RISULTATI DI RICERCA
ESPLORA I PATRIMONI ARCHITETTONICI DI LIGNANO
Benvenuto nella sezione dei risultati di ricerca. Qui potrai trovare i contenuti che rispondono ai tuoi criteri di ricerca: articoli, video, mappe e schede dettagliate sulle ville e sull'architettura del Novecento a Lignano. Utilizza i le parole chiave per affinare ulteriormente la tua ricerca e scoprire il ricco patrimonio culturale della cittadina friulana.
117 risultati trovati con una ricerca vuota
- 50 anni di Architettura a Lignano | Ville di Lignano
50 anni di Architettura a Lignano 2024, 06 Agosto Diana Barillari Messaggero Veneto Culture Aldo Bernardis uno degli architetti più significativi che ha contribuito a plasmare l’identità di Lignano Sabbiadoro come una città moderna per le vacanze, unendo innovazione e rispetto per il paesaggio. Indietro Scopri di più... Aldo Bernardis: Un Architetto che Ha Trasformato Lignano Aldo Bernardis (1925-2012) è stato uno degli architetti più significativi che ha contribuito a plasmare l’identità di Lignano Sabbiadoro come una città moderna per le vacanze, unendo innovazione e rispetto per il paesaggio. La sua carriera si intreccia profondamente con la storia architettonica di Lignano, dove ha progettato alcuni degli edifici più iconici che caratterizzano ancora oggi la località balneare. Il libro Aldo Bernardis Architetture a Lignano 1953-2003 omaggia questo grande professionista, raccogliendo testimonianze, fotografie e riflessioni sulla sua opera. Il volume, curato da appassionati e studiosi, sottolinea come Bernardis abbia contribuito in modo determinante alla creazione di un contesto architettonico unico nel panorama nazionale. I Progetti Più Iconici di Bernardis a Lignano Bernardis, che ha collaborato con altri grandi architetti come Marcello D'Olivo e Gianni Avon, ha affrontato con originalità il tema della "casa al mare", creando residenze che rispondessero perfettamente alle esigenze di chi cercava una casa vacanze a contatto con la natura. Alcuni dei suoi lavori più celebri includono: Villa Prevedello (1954-55) : Conosciuta affettuosamente come "la pagodina", questa villa è stata una delle prime realizzazioni di Bernardis, che ha sperimentato l'uso innovativo di legno, acciaio e cemento armato per definire spazi e volumi. Villa Caiselli-Troppina : Anche dopo alcune modifiche, questa villa resta un esempio della qualità artigianale e del design che Bernardis ha saputo infondere nei suoi progetti, con un’attenta cura dei dettagli come l'“opus incertum ” delle pareti. Villa Borgnolo (1955-56) : Un perfetto esempio di come Bernardis abbia integrato l’architettura con la natura. In questa villa, un pino marittimo cresce attraverso la soletta in cemento armato, creando un "virtuoso esempio di sostenibilità" e un legame tra l’opera umana e il paesaggio. La Terrazza a Mare (1967-72) : Il progetto che simbolizza l’amore di Lignano per il mare. Questa struttura, con il suo pontile coperto e la piattaforma con coperture a forma di conchiglia, è diventata il simbolo stesso della città. La sua leggerezza e la sua forma innovativa sono testimonianza della maestria di Bernardis, che ha saputo coniugare funzionalità e bellezza. L'Architettura del Mare: La Visione di Bernardis Bernardis ha affrontato con grande passione il tema dell'architettura sul mare, coniugando innovazione, estetica e il rispetto per il paesaggio naturale. La Terrazza a Mare è forse il suo progetto più celebre, un'opera che non solo ha reso Lignano una meta internazionale, ma ha anche trasformato il concetto di “luogo pubblico”. La sua struttura è un’ode al mare e alla leggerezza, con un uso innovativo del cemento armato che crea spazi dalle forme fluide, che sembrano fondersi con l’orizzonte marino. L’architetto ha esplorato anche l’uso della prefabbricazione con la torre Zanier (1958-60), un edificio che rappresenta un unicum nell’architettura italiana dell’epoca, con la sua pianta a Y e l’uso di pannelli prefabbricati. Il Futuro di Lignano: Riconoscimento e Conservazione L'opera di Bernardis ha avuto un impatto duraturo su Lignano, che è stata trasformata in una città turistica moderna grazie alla sua visione architettonica. Oggi, la Terrazza a Mare rimane un simbolo iconico della località, ed è essenziale che venga preservata nella sua forma originale, come sottolinea il libro, affinché continui a rappresentare lo spirito di Lignano. Oltre alla Terrazza a Mare , il Kursaal (1965-68), sebbene distrutto da un incendio e successivamente ricostruito negli anni '80, continua a evocare l'innovazione e il design che hanno contraddistinto la città. Altri progetti significativi includono la sede dello Yachting Club e il Municipio di Lignano , quest'ultimo caratterizzato dall'uso del brutalismo che, attraverso il cemento faccia a vista, crea una sintesi tra modernità e tradizione. L'Architetto e l'Uomo Oltre alla sua carriera, il libro offre anche uno spunto sulla personalità di Aldo Bernardis, descritto da chi lo ha conosciuto come un uomo con un grande senso dell'umorismo, amico della socialità e profondamente legato alla città di Lignano. Una delle curiosità emerse dalle testimonianze è che Bernardis trascorreva ogni mercoledì a Lignano, dedicato alla visita di cantieri e clienti, consolidando così il suo legame con la città che tanto amava. Il volume, inoltre, racconta come la sua influenza architettonica abbia contribuito a formare una vera e propria "fan base" di appassionati di architettura, che oggi riconoscono in Lignano un patrimonio architettonico di grande valore. Lignano e la Sua Architettura Aldo Bernardis è stato fondamentale nel dare a Lignano un carattere distintivo, rendendola non solo una città di vacanza, ma anche un esempio di architettura innovativa e integrata con la natura. I suoi progetti, in particolare la Terrazza a Mare, continuano a essere il cuore pulsante della località, simbolo di un’architettura che riesce a fondere leggerezza e solidità, modernità e tradizione. Oggi, l'opera di Bernardis è celebrata non solo per la sua bellezza, ma anche per il suo valore storico e culturale, e il libro Aldo Bernardis Architetture a Lignano 1953-2003 è un'importante testimonianza di questo straordinario legame tra architettura, mare e natura. Precedente Successiva
- Excelsior Residence | Ville di Lignano
Excelsior Residence Luciano Gemin, Luciano Zambon 1963 – 1966 Raggio di Venere, 4, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Torre elegante e aperta verso il mare, con una pianta studiata per garantire vista alla spiaggia e un raffinato gioco di luci e volumi. Indietro Eleganza funzionale e apertura al paesaggio marino Costruita tra il 1963 e il 1966 su progetto degli architetti Gemin e Zambon , la Excelsior Residence rappresenta una delle opere più raffinate e tecnicamente evolute della stagione architettonica di Lignano Pineta. Si tratta di una torre residenziale progettata con l’obiettivo chiaro di massimizzare il rapporto visivo e spaziale con il mare , pur mantenendo un’impronta discreta nel paesaggio naturale della pineta. L’edificio nasce da una sfida progettuale ben precisa: consentire a tutti gli appartamenti una vista sulla spiaggia . Per riuscirci, gli architetti adottano una pianta fortemente articolata e orientata , che si apre a ventaglio verso il fronte marino e arretra sul lato della laguna, dove vengono concentrati gli spazi di servizio. Questa soluzione permette di massimizzare l’esposizione e l’illuminazione naturale , dando vita a un’architettura insieme funzionale e scenografica. Una pianta aperta e intelligente Il cuore dell’intervento risiede nella distribuzione planimetrica: a differenza di molte torri coeve che presentano impianti centrali e simmetrici, la Excelsior Residence rompe la rigidità tipologica grazie a un disegno che privilegia l’ apertura visiva e il dialogo con il paesaggio. La facciata rivolta verso il mare si sviluppa con ampie terrazze e aperture regolari, creando un effetto di continuità tra spazio interno e ambiente esterno . Ogni appartamento gode così di affacci privilegiati , una scelta che trasforma la permanenza stagionale in un’esperienza immersiva nella natura costiera. Sul lato opposto, rivolto verso la laguna, il prospetto è più chiuso, definito da piccole aperture regolari che ospitano locali di servizio, scale e zone tecniche. Questa asimmetria compositiva si traduce in un effetto chiaroscurale molto sofisticato , in cui la massa edilizia viene visivamente “stemperata”, articolandosi in una sequenza ritmica di pieni e vuoti. Materiali, colori e scelte compositive: tra modernismo e sensibilità artistica Uno degli elementi più distintivi della Excelsior Residence è la cura estrema per le finiture . L’ originale colorazione in bianco ottico fu una scelta coraggiosa e volutamente in contrasto con il verde intenso della pineta e con le cromie più sobrie delle altre torri di Lignano. Questo colore brillante e luminoso faceva letteralmente emergere la torre dal paesaggio , rendendola visibile da lontano e conferendole un’aura di eleganza severa e modernissima. Questa attenzione cromatica, così come la raffinatezza della distribuzione spaziale, tradisce l’influenza culturale di Carlo Scarpa , con cui Gemin aveva collaborato a lungo . Il gusto per il dettaglio, l’uso sapiente della luce naturale e la volontà di creare un’architettura non solo funzionale ma anche “narrativa” rendono la Excelsior una costruzione che trascende il suo ruolo abitativo per farsi gesto poetico nel paesaggio . La torre nel paesaggio: presenza e leggerezza Pur essendo un edificio a sviluppo verticale, la Excelsior non appare mai ingombrante. Questo grazie alla frammentazione volumetrica della facciata e alla sottile modulazione degli aggetti e delle ombre , che ne riducono visivamente l’impatto. Le terrazze sporgenti non solo aumentano lo spazio abitabile ma scandiscono i piani con un ritmo leggero , che spezza la compattezza del volume e restituisce un senso di movimento fluido . Il volume della torre si distingue anche per una verticalità addolcita : se le linee principali seguono un impianto ortogonale, le variazioni nella profondità e nelle ombreggiature conferiscono una lettura plastica e dinamica. In questo modo, l’edificio assume una doppia natura : da vicino appare come un organismo complesso, articolato e aperto; da lontano, si staglia come un monolite bianco, netto ma non aggressivo. Un’eredità importante: il secondo intervento sul lotto L’intervento sul lotto non si conclude con la costruzione della torre. Negli anni Settanta, Gemin realizza insieme a Isidoro Martin un secondo progetto , questa volta costituito da un complesso di nove case a schiera che si affacciano su via Giardini. Anche in questo caso si nota la stessa attenzione per il rapporto con il verde, la modulazione dei volumi e la cura per i dettagli materici e cromatici. Questo secondo intervento conferma la capacità del progettista di adattarsi a scale diverse , mantenendo però coerenza formale e linguistica. L’intero lotto diventa così un piccolo laboratorio di architettura residenziale moderna , in cui si sperimenta un nuovo modo di abitare la costa: più intimo, più consapevole, più integrato nel paesaggio. Un'architettura che guarda avanti La Excelsior Residence non è soltanto un elegante esempio di torre residenziale degli anni Sessanta. È una dichiarazione di metodo , un esempio virtuoso di come si possa costruire in un contesto fragile come quello litoraneo senza imporsi, ma al contrario cercando un dialogo sottile e rispettoso. Con il suo disegno planimetrico aperto, l’attenzione per il paesaggio, l’uso poetico della luce e l’equilibrio compositivo, la Excelsior rimane oggi un modello di modernità consapevole , capace di ispirare anche le pratiche architettoniche contemporanee più attente alla sostenibilità e alla qualità del vivere. In un’epoca in cui la progettazione urbana è sempre più chiamata a confrontarsi con i limiti ambientali e sociali, opere come questa ci ricordano che la buona architettura è sempre anche un gesto di responsabilità : verso il luogo, verso chi lo abita, verso il futuro. Precedente Successiva
- Dentro Lignano | Inside Lignano | Ville di Lignano
Dentro Lignano | Inside Lignano 2019 Giulio Avon e Ferruccio Luppi Gaspari Editore L’evoluzione dell'architettura evidenziando il ruolo della città come laboratorio di sperimentazione del "miracolo italiano". Documenta opere di architetti di spicco, testimoniando l'influenza di riferimenti internazionali e il valore compositivo di numerose realizzazioni. Indietro Scopri di più... Un viaggio tra le architetture della città balneare Lignano Sabbiadoro, località turistica della riviera adriatica, non è solo una meta di villeggiatura estiva, ma anche un importante laboratorio architettonico che ha visto nel secondo Novecento una fioritura di progetti innovativi e sperimentali. Questo aspetto, tuttavia, non è sempre stato al centro dell'attenzione, fino a quando due architetti, Giulio Avon e Ferruccio Luppi, hanno deciso di dedicare al tema un volume che indaga in profondità le trasformazioni della città. Il libro Dentro Lignano , edito da Gaspari, racconta la storia di questa evoluzione architettonica, risalendo soprattutto agli anni Cinquanta e Sessanta, periodi in cui Lignano si è affermata come un vero e proprio laboratorio per la sperimentazione architettonica nazionale. Il volume non solo documenta, ma celebra anche un periodo che ha visto la città come un microcosmo di "miracolo italiano", in cui la modernizzazione e l’urbanizzazione si sono fuse con l’innovazione estetica e funzionale. Lignano tra il "miracolo italiano" e la sperimentazione architettonica Il secondo dopoguerra in Italia è stato segnato da un fervore di cambiamenti, che ha coinvolto in modo particolare l’architettura. In un contesto segnato da una rapida crescita economica e sociale, Lignano è stata una delle località in cui il paesaggio urbano ha subito profonde trasformazioni, mantenendo però una forte impronta sperimentale. La città, meta prediletta per le vacanze estive, ha rappresentato per gli architetti un’occasione unica di progettare edifici che, pur rispondendo alle esigenze turistiche, si distinguevano per la qualità compositiva e l'uso innovativo dei materiali. Questo fenomeno non era isolato, ma rientrava in un movimento più ampio che ha caratterizzato l’Italia del boom economico. Gli anni Cinquanta e Sessanta sono stati dunque cruciali per il rinnovamento del paesaggio architettonico italiano, e Lignano ha giocato un ruolo di primo piano in questa evoluzione. In particolare, la località ha visto l’avvento di soluzioni moderne che rispondevano sia ai cambiamenti sociali che alle esigenze di una clientela sempre più esigente. Gli edifici progettati durante questo periodo rispecchiano la volontà di innovare, cercando di conciliare la funzionalità con una nuova sensibilità estetica che risentiva degli influssi internazionali, dalle correnti europee al linguaggio modernista che spopolava negli Stati Uniti. La qualità compositiva e l’influenza internazionale Nel volume Dentro Lignano , il lettore può scoprire come la città sia stata teatro di numerose realizzazioni firmate da architetti di rilievo, che si sono espressi attraverso una produzione di alta qualità. Tra gli esempi più significativi ci sono gli interventi di architetti che, pur operando all’interno di un contesto nazionale, hanno saputo intrecciare riferimenti internazionali, creando opere che sono al contempo moderne e radicate nel contesto italiano. L’opera si caratterizza non solo per l'approfondimento storico-architettonico, ma anche per una raffinata selezione di apparati fotografici e grafici, che permettono di apprezzare appieno la bellezza e l’originalità delle realizzazioni. La documentazione visiva è un elemento fondamentale del libro, poiché consente di rendere tangibile l’evoluzione del linguaggio architettonico a Lignano, consentendo al lettore di rivivere le atmosfere di un’epoca straordinaria. I protagonisti dell'architettura a Lignano Tra gli architetti che hanno contribuito in modo determinante al panorama architettonico di Lignano, spiccano figure come Gianni Avon, Marcello D'Olivo e Piero Castellini Baldissera. Ognuno di questi professionisti ha portato un proprio stile, una propria visione dell’architettura, che ha saputo rispondere alle esigenze di una città in continua trasformazione. Le loro opere, sebbene rispondano a bisogni pratici come la costruzione di alberghi, residenze e strutture turistiche, mostrano una cura estetica e compositiva che è tutt'altro che casuale. A questo proposito, il libro Dentro Lignano non si limita a una mera descrizione delle opere architettoniche, ma offre anche una riflessione sul contesto storico e culturale che ha plasmato queste creazioni. Il volume si inserisce così in un quadro più ampio che riguarda l’evoluzione dell’architettura italiana nel secondo Novecento e le sue interconnessioni con il processo di crescita e modernizzazione del paese. Il contributo di Giulio Avon e Ferruccio Luppi Giulio Avon, architetto e curatore del volume, ha una lunga carriera fatta di progetti di restauro e di allestimenti espositivi, che testimoniano la sua sensibilità verso l’architettura e il patrimonio storico. La sua esperienza, unita alla collaborazione con Ferruccio Luppi, che ha dedicato parte della sua carriera alla ricerca storica e alla documentazione architettonica, rende questo libro una risorsa imprescindibile per chi desidera comprendere la storia di Lignano e del suo sviluppo architettonico. Entrambi i curatori sono stati protagonisti di importanti mostre e pubblicazioni che hanno affrontato il tema dell’architettura del Novecento, portando alla luce aspetti spesso poco conosciuti di un periodo storico ricco di trasformazioni. Dentro Lignano è quindi il frutto di una lunga ricerca, che ha permesso di ricostruire un tassello fondamentale della storia dell’architettura italiana, attraverso una visione inedita e approfondita. La testimonianza Dentro Lignano è molto più di un semplice volume di architettura. Esso è una testimonianza di un periodo straordinario nella storia dell'architettura e della società italiane, e offre una riflessione sulla città di Lignano, che, pur non essendo un grande centro urbano, ha saputo affermarsi come un laboratorio d’innovazione e sperimentazione. La qualità delle opere documentate, il valore delle architetture che caratterizzano la città e il contributo degli architetti che hanno lavorato a Lignano sono aspetti che rendono questo libro un contributo fondamentale per chiunque desideri comprendere l’evoluzione dell’architettura italiana del secondo Novecento. Precedente Successiva
- Torre Zanier | Ville di Lignano
Torre Zanier Aldo Bernardis 1958 – 1960 Lungomare Trieste, 144, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Un innovativo edificio a torre con una pianta a Y, che anticipa l'uso della prefabbricazione nella città. Indietro Un'Icona di Modernità e Innovazione Architettonica a Lignano Sabbiadoro La Torre Zanier, eretta tra il 1958 e il 1960 a Lignano Sabbiadoro, è il primo esempio di un edificio a torre in questa località, rappresentando un punto di riferimento significativo per l'architettura della città. Con la sua imponente presenza lungo il lungomare Trieste, l’edificio si distingue non solo per l’altezza, ma anche per la sua forma innovativa e la tecnica costruttiva all’avanguardia per l'epoca. La Torre Zanier è diventata uno degli edifici più iconici di Lignano, non solo per la sua struttura unica, ma anche per il suo ruolo nella promozione della prefabbricazione e nel cambiamento del paesaggio urbano della località. Una Forma a Y che Richiama il "Grattacielo Cartesiano" di Le Corbusier Uno degli aspetti più interessanti della Torre Zanier è la sua pianta a Y, che la distingue nettamente dalle altre strutture della zona. Questa configurazione, che potrebbe sembrare audace e inusuale, è un chiaro rimando al celebre "grattacielo cartesiano" progettato da Le Corbusier, famoso architetto modernista. La pianta a Y non è solo un elemento estetico, ma risponde anche a necessità funzionali, contribuendo a dare un carattere distintivo all'edificio, pur mantenendo una forte simmetria e razionalità nelle proporzioni. La pianta a Y consente, infatti, una distribuzione razionale degli spazi interni e una miglior esposizione alla luce naturale. La forma consente anche una visibilità panoramica unica, sfruttando la posizione elevata della torre e offrendo una vista ininterrotta sul mare e sulla città. Questa scelta progettuale segna una rottura con la tradizione architettonica precedente, introducendo una visione innovativa e moderna che si svilupperà negli anni successivi in altre costruzioni della zona. Una Struttura Avanzata e Innovativa per l'Epoca La Torre Zanier esprime una concezione costruttiva decisamente innovativa per gli anni '50. La struttura portante è realizzata in cemento armato, una scelta comune per gli edifici moderni, ma ciò che distingue la Torre Zanier è l’uso di pannelli prefabbricati in cemento forniti dall'impresa Ursella. Questi pannelli, utilizzati per il rivestimento esterno, non solo conferiscono all'edificio un aspetto elegante e moderno, ma svolgono anche un’importante funzione pratica, migliorando l’efficienza costruttiva e riducendo i tempi di realizzazione. L’uso della prefabbricazione non è solo una scelta funzionale, ma anche una soluzione estetica. I pannelli prefabbricati Ursella, disposti in modo regolare, conferiscono alle facciate della torre una geometria distintiva, creando linee nette e pulite che si alternano a sezioni più aggettanti. Queste linee di congiunzione dei pannelli formano motivi figurativi che, sebbene semplici, arricchiscono visivamente l’edificio, rendendolo affascinante sia da lontano che da vicino. L’aspetto geometrico e modulare della Torre Zanier si inserisce perfettamente nel linguaggio dell’architettura moderna, che punta alla razionalità, alla funzionalità e all’estetica della forma. Un Pioniere dell’Architettura Prefabbricata a Lignano La Torre Zanier non è solo un edificio importante per le sue caratteristiche estetiche e strutturali, ma anche per il suo ruolo pionieristico nell'introduzione della prefabbricazione a Lignano. La tecnica di costruzione utilizzata nella torre sarà infatti ripresa in molte altre costruzioni negli anni successivi, durante quel periodo di grande espansione edilizia che caratterizzò Lignano negli anni '60. Con l’aumento della domanda di alloggi e strutture turistiche, l’uso della prefabbricazione diventò fondamentale per rispondere rapidamente alle necessità del mercato, garantendo al contempo un’alta qualità dei materiali e una gestione ottimizzata dei costi. L'introduzione di pannelli prefabbricati ha avuto un impatto significativo sulla costruzione di edifici residenziali e turistici nella località, e la Torre Zanier può essere vista come il simbolo di questa evoluzione. La capacità di combinare innovazione e tradizione in un'unica struttura è uno dei tratti distintivi di questo progetto, che ha lasciato un segno indelebile nel panorama architettonico di Lignano. Una Nuova Era per Lignano: L’Inizio di un Rinnovamento Urbano La realizzazione della Torre Zanier segna un momento importante nel processo di rinnovamento urbano che interessò Lignano a partire dalla metà del XX secolo. Mentre negli anni precedenti la città era caratterizzata da un’architettura più tradizionale e contenuta, l'introduzione di edifici come la Torre Zanier ha contribuito a cambiare il volto di Lignano, rendendola una destinazione turistica e residenziale di prestigio. La torre, con la sua altezza e la sua forma unica, si impone come un faro architettonico che cattura l'attenzione di chiunque arrivi a Lignano, sia dai turisti che dai residenti. In un periodo in cui la città stava passando da una località turistica di piccole dimensioni a un centro di maggiore rilevanza, la Torre Zanier divenne un simbolo di modernità, efficienza e innovazione. Il suo design audace, ma anche funzionale, ha ispirato molti altri progetti di sviluppo che seguirono, dando una direzione al futuro urbano della città. Una Torre che Rappresenta la Modernità e l’Innovazione di Lignano La Torre Zanier è uno degli edifici più rappresentativi di Lignano Sabbiadoro e rimane un esempio di architettura moderna e innovativa. La sua pianta a Y, l'uso della prefabbricazione e la geometria delle facciate rendono questo edificio un capolavoro di design che ha segnato un punto di svolta nell’architettura della città. Oltre alla sua importanza estetica, la Torre Zanier è anche un simbolo del rinnovamento urbano e della crescita di Lignano come destinazione turistica internazionale. La sua presenza lungo il lungomare Trieste continua a rappresentare l'evoluzione della città e il suo impegno nell’adottare soluzioni moderne e funzionali, che ancora oggi influenzano la progettazione edilizia nella regione. Precedente Successiva
- Mappa | Ville di Lignano
La pagina Mappa di Ville di Lignano offre una panoramica dettagliata delle location storiche e architettoniche di Lignano Sabbiadoro, con un focus sulle ville moderniste e gli spazi di valore culturale. Un utile strumento per i professionisti e gli appassionati di architettura e design che desiderano esplorare la città e il suo patrimonio. Associazione "Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano" LA MAPPA LA GUIDA DELLE ARCHITETTURE NEL TERRITORIO Esplora Lignano attraverso la nostra mappa interattiva degli edifici storici, un viaggio nel cuore dell'architettura del Novecento. La mappa ti guiderà alla scoperta delle ville e degli edifici più significativi delle località Pineta, Riviera e Sabbiadoro, progettati da architetti di grande valore come Marcello D'Olivo, Gianni Avon, Aldo Bernardis e Paolo Pascolo. LA MAPPA Architettura e territorio: la mappa delle ville storiche di Lignano Le ville storiche di Lignano rappresentano un patrimonio architettonico di straordinaria rilevanza, espressione di uno sviluppo urbanistico che ha caratterizzato il territorio friulano nel corso del Novecento. Progettate da architetti di grande calibro come Marcello D'Olivo, Gianni Avon, Aldo Bernardis e Paolo Pascolo, queste dimore raccontano la trasformazione e l'evoluzione di Lignano, dal suo nascere come destinazione turistica a una località di prestigio architettonico. Grazie alla nostra mappa interattiva, avrete l'opportunità di esplorare questi edifici storici, scoprendo la genesi delle opere e la loro integrazione nel paesaggio locale. Ogni villa è un testimone di un'epoca, un esempio di come l'architettura del Novecento si è adattata al contesto ambientale e alle esigenze sociali di un'area in costante evoluzione. Utilizzate la mappa come strumento di orientamento per navigare nel cuore di Lignano, e immergetevi nel patrimonio architettonico che, attraverso i secoli, ha definito il nostro territorio.
- Ville Sbaiz | Ville di Lignano
Ville Sbaiz Claudio Nardi 1994 – 2000 Via Tarvisio, 41, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Eccellente esempio di progettazione architettonica che fonde l'ispirazione alla tradizione con soluzioni moderne e funzionali. Indietro L'architettura tra intimità e connessione Le Ville Sbaiz , situate in via Tarvisio, 41 , a Lignano Sabbiadoro , rappresentano un eccellente esempio di progettazione architettonica che fonde l'ispirazione alla tradizione con soluzioni moderne e funzionali. Realizzate tra il 1994 e il 2000 , le ville sono il risultato del lavoro dell'architetto fiorentino Claudi Nardi , che ha saputo integrare il concetto della casa araba tradizionale con una raffinata interpretazione contemporanea, creando un luogo di vita che si distingue per la sua intimità e connessione con il paesaggio circostante. Un Concept Ispirato alla Casa Araba Il progetto delle Ville Sbaiz trae ispirazione dall'impianto tradizionale della casa araba , un tipo di abitazione che si caratterizza per la distribuzione degli spazi intorno a una corte centrale, chiusa verso l'esterno ma aperta al cielo. Nardi, in questo progetto, ha saputo interpretare questa tradizione in una chiave moderna, creando un sistema di spazi che si sviluppa intorno a una corte interna, il cuore pulsante di ogni unità abitativa. Ogni una delle quattro unità abitative che compongono il complesso è pensata come un'abitazione indipendente, con una propria corte privata , che diventa lo spazio di relazione principale per gli abitanti. Questa corte è separata dal mondo esterno da una grande persiana scorrevole in teak , che consente di aprire o chiudere il volume abitativo in base alle necessità di privacy o di apertura verso l'esterno. La scelta del teak, un materiale caldo e naturale, conferisce alla casa un carattere distintivo e raffinato, in linea con l'approccio minimalista ed elegante dell'architetto. Distribuzione degli Spazi: Un'Intimità Creata dalla Corte Interna La zona giorno di ciascuna unità si affaccia direttamente sulla corte interna, attraverso ampie vetrate che permettono una comunicazione visiva diretta con lo spazio aperto. Per garantire la giusta protezione dal sole, una loggia schermata offre un piacevole riparo, permettendo agli abitanti di godere degli spazi esterni in ogni stagione. Questa concezione degli spazi interni evidenzia la volontà di Nardi di realizzare un'abitazione che non sia solo funzionale, ma che crei anche una connessione costante con la natura, permettendo agli abitanti di vivere in armonia con l'ambiente circostante. Al piano superiore, lungo le murature perimetrali , è ospitata la zona notte di ciascuna unità, un ambiente privato che beneficia della tranquillità e dell'intimità della corte centrale. Qui, l'architetto ha anche previsto una ampia terrazza solarium , un ulteriore spazio esterno che si affaccia sul panorama circostante, offrendo un'opportunità di svago e relax in completa privacy. Raffinatezza e Funzionalità: La Maestria di Claudi Nardi L'opera delle Ville Sbaiz mette in evidenza l'abilità di Claudi Nardi nel concepire spazi che sono tanto eleganti quanto funzionali. La relazione equilibrata che lega gli spazi interni a quelli esterni e la continua ricerca di un design minimalista ma al contempo accogliente, conferiscono al complesso residenziale un'atmosfera di intimità unica. Le ampie vetrate, le scelte di materiali naturali e l'uso di una loggia schermante creano un ambiente che è perfetto per vivere la quotidianità, ma che, al tempo stesso, offre anche momenti di privacy e tranquillità. Un Habitat Raffinato e Intimo nel Cuore di Lignano Sabbiadoro Le Ville Sbaiz si trovano a Lignano Sabbiadoro, una delle località più rinomate della costa adriatica, famosa per le sue spiagge, il verde lussureggiante e la qualità della vita. Qui, l'architettura delle ville si inserisce in modo perfetto nel contesto urbano e paesaggistico, creando un luogo di vita esclusivo e riservato, senza rinunciare a una posizione centrale e facilmente accessibile. Questa residenza è la scelta ideale per chi cerca un ambiente intimo e riservato, ma non vuole rinunciare alla comodità e alla funzionalità. Ogni unità abitativa è concepita come una piccola oasi di tranquillità, dove gli spazi esterni e interni si fondono in un equilibrio perfetto. La corte interna diventa il cuore pulsante della casa, un luogo in cui ogni abitante può godere della privacy, ma anche della connessione con il paesaggio circostante. Un'Eccellenza Architettonica a Lignano Sabbiadoro Le Ville Sbaiz non sono solo una residenza, ma una vera e propria manifestazione di raffinatezza architettonica , che esprime l'abilità di Claudi Nardi nel reinterpretare le tradizioni e nel coniugare estetica e funzionalità. Il progetto non solo risponde alle esigenze moderne di abitabilità, ma riesce anche a dialogare con la storia e la cultura architettonica, creando un habitat unico nel suo genere. La sua attenzione ai dettagli, l'uso di materiali naturali e l'equilibrio tra spazi esterni e interni lo rendono uno dei progetti più raffinati e apprezzati della zona. In sintesi, le Ville Sbaiz rappresentano un perfetto esempio di come l'architettura possa creare ambienti esclusivi, eleganti e funzionali, che sanno rispondere alle esigenze di chi cerca una vita serena, in armonia con la natura e con il contesto circostante. Precedente Successiva
- Meublè | Ville di Lignano
Meublè Gianni Avon 1959 – 1960 Arco del Grecale, 26, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Un edificio a tre piani con monolocali disposti attorno a un corridoio centrale, caratterizzato da una facciata con balconi aggettanti e rivestimenti in klinker. Indietro Un Esempio di Architettura Funzionale a Lignano Pineta Costruito tra il 1959 e il 1960, l’edificio Meublé a Lignano Pineta si inserisce perfettamente nel contesto architettonico della località turistica, rispondendo alle esigenze di ospitalità e comfort richieste dal boom turistico del periodo. Appartenente al medesimo insediamento della Casa Albergo , l'edificio sfrutta i servizi di quest'ultima, integrandosi così in un sistema di residenze pensate per offrire agli ospiti spazi funzionali e ben distribuiti. Caratterizzato da un design razionale e sobrio, il Meublé rappresenta un esempio di architettura moderna ma accessibile, pensata per una fruizione pratica e quotidiana. Un Edificio Funzionale con Una Pianta a Monolocali Il Meublé è concepito come una struttura di accoglienza, con una pianta che prevede l’aggregazione di monolocali disposti lungo un corridoio centrale . Questa soluzione garantisce una distribuzione razionale degli spazi, ottimizzando l'uso delle superfici e consentendo una gestione efficiente degli ambienti. Ogni unità abitativa è indipendente, ma parte di un sistema collettivo che facilita la vivibilità dell’intero edificio. L'edificio si sviluppa su tre piani principali, più uno aggiuntivo ricavato nel sottotetto. La struttura portante è realizzata in cemento armato e laterizio , materiali robusti e durevoli, scelti per garantire stabilità e resistenza nel tempo. La scelta di un'unica scala centrale come elemento di collegamento tra i vari piani riflette l’intento di semplificare la circolazione all’interno del complesso, creando un flusso diretto e senza inutili complicazioni per gli abitanti e gli ospiti. La copertura, alternata tra piana e a falde , si adatta alle esigenze architettoniche e climatiche della zona, fornendo funzionalità e stile, e armonizzandosi con il paesaggio circostante. Il Design Esterno: Un Gioco di Proporzioni e Dettagli Uno degli aspetti distintivi del Meublé è senza dubbio la sua facciata, che si sviluppa con una ritmica regolare di terrazzini aggettanti e finestre , creando una composizione visiva equilibrata e interessante. Ogni piano dell’edificio è caratterizzato da balconi che sporgono dalla facciata, dando un senso di leggerezza e dinamismo alla struttura. I terrazzini, pur nella loro semplicità, si aggiungono al carattere elegante del progetto, conferendo un aspetto articolato che rompe la potenziale rigidità di un edificio altrimenti semplice. Il rivestimento esterno è realizzato con mattonelle in klinker posato a semina , una scelta che, oltre a conferire un effetto visivo distintivo, assicura la durabilità e la resistenza alle intemperie. Le mattonelle in klinker, scelte per la loro robustezza, sono in grado di resistere alle condizioni atmosferiche particolarmente aggressive della zona costiera, mantenendo la facciata in buone condizioni per lungo tempo senza necessità di costante manutenzione. Un Progetto Semplice e Razionale per Rispondere a Nuove Esigenze Abitative Il Meublé è un esempio lampante della crescente attenzione all’architettura residenziale di Lignano durante gli anni ‘50. Con la crescente affluenza di turisti e la rapida espansione della località, gli edifici residenziali come questo hanno risposto alla domanda di soluzioni pratiche e funzionali, offrendo alloggi semplici ma ben progettati. Ogni appartamento, infatti, è stato pensato per ottimizzare lo spazio a disposizione, pur mantenendo un’alta qualità architettonica e costruttiva. Il progetto si inserisce in un contesto più ampio di sviluppo della località turistica di Lignano Pineta , che, proprio a partire dalla metà del XX secolo, ha visto la nascita di numerose strutture residenziali destinate ad accogliere i turisti in modo pratico e funzionale. La struttura del Meublé si distingue per la sua sobrietà, che però non rinuncia a una qualità estetica e compositiva, rispondendo pienamente alle esigenze di un pubblico in cerca di soluzioni confortevoli e moderne, ma comunque funzionali. Un Approccio Sostenibile e a Misura d'Uomo L’aspetto più interessante del Meublé è sicuramente la sua capacità di unire funzionalità e sostenibilità. Il progetto dell’edificio, pur essendo semplice nella sua composizione, si inserisce in modo armonico nel paesaggio urbano di Lignano Pineta, rispettando le necessità di un utilizzo efficiente dello spazio senza compromessi sul comfort. La scelta di materiali resistenti e l’utilizzo di soluzioni moderne ma contenute conferiscono all’edificio una qualità senza tempo, in grado di rispondere alle esigenze contemporanee senza mai risultare eccessivo o fuori luogo. Inoltre, il design compatto dell’edificio e la sua organizzazione interna, pensata per essere fruibile da un numero relativamente elevato di persone senza creare disagi, riflettono un’attenzione particolare verso l’abitare collettivo e l’ottimizzazione delle risorse, un concetto che si sarebbe sviluppato maggiormente negli anni successivi con il progredire delle tecniche di costruzione e della domanda abitativa. Il Meublé come Testimonianza di un’Architettura Funzionale In conclusione, il Meublé rappresenta un esempio significativo di architettura residenziale a Lignano Pineta. Semplice, ma elegante, l’edificio risponde alle esigenze di un periodo in cui la funzionalità e l’efficienza erano al centro della progettazione, ma senza rinunciare a un’estetica ben definita. Il suo design razionale, unito all’uso di materiali durevoli e alla composizione armoniosa della facciata, lo rende ancora oggi un esempio di buon design che ha contribuito alla crescita e all’evoluzione architettonica di Lignano. Con la sua costruzione, il Meublé è diventato parte integrante del paesaggio urbano di Lignano, un edificio che continua a testimoniare l’evoluzione della località verso una modernità sobria e funzionale. Precedente Successiva
- Between sky and sea | Ville di Lignano
Between sky and sea 2014 Diana Barillari Società Filologica Friulana Lignano come città-foresta: Diana Barillari racconta il mito urbano della “spiral city” progettata da D’Olivo, tra poesia e urbanistica moderna. Indietro Scopri di più... Lignano Sabbiadoro. Tra cielo e mare: la città a spirale di Marcello D’Olivo Nel volume Lignano Sabbiadoro – Between sky and sea , curato da Massimo Bortolotti con il patrocinio della Società Filologica Friulana, trova spazio l’intenso contributo della Prof.ssa Diana Barillari , dal titolo Urban Planning and Architecture of the Spiral City. The Projects by Marcello D’Olivo for Lignano Pineta . L’articolo approfondisce il valore culturale, simbolico e architettonico della celebre “città a spirale”, tracciando un racconto che fonde il mito fondativo con l’urbanistica del moderno, in un paesaggio lagunare tra natura e ambizione progettuale. Un racconto epico tra sabbia, pini e futuro Barillari apre la sua analisi citando un articolo del poeta-ingegnere Leonardo Sinisgalli , pubblicato nel 1954 sulla rivista Civiltà delle Macchine , in cui racconta una visita a Lignano Pineta, guidato dall’architetto Marcello D’Olivo. Sinisgalli descrive la nascita della nuova città come un’impresa epica: il viaggio da Milano a Trieste, la scoperta della pineta trasformata in cantiere, il lavoro delle prime squadre che scavano trincee e gettano cemento. I pionieri della Società Lignano Pineta sono visti come moderni esploratori, e D’Olivo come il demiurgo che disegna un luogo immaginario diventato reale. Questa lettura lirica si intreccia con una consapevolezza più ampia: il progetto di Lignano Pineta non è soltanto un’operazione immobiliare , ma un’esperienza intellettuale, culturale e paesaggistica, in cui la modernità architettonica si confronta con le forme della natura. La spirale come archetipo urbano La vera protagonista è naturalmente la celebre pianta a spirale ideata da Marcello D’Olivo nel 1953, che organizza l’intero tessuto urbano secondo una forma geometrica tanto iconica quanto funzionale. La spirale rappresenta un modello organico, antitetico alla griglia cartesiana della città industriale: segue le curve della pineta, preserva la vegetazione, distribuisce la densità edilizia in modo graduale e offre un'esperienza immersiva del paesaggio . Barillari sottolinea l’audacia del gesto urbanistico: non si tratta solo di disegnare lotti , ma di creare un modello urbano alternativo, in cui la natura non viene sacrificata alla costruzione, ma integrata come matrice del progetto. La città si costruisce attorno e con la pineta, non contro di essa. Dalla teoria alla realizzazione: un laboratorio moderno Il progetto di D’Olivo viene avviato nel 1953, grazie alla committenza visionaria della Società Lignano Pineta, fondata un anno prima con l’intento di sviluppare un nuovo insediamento turistico di qualità. L’urbanista udinese concepisce un piano urbanistico che mette in dialogo architettura, turismo e ambiente . Le strade sono chiamate “raggi” e si diramano dal centro della spirale verso il mare, organizzando l’abitato in un sistema fluido e decentralizzato. La realizzazione di questa visione fu resa possibile grazie a un’inedita collaborazione tra architetti, paesaggisti e ingegneri , tra cui Gianni Avon, Aldo Bernardis e Paolo Pascolo, che contribuirono a edificare alcune delle ville e strutture pubbliche più iconiche della località. In questo contesto, ogni edificio diventa parte di un progetto urbano unitario , pur mantenendo autonomia espressiva. Urbanistica e turismo: un dialogo ancora aperto Barillari inserisce il caso di Lignano all’interno di un dibattito più ampio sull’ urbanistica turistica nel Novecento , chiedendosi fino a che punto la disciplina si sia occupata – in modo consapevole – di progettare città per il tempo libero. L’esperienza di Lignano Pineta sembra rispondere positivamente: qui l’urbanistica non solo “tollera” il turismo, ma lo interpreta, lo anticipa, ne struttura le forme e le modalità di fruizione. La città a spirale è così un esempio concreto di pianificazione integrata per la villeggiatura , in cui si sperimenta un modello innovativo, capace di combinare esigenze abitative stagionali, tutela ambientale e qualità architettonica. Un laboratorio a cielo aperto di “architettura del paesaggio”. Una lezione da ricordare L’intervento di Diana Barillari si conclude sottolineando come Lignano Pineta rappresenti ancora oggi una lezione di progetto urbano . Nonostante le trasformazioni avvenute nel tempo, il disegno originario di D’Olivo mantiene una sorprendente attualità. In un’epoca segnata da emergenze climatiche, consumo di suolo e banalizzazione turistica, l’idea di una città che nasce per integrarsi con il paesaggio assume un valore esemplare. Non si tratta di mitizzare il passato, ma di recuperare una cultura del progetto fondata su visione, cura e responsabilità . Lignano non è solo una meta turistica: è un’idea di città, un modo di abitare il tempo libero, una prova che l’urbanistica può – se sostenuta da committenze illuminate – essere uno strumento potente per costruire futuro. Precedente Successiva
- Stabilimenti balneari | Ville di Lignano
Stabilimenti balneari Gianni Avon 1955 – 1956 (solo 3 realizzati) Lungomare Trieste, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Stabilimenti a pianta circolare con ali orientate verso il mare. Solo tre realizzati, tra sperimentazione formale e funzionalismo costruttivo. Indietro L'architettura del paesaggio costiero tra forma e funzione Contesto: architettura della vacanza e visione urbana Nel pieno del boom turistico degli anni ’50, Lignano Sabbiadoro si afferma come una delle località balneari emergenti dell’Adriatico. In questo clima di espansione e trasformazione, l’ Azienda di Soggiorno affida all’architetto Gianni Avon l’ambizioso progetto di quindici stabilimenti balneari , destinati a punteggiare l’intero tratto costiero compreso tra la Terrazza a Mare progettata da Provino Valle e la colonia marina di Zanini . Di questa visione iniziale, solo tre stabilimenti verranno effettivamente realizzati tra il 1955 e il 1956, diventando tuttavia dei veri e propri manufatti simbolici dell’architettura del tempo, capaci di coniugare funzione, sperimentazione e riconoscibilità . Composizione: un “fungo” con ali aperte al mare Ogni stabilimento balneare è concepito secondo una pianta centrale a forma di fungo , con un corpo principale circolare da cui si dipartono due ali laterali disposte con un’inclinazione di 120° , orientate strategicamente verso il mare . Questa configurazione, oltre a offrire una distribuzione funzionale delle cabine , crea una prospettiva guidata verso l’orizzonte marino e contribuisce a racchiudere visivamente l’area dello stabilimento, garantendo privacy e una certa monumentalità dello spazio. Forma, funzione e paesaggio La scelta di utilizzare la pianta circolare non è solo un elemento di originalità formale: in essa si legge l’influenza di Marcello D’Olivo , con il quale Avon condivideva la riflessione sull’architettura organica e sul superamento della griglia ortogonale. Ma se in D’Olivo la spirale è gesto urbano, in Avon il cerchio diventa dispositivo spaziale funzionale : organizza l’accesso, il percorso, la relazione tra gli ambienti. È un’architettura razionale , ma non priva di poetica balneare , adatta alla leggerezza della vacanza. Materiali e tecniche: economia e rigore La realizzazione degli stabilimenti è affidata all’impresa Ursella , che esegue le opere con una particolare attenzione ai tempi e costi contenuti . I materiali utilizzati sono semplici e “poveri”: Cemento a vista Laterizio pieno e forato Elementi prefabbricati per le coperture rovesce , rialzate e sporgenti La copertura è uno degli elementi più riconoscibili del progetto: rialzata e concava , quasi sospesa sopra la struttura, offre protezione e ventilazione allo stesso tempo. La sua forma “a padiglione rovesciato” diventa tratto distintivo visivo , visibile da lontano e in grado di dialogare con il profilo della costa . Dettagli costruttivi e cura del disegno Avon, noto per la sua attenzione al disegno tecnico e al dettaglio esecutivo, cura con rigore ogni elemento costruttivo: i moduli ripetuti delle cabine i percorsi di accesso la logica modulare delle pensiline l’integrazione di struttura e funzione Questa attenzione si riflette in un’opera che, pur concepita per l’uso stagionale e spesso soggetta a obsolescenza, riesce a conservare dignità architettonica e qualità percettiva . Una visione interrotta: il sogno dei quindici Il progetto iniziale prevedeva una sequenza regolare di quindici stabilimenti , una sorta di “colonnato” balneare lungo il litorale. Le difficoltà economiche e logistiche portarono alla realizzazione solo di tre unità, lasciando incompiuta una visione urbana ambiziosa , che avrebbe potuto ridefinire il rapporto tra città e spiaggia. Tuttavia, la forza del linguaggio architettonico e la coerenza progettuale rendono questi tre stabilimenti esempi paradigmatici di edilizia costiera moderna , ancora oggi capaci di comunicare un’idea di vacanza colta e progettata. Un’eredità da riscoprire Gli stabilimenti balneari di Avon non sono semplici padiglioni funzionali, ma micro-architetture urbane , costruite con intelligenza formale e attenzione al contesto. Oggi più che mai, di fronte al rischio di sostituzione o abbandono, è importante rivalutare queste architetture minori , che raccontano l’identità progettuale della Lignano degli anni Cinquanta e restituiscono una dimensione architettonica alla vacanza . Precedente Successiva
- Casette Castellarin | Ville di Lignano
Casette Castellarin Gianni Avon 1957 – 1958 Calle del Sorriso, 3, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Due alloggi eleganti e funzionali caratterizzati da un design minimalista e l'uso di materiali naturali. Indietro Un'Icona di Eleganza e Funzionalità nella Modernità Architettonica di Lignano Pineta Le Casette Castellarin, costruite tra il 1957 e il 1958, rappresentano un esempio paradigmatico di architettura moderna e funzionale. Situate a Lignano Pineta, in via Calle del Sorriso, questi due edifici sono il frutto di un'idea innovativa e visionaria, concepiti come case da affitto e progettati per rispondere a esigenze pratiche e estetiche, mantenendo un forte legame con il contesto naturale circostante. La progettazione e la costruzione delle Casette Castellarin sono un chiaro esempio di come l’architettura possa integrarsi perfettamente con l’ambiente e allo stesso tempo soddisfare le necessità abitative contemporanee. Un Design Minimalista e Funzionale Le due casette sono disposte in modo perpendicolare l’una all’altra, creando una disposizione che permette di separare e rendere indipendenti le aree esterne delle abitazioni. Questo approccio spaziale non è solo funzionale ma anche estremamente elegante, rispecchiando l’essenzialità del design moderno. Le abitazioni sono progettate in modo che ogni unità disponga di spazi esterni privati, amplificando la sensazione di indipendenza e isolamento, pur rimanendo parte di un contesto residenziale. La struttura portante delle casette è realizzata con pilastrini in cemento armato prefabbricato lasciati a vista, che ne costituiscono l’elemento distintivo e allo stesso tempo ne supportano l'intera struttura. Questi pilastri sottili, visibili dall’esterno, rappresentano l’ossatura dell’edificio, mentre i tamponamenti in muratura faccia a vista conferiscono robustezza e continuità all’estetica dell’edificio. All’interno, i tamponamenti sono intonacati, creando una continuità tra l’esterno e l’interno, ma al tempo stesso delineando con discrezione le diverse aree dell’abitazione. La finestratura delle Casette Castellarin segue il ritmo dell’interspazio tra i pilastri, offrendo una visione di insieme che evidenzia l’equilibrio tra funzionalità e estetica. Le finestre sono disposte in modo da garantire una buona illuminazione naturale all’interno, senza compromettere la privacy degli abitanti. L’attenzione alla luce naturale è una caratteristica fondamentale di questo progetto, che riflette la volontà di creare ambienti che siano luminosi e accoglienti senza dover ricorrere a eccessi decorativi. Gli Interni: Un’Essenzialità Raffinata La distribuzione interna delle casette è progettata seguendo un’impostazione rigorosa e geometrica, regolata dalla maglia strutturale dei pilastri. Questo approccio conferisce un senso di ordine e simmetria agli spazi interni, che risultano ampi e ben proporzionati. La separazione tra la cucina e il soggiorno è realizzata con sottili divisori in legno, che non solo separano le due aree ma aggiungono anche un tocco di calore e naturalezza all’ambiente. Questo dettaglio è un chiaro esempio di come il legno, materiale naturale per eccellenza, venga utilizzato per bilanciare la durezza e la solidità del cemento, creando un contrasto che enfatizza la domesticità e l’intimità della casa. Il soffitto della zona giorno è rivestito in larice, un legno pregiato che conferisce agli interni un’atmosfera calda e accogliente. Il larice, noto per la sua resistenza e bellezza, è utilizzato non solo come materiale strutturale ma anche come elemento estetico che contribuisce a definire l’atmosfera di ogni stanza. Il rivestimento in legno è un altro segno distintivo di un design che ha saputo unire praticità e bellezza in modo sobrio e raffinato. Il camino in mattoni, posizionato in testata rispetto alla pianta dell’abitazione, svolge una funzione non solo pratica ma anche simbolica. Esso rappresenta il cuore domestico della casa, diventando il punto di riferimento centrale per la zona giorno. La sua posizione sotto la doppia falda del tetto inclinato crea un forte contrasto visivo e un effetto di movimento, sottolineando ulteriormente l’essenzialità e la domesticità dell’ambiente. Il Tetto: Un Elemento Iconico Il tetto delle Casette Castellarin è un altro elemento che contribuisce alla forte identità visiva del progetto. Le due falde inclinate, che si intersecano sopra la zona giorno, sono un chiaro rimando alla tradizione architettonica delle case di campagna, ma rivisitato in chiave moderna. L’inclinazione del tetto non è solo una scelta estetica, ma anche funzionale, poiché permette un’ottima ventilazione e protezione contro le intemperie. Il contrasto tra la struttura in cemento armato e le linee morbide del tetto in legno crea una tensione visiva che rende l’edificio interessante da ogni angolazione. Un Progetto in Sintonia con la Natura Le Casette Castellarin sono un perfetto esempio di come l’architettura moderna possa dialogare armoniosamente con l’ambiente circostante. L’utilizzo di materiali naturali come il cemento armato, il legno e il mattone si integra con il paesaggio di Lignano Pineta, un’area di grande valore naturale e paesaggistico. L’edificio non si impone prepotentemente, ma si fonde con la vegetazione circostante, rispettando e valorizzando il contesto in cui è inserito. Queste case, pensate per rispondere a esigenze abitative semplici ma raffinate, sono un simbolo di come l’architettura possa essere funzionale e al contempo esteticamente appagante. La loro eleganza discreta, unita alla scelta di materiali resistenti e naturali, ha reso le Casette Castellarin un esempio significativo della modernità architettonica italiana, che ancora oggi continua a ispirare nuovi progetti e a rappresentare un punto di riferimento per il design contemporaneo. Le Casette Castellarin non sono solo due edifici residenziali, ma un esempio di come l’architettura possa rispondere alle esigenze di funzionalità e bellezza senza compromessi. La progettazione delle casette è un’ode alla semplicità, alla purezza delle forme e all’uso sapiente dei materiali, che hanno saputo resistere al passare del tempo mantenendo intatto il loro fascino originario. Questo progetto rimane uno dei punti di riferimento per chiunque voglia esplorare l’evoluzione dell’architettura moderna in Italia, unendo innovazione e tradizione in un equilibrio perfetto. 4o mini Precedente Successiva
- Un'Associazione che valorizzerà le ville | Ville di Lignano
Un'Associazione che valorizzerà le ville 2023, 20 Luglio Oscar D'Agostino Messaggero Veneto Culture L'associazione "Raggi e ArchiTetture – Ville di Lignano" è nata per valorizzare il patrimonio architettonico novecentesco della città. Dieci ville progettate dai principali architetti friulani diventano protagoniste di un progetto che ne promuove la conservazione e la divulgazione. Indietro Scopri di più... Un Laboratorio di Architettura del Novecento Lignano Sabbiadoro, storicamente conosciuta per la sua vivacità turistica, è anche un luogo di grande valore architettonico. Negli anni Cinquanta e Sessanta, la cittadina friulana ha rappresentato un vero e proprio laboratorio di architettura, un terreno fertile per le sperimentazioni dei più importanti progettisti friulani. Tra questi, spiccano i nomi di Gianni Avon, Aldo Bernardis, Paolo Pascolo, e Marcello D’Olivo, che, con le loro opere, hanno contribuito a definire l'identità urbanistica di Lignano, integrando modernità e tradizione in un contesto che si stava rapidamente trasformando in una destinazione turistica internazionale. Ville, residenze private e edifici pubblici sono sorti come simboli di un’epoca, testimoni di un’architettura che ha saputo coniugare estetica e funzionalità. Il 2023 segna il 120° anniversario dalla nascita del primo stabilimento balneare della città e, in questo contesto, un'iniziativa di grande rilevanza è emersa: la nascita dell'associazione "Raggi e ArchiTetture – Ville di Lignano". Quest’associazione si propone di valorizzare e conservare le ville storiche della città, un patrimonio architettonico unico che rischia di essere dimenticato o trascurato. Dieci proprietari di case storiche, che possiedono ville progettate dai grandi architetti friulani, hanno unito le forze per creare questa realtà, con l’intento di promuovere lo studio, la divulgazione e la tutela delle architetture del Novecento lignanese. La presentazione ufficiale dell'associazione avrà luogo il 21 luglio 2023 presso la Terrazza di Pineta, e vedrà la partecipazione del consiglio direttivo, presieduto da Sabrina Mazza, e del Comitato scientifico, formato da Diana Barillari e Veronica Riavis, insieme a Giulio Avon, socio fondatore. L’associazione, con la sua offerta culturale e scientifica, mira a sensibilizzare il pubblico sull’importanza di conservare questo patrimonio architettonico e a rafforzare il legame tra il mondo dell’architettura, quello accademico e la cittadinanza. Un Patrimonio da Conservare e Valorizzare Lo scopo dell'associazione è definito nel suo statuto: promuovere lo studio e la divulgazione dell'architettura del Novecento a Lignano, tutelando il patrimonio edilizio storico della città e favorendo la sua conservazione. Questa iniziativa non solo si prefigge di sensibilizzare il pubblico, ma anche di attrarre l'interesse degli studenti e degli studiosi di architettura, creando uno spazio di confronto e collaborazione con il mondo accademico. La città di Lignano, un tempo culla dell’architettura moderna, si prepara a riaffermare il suo ruolo di laboratorio di innovazione nel campo dell'architettura del XX secolo. Con il nome evocativo "Raggi e ArchiTetture", l’associazione intende fare omaggio alla pianta organica della celebre spirale progettata da Marcello D’Olivo, che rappresenta una delle immagini più iconiche di Lignano. Inoltre, il nome richiama due elementi simbolici dell’architettura novecentesca: i raggi e gli archi, unendo le parole in un unico concetto che sintetizza l'idea di un’architettura che si sviluppa in relazione al territorio e alla natura circostante. Il termine "raggi", infatti, evoca la distribuzione radiale degli edifici, mentre "archi" fa riferimento agli elementi strutturali ricorrenti nelle opere architettoniche. Progetti e Attività per la Valorizzazione delle Ville Storiche Una delle prime attività dell'associazione sarà la catalogazione sistematica degli edifici storici presenti a Lignano, con l'intento di renderli riconoscibili e identificabili, magari attraverso l'installazione di targhe moderne che ne segnalino il valore storico e architettonico. Il progetto prevede anche attività turistiche e cicloturistiche, come il percorso "Bici e Ville", che permetterà ai visitatori di esplorare il patrimonio architettonico lignanese in modo originale, accompagnati da guide turistiche esperte che racconteranno la storia degli edifici. Inoltre, l’associazione è impegnata nella diffusione di pubblicazioni che raccontano la storia di Lignano e dei suoi architetti. Una delle pubblicazioni più recenti è il libro "Dentro Lignano (Inside Lignano)", curato dall'architetto Giulio Avon e dallo storico Ferruccio Luppi. Questa opera ha visto la partecipazione diretta dei proprietari delle ville, che hanno aperto le porte delle loro residenze per permettere la documentazione fotografica degli interni e degli esterni degli edifici, contribuendo così a far conoscere al pubblico un patrimonio spesso nascosto. Le mostre rappresentano un altro strumento di sensibilizzazione e valorizzazione. Eventi come "Gianni Avon Architetture a Lignano 1954-1972", "90 Architetture del Novecento a Lignano" e "I mercoledì dell'architetto, omaggio di Lignano ad Aldo Bernardis" hanno attirato l’attenzione di appassionati e studiosi, contribuendo a mettere in luce l'importanza delle opere realizzate dagli architetti che hanno progettato le ville lignanesi. Un Futuro Sostenibile per l'Architettura Lignanese L’associazione “Raggi e ArchiTetture – Ville di Lignano” si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale di Lignano Sabbiadoro, un luogo che ha saputo combinare il turismo con una profonda attenzione alla qualità e innovazione architettonica. La sfida per il futuro sarà quella di conciliare la modernità e la crescita urbana con il rispetto per la tradizione e la conservazione di questi edifici, che rappresentano un importante testimone di un'epoca d’oro per l'architettura italiana. La consapevolezza dei proprietari delle ville, che hanno compreso l’importanza di detenere un bene storico, è il primo passo verso un futuro in cui l’architettura del Novecento lignanese sarà riconosciuta come un patrimonio da preservare e trasmettere alle future generazioni. Con questa iniziativa, Lignano Sabbiadoro si prepara a celebrare e custodire la propria memoria architettonica, unendo passato e futuro in un dialogo continuo. Precedente Successiva
- Municipio | Ville di Lignano
Municipio Aldo Bernardis 1968 – 1973 Viale Europa, 26, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Una delle opere più significative della città, non solo per la sua funzione, ma anche per la sua progettazione innovativa e simbolica. Indietro La centralità della funzione pubblica Il Municipio di Lignano Sabbiadoro , progettato dall'architetto Bernardis , è una delle opere più significative della città, non solo per la sua funzione, ma anche per la sua progettazione innovativa e simbolica. Questo edificio è concepito come un complesso edilizio aperto verso uno spazio circostante ampio e ben definito, con l'intento di evidenziare la centralità della funzione pubblica e il legame tra l'edificio e la comunità. Struttura e design simbolico Il progetto presenta un'ampia area esterna , corrispondente a un atrio monumentale interno , che funge da spazio di transizione e accoglienza. L'edificio stesso è caratterizzato da una serie di pilastri rastremati che delimitano lo spazio e creano un portico che ritma l'architettura. La scelta dei pilastri rastremati conferisce un aspetto slanciato e imponente, rendendo l'edificio simbolicamente forte e introverso, quasi come una fortezza pubblica. Riferimenti e influenze culturali Bernardis, con il suo progetto, sembra rielaborare influenze provenienti da altre opere simboliche degli anni Sessanta, rievocando, in particolare, due architetture iconiche del periodo: Il Convento de La Tourette di Le Corbusier , con la sua struttura austera, che enfatizza il concetto di spazio monumentale e isolato. Il Municipio di Kurashiki di Kenzo Tange , che con il suo approccio innovativo e simmetrico, aveva già lasciato un'impronta nella progettazione degli spazi pubblici moderni. Questi riferimenti sono reinterpretati in chiave locale, cercando di fondere le influenze internazionali con le specificità culturali e paesaggistiche di Lignano. Architettura introversa e simbolica Il design del Municipio, con la sua imponente facciata e la ripetizione dei pilastri, crea un effetto di simbolismo architettonico , enfatizzando l’importanza del luogo come sede del potere pubblico. La scelta di un'architettura più introversa, che si apre attraverso portici ma al contempo rimane unita al suo contesto, riflette il desiderio di creare uno spazio solenne, ma anche accessibile e in armonia con l'ambiente circostante. Precedente Successiva











