazione, con la sua offerta culturale e scientifica, mira a sensibilizzare il pubblico sull’importanza di conservare questo patrimonio architettonico e a rafforzare il legame tra il mondo dell’architettura, quello accademico e la cittadinanza. Un Patrimonio da Conservare e Valorizzare Lo scopo dell'associazione è definito nel suo statuto: promuovere lo studio e la divulgazione dell'architettura del Novecento a Lignano, tutelando il patrimonio edilizio storico della città e favorendo la sua conservazione. Questa iniziativa non solo si prefigge di sensibilizzare il pubblico, ma anche di attrarre l'interesse degli studenti e degli studiosi di architettura, creando uno spazio di confronto e collaborazione con il mondo accademico. La città di Lignano, un tempo culla dell’architettura moderna, si prepara a riaffermare il suo ruolo di laboratorio di innovazione nel campo dell'architettura del XX secolo. Con il nome evocativo "Raggi e ArchiTetture", l’associazione intende fare omaggio alla pianta organica della celebre spirale progettata da Marcello D’Olivo, che rappresenta una delle immagini più iconiche di Lignano. Inoltre, il nome richiama due elementi simbolici dell’architettura novecentesca: i raggi e gli archi, unendo le parole in un unico concetto che sintetizza l'idea di un’architettura che si sviluppa in relazione al territorio e alla natura circostante. Il termine "raggi", infatti, evoca la distribuzione radiale degli edifici, mentre "archi" fa riferimento agli elementi strutturali ricorrenti nelle opere architettoniche. Progetti e Attività per la Valorizzazione delle Ville Storiche Una delle prime attività dell'associazione sarà la catalogazione sistematica degli edifici storici presenti a Lignano, con l'intento di renderli riconoscibili e identificabili, magari attraverso l'installazione di targhe moderne che ne segnalino il valore storico e architettonico. Il progetto prevede anche attività turistiche e cicloturistiche, come il percorso "Bici e Ville", che permetterà ai visitatori di esplorare il patrimonio architettonico lignanese in modo originale, accompagnati da guide turistiche esperte che racconteranno la storia degli edifici. Inoltre, l’associazione è impegnata nella diffusione di pubblicazioni che raccontano la storia di Lignano e dei suoi architetti. Una delle pubblicazioni più recenti è il libro "Dentro Lignano (Inside Lignano)", curato dall'architetto Giulio Avon e dallo storico Ferruccio Luppi. Questa opera ha visto la partecipazione diretta dei proprietari delle ville, che hanno aperto le porte delle loro residenze per permettere la documentazione fotografica degli interni e degli esterni degli edifici, contribuendo così a far conoscere al pubblico un patrimonio spesso nascosto. Le mostre rappresentano un altro strumento di sensibilizzazione e valorizzazione. Eventi come "Gianni Avon Architetture a Lignano 1954-1972", "90 Architetture del Novecento a Lignano" e "I mercoledì dell'architetto, omaggio di Lignano ad Aldo Bernardis" hanno attirato l’attenzione di appassionati e studiosi, contribuendo a mettere in luce l'importanza delle opere realizzate dagli architetti che hanno progettato le ville lignanesi. Un Futuro Sostenibile per l'Architettura Lignanese L’associazione “Raggi e ArchiTetture – Ville di Lignano” si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale di Lignano Sabbiadoro, un luogo che ha saputo combinare il turismo con una profonda attenzione alla qualità e innovazione architettonica. La sfida per il futuro sarà quella di conciliare la modernità e la crescita urbana con il rispetto per la tradizione e la conservazione di questi edifici, che rappresentano un importante testimone di un'epoca d’oro per l'architettura italiana. La consapevolezza dei proprietari delle ville, che hanno compreso l’importanza di detenere un bene storico, è il primo passo verso un futuro in cui l’architettura del Novecento lignanese sarà riconosciuta come un patrimonio da preservare e trasmettere alle future generazioni. Con questa iniziativa, Lignano Sabbiadoro si prepara a celebrare e custodire la propria memoria architettonica, unendo passato e futuro in un dialogo continuo. Precedente Successiva

  • Municipio | Ville di Lignano

    Municipio Aldo Bernardis 1968 – 1973 Viale Europa, 26, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Una delle opere più significative della città, non solo per la sua funzione, ma anche per la sua progettazione innovativa e simbolica. Indietro La centralità della funzione pubblica Il Municipio di Lignano Sabbiadoro , progettato dall'architetto Bernardis , è una delle opere più significative della città, non solo per la sua funzione, ma anche per la sua progettazione innovativa e simbolica. Questo edificio è concepito come un complesso edilizio aperto verso uno spazio circostante ampio e ben definito, con l'intento di evidenziare la centralità della funzione pubblica e il legame tra l'edificio e la comunità. Struttura e design simbolico Il progetto presenta un'ampia area esterna , corrispondente a un atrio monumentale interno , che funge da spazio di transizione e accoglienza. L'edificio stesso è caratterizzato da una serie di pilastri rastremati che delimitano lo spazio e creano un portico che ritma l'architettura. La scelta dei pilastri rastremati conferisce un aspetto slanciato e imponente, rendendo l'edificio simbolicamente forte e introverso, quasi come una fortezza pubblica. Riferimenti e influenze culturali Bernardis, con il suo progetto, sembra rielaborare influenze provenienti da altre opere simboliche degli anni Sessanta, rievocando, in particolare, due architetture iconiche del periodo: Il Convento de La Tourette di Le Corbusier , con la sua struttura austera, che enfatizza il concetto di spazio monumentale e isolato. Il Municipio di Kurashiki di Kenzo Tange , che con il suo approccio innovativo e simmetrico, aveva già lasciato un'impronta nella progettazione degli spazi pubblici moderni. Questi riferimenti sono reinterpretati in chiave locale, cercando di fondere le influenze internazionali con le specificità culturali e paesaggistiche di Lignano. Architettura introversa e simbolica Il design del Municipio, con la sua imponente facciata e la ripetizione dei pilastri, crea un effetto di simbolismo architettonico , enfatizzando l’importanza del luogo come sede del potere pubblico. La scelta di un'architettura più introversa, che si apre attraverso portici ma al contempo rimane unita al suo contesto, riflette il desiderio di creare uno spazio solenne, ma anche accessibile e in armonia con l'ambiente circostante. Precedente Successiva

  • Riavis Veronica | Ville di Lignano

    Riavis Veronica Insegnate Università di Udine (Sezione Laboratorio Architettura) Comitato Scientifico Ricercatrice in Disegno presso UNIUD, esperta in rappresentazione inclusiva e tecnologie BIM. Vincitrice della Targa d’Argento “Gaspare De Fiore” per i suoi studi sulla rappresentazione tattile di pittura e architettura. Indietro Scopri di più ... Veronica Riavis Ricercatrice in Disegno presso il Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura (DPIA) dell’Università degli Studi di Udine. Svolge attività di ricerca e didattica nell’ambito della rappresentazione architettonica, con un’attenzione particolare ai temi dell’inclusione, dell’accessibilità e della comunicazione visivo-tattile del patrimonio. Opera all'interno dell' Advanced 3DLab , laboratorio dedicato alla sperimentazione 3D e all’innovazione applicata alla fruizione dei beni culturali e architettonici. La sua attività si concentra sulla rappresentazione per la fruizione psico-sensoriale di opere d’arte, architetture e contesti urbani, con l’obiettivo di renderli accessibili a un pubblico più ampio, inclusi ipovedenti e non vedenti. Nel 2020 è stata insignita della prestigiosa Targa d’Argento “Gaspare De Fiore” , assegnata in occasione del Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione. Il riconoscimento è stato conferito per la sua tesi di dottorato dal titolo “Rappresentazioni tattili di pittura e architettura: ricostruzione geometrica della Chiesa di Sant’Ignazio a Gorizia e restituzione prospettica dell’affresco parietale” , sviluppata durante il suo Ph.D. in Ingegneria Civile Ambientale e Architettura (XXXII ciclo) nell’ambito del programma interateneo fra le Università di Udine e Trieste. Parallelamente all’attività di ricerca, Veronica Riavis è impegnata nell’insegnamento dei corsi di Laurea in Scienze dell’Architettura, Ingegneria Civile e Ambientale e Tecniche dell’Edilizia e del Territorio , contribuendo anche all’attività didattica del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Civile Ambientale e Architettura . Ha inoltre svolto attività come visiting professor presso l’Universitat Politècnica de València , ampliando il suo approccio al confronto internazionale. È coinvolta nel progetto PNRR “iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem” , dedicato all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione dei processi formativi e produttivi, contribuendo con competenze su BIM, modellazione 3D e rappresentazione avanzata. Oltre all’impegno accademico, partecipa attivamente a progetti di divulgazione scientifica, orientamento scolastico e promozione della cultura del disegno come linguaggio universale e accessibile. Nel contesto dell’Associazione “Raggi e ArchiTetture – Ville di Lignano”, Veronica Riavis apporta una visione tecnica e umanistica insieme, con particolare attenzione alla valorizzazione inclusiva del patrimonio architettonico . Il suo contributo mira a integrare tecnologie innovative e approcci sensibili alla narrazione delle architetture storiche, rendendole comprensibili e fruibili da tutti, senza barriere. La sua figura rappresenta un ponte tra mondo scientifico, cultura visiva e sensibilità sociale: una professionista che mette la tecnologia al servizio della memoria e dell’accessibilità del patrimonio comune. Precedente Successiva

  • Le ville storiche di Lignano | Ville di Lignano

    Le ville storiche di Lignano 2024, 09 Gennaio Diana Barillari Messaggero Veneto Culture L'associazione "Raggi&Architetture – Ville di Lignano" promuove la valorizzazione del patrimonio architettonico novecentesco della città, offrendo tour, eventi e attività per far conoscere e preservare le storiche ville progettate dai grandi architetti friulani. Indietro Scopri di più... Le Ville Storiche di Lignano: Un Patrimonio da Scoprire Lignano Sabbiadoro, nota soprattutto per la sua fama come località balneare, è anche un gioiello architettonico che ha saputo coniugare l’innovazione con la bellezza naturale del suo paesaggio. Tra gli anni ’50 e ’60, la cittadina friulana è diventata un vero e proprio laboratorio di architettura, grazie alla visione dei più grandi progettisti locali. In quegli anni, i celebri architetti friulani come Marcello D’Olivo, Gianni Avon, Aldo Bernardis, e Paolo Pascolo, hanno creato una serie di ville che sono oggi considerate opere di riferimento del Novecento, unendo estetica e funzionalità in modo innovativo. Un aspetto che rende ancora più interessante questo patrimonio architettonico è il fatto che molte delle ville progettate da questi architetti sono oggi ancora esistenti, testimoni di un’epoca che ha visto nascere la città balneare di Lignano Pineta. La struttura urbanistica di Lignano, disegnata da D’Olivo nel 1952, ha infatti creato una delle città più innovative dal punto di vista architettonico del XX secolo, la cui forma a spirale richiama l’idea di un “paesaggio dell’automobile” in cui le strade curve permettono di apprezzare la bellezza del territorio in continuo mutamento. Oggi, queste ville, che sono frutto della sperimentazione di architetti all’avanguardia, sono un patrimonio culturale di valore straordinario, e stanno finalmente ricevendo l’attenzione che meritano grazie all’iniziativa di un gruppo di proprietari che ha deciso di unirsi per promuovere la conservazione e la valorizzazione di queste architetture. È così nata l'associazione "Raggi&Architetture – Ville di Lignano", un’organizzazione che si propone di rendere questo tesoro accessibile al pubblico e preservarlo per le future generazioni. Un Laboratorio di Architettura del Novecento La città di Lignano, come molte altre località turistiche, è stata protagonista di un intenso sviluppo urbanistico nel dopoguerra, ma ciò che la distingue è il livello di sperimentazione architettonica che ha caratterizzato la costruzione delle sue ville. Negli anni Cinquanta, la progettazione delle residenze nella zona di Lignano Pineta ha visto la realizzazione di ville che non solo erano funzionali, ma anche perfettamente integrate nel paesaggio naturale circostante. Le opere di D’Olivo, per esempio, sono state un'evoluzione del pensiero architettonico di Frank Lloyd Wright, che ha portato l’architettura a dialogare con la natura circostante, rispettandola e valorizzandola. La progettazione delle ville non è mai stata solo una questione di stile, ma anche di funzionalità. Ogni progetto è stato pensato per rispondere alle esigenze dei residenti e dei turisti, con una particolare attenzione al comfort e alla vivibilità. Le ville di Lignano sono state pensate per essere perfettamente integrate nel paesaggio, con giardini che si fondono con la pineta e l’orientamento delle costruzioni che ottimizza l’esposizione solare. Molti dei progetti delle ville sono caratterizzati da piante a geometrie circolari e da soluzioni architettoniche innovative, come l'uso di muri curvi e ampie vetrate che permettono di godere della bellezza del paesaggio circostante. L’architettura di queste ville è, quindi, il risultato di un'attenzione particolare alla funzionalità, ma anche alla ricerca estetica, con l’intento di coniugare modernità e tradizione, natura e costruzione. Valorizzare e Conservare un Patrimonio Unico Con l’intento di far conoscere e tutelare questo patrimonio, un gruppo di proprietari ha creato l'associazione "Raggi&Architetture – Ville di Lignano". L’obiettivo dell’associazione è quello di valorizzare le ville storiche di Lignano e promuovere la loro conoscenza, non solo a livello locale ma anche internazionale. In tal senso, sono previste numerose iniziative culturali che daranno l’opportunità a turisti e appassionati di architettura di esplorare la città e scoprire le sue meraviglie. Una delle attività più apprezzate dell’associazione è il tour in bicicletta attraverso la spirale di Lignano Pineta, un percorso che permette di scoprire le ville storiche in un contesto eccezionale, immersi nella natura. Il tour offre la possibilità di apprezzare l’architettura delle ville in modo dinamico e coinvolgente, mettendo in luce non solo la bellezza delle case ma anche l'armonia tra costruzione e natura. Inoltre, l’associazione ha in programma di organizzare eventi, visite guidate e mostre, che permetteranno di conoscere meglio la storia di Lignano e dei suoi architetti, facendo luce sulla straordinaria capacità di questi professionisti di integrare la modernità con il contesto naturale. L’associazione ha anche l’obiettivo di sensibilizzare la comunità locale e i turisti sull’importanza di conservare questo patrimonio storico, che è diventato una parte integrante dell’identità di Lignano. Ogni villa, infatti, rappresenta un pezzo di storia che merita di essere preservato e tramandato alle future generazioni. La creazione dell’associazione "Raggi&Architetture – Ville di Lignano" è un passo importante per la tutela e la valorizzazione di un patrimonio architettonico unico, che racconta la storia di Lignano e della sua evoluzione nel Novecento. Le ville storiche della città, progettate dai più grandi architetti friulani, rappresentano un patrimonio culturale e architettonico di valore inestimabile, che merita di essere conosciuto, apprezzato e, soprattutto, preservato. Grazie a iniziative come i tour, le mostre e gli eventi, Lignano sta finalmente ottenendo il riconoscimento che merita come una delle città più importanti dal punto di vista architettonico in Italia. Precedente Successiva

  • Carla Tagliaferri testimone della Storia | Ville di Lignano

    Carla Tagliaferri testimone della Storia 2025, 21 Settembre Messaggero Veneto Culture - STEFANO LORENZETTO Carla Tagliaferri, socialista d'antan, conserva un vivo ricordo di quel giorno del 1976 quando, alla chiusura della campagna elettorale in piazza Santi Apostoli, a Roma, il segretario Bettino Craxi, che l'aveva inserita nella direzione nazionale del Psi, chiese proprio a lei di consegnare un garofano rosso agli oratori e di presentarli alla folla. Indietro Scopri di più... Tagliaferri, testimone della Storia Carla Tagliaferri, socialista d'antan, conserva un vivo ricordo di quel giorno del 1976 quando, alla chiusura della campagna elettorale in piazza Santi Apostoli, a Roma, il segretario Bettino Craxi, che l'aveva inserita nella direzione nazionale del Psi, chiese proprio a lei di consegnare un garofano rosso agli oratori e di presentarli alla folla. Articolo di STEFANO LORENZETTO, Messaggero Veneto Culture 21 Settembre 2025 Umiliò Carlo Scarpa e vide il br che stava per rapire Moro «Ero amica di Falcone, mi urlò: "Va' via, io sono un morto” L'architetta che ha incontrato la Storia: «Peggy Guggenheim? Dama impettita» Carla Tagliaferri, l’architetta che ha attraversato la Storia Siamo particolarmente orgogliosi di annunciare che Carla Tagliaferri , architetta e pittric e veronese di fama internazionale, è una cara amica della nostra presidente Sabrina Mazza . La sua vita straordinaria, intrecciata con l’architettura, la politica e gli eventi cruciali del Novecento italiano, rappresenta un patrimonio di memoria e visione che sentiamo vicino ai valori della nostra Associazione. Abbiamo avuto l’onore di incontrarla e, prossimamente, condivideremo interviste inedite sul suo percorso umano e professionale sui nostri profili social. L’inizio di una carriera fuori dal comune Nata a Verona nel 1933, Carla Tagliaferri appartiene a quella generazione di donne che hanno dovuto affermarsi in un ambiente accademico e professionale ancora profondamente maschile. Studentessa allo IUAV di Venezia, fu una delle pochissime donne del suo corso. Il suo carattere diretto e la sua forza la resero subito un personaggio capace di non lasciarsi intimidire: rimane celebre l’episodio in cui, durante un esame, rispose con decisione a un commento sessista di Carlo Scarpa , scagliandogli contro il libretto universitario. Nonostante gli ostacoli, scelse l’architettura dopo un incontro folgorante: una lezione di Frank Lloyd Wright , che al tempo visitò Venezia per illustrare i suoi progetti. Quelle parole, che parlavano dell’umiltà necessaria a conoscere un luogo prima di costruirvi sopra, la segnarono per sempre. Tra i grandi del Novecento La carriera di Carla Tagliaferri si è intrecciata con figure che hanno segnato la storia dell’architettura e della cultura del Novecento. Le Corbusier la chiamava “l’angelo dai capelli biondi”, mentre Bruno Zevi la volle come assistente allo IUAV. Collaborò e dialogò con grandi come Alvar Aalto e si trovò a confronto con la visionaria Peggy Guggenheim , con la quale, come lei stessa racconta, non riuscì mai a instaurare un vero legame. Non meno straordinari i progetti che portò avanti in Italia e all’estero: piani edilizi a Beirut, quartieri-giardino in Olanda, strutture sanitarie in Madagascar, acquedotti e progetti urbanistici in varie città italiane. La sua visione abbracciava sempre un concetto di architettura come strumento sociale , al servizio delle comunità. Una vita accanto alla Storia La vita di Carla Tagliaferri non è stata solo architettura, ma anche una corsa parallela con la Storia. Nel 1978 si trovò testimone involontaria del rapimento di Aldo Moro in via Fani: vide in faccia Mario Moretti , il brigatista che guidava l’azione, e pochi istanti dopo udì le raffiche di mitra che avrebbero segnato una delle pagine più drammatiche della Repubblica. Negli anni successivi entrò in contatto con Giovanni Falcone , che rifiutò amaramente la sua proposta di tenere una conferenza per paura di essere assassinato. Pochi giorni dopo, come tutti sappiamo, il magistrato perse la vita nella strage di Capaci. Episodi che testimoniano come la sua biografia sia stata attraversata non solo dalla cultura e dall’arte, ma anche dai momenti più difficili della storia politica e civile italiana. Un legame speciale con i Papi e con i potenti della cultura Tra gli aneddoti che racconta, emergono incontri sorprendenti: due Papi, Giovanni Paolo II e Bergoglio (allora ancora cardinale a Roma), con i quali ebbe episodi di vicinanza personale; Franco Zeffirelli , con cui progettò un Museo del Cinema a Roma; e persino Bill Clinton , che presentò il suo progetto di “creative garden design” al Guggenheim Museum di New York. La sua vita sembra una trama in cui architettura, politica, spiritualità e cultura internazionale si sono intrecciate continuamente, restituendo un’immagine di donna indipendente, libera e visionaria. Tra architettura e pittura Oltre al lavoro di architetta, Carla Tagliaferri è stata anche pittrice, allieva di Emilio Vedova . Nelle sue opere artistiche come nei suoi progetti architettonici ritroviamo lo stesso filo rosso: la tensione verso l’umanità, la natura e il dialogo con i luoghi. La sua attività ha sempre mostrato come arte e architettura siano discipline sorelle, capaci di nutrirsi a vicenda. Una testimone per il presente Oggi, a oltre 90 anni, Carla Tagliaferri continua a raccontare con lucidità e passione la sua vita ricca di episodi, incontri e conquiste. Una voce che è memoria storica ma anche guida per le nuove generazioni di architetti e artisti, che in lei possono ritrovare il coraggio di un percorso non convenzionale. Per la nostra Associazione, che ha come missione la tutela e la valorizzazione del patrimonio architettonico di Lignano, incontrare e collaborare con personalità come lei significa rafforzare la consapevolezza che l’architettura non è mai un fatto isolato, ma parte di un più grande racconto culturale, umano e civile. Carla Tagliaferri non è soltanto “l’angelo dai capelli biondi” come la chiamava Le Corbusier: è una donna che ha attraversato la Storia, una professionista che ha dimostrato come l’architettura possa essere strumento di cambiamento, memoria e identità. Siamo felici di annunciare che prossimamente pubblicheremo interviste inedite con lei sui nostri canali social, per approfondire la sua visione e il suo percorso di vita. Un’occasione preziosa per scoprire una testimone straordinaria del Novecento e una voce ancora oggi attuale e necessaria. Precedente Successiva

  • Marcello D'Olivo | Ville di Lignano

    Marcello D'Olivo 1921–1991 Marcello D’Olivo, architetto modernista, pittore e urbanista visionario, ha lasciato il suo segno indelebile su Lignano Pineta attraverso la famosa "Spirale" urbana. Un'opera che intreccia natura, design organico e innovazione, esplorando il connubio tra estetica, territorio e sperimentazione su scala internazionale. Indietro Scopri di più ... Marcello D’Olivo: visionario architetto della spirale e dell’architettura organica Marcello D’Olivo (1921–1991) è stato una figura di spicco dell’architettura contemporanea, lasciando un segno indelebile nel Friuli-Venezia Giulia e oltre. Nato in una famiglia di decoratori, si formò al liceo artistico di Venezia e completò gli studi in Architettura presso lo IUAV nel 1947, nel difficile contesto del secondo dopoguerra. Fin da allora si delineava la sua visione organica e innovativa. La spirale urbana di Lignano Pineta Nel 1953 firmò il piano urbanistico di Lignano Pineta, caratterizzato dall’iconica “chiocciola”, una struttura viaria spiraliforme pensata per armonizzarsi con la vegetazione e la pineta circostante. Pubblicato su Domus nel 1954, questo progetto esprimeva una sintesi tra rispetto ambientale e abitare turistico, precorrendo nuovi approcci architettonici. Tra architettura e pittura, oltre i confini Artista e urbanista poliedrico, D’Olivo non si limitò al panorama locale ma si cimentò in sfide internazionali, come la ricostruzione mediorientale e progetti urbanistici in Africa. Tra le sue opere spiccano anche sperimentazioni con la prefabbricazione e residenze organiche come Villa Spezzotti a Lignano, in cui esterni e interni sembrano fondersi in un dialogo continuo. Un maestro di visione e sperimentazione La sua produzione, vasta e variegata, comprende quasi 400 progetti che spaziano dall’architettura all’urbanistica, fino alla pittura. Attivo in Libia, Libano e Gabon, arrivò a progettare una città satellite a Libreville. Nel 1972 sintetizzò la sua filosofia in Discorso per un’altra architettura , un manifesto che riflette il suo equilibrio tra estetica artistica, rispetto naturale e innovazione tecnologica. Riscoperta e valorizzazione postuma Dopo la sua scomparsa, la città di Udine e altre istituzioni hanno celebrato la sua eredità attraverso mostre retrospettive e iniziative commemorative, come la piazza a Lignano Pineta dedicata al suo nome. Il centenario della sua nascita nel 2021 ha visto nuovi approfondimenti critici da parte di esponenti illustri come Massimiliano Fuksas e Gillo Dorfles. Marcello D’Olivo rimane una figura imprescindibile nell’architettura del Novecento. La sua ricerca organica, associata a un’audace visione del rapporto tra forme urbane e natura, offre spunti fondamentali per quanti oggi lavorano alla tutela e valorizzazione del paesaggio architettonico moderno. Precedente Successiva

  • Case Ursella | Ville di Lignano

    Case Ursella 1976 La ditta E.M.E. Ursella S.r.l., costruttrice di soluzioni residenziali in cemento armato, ci ha donato preziose fotografie in bianco e nero di Lignano, scattate durante o poco dopo la realizzazione degli edifici. Un contributo che arricchisce la memoria visiva della città e testimonia la cultura del costruire nel Friuli e nel Triveneto. Indietro Scopri di più ... Precedente Successiva

  • Mazza Sabrina | Ville di Lignano

    Mazza Sabrina Commercialista e revisore contabile Presidente Consiglio Direttivo Amante dell’architettura e del patrimonio storico di Lignano, guida con passione l’associazione “Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano”, impegnata nella valorizzazione delle ville storiche e nella diffusione della cultura architettonica locale. Indietro Scopri di più ... Sabrina Mazza Professionista del settore contabile e una grande appassionata di arte e architettura . La sua dedizione e il suo amore per il patrimonio storico di Lignano l’hanno portata a fondare e guidare l’ Associazione “Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano” , con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere le ville storiche che caratterizzano il territorio lignanese. Commercialista e revisore contabile di professione, Sabrina coniuga competenza tecnica e sensibilità artistica, un binomio che si riflette nel suo impegno per la promozione della cultura architettonica locale. Insieme al marito Enrico, sono iscritti al Circle Guggenheim di Venezia, un segno della loro profonda passione per l’arte contemporanea e la cultura in generale. Convinta che la conoscenza sia la chiave per la tutela e la valorizzazione del patrimonio, Sabrina ha deciso di costituire un’associazione che potesse rappresentare un punto di riferimento per la promozione delle ville storiche di Lignano. La sua leadership è caratterizzata da entusiasmo e determinazione, elementi fondamentali per coinvolgere la comunità locale, le istituzioni e le realtà accademiche del territorio, come l’Università di Udine e l’Albo degli Architetti della provincia. L’attività dell’associazione sotto la sua guida spazia dall’organizzazione di eventi culturali e visite guidate, alla collaborazione con esperti, storici e architetti, sempre con l’obiettivo di far emergere la storia e la bellezza nascosta dietro le dimore storiche di Lignano. Sabrina crede fermamente che valorizzare questo patrimonio architettonico sia un modo concreto per rafforzare l’identità culturale locale e per promuovere un turismo consapevole e sostenibile. Oltre all’impegno nell’associazione, Sabrina continua la sua attività professionale nel campo della consulenza contabile e della revisione, mantenendo un approccio rigoroso e attento anche nella gestione delle iniziative culturali. La sua capacità di unire rigore e passione rappresenta un esempio per tutti i membri dell’associazione e per la comunità che desidera tutelare e valorizzare il patrimonio di Lignano. Attraverso la sua visione, “Raggi e ArchiTetture” è diventata un progetto vivo, dinamico e in costante crescita, capace di coinvolgere cittadini, studiosi e istituzioni nella riscoperta delle radici storiche della città. Sabrina Mazza continua a guidare con entusiasmo questa realtà, convinta che solo attraverso la conoscenza e la valorizzazione si possa davvero proteggere e far rivivere il patrimonio architettonico lignanese. Precedente Successiva

  • Giorgio Casali | Ville di Lignano

    Giorgio Casali 1913 - 1995 Dal 1950 alla metà degli anni Ottanta, Giorgio Casali è stato il fotografo di riferimento per l'architettura italiana. Le sue immagini pubblicate su Domus hanno contribuito a raccontare il design e l'architettura post-bellica, diventando una testimonianza vivida di un'epoca di rinnovamento culturale e estetico. Indietro Scopri di più ... Giorgio Casali: lo sguardo che ha definito l’architettura moderna italiana Giorgio Casali, nato nel 1913 e scomparso nel 1995, si affermò come una figura centrale nella fotografia d’architettura italiana. Per più di trent’anni, i più influenti designer e architetti nazionali si affidarono al suo occhio sensibile e meticoloso per dare forma e visibilità alle loro creazioni. Attraverso le sue opere, pubblicate frequentemente su Domus, Casali condusse i lettori in un viaggio visivo che esaltava le forme, le strutture e l’anima delle opere di design contemporaneo. Il reportage dell’Italia del dopoguerra Le sue fotografie non erano mere rappresentazioni statiche degli spazi, bensì potenti narrazioni dei progetti architettonici. Ogni immagine racchiudeva estetica e contenuti, trasformandosi in veicoli di diffusione per una cultura architettonica in profonda evoluzione. Casali riuscì a valorizzare non solo i grandi maestri del design, ma anche talenti meno considerati, contribuendo così al rinnovamento dell'immagine del Paese nell’era del dopoguerra. Mostre e valorizzazione postuma Nel 2013, il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri di Verona gli dedicò una mostra monografica dal titolo "Giorgio Casali Fotografo. Domus 1951–1983". Curata da Angelo Maggi e Italo Zannier e realizzata in collaborazione con IUAV, l’Estorick Collection of Italian Modern Art di Londra e Domus, l’esposizione esibiva una selezione di fotografie emblematiche che avevano segnato una generazione. L’evento fu un omaggio postumo alla sua arte e alla sua capacità di immortalare momenti cruciali della creatività italiana. Un testimone della creatività italiana Casali fu un osservatore privilegiato della stagione di rinnovo culturale ed estetico che caratterizzò il dopoguerra. I suoi scatti catturarono oggetti, case, arredi e ambienti, ma anche le persone e il contesto che animavano il paesaggio architettonico del tempo. La sua collaborazione con Domus continua a rappresentare un punto di riferimento per comprendere il dialogo tra la modernità italiana e le influenze internazionali. L’eredità visiva Oggi l'eredità visiva lasciata da Giorgio Casali è custodita nell'archivio fotografico dell'Università IUAV di Venezia. Le sue composizioni, straordinariamente attente alla luce, alla materialità e alla forma, restano una fonte d’ispirazione per professionisti e appassionati del design e della fotografia. La sua abilità nel sintetizzare innovazione visiva e memoria storica lo rende un riferimento unico per lo studio dell'architettura moderna. Casali ha saputo costruire una narrazione visiva che trascende il semplice documento, facendosi interprete di un’intera stagione della cultura del progetto in Italia. La mostra a lui dedicata e il suo archivio fotografico costituiscono oggi un patrimonio indispensabile per chiunque voglia approfondire l’evoluzione del design, dell’architettura e dell’identità visiva del Paese. Precedente Successiva

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