RISULTATI DI RICERCA
ESPLORA I PATRIMONI ARCHITETTONICI DI LIGNANO
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117 risultati trovati con una ricerca vuota
- Case Ursella | Ville di Lignano
Case Ursella 1976 La ditta E.M.E. Ursella S.r.l., costruttrice di soluzioni residenziali in cemento armato, ci ha donato preziose fotografie in bianco e nero di Lignano, scattate durante o poco dopo la realizzazione degli edifici. Un contributo che arricchisce la memoria visiva della città e testimonia la cultura del costruire nel Friuli e nel Triveneto. Indietro Scopri di più ... Precedente Successiva
- RAI FVG: Con le mani, con i piedi, con il cuore | Ville di Lignano
RAI FVG: Con le mani, con i piedi, con il cuore 2025, 17 Settembre Sabrina Mazza, Rai FVG Un viaggio tra cultura, comunità e architettura, che vedrà la partecipazione della nostra presidente Sabrina Mazza, in dialogo con Arianna Zani e Giacomo Plozner. Parleremo di Lignano e del suo periodo d’oro architettonico, delle mostre in corso e dei progetti che portiamo avanti con l’Associazione "Raggi e ArchiTetture – Ville di Lignano". Indietro Scopri di più... Con le mani, con i piedi, con il cuore: Ville di Lignano ospite su Rai Radio Uno FVG Il 17 settembre 2025, l’Associazione Raggi e Architetture – Ville di Lignano avrà un'importante occasione di dialogo e promozione culturale. Durante la trasmissione radiofonica “Con le mani, con i piedi, con il cuore”, in onda su Rai Radio Uno FVG dalle 11.20 alle 12.30, la presidente Sabrina Mazza parteciperà a un’intervista condotta da Elena Commessatti. Il programma, fedele al suo formato consolidato, accompagnerà gli ascoltatori in un percorso attraverso le storie, i patrimoni e i vissuti del Friuli Venezia Giulia. Questo approccio mira a celebrare il territorio intrecciando memoria e cultura, spaziando dalla letteratura alle arti visive, dall’inclusione sociale alle architetture che definiscono l’identità locale. Un viaggio tra talenti ed esperienze La puntata inizierà con l’Atlante Immaginario del Friuli Venezia Giulia, progetto dell’Associazione Scrittori FVG che esplora legami familiari, storie di rinascita e antiche leggende. Seguiranno approfondimenti su Accessibility for Future 2025, evento dedicato all’innovazione inclusiva in programma a Udine dal 18 al 20 settembre, e sul 33° Convegno del Centro Balducci. Inoltre, si parlerà dei gruppi AMA dell’ASPIC FVG, esempio di auto mutuo aiuto psicologico e comunitario. In questo ricco mosaico culturale ci sarà spazio anche per Ville di Lignano, che metterà in evidenza l'importanza dell’architettura nel riflettere l’anima della comunità. Lignano e la sua eredità architettonica L’intervento di Sabrina Mazza rappresenterà un’occasione per rivivere il periodo d’oro dell’architettura di Lignano, segnato dalle opere visionarie di progettisti come Marcello D’Olivo, Gianni Avon e Aldo Bernardis. Con le loro residenze private, hotel e spazi pubblici dal carattere innovativo, Lignano è diventata un esempio unico di fusione tra modernità, paesaggio e tecnica costruttiva. L’associazione continua oggi a valorizzare questo patrimonio attraverso mostre, passeggiate tematiche, eventi culturali e collaborazioni con enti e università. L’intervento radiofonico sarà l’opportunità perfetta per presentare progetti in corso e nuove iniziative che intrecciano memoria storica e fruizione contemporanea. Architettura al servizio della comunità Partecipare a “Con le mani, con i piedi, con il cuore” va oltre la semplice visibilità mediatica: è un’occasione per sensibilizzare un pubblico ampio sull'importanza dell’architettura come patrimonio comune. Gli edifici non sono solo costruzioni fisiche; raccontano storie di identità collettiva e visioni progettuali capaci di resistere nel tempo. In un periodo in cui la salvaguardia del patrimonio culturale diventa sempre più cruciale, iniziative come questa costruiscono ponti tra cittadini, memoria storica e consapevolezza territoriale, rafforzando il senso di appartenenza e partecipazione condivisa. Un appuntamento da non perdere Tutti i sostenitori e appassionati del territorio sono invitati a seguire la trasmissione mercoledì 17 settembre dalle 11.20 su Rai Radio Uno FVG. Sarà un’occasione speciale per immergersi in storie accomunate dal desiderio di valorizzare le eccellenze culturali della nostra terra. Per chi non riuscirà a seguire l’appuntamento in diretta, sarà disponibile lo streaming o il podcast tramite la piattaforma Rai Play Sound. Attraverso questa partecipazione radiofonica, Ville di Lignano ribadisce il proprio impegno a costruire connessioni tra passato e futuro, tra territori e comunità, utilizzando il linguaggio universale dell’architettura e della cultura. Maggiori informazioni sul sito Rai FVG Precedente Successiva
- Aldo Bernardis | Ville di Lignano
Aldo Bernardis 1925 - 2012 Aldo Bernardis (1925-2012) ha contribuito a trasformare Lignano in una moderna città balneare. Attraverso la realizzazione della Terrazza a Mare e delle sue ville innovative, ha saputo combinare sperimentazione architettonica, maestria artigianale e tutela del paesaggio costiero. Indietro Scopri di più ... Aldo Bernardis: l’architetto dell’identità moderna di Lignano Aldo Bernardis (1925-2012) emerge come una figura cruciale nell'architettura del secondo Novecento, caratterizzandosi per il suo ruolo fondamentale nello sviluppo di Lignano Sabbiadoro come città turistica moderna e unica. Il volume “Aldo Bernardis Architetture a Lignano 1953-2003” celebra il suo lavoro, evidenziando come le sue creazioni, a partire dalla celeberrima Terrazza a Mare , abbiano incarnato il dinamismo e l'essenza identitaria di questa località balneare. Le “case al mare”: sperimentazione, artigianalità, natura Il percorso professionale di Bernardis prende avvio dall'architettura residenziale, riflettendo il suo approccio innovativo e radicato nell'artigianalità. La villa Prevedello (1954-55), soprannominata “la pagodina”, utilizza una combinazione di legno, acciaio e cemento per creare volumi originali e spazi dall'estetica unica. La villa Caselli-Troppina , tutt'oggi ben conservata, spicca per l'attenzione ai dettagli: gli infissi, il rivestimento in opus incertum delle pareti in pietra e la qualità delle lavorazioni artigianali sono elementi distintivi. Ancora più affascinante è la villa Borgnolo (1955-56), dove un pino marittimo attraversa la soletta in cemento, fungendo da colonna vivente e offrendo uno degli esempi precoci di integrazione tra architettura e sostenibilità ambientale. Icone urbane: Terrazza a Mare, Torre Zanier, Kursaal e altro Tra i progetti più rappresentativi di Bernardis troviamo senza dubbio la Terrazza a Mare (1967-72), sviluppata in seguito a un concorso indetto nel 1961. Questo elegante pontile sospeso sul mare Adriatico culmina con una piattaforma dotata di bar e ristorante e si distingue per la sua copertura a conchiglia, che richiama le forme sinuose delle opere di Niemeyer e della Sydney Opera House. La sua iconicità, celebrata persino con un francobollo commemorativo, la rende un vero emblema della città. La Torre Zanier (1958-60), grazie alla sua pianta a Y e i pannelli prefabbricati Ursella, rappresenta una delle prime sperimentazioni italiane nell'edilizia industrializzata. Anche il Kursaal (1965-68), sebbene distrutto nel 1977 e successivamente ricostruito negli anni Ottanta mantenendo la forma a tenda originale, e la sede dello Yachting Club (1970-71), con profili che evocano la prua di una nave, testimoniano il linguaggio architettonico dinamico e raffinato di Bernardis. Architettura pubblica e brutalismo: Municipio e chiesa Bernardis ha segnato profondamente anche il settore dell'architettura pubblica e istituzionale. Il Municipio di Lignano (1968-73) è un edificio definito da uno stile brutalista, con pilastri rastremati, cemento a vista e un atrio monumentale che riflette influenze dichiarate dei lavori di Le Corbusier e Kenzo Tange. Allo stesso modo, la chiesa del Cristo Redentore (1972-74) si caratterizza per le capriate reticolari che poggiano su una trave perimetrale e per le colonne che scandiscono una navata centrale ampia e dilatata. L'uomo e l’architetto: un rapporto profondo con Lignano Oltre alla straordinaria competenza professionale, Bernardis era profondamente legato alla città di Lignano. Ogni mercoledì lo si trovava tra cantieri e incontri con i clienti, incarnando una presenza viva nella comunità locale. Dalle case sperimentali alla Terrazza a Mare, con il suo contributo essenziale all'identità architettonica di Lignano, Aldo Bernardis ha saputo fondere innovazione tecnica, funzionalità estetica e un profondo rispetto per il territorio. Precedente Successiva
- Annuali di storia dell'Urbanistica e Botanica | Ville di Lignano
Annuali di storia dell'Urbanistica e Botanica 2015 Ferruccio Canali ASUP Urbanistica tra utopia e realtà: la città a spirale di Lignano Pineta tra le visioni di D’Olivo e Piccinato, al centro del nuovo volume ASUP curato da Ferruccio Canali. Indietro Scopri di più... Lignano Pineta e la “città a spirale” tra utopia, turismo e urbanistica moderna Nel nuovo volume degli Annali di Storia dell’Urbanistica e del Paesaggio (ASUP), curato da Ferruccio Canali , intitolato Urbanistica per la Villeggiatura e per il Turismo nel Novecento , emerge con forza l’importanza del rapporto tra progetto urbano, architettura e turismo nella costruzione della città moderna. All’interno di questo quadro, trova spazio l’intervento della Professoressa Diana Barillari , che approfondisce un caso emblematico: la “città a spirale” di Lignano Pineta , concepita da Marcello D’Olivo nel 1953 e successivamente confrontata con l’intervento dell’urbanista Luigi Piccinato . La riflessione proposta da Barillari si inserisce in un ampio progetto di analisi che intende valutare in che misura l’urbanistica italiana del Novecento abbia dialogato con le esigenze del turismo e della villeggiatura. Se infatti esiste una consolidata letteratura su città balneari, colonie e paesaggi vacanzieri, mancava ancora una ricognizione capace di cogliere il ruolo attivo della disciplina urbanistica nella definizione di nuovi modelli insediativi e nella produzione di spazi dedicati al tempo libero. Lignano Pineta: nascita di un’utopia organica Il progetto di Lignano Pineta , nato nel 1953 per iniziativa della Società Lignano Pineta e affidato a Marcello D’Olivo, rappresenta uno dei più audaci tentativi di coniugare architettura, urbanistica e natura . L’idea alla base è tanto semplice quanto rivoluzionaria: disegnare un centro turistico che non intaccasse l’equilibrio della pineta costiera, ma che al contrario ne seguisse i flussi, i rilievi e le logiche naturali. Nasce così la celebre pianta a spirale , una forma urbana che si sviluppa a partire da un centro, il nodo commerciale e collettivo, per poi irradiare i suoi raggi – le vie residenziali – in maniera fluida e organica verso il mare. La spirale d’Olivo è molto più che un simbolo grafico: è un manifesto urbano , una proposta integrata in cui strade, abitazioni, servizi e aree verdi convivono secondo una logica centripeta e non invasiva. L’urbanistica per il turismo: modelli e sperimentazioni Nel contesto trattato dal volume ASUP, l’esperienza di Lignano Pineta si configura come uno dei primi tentativi consapevoli in Italia di utilizzare la progettazione urbanistica per rispondere non solo a esigenze residenziali, ma anche e soprattutto a finalità turistiche. L’intervento di Diana Barillari sottolinea come D’Olivo, nella sua proposta, non si limiti a pianificare un lotto o un quartiere, ma piuttosto disegni un nuovo modo di vivere la villeggiatura . Il centro commerciale, la promenade, i raggi alberati, le case a bassa densità immerse nel verde e la separazione funzionale degli spazi diventano strumenti per costruire una città dell’esperienza turistica , in cui la natura non è un limite ma una risorsa da integrare e valorizzare. In questo senso, Lignano Pineta si distacca da molte altre località balneari coeve, spesso frutto di lottizzazioni speculative, e si avvicina piuttosto alle esperienze internazionali più avanzate, come le Garden Cities o i piani urbanistici del Movimento Moderno. Il confronto con Luigi Piccinato: dalla teoria alla revisione Negli anni successivi, il progetto di Lignano Pineta viene parzialmente rivisto e aggiornato. A questo processo partecipa Luigi Piccinato , uno degli urbanisti più autorevoli dell’Italia del secondo dopoguerra. Barillari evidenzia come il contributo di Piccinato si inserisca in una fase di consolidamento della località, quando il disegno iniziale di D’Olivo si confronta con le necessità pratiche della costruzione, della gestione dei flussi turistici, della regolamentazione edilizia. Il confronto tra i due approcci – il gesto visionario e quasi organico di D’Olivo e la razionalità metodica di Piccinato – rappresenta un momento di dialogo tra utopia e realtà , in cui l’urbanistica cerca un equilibrio tra ispirazione artistica e concretezza funzionale. Se D’Olivo sogna una città-foresta, Piccinato ne gestisce la crescita, ne regola gli accessi, ne ottimizza le infrastrutture. Entrambi contribuiscono a definire un modello urbano turistico innovativo , che ancora oggi costituisce un unicum nel panorama italiano. Una lezione per il presente Il volume ASUP curato da Ferruccio Canali e l’intervento della prof.ssa Barillari ci invitano a riflettere su quanto l’urbanistica possa – e debba – occuparsi del tempo libero e del turismo . Lignano Pineta, con la sua città a spirale, dimostra che è possibile pensare spazi turistici sostenibili, integrati, non standardizzati. Spazi capaci di generare identità e qualità della vita , prima ancora che profitto. Nel momento storico in cui le coste italiane sono minacciate dalla cementificazione, dal turismo mordi-e-fuggi, e dall’erosione ambientale, guardare al modello di D’Olivo e al dibattito urbanistico sul turismo nel Novecento non è solo un esercizio storiografico, ma un atto di responsabilità. Significa recuperare una cultura del progetto urbano consapevole , che consideri la villeggiatura non come un intermezzo, ma come un laboratorio privilegiato per sperimentare nuove forme di convivenza tra uomo e natura. Precedente Successiva
- Sahara Motel | Ville di Lignano
Sahara Motel 1955 – 1956 Aldo Bernardis, Gianni Avon Il Sara Motel, progettato da Bernardis e Avon nel 1955-56, fu una struttura d’avanguardia immersa nella pineta, simbolo del turismo moderno e internazionale a Lignano. Indietro Scopri di più... L’icona del turismo moderno a Lignano Pineta Nel cuore della pineta di Lignano, in Arco dell’Erica, sorgeva un’architettura innovativa che oggi è solo memoria documentata ma che, negli anni Cinquanta, rappresentava una vera rivoluzione nel concetto di ospitalità balneare: il Sara Motel , realizzato tra il 1955 e il 1956. Fu un progetto firmato da due grandi protagonisti dell’architettura friulana del secondo Novecento: l’architetto Aldo Bernardis e l’architetto Gian (Gianni) Avon , su incarico del committente Christoph di Vienna , figura imprenditoriale che già nel nome segnava una chiara vocazione internazionale. Contesto e architettura: una visione lungimirante Il Sara Motel nacque in un momento di fervore creativo per Lignano Pineta, quando l’intera località stava prendendo forma come città-giardino grazie alla visione di Marcello D’Olivo. In questo contesto di urbanistica organica e architettura integrata nella natura, Bernardis e Avon immaginarono una struttura ricettiva che rispecchiasse il nuovo stile di vita vacanziero, capace di fondere comfort moderno, contatto con la natura e funzionalità. L’edificio era immerso nella pineta, ed era progettato per offrire indipendenza, servizi, e una connessione diretta con il paesaggio circostante. Non un albergo tradizionale, bensì un motel moderno , come sottolineato dal materiale pubblicitario dell’epoca, rivolto a un pubblico italiano ma anche europeo. Le lingue del pieghevole – italiano, tedesco, francese e inglese – testimoniano una precisa strategia comunicativa orientata a una clientela internazionale, confermando il respiro cosmopolita del progetto. La comunicazione: un modello di promozione turistica L’apparato promozionale del Sara Motel era particolarmente curato e rappresenta un elemento distintivo del progetto. Il pieghevole pubblicitario, stampato in quattro lingue, metteva in evidenza sia la posizione strategica della struttura, nel centro della pineta di Lignano, sia l’ offerta completa di servizi . A ciò si aggiungeva una proposta di soggiorno che riprendeva i modelli d’oltreoceano, dove i motel erano pensati per un turismo indipendente, dinamico, a misura di famiglia. Il Sara Motel si inseriva pienamente in questa visione innovativa, offrendo agli ospiti una residenza funzionale e autonoma, senza rinunciare al comfort. Non mancava nemmeno l’attenzione ai dettagli affettivi e simbolici: il materiale promozionale includeva cartoline personalizzate , con immagini delle spiagge e scorci iconici di Lignano, che gli ospiti potevano inviare durante il soggiorno. Un gesto semplice ma significativo, che sottolinea l’idea di un’esperienza turistica da ricordare e condividere. Progetto e linguaggio architettonico Anche se oggi l’edificio originale non è più visibile – l’area è stata riconvertita e ora ospita residenze private – i materiali d’archivio e la documentazione rimasta ci permettono di ricostruire le principali caratteristiche del progetto. La pianta prevedeva alloggi disposti in sequenza, con accessi indipendenti e spazi privati protetti dalla vegetazione. L’uso del mattone, del legno e del cemento si integrava con l’ambiente, riprendendo il linguaggio semplice ma raffinato che contraddistingue molte realizzazioni di Bernardis e Avon a Lignano. L’approccio tipologico del motel, più che una mera soluzione funzionale, rappresentava una presa di posizione progettuale che superava il concetto di “albergo” tradizionale e prefigurava una nuova forma di ospitalità estiva . I protagonisti: Bernardis, Avon e il committente Aldo Bernardis , all’epoca giovane architetto friulano, già attivo a Lignano, fu tra i più originali interpreti dell’architettura organica, capace di fondere forme moderne con rimandi vernacolari. Gianni Avon , figlio del mosaicista Gino Avon, era allora all’inizio di una lunga carriera che lo avrebbe portato a distinguersi nel campo della progettazione architettonica e del restauro. Insieme, formarono una coppia progettuale dinamica e sinergica, in grado di rispondere alle esigenze di una committenza colta e ambiziosa. Il signor Christoff di Vienna , committente del progetto, fu figura lungimirante, capace di intuire le potenzialità turistiche del nascente villaggio di Lignano Pineta e di investirvi con un’idea chiara: offrire ospitalità moderna e sofisticata a un turismo internazionale. Memoria e trasformazione Oggi il Sara Motel non esiste più, se non nella memoria dei documenti, delle immagini e dei racconti. La sua area è stata edificata con nuove residenze, ma il valore storico e architettonico del progetto continua a vivere grazie all’attività dell’Associazione “Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano”, che si impegna nella raccolta e valorizzazione di queste esperienze straordinarie. La riscoperta del Sara Motel rappresenta un tassello importante nella narrazione dell’evoluzione turistica e architettonica di Lignano. Un modello di sviluppo sostenibile, integrato e pensato per il benessere degli ospiti, che può ispirare anche le strategie contemporanee nel settore dell’ospitalità. 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- Un Libro...un Caffè - 8^ Edizione: Aldo Bernardis | Ville di Lignano
15 settembre 2024 Un Libro...un Caffè - 8^ Edizione: Aldo Bernardis Lungomare Riccardo Riva, 1, 33054 Lignano Sabbiadoro, Lignano Sabbiadoro UD, Italia Torna l'appuntamento settimanale culturale della domenica mattina "Un libro...un caffè", una serie di incontri con degli scrittori che presentano il proprio libro. Indietro Scopri di più... L'architetto udinese Giulio Avon parla del suo libro "Aldo Bernardis. Architetture a Lignano". L'indagine mette in rilievo come il noto architetto Aldo Bernardis sia l'artefice di molti luoghi simbolo di Lignano: lo Yachting Club, l'Azienda di Soggiorno, la Terrazza a Mare, il Kursaal, l'albergo President e la Marina Uno sono scenografie potenti e rappresentative. Queste architetture sono ormai talmente familiari per i frequentatori più affezionati di Lignano, che costituiscono parte integrante del paesaggio vacanziero. Info: info@rivieraresorthotel.it Tel. 0431 1938211 Organizzato da: Comune di Lignano Sabbiadoro Viale Europa, 26 Tel: +39 0431 409111 e Riviera Resort Kursaal www.riviersaresorthotel.it Precedente Successiva
- Barillari Diana | Ville di Lignano
Barillari Diana Ex. Docente Università di Trieste (Storica Dell'Arte) Comitato Scientifico Storica dell’architettura con lunga esperienza accademica, ha insegnato all’Università di Trieste e pubblicato ricerche su figure chiave come D’Aronco, Nordio, D’Olivo, Valle, Scarpa, Zanuso. Partecipa attivamente a convegni e progetti di valorizzazione. Indietro Scopri di più ... Diana Barillari Ricerca, didattica e impegno per la conoscenza e la tutela dell’architettura moderna e contemporanea. Con una formazione solida tra letteratura, arte e architettura, la sua attività professionale e accademica ha contribuito in modo significativo alla valorizzazione del patrimonio architettonico italiano ed europeo. Si laurea in Lettere Moderne all’Università di Trieste nel 1983, con una tesi incentrata su Raimondo D’Aronco e il Palazzo Comunale di Udine, seguita dal professor Decio Gioseffi e dal professor Marco Pozzetto. Sin dagli esordi, il suo interesse si focalizza sulla storia dell’architettura, in particolare sui protagonisti del passaggio tra XIX e XX secolo. Prosegue il suo percorso con un dottorato in Storia dell’Architettura all’Università di Firenze (1993), affrontando il rapporto tra architettura islamica e le Secessioni mitteleuropee, con un approfondito studio sul caso D’Aronco, sotto la guida del professor Ezio Godoli. Ottiene poi un post-dottorato all’Università di Ferrara, concentrandosi sulla storia e lo stato degli archivi dell’architettura moderna in Italia, con il professor Sergio Polano come tutor. Dal 2012 consegue anche l’Abilitazione Scientifica Nazionale per l’insegnamento universitario nel settore scientifico-disciplinare ICAR 18 (Storia dell’Architettura). Dal 2000 al 2022 è docente presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste. Qui ha tenuto corsi fondamentali come Storia dell’Architettura, Architettura del Paesaggio, Storia delle Tecniche Architettoniche (in italiano e, dal 2015, anche in inglese con il corso “History of Building Construction”). Ha fatto parte del Consiglio del Corso di Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale ed è stata membro esterno del Collegio del Dottorato di Ricerca in Ingegneria e Architettura. La sua attività scientifica si è concentrata sull’approfondimento di autori e movimenti del XIX e XX secolo, con studi, pubblicazioni e conferenze dedicate a Raimondo D’Aronco, Arduino Nordio, Marcello D’Olivo, Gino Valle, Carlo Scarpa, Marco Zanuso e altri protagonisti dell’architettura italiana. Ha partecipato a numerosi convegni e progetti di ricerca, contribuendo alla conoscenza e alla diffusione dell’architettura moderna, in particolare nel Nord-Est italiano. Nel corso degli anni, ha accompagnato alla ricerca storica una costante attività di divulgazione e valorizzazione: partecipa a mostre, curatele, eventi culturali e attività associative legate alla promozione del patrimonio costruito, con una particolare attenzione ai contesti urbani di Udine, Trieste, Gorizia e Lignano Sabbiadoro. La sua presenza all’interno dell’Associazione “Raggi e ArchiTetture – Ville di Lignano” rappresenta un contributo prezioso per il rigore storico, la profondità degli studi e la capacità di leggere l’architettura non solo come opera estetica, ma come espressione di un’identità culturale da preservare, raccontare e trasmettere alle nuove generazioni. Precedente Successiva
- SABAP 100: 1923-2023 | Ville di Lignano
14 novembre 2024 SABAP 100: 1923-2023 Via Antonio Zanon, 22, 33100 Udine, UD, Italia , 100 anni di Patrimonio Culturale in Friuli Venezia Giulia. Celebrazioni del centenario della Soprintendenza Archeologia. Indietro Scopri di più... Centenario della Soprintendenza SABAP del Friuli Venezia Giulia Tema: “Attenzione: FRAGILE! Riflessioni sulla tutela dell'architettura del XX secolo” L'Associazione "Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano" parteciperà alle celebrazioni del centenario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia. L'evento sarà una riflessione sulla tutela dell'architettura contemporanea, con una particolare attenzione all'architettura del XX secolo. Programma della giornata Mattina (10:30 – 13:30) Modera : Valentina Minosi, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia Luciano Antonino Scuderi (Direzione Generale Creatività Contemporanea): Il censimento delle architetture italiane dal 1945 a oggi come strumento di conoscenza Ugo Carughi (Past-President DOCOMOMO Italia): Procedure di tutela dell'architettura contemporanea in Italia e all'estero Paolo Nicoloso (Università di Trieste): Vecchie città e piani urbanistici: contrasti e accordi a Trieste, Udine, Gorizia e altrove. 1925-1941 Sara di Resta (Università IUAV): Il restauro dei materiali dell'architettura contemporanea tra teoria e prassi Pausa pranzo : 13:30 – 15:30 Pomeriggio (15:30 – 18:00) Sergio Pratali Maffei (Università di Trieste): L'architettura contemporanea in Friuli Venezia Giulia: conoscenza e conservazione nelle attività dell'Università degli Studi di Trieste e di Do. Co. Mo. Mo. FVG Alessandro Bertoli (Comune di Udine): TRA incantesimo e TRAsformazione Giulio Avon (Raggi e ArchiTetture): La Città di Lignano come laboratorio di sperimentazione dell'architettura degli anni '50 e '60 del Novecento Vincenzo Giampaolo (SABAP FVG): L'importanza della lettera d). Alcuni casi di tutela del contemporaneo in Friuli Venezia Giulia Conclusioni : 18:00 – 19:00 Concerto : 19:30 – Centenario di Bruno Tonazzi. Duo Viozzi. Concerto a cura della Camerata Strumentale Italiana Contatti : Trieste : Palazzo Economo, 040 4527511 Udine : Palazzo Clabassi, 0432-504559 Email : sabap.100-fvg@cultura.gov.it Ingresso :Fino ad esaurimento posti (capienza massima: 70 persone) Formazione :Verranno riconosciuti 6 CFP a fronte della partecipazione all'intera giornata formativa. Un evento imperdibile per tutti gli appassionati di architettura e per chi desidera approfondire la tutela del patrimonio architettonico del XX secolo in Friuli Venezia Giulia! Precedente Successiva
- Fineste e aperture vetrate nella storia del costruire | Ville di Lignano
21 febbraio 2025 Fineste e aperture vetrate nella storia del costruire Viale Pier Andrea Mattioli, 39, Torino, TO, Italia La ricerca sulla storia delle finestre e aperture vetrate nel contesto architettonico, esplorando le innovazioni produttive, le tecniche progettuali e i cambiamenti sociali che hanno influenzato la costruzione di serramenti nei secoli. Indietro Scopri di più... Giornate di Studi: "Fin estre e Aperture Vetrate nella Storia del Costruire" Il Construction History Group (CHG) del Politecnico di Torino organizza la quinta edizione delle "Giornate di Studi", che si terranno il 20 e 21 febbraio 2025 presso il Castello del Valentino. Le giornate sono dedicate alla ricerca sulla storia delle finestre e delle aperture vetrate nel contesto architettonico, esplorando le innovazioni produttive, le tecniche progettuali e i cambiamenti sociali che hanno influenzato la costruzione di serramenti nel corso dei secoli. Dettagli dell'evento: Luogo : Castello del Valentino, Viale Mattioli 39, Torino Data : 20-21 febbraio 2025 Modalità : In presenza e con possibilità di partecipazione a distanza tramite link Organizzazione : Curatori : Rossella Maspoli, Gabriele Neri, Edoardo Piccoli (Politecnico di Torino, DAD) Organizzazione : Valentina Burgassi, Rosa Caruso (Politecnico di Torino, DAD) Programma delle Giornate: Prima gi ornata - 20 febbraio 2025, mattina 09:00 - Saluti istituzionali e introduzione dei curatori 09:15 - Nicoletta Marconi: "Divina lux parata est lucere: produzione, montaggio e manutenzione delle finestre della Basilica di San Pietro in Vaticano tra XVI e XIX secolo" 09:45 - Nigel Isaacs: "A need for air – development of English building code window area rules and their links to Italy" Sessione 1.1 – Età Moderna: Innovazioni Produttive e Progettuali 10:15 - Francesca Funis: "Dalle impannate (o incartate) alle invetriate. Le finestre a Firenze nel secondo Cinquecento" 10:40 - Pietro Giovanni Pistone: "La costruzione di grandi vetrate a Roma nel Seicento. Le finestre perdute di Borromini per San Giovanni in Laterano" 11:05 - Alberto Grimoldi, Angelo Giuseppe Landi: "Chiusure a vetri di aperture di grandi dimensioni nell’Italia del Seicento" 11:30 - Edoardo Piccoli: "Verso la normalizzazione: progetto e realizzazione dei serramenti vetrati nel Piemonte, secoli XVII-XVIII" 11:55 - Marica Forni: "Le voci delle finestre a Milano ‘gran cittadone’" 12:20 - Sandro Baroni, Giuseppe Maggi, Maria Pia Riccardi: "Vetri antichi come testimoni del tempo" Pranzo : 13:15 Prima giornata - 20 febbraio 2025, pomeriggio Sessione 2.1 – Verso l'Industria: Tempi e Risultati della Produzione 14:30 - Manfredo di Robilant: "Luminosità, sicurezza e precisione. La promozione commerciale e ideologica delle finestre moderne" 15:00 - Mauro Volpiano: "Serramenti lignei a Torino dal secondo Settecento agli anni postunitari" 15:25 - Rossella Maspoli: "Evoluzione dei serramenti industriali fra fine ‘800 e metà ‘900. Il caso Torino a confronto" 15:50 - Tanja Marzi, Daniela Bosia, Virginia Bombelli: "Serramenti razionali metallici": innovazioni tecnologiche e brevetti della A. Bombelli 16:15 - Simona Salvo: "Facciate continue in metallo e vetro, finestre di una modernità ‘altra’ del Novecento italiano" Sessione 2.2 – Sistemi Tecnologici, Materiali e Brevetti 17:00 - Elena Vitagliano: "Un’armatura coperta di cristalli e formata a cono". Materiali, tecniche e vulnerabilità delle lanterne in ferro e vetro nelle cupole italiane di primo Ottocento 17:25 - Riccardo Segradin: "La finestra a nastro a Venezia. Racconto di un serramento moderno in vetro artistico di Murano" 17:50 - Alberto Bologna, Ilaria Giannetti: "Brevetti per finestre smontabili. Esperimenti di proto Design for Disassembly in Italia (1945-1950)" 18:15 - Conclusioni Seconda giornata - 21 febbraio 2025, mattina Sessione 3.1 – Il Progetto Costruttivo e il Prestigio dell'Autore 09:15 - Giulia Marino, Franz Graf, Giuseppe Galbiati: "Gli involucri vetrati del complesso delle Officine ICO di Ivrea (1908-1949): storia, conoscenza, restauro" 09:45 - Silvia Berselli: "Come un otturatore fotografico: le finestre regolabili di Eileen Gray" 10:10 - Michela Comba: "Il Palazzo degli Affari di Torino: un prisma luminoso ‘per evitare l’incombenza di quelle famose masse a tutto vetro’" Coffee Break : 10:35 11:00 - Diana Barillari, Massimo Bortolotti, Francesca Agostinelli: "La casa dell’artista: Giancarlo De Carlo e Giuseppe Zigaina a Cervignano del Friuli" 11:25 - Rita Vecchiattini: "Il Museo di Architettura e Scultura ligure a Sant’Agostino in Genova" 11:50 - Giovanni Bellucci: "Gaetano Minnucci e le vetrate. La tecnica e l’architettura" 12:15 - Monica Resmini, Eleonora Caggiati: "Una ‘finestra con panorama’ nell’architettura di Giuseppe Pizzigoni" 12:40 - Conclusioni Visita : 14:30 – Visita ai disegni di serramenti tra XIX e XX secolo delle Collezioni Storiche del Politecnico di Torino Contatti: Construction History Group Dipartimento di Architettura e Design, Politecnico di TorinoCastello del Valentino, Viale Mattioli 39 Email : chg@polito.it Le Giornate di Studi sono un’occasione imperdibile per approfondire la storia delle finestre e delle aperture vetrate, esplorando come questi elementi architettonici si sono evoluti nel corso dei secoli, dal Rinascimento all’epoca moderna. Precedente Successiva
- Excelsior Residence | Ville di Lignano
Excelsior Residence Luciano Gemin, Luciano Zambon 1963 – 1966 Raggio di Venere, 4, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Torre elegante e aperta verso il mare, con una pianta studiata per garantire vista alla spiaggia e un raffinato gioco di luci e volumi. Indietro Eleganza funzionale e apertura al paesaggio marino Costruita tra il 1963 e il 1966 su progetto degli architetti Gemin e Zambon , la Excelsior Residence rappresenta una delle opere più raffinate e tecnicamente evolute della stagione architettonica di Lignano Pineta. Si tratta di una torre residenziale progettata con l’obiettivo chiaro di massimizzare il rapporto visivo e spaziale con il mare , pur mantenendo un’impronta discreta nel paesaggio naturale della pineta. L’edificio nasce da una sfida progettuale ben precisa: consentire a tutti gli appartamenti una vista sulla spiaggia . Per riuscirci, gli architetti adottano una pianta fortemente articolata e orientata , che si apre a ventaglio verso il fronte marino e arretra sul lato della laguna, dove vengono concentrati gli spazi di servizio. Questa soluzione permette di massimizzare l’esposizione e l’illuminazione naturale , dando vita a un’architettura insieme funzionale e scenografica. Una pianta aperta e intelligente Il cuore dell’intervento risiede nella distribuzione planimetrica: a differenza di molte torri coeve che presentano impianti centrali e simmetrici, la Excelsior Residence rompe la rigidità tipologica grazie a un disegno che privilegia l’ apertura visiva e il dialogo con il paesaggio. La facciata rivolta verso il mare si sviluppa con ampie terrazze e aperture regolari, creando un effetto di continuità tra spazio interno e ambiente esterno . Ogni appartamento gode così di affacci privilegiati , una scelta che trasforma la permanenza stagionale in un’esperienza immersiva nella natura costiera. Sul lato opposto, rivolto verso la laguna, il prospetto è più chiuso, definito da piccole aperture regolari che ospitano locali di servizio, scale e zone tecniche. Questa asimmetria compositiva si traduce in un effetto chiaroscurale molto sofisticato , in cui la massa edilizia viene visivamente “stemperata”, articolandosi in una sequenza ritmica di pieni e vuoti. Materiali, colori e scelte compositive: tra modernismo e sensibilità artistica Uno degli elementi più distintivi della Excelsior Residence è la cura estrema per le finiture . L’ originale colorazione in bianco ottico fu una scelta coraggiosa e volutamente in contrasto con il verde intenso della pineta e con le cromie più sobrie delle altre torri di Lignano. Questo colore brillante e luminoso faceva letteralmente emergere la torre dal paesaggio , rendendola visibile da lontano e conferendole un’aura di eleganza severa e modernissima. Questa attenzione cromatica, così come la raffinatezza della distribuzione spaziale, tradisce l’influenza culturale di Carlo Scarpa , con cui Gemin aveva collaborato a lungo . Il gusto per il dettaglio, l’uso sapiente della luce naturale e la volontà di creare un’architettura non solo funzionale ma anche “narrativa” rendono la Excelsior una costruzione che trascende il suo ruolo abitativo per farsi gesto poetico nel paesaggio . La torre nel paesaggio: presenza e leggerezza Pur essendo un edificio a sviluppo verticale, la Excelsior non appare mai ingombrante. Questo grazie alla frammentazione volumetrica della facciata e alla sottile modulazione degli aggetti e delle ombre , che ne riducono visivamente l’impatto. Le terrazze sporgenti non solo aumentano lo spazio abitabile ma scandiscono i piani con un ritmo leggero , che spezza la compattezza del volume e restituisce un senso di movimento fluido . Il volume della torre si distingue anche per una verticalità addolcita : se le linee principali seguono un impianto ortogonale, le variazioni nella profondità e nelle ombreggiature conferiscono una lettura plastica e dinamica. In questo modo, l’edificio assume una doppia natura : da vicino appare come un organismo complesso, articolato e aperto; da lontano, si staglia come un monolite bianco, netto ma non aggressivo. Un’eredità importante: il secondo intervento sul lotto L’intervento sul lotto non si conclude con la costruzione della torre. Negli anni Settanta, Gemin realizza insieme a Isidoro Martin un secondo progetto , questa volta costituito da un complesso di nove case a schiera che si affacciano su via Giardini. Anche in questo caso si nota la stessa attenzione per il rapporto con il verde, la modulazione dei volumi e la cura per i dettagli materici e cromatici. Questo secondo intervento conferma la capacità del progettista di adattarsi a scale diverse , mantenendo però coerenza formale e linguistica. L’intero lotto diventa così un piccolo laboratorio di architettura residenziale moderna , in cui si sperimenta un nuovo modo di abitare la costa: più intimo, più consapevole, più integrato nel paesaggio. Un'architettura che guarda avanti La Excelsior Residence non è soltanto un elegante esempio di torre residenziale degli anni Sessanta. È una dichiarazione di metodo , un esempio virtuoso di come si possa costruire in un contesto fragile come quello litoraneo senza imporsi, ma al contrario cercando un dialogo sottile e rispettoso. Con il suo disegno planimetrico aperto, l’attenzione per il paesaggio, l’uso poetico della luce e l’equilibrio compositivo, la Excelsior rimane oggi un modello di modernità consapevole , capace di ispirare anche le pratiche architettoniche contemporanee più attente alla sostenibilità e alla qualità del vivere. In un’epoca in cui la progettazione urbana è sempre più chiamata a confrontarsi con i limiti ambientali e sociali, opere come questa ci ricordano che la buona architettura è sempre anche un gesto di responsabilità : verso il luogo, verso chi lo abita, verso il futuro. Precedente Successiva
- 90 Architetture di Lignano | Ville di Lignano
90 Architetture di Lignano 2016 Giulio Avon e Ferruccio Luppi Comune di Lignano Sabbiadoro Una pubblicazione che esplora l’evoluzione architettonica della città, presentando 90 opere significative realizzate tra gli anni Cinquanta e Sessanta, simbolo della "nuova città per le vacanze". Indietro Scopri di più... La città moderna per le vacanze Lignano Sabbiadoro, rinomata località turistica della riviera adriatica, è da sempre un punto di riferimento per le vacanze italiane. Ma oltre al mare, alla sabbia dorata e alla vita notturna, la città si è distinta anche per la sua particolare evoluzione architettonica, che ha saputo coniugare le esigenze turistiche con un'impronta estetica e funzionale all’avanguardia. Il volume 90 Architetture del Novecento a Lignano , curato da Giulio Avon e Ferruccio Luppi, è una raccolta che documenta questo fenomeno, mettendo in luce le trasformazioni architettoniche che hanno caratterizzato la città tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Questa pubblicazione, realizzata con il contributo di numerosi fotografi e archivi, tra cui quelli di Pier Giorgio Dazzan, Italo Zannier e Giorgio Casali, offre una panoramica delle principali opere architettoniche che hanno definito Lignano come la "nuova città per le vacanze", un modello di modernità in grado di rispondere alle sfide della crescente domanda turistica dell'epoca. Lignano tra il Moderno e il Turismo Il secondo dopoguerra ha visto un'Italia attraversata da una rapida espansione economica, e Lignano non ha fatto eccezione. Il boom turistico, che ha avuto il suo culmine negli anni Cinquanta e Sessanta, ha spinto la città a dotarsi di infrastrutture moderne e funzionali, ma anche esteticamente innovative. Lignano ha infatti rappresentato un terreno fertile per sperimentare nuove soluzioni architettoniche, con un approccio che rispecchiava le tendenze internazionali del momento, ma al contempo rispondeva alle specifiche esigenze di un territorio a vocazione turistica. In questo contesto, l’architettura ha dovuto affrontare la sfida di progettare edifici che non solo fossero funzionali ma che, nel contempo, si integrassero armoniosamente con il paesaggio naturale e rispecchiassero la crescente richiesta di comfort. L’idea che Lignano fosse destinata a diventare una città moderna per le vacanze si traduceva in un approccio progettuale in cui gli spazi aperti, la luce naturale e la funzionalità degli edifici erano elementi centrali. Gli edifici che si sono realizzati in quel periodo sono esempi di una modernità che si coniuga con la tradizione turistica, come le ville e gli alberghi che, pur nelle loro linee essenziali e moderne, si inserivano perfettamente nel contesto balneare, rispondendo al bisogno di una vacanza che fosse anche un'esperienza estetica. L'approccio fotografico e il valore documentario Una delle caratteristiche più affascinanti di 90 Architetture del Novecento a Lignano è la sua ricca documentazione fotografica, che rende il libro una testimonianza visiva dell'evoluzione architettonica della città. Grazie agli scatti di fotografi come Italo Zannier e Giorgio Casali, il volume non solo descrive le architetture, ma le fa vivere al lettore, con immagini che ne restituiscono l'atmosfera, la luce e l’impatto visivo nel contesto urbano e naturale di Lignano. La raccolta di fotografie è un viaggio nel tempo che permette di cogliere le peculiarità estetiche e le soluzioni progettuali messe in atto in quegli anni, contribuendo a una migliore comprensione del periodo storico e delle scelte architettoniche. Il volume raccoglie 90 progetti selezionati per la loro importanza e per la loro capacità di rappresentare le caratteristiche distintive del periodo. Ogni edificio, dall’albergo alla villa privata, dall’edificio pubblico alla struttura turistica, è accompagnato da una didascalia che ne racconta la storia, il progettista e le specifiche tecniche. L'accuratezza nella documentazione visiva e nella selezione delle opere è una delle forze di questo libro, che diventa così uno strumento utile non solo per gli appassionati di architettura, ma anche per chi desidera comprendere come la città si è trasformata in un simbolo del modernismo applicato al turismo. Le figure chiave dell'architettura lignanese Dietro queste opere si nascondono alcune delle figure più significative dell'architettura italiana del Novecento. Tra i protagonisti, spiccano i nomi di architetti come Marcello D'Olivo, Gianni Avon, e Aldo Bernardis, che hanno contribuito alla creazione di un paesaggio urbano unico nel suo genere. La ricerca di un equilibrio tra modernità e funzionalità è stata la chiave del loro approccio progettuale, con una grande attenzione anche alla qualità dei materiali e al rapporto con la natura circostante. Marcello D'Olivo, in particolare, è stato uno dei principali esponenti di una visione moderna e innovativa dell’architettura balneare, proponendo edifici che si inserivano perfettamente nel contesto paesaggistico di Lignano, senza snaturarlo, ma arricchendolo con nuove forme e soluzioni innovative. Il suo approccio architettonico si distingue per l’uso di forme semplici ma fortemente espressive, che traducevano un’idea di modernità legata alla funzionalità e all’innovazione tecnologica. Il ruolo di Giulio Avon e Ferruccio Luppi Giulio Avon e Ferruccio Luppi, curatori del volume, sono figure fondamentali per la comprensione della storia architettonica di Lignano. Entrambi hanno dedicato gran parte della loro carriera alla ricerca e alla valorizzazione del patrimonio architettonico del Novecento, con una particolare attenzione alla documentazione storica e alla promozione della conoscenza delle opere significative del periodo. Il loro lavoro ha contribuito a far emergere Lignano come uno degli esempi più rilevanti di città turistica moderna, dove l'architettura non è solo funzionale, ma anche espressione di un’epoca e di un modo di vivere il tempo libero. Un libro per conoscere Lignano 90 Architetture del Novecento a Lignano è un'opera fondamentale per chiunque desideri conoscere in profondità il processo di trasformazione architettonica della città, che ha visto la nascita di un nuovo modello di località balneare, dove l'architettura e il turismo si intrecciano per dare vita a un paesaggio urbano distintivo. Non si tratta solo di un viaggio nel passato, ma anche di una riflessione sul ruolo che l’architettura può giocare nella costruzione di un'identità urbana che sia, allo stesso tempo, innovativa e rispettosa della tradizione. Con il suo ricco apparato fotografico e la cura nella selezione delle opere, questo volume si conferma come uno strumento imprescindibile per comprendere l’evoluzione architettonica di Lignano, e per apprezzare il ruolo che l’architettura ha avuto nel plasmare l’immagine di questa città unica nel panorama turistico italiano. Precedente Successiva
- Bici e Ville - Tour Guidato - Ville Storiche di Lignano | Ville di Lignano
16 settembre 2023 Bici e Ville - Tour Guidato - Ville Storiche di Lignano Viale della Pittura, 9, 33054 Lignano Sabbiadoro, Lignano Sabbiadoro UD, Italia Progetti innovativi per l'architettura di vacanza tra anni 50' e 70'. Indietro Scopri di più... Scopri la storia e l'architettura delle ville storiche di Lignano, un viaggio guidato alla scoperta dei progetti innovativi che hanno definito l'architettura di vacanza tra gli anni '50 e '70. Un’opportunità unica per esplorare la città e le sue residenze che hanno segnato l’evoluzione del turismo e dell'architettura moderna. Precedente Successiva











