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ESPLORA I PATRIMONI ARCHITETTONICI DI LIGNANO

Benvenuto nella sezione dei risultati di ricerca. Qui potrai trovare i contenuti che rispondono ai tuoi criteri di ricerca: articoli, video, mappe e schede dettagliate sulle ville e sull'architettura del Novecento a Lignano. Utilizza i le parole chiave per affinare ulteriormente la tua ricerca e scoprire il ricco patrimonio culturale della cittadina friulana.

117 risultati trovati con una ricerca vuota

  • Inaugurazione Piazza Marcello D'Olivo | Ville di Lignano

    3 maggio 2025 Inaugurazione Piazza Marcello D'Olivo Piazza Marcello d’Olivo, Lignano Sabbiadoro, UD, Italia Inaugurata la nuova rotatoria a Lignano Pineta: un progetto che unisce paesaggio, urbanistica e memoria dell'architetto Marcello D’Olivo. Indietro Scopri di più... Nuova rotatoria a Piazza D’Olivo: continuità urbana e identità paesaggistica Sabato 3 maggio 2025 si è svolta a Lignano Pineta l’inaugurazione della nuova rotatoria di Piazza Marcello D’Olivo , al termine di un importante intervento di riqualificazione urbana promosso dalla Società Lignano Pineta . Il progetto rappresenta un nuovo capitolo nel percorso di valorizzazione di uno degli spazi pubblici più emblematici della località balneare friulana, con l’obiettivo di rafforzare il legame tra paesaggio, identità storica e tessuto urbano . Alla cerimonia ufficiale era presente l’ Assessore regionale al Turismo Sergio Emidio Bini , che ha definito l’intervento “un significativo passo nella valorizzazione di una delle piazze simbolo di Lignano Pineta” , sottolineando come l’intera città stia vivendo una fase dinamica, caratterizzata da investimenti volti ad accrescerne bellezza, attrattività e funzionalità . La rotatoria si colloca nel centro geometrico di Piazza D’Olivo, restituendo continuità visiva e stilistica alla piazza dopo il rinnovamento dell’area nota come “Mezzaluna”, completato nel 2024. Il progetto paesaggistico rispetta lo spirito del piano urbanistico originario dell’architetto Marcello D’Olivo , autore del celebre impianto a spirale di Lignano Pineta, tra le opere più innovative dell’urbanistica italiana del dopoguerra. Oltre alla funzione viaria, la nuova rotatoria assume anche un forte valore simbolico e identitario : con il suo nuovo disegno, si conferma come punto focale della piazza e rievoca i principi di ordine e armonia che guidarono la visione urbanistica di D’Olivo. Un aspetto significativo del progetto è la partecipazione esclusiva di aziende e professionisti del Friuli Venezia Giulia , elemento che valorizza le competenze locali e rafforza il legame tra progettualità, territorio e comunità. L’intervento ha suscitato ampio apprezzamento per la capacità di coniugare estetica e funzionalità all’interno di un contesto urbano che conserva un importante valore storico e architettonico. Lo spazio pubblico viene così riconfermato come luogo centrale per la vita sociale e culturale della località. Il processo di rinnovamento dell’area non si esaurisce con questa opera: tra gli interventi futuri già programmati per il 2026 , si segnalano il rifacimento dei marciapiedi adiacenti a due locali storici della zona, il Tenda Bar e il ristorante La Granseola . La nuova rotatoria è quindi più di un'infrastruttura urbana : è un gesto di riconoscimento verso la storia urbanistica della città e al tempo stesso un segnale concreto della volontà di renderla sempre più accogliente, curata e coerente con la sua identità architettonica. Precedente Successiva

  • MOSTRA: Lignano 1954 -1972 Fotografia, mosaico, architettura | Ville di Lignano

    18 ottobre 2025 MOSTRA: Lignano 1954 -1972 Fotografia, mosaico, architettura Via Treviso, 2, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Dopo il grande successo di questa estate, riprende presso la Biblioteca Comunale di Lignano Sabbiadoro, la mostra “A Lignano, la fotografia d’arte incontra l’architettura d’autore”. Indietro Scopri di più... MOSTRA: Lignano 1954 -1972 Fotografia, mosaico, architettura Dopo il grande successo di questa estate, riprende presso la Biblioteca Comunale di Lignano Sabbiadoro, la mostra “A Lignano, la fotografia d’arte incontra l’architettura d’autore”. Un percorso tra scatti d’archivio del Maestro Italo Zannier e nuove immagini di Sara Trimarchi, che rileggono le opere di Gianni Avon e i mosaici realizzati dal padre Gino Avon. Il passato, la modernità e la bellezza delle ville di Lignano, tra luce, materia e memoria visiva. Un dialogo tra generazioni e linguaggi visivi, per scoprire l’identità architettonica di Lignano attraverso lo sguardo di chi l’ha raccontata e continua a reinterpretarla. Dal 18 ottobre al 22 novembre 2025 Biblioteca Comunale di Lignano Sabbiadoro – Via Treviso, 2 Ingresso libero Orari: Lunedì – Venerdì: 14.30 – 19.00 Giovedì: 10.00 – 12.00 Sabato: 10.00 – 19.00 Associazione “Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano” www.villedilignano.it Precedente Successiva

  • Lignano 1954 -1972 Fotografia, mosaico, architettura | Ville di Lignano

    Lignano 1954 -1972 Fotografia, mosaico, architettura 18 ottobre 2025 Via Treviso, 2, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Dopo il grande successo di questa estate, riprende presso la Biblioteca Comunale di Lignano Sabbiadoro, la mostra “A Lignano, la fotografia d’arte incontra l’architettura d’autore”. Indietro CONTENUTI MULTIMEDIALI MOSTRA: Lignano 1954 -1972 Fotografia, mosaico, architettura Dopo il grande successo di questa estate, riprende presso la Biblioteca Comunale di Lignano Sabbiadoro, la mostra “A Lignano, la fotografia d’arte incontra l’architettura d’autore”. Un percorso tra scatti d’archivio del Maestro Italo Zannier e nuove immagini di Sara Trimarchi, che rileggono le opere di Gianni Avon e i mosaici realizzati dal padre Gino Avon. Il passato, la modernità e la bellezza delle ville di Lignano, tra luce, materia e memoria visiva. Un dialogo tra generazioni e linguaggi visivi, per scoprire l’identità architettonica di Lignano attraverso lo sguardo di chi l’ha raccontata e continua a reinterpretarla. Dal 18 ottobre al 22 novembre 2025 Biblioteca Comunale di Lignano Sabbiadoro – Via Treviso, 2 Ingresso libero Orari: Lunedì – Venerdì: 14.30 – 19.00 Giovedì: 10.00 – 12.00 Sabato: 10.00 – 19.00 Associazione “Raggi e ArchiTetture - Ville di Lignano” www.villedilignano.it Precedente Successiva

  • Le ville storiche di Lignano | Ville di Lignano

    Le ville storiche di Lignano 2024, 09 Gennaio Diana Barillari Messaggero Veneto Culture L'associazione "Raggi&Architetture – Ville di Lignano" promuove la valorizzazione del patrimonio architettonico novecentesco della città, offrendo tour, eventi e attività per far conoscere e preservare le storiche ville progettate dai grandi architetti friulani. Indietro Scopri di più... Le Ville Storiche di Lignano: Un Patrimonio da Scoprire Lignano Sabbiadoro, nota soprattutto per la sua fama come località balneare, è anche un gioiello architettonico che ha saputo coniugare l’innovazione con la bellezza naturale del suo paesaggio. Tra gli anni ’50 e ’60, la cittadina friulana è diventata un vero e proprio laboratorio di architettura, grazie alla visione dei più grandi progettisti locali. In quegli anni, i celebri architetti friulani come Marcello D’Olivo, Gianni Avon, Aldo Bernardis, e Paolo Pascolo, hanno creato una serie di ville che sono oggi considerate opere di riferimento del Novecento, unendo estetica e funzionalità in modo innovativo. Un aspetto che rende ancora più interessante questo patrimonio architettonico è il fatto che molte delle ville progettate da questi architetti sono oggi ancora esistenti, testimoni di un’epoca che ha visto nascere la città balneare di Lignano Pineta. La struttura urbanistica di Lignano, disegnata da D’Olivo nel 1952, ha infatti creato una delle città più innovative dal punto di vista architettonico del XX secolo, la cui forma a spirale richiama l’idea di un “paesaggio dell’automobile” in cui le strade curve permettono di apprezzare la bellezza del territorio in continuo mutamento. Oggi, queste ville, che sono frutto della sperimentazione di architetti all’avanguardia, sono un patrimonio culturale di valore straordinario, e stanno finalmente ricevendo l’attenzione che meritano grazie all’iniziativa di un gruppo di proprietari che ha deciso di unirsi per promuovere la conservazione e la valorizzazione di queste architetture. È così nata l'associazione "Raggi&Architetture – Ville di Lignano", un’organizzazione che si propone di rendere questo tesoro accessibile al pubblico e preservarlo per le future generazioni. Un Laboratorio di Architettura del Novecento La città di Lignano, come molte altre località turistiche, è stata protagonista di un intenso sviluppo urbanistico nel dopoguerra, ma ciò che la distingue è il livello di sperimentazione architettonica che ha caratterizzato la costruzione delle sue ville. Negli anni Cinquanta, la progettazione delle residenze nella zona di Lignano Pineta ha visto la realizzazione di ville che non solo erano funzionali, ma anche perfettamente integrate nel paesaggio naturale circostante. Le opere di D’Olivo, per esempio, sono state un'evoluzione del pensiero architettonico di Frank Lloyd Wright, che ha portato l’architettura a dialogare con la natura circostante, rispettandola e valorizzandola. La progettazione delle ville non è mai stata solo una questione di stile, ma anche di funzionalità. Ogni progetto è stato pensato per rispondere alle esigenze dei residenti e dei turisti, con una particolare attenzione al comfort e alla vivibilità. Le ville di Lignano sono state pensate per essere perfettamente integrate nel paesaggio, con giardini che si fondono con la pineta e l’orientamento delle costruzioni che ottimizza l’esposizione solare. Molti dei progetti delle ville sono caratterizzati da piante a geometrie circolari e da soluzioni architettoniche innovative, come l'uso di muri curvi e ampie vetrate che permettono di godere della bellezza del paesaggio circostante. L’architettura di queste ville è, quindi, il risultato di un'attenzione particolare alla funzionalità, ma anche alla ricerca estetica, con l’intento di coniugare modernità e tradizione, natura e costruzione. Valorizzare e Conservare un Patrimonio Unico Con l’intento di far conoscere e tutelare questo patrimonio, un gruppo di proprietari ha creato l'associazione "Raggi&Architetture – Ville di Lignano". L’obiettivo dell’associazione è quello di valorizzare le ville storiche di Lignano e promuovere la loro conoscenza, non solo a livello locale ma anche internazionale. In tal senso, sono previste numerose iniziative culturali che daranno l’opportunità a turisti e appassionati di architettura di esplorare la città e scoprire le sue meraviglie. Una delle attività più apprezzate dell’associazione è il tour in bicicletta attraverso la spirale di Lignano Pineta, un percorso che permette di scoprire le ville storiche in un contesto eccezionale, immersi nella natura. Il tour offre la possibilità di apprezzare l’architettura delle ville in modo dinamico e coinvolgente, mettendo in luce non solo la bellezza delle case ma anche l'armonia tra costruzione e natura. Inoltre, l’associazione ha in programma di organizzare eventi, visite guidate e mostre, che permetteranno di conoscere meglio la storia di Lignano e dei suoi architetti, facendo luce sulla straordinaria capacità di questi professionisti di integrare la modernità con il contesto naturale. L’associazione ha anche l’obiettivo di sensibilizzare la comunità locale e i turisti sull’importanza di conservare questo patrimonio storico, che è diventato una parte integrante dell’identità di Lignano. Ogni villa, infatti, rappresenta un pezzo di storia che merita di essere preservato e tramandato alle future generazioni. La creazione dell’associazione "Raggi&Architetture – Ville di Lignano" è un passo importante per la tutela e la valorizzazione di un patrimonio architettonico unico, che racconta la storia di Lignano e della sua evoluzione nel Novecento. Le ville storiche della città, progettate dai più grandi architetti friulani, rappresentano un patrimonio culturale e architettonico di valore inestimabile, che merita di essere conosciuto, apprezzato e, soprattutto, preservato. Grazie a iniziative come i tour, le mostre e gli eventi, Lignano sta finalmente ottenendo il riconoscimento che merita come una delle città più importanti dal punto di vista architettonico in Italia. Precedente Successiva

  • FAI CLICK | Ville di Lignano

    21 giugno 2025 FAI CLICK Lignano Sabbiadoro, UD, Italia Passeggiata sulle tracce della storia di Lignano Sabbiadoro, promossa da FAI Giovani Udine. Sabato 21 giugno, dalle 15. Evento su prenotazione, aperto a tutti. Indietro Scopri di più... FAI CLICK PASSEGGIATA SULLE TRACCE DELLA STORIA DI LIGNANO SABBIADORO Sabato 21 giugno passeggiata fotografica per (ri)scoprire scorci della nota località balneare COMUNICATO STAMPA Udine, 19 giugno 2025 - Una passeggiata fotografica alla scoperta della storia del turismo balneare nella città di Lignano Sabbiadoro. È questa l’offerta culturale proposta dai giovani volontari del Fondo Ambiente Italiano di Udine, in collaborazione e sinergia con il Comune della città adriatica, che ha concesso il proprio patrocinio. Una passeggiata a piedi, di circa 2-3 km, sabato 21 giugno a partire dalle 15 accompagnati dai giovani volontari FAI per riscoprire insieme scorci e dettagli che spesso sfuggono allo sguardo del passante, accompagnati da storia e aneddoti. Dal rinomato Faro Rosso, agli esterni del bunker della Seconda Guerra Mondiale, testimonianza storica del periodo nazi-fascista, fino ad arrivare agli esterni della Villa Zuzzi Gattolini, esempio di architettura liberty e antica sede comunale. Dal lungomare Marin si giungerà infine alla centrale Piazza Fontana, e da lì si varcherà la soglia di uno storico albergo: il Monaco Suites Hotel. Qui verrà illustrato come un hotel possa raggiungere un risparmio del fabbisogno energetico della struttura pari al 90%. L’evento si concluderà con un piccolo aperitivo di saluto, per festeggiare l’inizio dell’estate. DETTAGLI Appuntamento sabato 21 giugno alle ore 15 davanti al Faro Rosso,vicinanze Piazza Porta del Mare, Lignano Sabbiadoro (UD). Orario massimo fine evento: 17.30. Percorso di 2 km circa sul piano. Non si richiede un particolare equipaggiamento, ma si consigliano calzature idonee, e si raccomandano sempre adeguate protezioni solari (crema, occhiali e cappellino) e riserve d’acqua. È richiesto di mantenersi sempre in gruppo e di rispettare le disposizioni degli accompagnatori. Questi si riservano la facoltà di modificare il percorso nel caso le condizioni meteorologiche o altri fattori lo rendessero necessario. Contributo a partire da 10€ per gli iscritti FAI e da 12€ per i non iscritti, che comprende la passeggiata e l’aperitivo. Evento aperto a tutti con possibilità di iscrizione al FAI alla quota di benvenuto di 15€ o rinnovo alla stessa quota per gli under 35. Possibilità per tutti di iscriversi o rinnovare l’iscrizione in loco. Evento su prenotazione su faiprenotazioni.fondoambiente.it Per informazioni: udine@faigiovani.fondoambiente.it Scopri di più: https://fondoambiente.it/eventi/fai-click-safari-fotografico-a-lignano-sabbiadoro Precedente Successiva

  • Complesso Luna | Ville di Lignano

    Complesso Luna Aldo Bernardis 1967 – 1973 Via Lilienfeld, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Ispirato alle metropoli americane è uno dei più significativi esempi di architettura moderna a Lignano. Indietro La Lignano lungo il mare Negli inizi degli anni Sessanta, l’impresa Ursella avviò la realizzazione di un nuovo quartiere residenziale a Lignano City , su un lotto di circa 85.000 metri quadrati tra via Latisana e il lungomare Trieste . Questo progetto, ispirato alle metropoli americane, prese il nome di "Complesso Residenziale Luna" ed è uno dei più significativi esempi di architettura moderna a Lignano. Una visione urbana ispirata alle metropoli americane Il complesso prefabbricato , ideato dall'architetto Edoardo Belgrado , si distingue per la sua concezione innovativa e la volontà di seguire il modello di sviluppo urbano delle grandi città degli Stati Uniti, dove l’architettura modulare e l’utilizzo di materiali prefabbricati erano un segno distintivo. Il progetto originale prevedeva la costruzione di cinque edifici porticati alti dieci piani , organizzati su un tracciato sinusoidale, che avrebbe creato un collegamento visivo e fisico tra il quartiere residenziale e il lungomare Trieste . Questo schema si ispira all'esperienza di progettazione del "treno" di D'Olivo , pur con risultati figurativi diversi. Un'architettura sinuosa e funzionale Il complesso residenziale è stato progettato con una pianta che riprende l’andamento sinusoidale . Una scelta che consente di ottimizzare gli spazi, sfruttando al meglio la disposizione degli edifici rispetto alla luce solare e alla vista verso il mare. Le terrazze degli appartamenti sono disposte su livelli, creando un effetto di sviluppo orizzontale che si integra armoniosamente nel paesaggio. Le terrazze marcano i vari livelli residenziali e digradano gradualmente verso il mare, mentre i corpi scala cilindrici si ergono svettanti, donando dinamicità al complesso. Il progetto di Bernardis e l'evoluzione dell'idea In seguito, il progettista Bernardis ha sviluppato una parte del complesso residenziale, realizzando un lungo edificio a nove piani , il cui sviluppo orizzontale è ben bilanciato dalle forme verticali dei corpi scala cilindrici . Quest’ulteriore sviluppo ha accentuato l’idea di una “città verticale” che si apriva verso il mare e l’intera area circostante. Le scelte progettuali di Belgrado e Bernardis si inseriscono nel filone architettonico moderno degli anni Sessanta, che puntava a fondere estetica e funzionalità , creando spazi abitativi pratici e al contempo visivamente interessanti . La disposizione dei volumi, insieme all’utilizzo di materiali innovativi come il prefabbricato, ha contribuito a definire l’aspetto unico e distintivo del Complesso Residenziale Luna . Incompleto ma significativo Anche se il progetto originale non è stato completato nella sua interezza, il Complesso Luna rappresenta una delle realizzazioni più audaci e visionarie di Lignano Sabbiadoro negli anni Sessanta. La scelta di uno sviluppo orizzontale con corpi scala cilindrici e terrazze digradanti continua a esercitare un forte impatto visivo, conferendo al quartiere un carattere moderno e dinamico. Oggi, il Complesso Residenziale Luna si configura come una testimonianza della sperimentazione architettonica del periodo, che ha cercato di conciliare la vita urbana moderna con l’integrazione nel paesaggio naturale. Il progetto ha avuto una grande influenza sullo sviluppo urbanistico della zona e rimane un punto di riferimento per l’architettura contemporanea di Lignano. Precedente Successiva

  • Carla Tagliaferri testimone della Storia | Ville di Lignano

    Carla Tagliaferri testimone della Storia 2025, 21 Settembre Messaggero Veneto Culture - STEFANO LORENZETTO Carla Tagliaferri, socialista d'antan, conserva un vivo ricordo di quel giorno del 1976 quando, alla chiusura della campagna elettorale in piazza Santi Apostoli, a Roma, il segretario Bettino Craxi, che l'aveva inserita nella direzione nazionale del Psi, chiese proprio a lei di consegnare un garofano rosso agli oratori e di presentarli alla folla. Indietro Scopri di più... Tagliaferri, testimone della Storia Carla Tagliaferri, socialista d'antan, conserva un vivo ricordo di quel giorno del 1976 quando, alla chiusura della campagna elettorale in piazza Santi Apostoli, a Roma, il segretario Bettino Craxi, che l'aveva inserita nella direzione nazionale del Psi, chiese proprio a lei di consegnare un garofano rosso agli oratori e di presentarli alla folla. Articolo di STEFANO LORENZETTO, Messaggero Veneto Culture 21 Settembre 2025 Umiliò Carlo Scarpa e vide il br che stava per rapire Moro «Ero amica di Falcone, mi urlò: "Va' via, io sono un morto” L'architetta che ha incontrato la Storia: «Peggy Guggenheim? Dama impettita» Carla Tagliaferri, l’architetta che ha attraversato la Storia Siamo particolarmente orgogliosi di annunciare che Carla Tagliaferri , architetta e pittric e veronese di fama internazionale, è una cara amica della nostra presidente Sabrina Mazza . La sua vita straordinaria, intrecciata con l’architettura, la politica e gli eventi cruciali del Novecento italiano, rappresenta un patrimonio di memoria e visione che sentiamo vicino ai valori della nostra Associazione. Abbiamo avuto l’onore di incontrarla e, prossimamente, condivideremo interviste inedite sul suo percorso umano e professionale sui nostri profili social. L’inizio di una carriera fuori dal comune Nata a Verona nel 1933, Carla Tagliaferri appartiene a quella generazione di donne che hanno dovuto affermarsi in un ambiente accademico e professionale ancora profondamente maschile. Studentessa allo IUAV di Venezia, fu una delle pochissime donne del suo corso. Il suo carattere diretto e la sua forza la resero subito un personaggio capace di non lasciarsi intimidire: rimane celebre l’episodio in cui, durante un esame, rispose con decisione a un commento sessista di Carlo Scarpa , scagliandogli contro il libretto universitario. Nonostante gli ostacoli, scelse l’architettura dopo un incontro folgorante: una lezione di Frank Lloyd Wright , che al tempo visitò Venezia per illustrare i suoi progetti. Quelle parole, che parlavano dell’umiltà necessaria a conoscere un luogo prima di costruirvi sopra, la segnarono per sempre. Tra i grandi del Novecento La carriera di Carla Tagliaferri si è intrecciata con figure che hanno segnato la storia dell’architettura e della cultura del Novecento. Le Corbusier la chiamava “l’angelo dai capelli biondi”, mentre Bruno Zevi la volle come assistente allo IUAV. Collaborò e dialogò con grandi come Alvar Aalto e si trovò a confronto con la visionaria Peggy Guggenheim , con la quale, come lei stessa racconta, non riuscì mai a instaurare un vero legame. Non meno straordinari i progetti che portò avanti in Italia e all’estero: piani edilizi a Beirut, quartieri-giardino in Olanda, strutture sanitarie in Madagascar, acquedotti e progetti urbanistici in varie città italiane. La sua visione abbracciava sempre un concetto di architettura come strumento sociale , al servizio delle comunità. Una vita accanto alla Storia La vita di Carla Tagliaferri non è stata solo architettura, ma anche una corsa parallela con la Storia. Nel 1978 si trovò testimone involontaria del rapimento di Aldo Moro in via Fani: vide in faccia Mario Moretti , il brigatista che guidava l’azione, e pochi istanti dopo udì le raffiche di mitra che avrebbero segnato una delle pagine più drammatiche della Repubblica. Negli anni successivi entrò in contatto con Giovanni Falcone , che rifiutò amaramente la sua proposta di tenere una conferenza per paura di essere assassinato. Pochi giorni dopo, come tutti sappiamo, il magistrato perse la vita nella strage di Capaci. Episodi che testimoniano come la sua biografia sia stata attraversata non solo dalla cultura e dall’arte, ma anche dai momenti più difficili della storia politica e civile italiana. Un legame speciale con i Papi e con i potenti della cultura Tra gli aneddoti che racconta, emergono incontri sorprendenti: due Papi, Giovanni Paolo II e Bergoglio (allora ancora cardinale a Roma), con i quali ebbe episodi di vicinanza personale; Franco Zeffirelli , con cui progettò un Museo del Cinema a Roma; e persino Bill Clinton , che presentò il suo progetto di “creative garden design” al Guggenheim Museum di New York. La sua vita sembra una trama in cui architettura, politica, spiritualità e cultura internazionale si sono intrecciate continuamente, restituendo un’immagine di donna indipendente, libera e visionaria. Tra architettura e pittura Oltre al lavoro di architetta, Carla Tagliaferri è stata anche pittrice, allieva di Emilio Vedova . Nelle sue opere artistiche come nei suoi progetti architettonici ritroviamo lo stesso filo rosso: la tensione verso l’umanità, la natura e il dialogo con i luoghi. La sua attività ha sempre mostrato come arte e architettura siano discipline sorelle, capaci di nutrirsi a vicenda. Una testimone per il presente Oggi, a oltre 90 anni, Carla Tagliaferri continua a raccontare con lucidità e passione la sua vita ricca di episodi, incontri e conquiste. Una voce che è memoria storica ma anche guida per le nuove generazioni di architetti e artisti, che in lei possono ritrovare il coraggio di un percorso non convenzionale. Per la nostra Associazione, che ha come missione la tutela e la valorizzazione del patrimonio architettonico di Lignano, incontrare e collaborare con personalità come lei significa rafforzare la consapevolezza che l’architettura non è mai un fatto isolato, ma parte di un più grande racconto culturale, umano e civile. Carla Tagliaferri non è soltanto “l’angelo dai capelli biondi” come la chiamava Le Corbusier: è una donna che ha attraversato la Storia, una professionista che ha dimostrato come l’architettura possa essere strumento di cambiamento, memoria e identità. Siamo felici di annunciare che prossimamente pubblicheremo interviste inedite con lei sui nostri canali social, per approfondire la sua visione e il suo percorso di vita. Un’occasione preziosa per scoprire una testimone straordinaria del Novecento e una voce ancora oggi attuale e necessaria. Precedente Successiva

  • Eurotel | Ville di Lignano

    Eurotel Domenico Bortolotti 1968 – 1970 C. Mendelssohn, 13, Churriana, 29004 Málaga, Spagna Due corpi a "L" avvolgono un giardino con piscina. Chiusure cieche, rilievi verticali e spazi interni articolati rendono l’Eurotel un'icona moderna di villeggiatura. Indietro Architettura moderna tra pineta e comfort vacanziero Realizzato tra il 1968 e il 1970 a Lignano Riviera , l’ Eurotel rappresenta un esempio significativo di come l’architettura turistica del secondo dopoguerra abbia saputo conciliare funzionalità alberghiera e qualità architettonica , interpretando in chiave moderna il concetto di villeggiatura mediterranea. Il complesso, firmato da progettisti attenti al contesto e all’uso, è situato in calle Mendelssohn 13 , all’interno di una pineta costiera, in un lotto che all’epoca faceva parte di un’area ancora in pieno sviluppo. Un impianto ad "L": spazio interno e orientamento L’Eurotel si compone di due volumi edilizi a forma di L , orientati rispettivamente a sud e a ponente. Questa disposizione planimetrica, oltre a garantire un’ottima esposizione solare , crea uno spazio interno protetto e raccolto che ospita un giardino privato con piscina . Il cuore del complesso è quindi rappresentato non dal costruito, ma dal vuoto centrale , un vero e proprio hortus conclusus moderno , pensato per offrire agli ospiti uno spazio intimo e tranquillo, in continuità con il verde circostante della pineta. Accesso centrale e organizzazione degli spazi L’ ingresso principale è collocato in posizione baricentrica , esattamente nel punto d’incontro dei due corpi edilizi. Questa scelta non solo è razionale dal punto di vista distributivo, ma restituisce anche una chiara gerarchia agli spazi: dal pubblico (la strada e i parcheggi esterni) al privato (l’atrio, le camere, il giardino) . Proprio l’ atrio interno colpisce per la sua articolazione spaziale: non si presenta come un semplice spazio di passaggio, ma come un ambiente ricercato, con lievi dislivelli e gradini curvilinei che lo rendono fluido e accogliente. Si percepisce un’intenzione progettuale che mira a qualificare ogni ambiente , anche quelli di servizio, con attenzione al dettaglio. Quinte cieche e giochi chiaroscurali Le testate dei due blocchi edilizi sono chiuse da quinte murarie cieche , caratterizzate da un rilievo verticale a righe , che crea un gioco di luci e ombre molto suggestivo, specie nelle ore del tramonto. Questi elementi, apparentemente semplici, svolgono una duplice funzione: decorativa e climatica . Proteggono dal sole diretto e dai venti, contribuendo alla regolazione termica dell’edificio, e allo stesso tempo conferiscono un carattere distintivo alla composizione architettonica. Il trattamento plastico di queste superfici denota un gusto per il dettaglio scultoreo che si rifà a certe sperimentazioni del modernismo europeo degli anni Sessanta, pur rimanendo sobrio ed equilibrato. Dialogo con la natura Uno degli aspetti più interessanti dell’Eurotel è il suo rapporto con l’ambiente naturale circostante . In un’epoca in cui la crescita edilizia rischiava spesso di compromettere i paesaggi costieri, questo progetto mostra invece una volontà di integrazione . Il complesso non sovrasta il contesto, ma si dispone orizzontalmente, con altezze contenute , lasciando spazio alla vegetazione e valorizzando l’esperienza del soggiorno all’aperto. Il giardino centrale con piscina, oltre alla funzione estetica e ricreativa, rappresenta anche una continuità visiva con la pineta , che filtra la luce e regala ombra e frescura agli ambienti interni. Un moderno concetto di ospitalità Nel complesso, l’Eurotel rappresenta un modello di ospitalità moderna : razionale nella distribuzione, elegante nei dettagli, sensibile al clima e al paesaggio. La combinazione tra comfort funzionale e raffinatezza architettonica è evidente sia negli spazi comuni , come l’atrio e il giardino, che nelle facciate disegnate con ritmo e misura. Questo approccio alla progettazione alberghiera è emblematico del clima culturale italiano alla fine degli anni Sessanta, quando la qualità architettonica era ancora un elemento centrale nella definizione del paesaggio turistico . Una gemma discreta tra gli alberghi del litorale Lontano dalle esuberanze formali o dai giganti dell’industria alberghiera contemporanea, l’Eurotel resta una gemma discreta , capace di esprimere l’equilibrio tra architettura e vacanza. Con la sua composizione misurata , i materiali scelti con attenzione e un’ idea chiara di spazio e luce , questo edificio non è solo un luogo dove soggiornare, ma un esempio di come anche un albergo possa essere un’opera d’architettura pensata con intelligenza e sensibilità . Oggi, in un’epoca che riscopre il valore della sostenibilità e del rapporto tra costruito e natura, l’Eurotel si conferma attuale e prezioso : un piccolo capolavoro nel verde della Riviera. Precedente Successiva

  • 50 anni di Architettura a Lignano | Ville di Lignano

    50 anni di Architettura a Lignano 2024, 06 Agosto Diana Barillari Messaggero Veneto Culture Aldo Bernardis uno degli architetti più significativi che ha contribuito a plasmare l’identità di Lignano Sabbiadoro come una città moderna per le vacanze, unendo innovazione e rispetto per il paesaggio. Indietro Scopri di più... Aldo Bernardis: Un Architetto che Ha Trasformato Lignano Aldo Bernardis (1925-2012) è stato uno degli architetti più significativi che ha contribuito a plasmare l’identità di Lignano Sabbiadoro come una città moderna per le vacanze, unendo innovazione e rispetto per il paesaggio. La sua carriera si intreccia profondamente con la storia architettonica di Lignano, dove ha progettato alcuni degli edifici più iconici che caratterizzano ancora oggi la località balneare. Il libro Aldo Bernardis Architetture a Lignano 1953-2003 omaggia questo grande professionista, raccogliendo testimonianze, fotografie e riflessioni sulla sua opera. Il volume, curato da appassionati e studiosi, sottolinea come Bernardis abbia contribuito in modo determinante alla creazione di un contesto architettonico unico nel panorama nazionale. I Progetti Più Iconici di Bernardis a Lignano Bernardis, che ha collaborato con altri grandi architetti come Marcello D'Olivo e Gianni Avon, ha affrontato con originalità il tema della "casa al mare", creando residenze che rispondessero perfettamente alle esigenze di chi cercava una casa vacanze a contatto con la natura. Alcuni dei suoi lavori più celebri includono: Villa Prevedello (1954-55) : Conosciuta affettuosamente come "la pagodina", questa villa è stata una delle prime realizzazioni di Bernardis, che ha sperimentato l'uso innovativo di legno, acciaio e cemento armato per definire spazi e volumi. Villa Caiselli-Troppina : Anche dopo alcune modifiche, questa villa resta un esempio della qualità artigianale e del design che Bernardis ha saputo infondere nei suoi progetti, con un’attenta cura dei dettagli come l'“opus incertum” delle pareti. Villa Borgnolo (1955-56) : Un perfetto esempio di come Bernardis abbia integrato l’architettura con la natura. In questa villa, un pino marittimo cresce attraverso la soletta in cemento armato, creando un "virtuoso esempio di sostenibilità" e un legame tra l’opera umana e il paesaggio. La Terrazza a Mare (1967-72) : Il progetto che simbolizza l’amore di Lignano per il mare. Questa struttura, con il suo pontile coperto e la piattaforma con coperture a forma di conchiglia, è diventata il simbolo stesso della città. La sua leggerezza e la sua forma innovativa sono testimonianza della maestria di Bernardis, che ha saputo coniugare funzionalità e bellezza. L'Architettura del Mare: La Visione di Bernardis Bernardis ha affrontato con grande passione il tema dell'architettura sul mare, coniugando innovazione, estetica e il rispetto per il paesaggio naturale. La Terrazza a Mare è forse il suo progetto più celebre, un'opera che non solo ha reso Lignano una meta internazionale, ma ha anche trasformato il concetto di “luogo pubblico”. La sua struttura è un’ode al mare e alla leggerezza, con un uso innovativo del cemento armato che crea spazi dalle forme fluide, che sembrano fondersi con l’orizzonte marino. L’architetto ha esplorato anche l’uso della prefabbricazione con la torre Zanier (1958-60), un edificio che rappresenta un unicum nell’architettura italiana dell’epoca, con la sua pianta a Y e l’uso di pannelli prefabbricati. Il Futuro di Lignano: Riconoscimento e Conservazione L'opera di Bernardis ha avuto un impatto duraturo su Lignano, che è stata trasformata in una città turistica moderna grazie alla sua visione architettonica. Oggi, la Terrazza a Mare rimane un simbolo iconico della località, ed è essenziale che venga preservata nella sua forma originale, come sottolinea il libro, affinché continui a rappresentare lo spirito di Lignano. Oltre alla Terrazza a Mare , il Kursaal (1965-68), sebbene distrutto da un incendio e successivamente ricostruito negli anni '80, continua a evocare l'innovazione e il design che hanno contraddistinto la città. Altri progetti significativi includono la sede dello Yachting Club e il Municipio di Lignano , quest'ultimo caratterizzato dall'uso del brutalismo che, attraverso il cemento faccia a vista, crea una sintesi tra modernità e tradizione. L'Architetto e l'Uomo Oltre alla sua carriera, il libro offre anche uno spunto sulla personalità di Aldo Bernardis, descritto da chi lo ha conosciuto come un uomo con un grande senso dell'umorismo, amico della socialità e profondamente legato alla città di Lignano. Una delle curiosità emerse dalle testimonianze è che Bernardis trascorreva ogni mercoledì a Lignano, dedicato alla visita di cantieri e clienti, consolidando così il suo legame con la città che tanto amava. Il volume, inoltre, racconta come la sua influenza architettonica abbia contribuito a formare una vera e propria "fan base" di appassionati di architettura, che oggi riconoscono in Lignano un patrimonio architettonico di grande valore. Lignano e la Sua Architettura Aldo Bernardis è stato fondamentale nel dare a Lignano un carattere distintivo, rendendola non solo una città di vacanza, ma anche un esempio di architettura innovativa e integrata con la natura. I suoi progetti, in particolare la Terrazza a Mare, continuano a essere il cuore pulsante della località, simbolo di un’architettura che riesce a fondere leggerezza e solidità, modernità e tradizione. Oggi, l'opera di Bernardis è celebrata non solo per la sua bellezza, ma anche per il suo valore storico e culturale, e il libro Aldo Bernardis Architetture a Lignano 1953-2003 è un'importante testimonianza di questo straordinario legame tra architettura, mare e natura. Precedente Successiva

  • Edificio Fontana | Ville di Lignano

    Edificio Fontana Gianni Avon 1966 – 1967 Piazza del Sole & Viale a Mare, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Armonia tra commercio e residenza, con fontana monumentale e spazi porticati pensati come luoghi urbani accoglienti e domestici. Indietro Architettura urbana tra paesaggio e spazio pubblico Progettato e realizzato tra il 1966 e il 1967, l’ Edificio Fontana rappresenta uno dei casi più emblematici della volontà, tipica dell’epoca, di coniugare funzione commerciale, residenziale e qualità dello spazio urbano . Situato nel cuore di Lignano Pineta , all’estremità orientale di piazza del Sole, lungo il viale a Mare, questo edificio si presenta come una prosecuzione naturale del treno commerciale che caratterizza la spirale disegnata da Marcello D’Olivo. La particolarità dell’edificio è data da una forte vocazione orizzontale , a contrasto con le torri residenziali che si stavano sviluppando negli stessi anni. L’ articolazione dei volumi e la presenza scenografica della fontana lo rendono un unicum nel contesto urbano lignanese: un'opera che, pur nella sua discrezione formale, ambisce a diventare un nodo urbano significativo , un luogo di passaggio ma anche di sosta, in dialogo diretto con il mare e con il paesaggio costruito. La composizione orizzontale e la fontana monumentale L’elemento più iconico dell’edificio è sicuramente la fontana a gradoni , collocata sul prospetto sud. Essa si articola su più livelli, con vasche disposte in sequenza decrescente , a partire dalla copertura dell’edificio fino a terra. Questa scelta non è solo decorativa: la fontana diventa un vero e proprio dispositivo urbano , capace di chiudere visivamente la testata dell’edificio con un gesto architettonico forte, ma anche dinamico e vibrante. L’acqua, elemento ricorrente nella tradizione mediterranea e nella poetica architettonica degli anni Sessanta, qui assume un ruolo scenografico e simbolico : rappresenta la connessione tra la vita urbana e quella naturale, tra l’interno dell’edificio e il suo contesto. Le vasche a cascata introducono un ritmo visivo e sonoro che accompagna chi percorre il viale a Mare, attirando lo sguardo e invitando alla sosta. Commercio e residenza in equilibrio L’edificio è pensato come un organismo misto , capace di rispondere alle diverse esigenze funzionali tipiche di una località turistica in espansione. Il piano terra è interamente destinato ad attività commerciali , che si affacciano su uno spazio porticato continuo, a sua volta collegato direttamente al flusso pedonale del viale. Il portico non è un semplice elemento distributivo: grazie al controsoffitto in legno a listelli , è trasformato in uno spazio intermedio, quasi domestico , accogliente, ombreggiato e ritmato da una scansione precisa degli elementi strutturali. Il legno, materiale caldo e naturale, contribuisce a rendere questo ambiente più vicino alla scala umana, contrastando la freddezza che spesso caratterizza gli spazi commerciali standardizzati. Il primo piano è invece dedicato ad abitazioni , che beneficiano della posizione privilegiata dell’edificio. Le residenze, pur collocate sopra a una fascia attiva e rumorosa, mantengono un buon grado di privacy e comfort grazie alla sapiente distribuzione interna e all’orientamento verso aree verdi e spazi più tranquilli. Un linguaggio architettonico coerente e ben calibrato Il progetto dell’Edificio Fontana si distingue anche per l’ accurata gestione dei materiali e dei dettagli costruttivi . La copertura, sviluppata su più livelli digradanti , accompagna il declivio naturale del terreno e rafforza il senso di orizzontalità dell’intero impianto. Non si tratta di un semplice tetto tecnico, ma di un vero e proprio elemento compositivo, che dialoga con la fontana e ne riprende la logica a gradoni. Questa scelta conferisce all’edificio una leggerezza visiva che si contrappone alla compattezza volumetrica di altri interventi coevi. L’intero complesso appare così inserito nel paesaggio urbano con garbo e discrezione , evitando l’effetto monolitico e puntando invece su una logica di continuità con gli spazi pubblici adiacenti. I materiali impiegati — cemento, klinker, legno — sono utilizzati con misura e coerenza. Nessun elemento è superfluo, ogni scelta costruttiva risponde a un’esigenza funzionale o spaziale. La cura per i dettagli riflette una cultura del progetto che non si accontenta della resa estetica, ma cerca di costruire ambienti significativi, vivi e relazionali . L’edificio come luogo urbano: un’idea di città a misura d’uomo In un contesto come quello di Lignano Pineta — segnato da un piano urbanistico d’avanguardia e da un'intensa sperimentazione architettonica — l’Edificio Fontana si inserisce con una funzione urbana ben precisa : fare da cerniera tra il tessuto commerciale e il paesaggio marino. Non è un edificio isolato, bensì un elemento di continuità , una soglia tra due mondi. La sua progettazione attenta agli spazi collettivi, alla qualità percettiva e sensoriale dei materiali, all’equilibrio tra le diverse destinazioni d’uso, lo rendono un modello virtuoso di architettura urbana moderna . A differenza delle architetture residenziali introverse e chiuse in sé stesse, qui troviamo un’apertura programmatica al pubblico , un desiderio di costruire non solo edifici ma spazi di relazione . È una lezione che ancora oggi mantiene tutta la sua validità, in un tempo in cui le città sono sempre più alla ricerca di luoghi che sappiano coniugare funzionalità e identità. L’acqua come architettura e la città come paesaggio L’Edificio Fontana non è solo una costruzione ben riuscita: è un frammento di città , una riflessione concreta sul modo in cui l’architettura può generare qualità urbana senza gesti eclatanti, ma attraverso l’armonia tra funzione, materia e spazio pubblico . La sua fontana monumentale, che scende dal tetto fino a terra, è il simbolo di questa visione: l’architettura che si fa paesaggio , che accoglie e accompagna, che celebra l’acqua come elemento naturale e urbano insieme. In un luogo come Lignano, dove la relazione con l’ambiente è fondamentale, questo edificio rimane un punto di riferimento silenzioso ma eloquente . 4o Precedente Successiva

  • Arena Alpe Adria | Ville di Lignano

    Arena Alpe Adria Studio Nizzoli 1978 – 1988 Viale Europa, 26, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia Una delle opere architettoniche più emblematiche e innovative della città, rappresentando una fusione di storia, modernità e simbolismo. Indietro Combinazione di elementi L' Arena Alpe Adria , situata a Lignano Sabbiadoro in viale Europa, 26 , è una delle opere architettoniche più emblematiche e innovative della città, rappresentando una fusione di storia, modernità e simbolismo. Realizzata tra il 1978 e il 1988 , l'arena si propone come una rivisitazione postmoderna di un teatro romano , reinterpretando in modo creativo e sofisticato uno dei più celebri archetipi dell'architettura antica. Il progetto, concepito dallo Studio Nizzoli , che all'epoca era composto da Giuseppe Mario Oliveri , Antonio Susini , e Paolo Viola , ha visto una combinazione di elementi storici e simbolici, mescolando tradizione e innovazione con un linguaggio visivo unico. La sua costruzione si inserisce in un periodo in cui l'architettura postmoderna stava emergendo come risposta alle rigide forme moderniste, con una maggiore attenzione al contesto culturale e all'ironia visiva. L'ingresso "Anamorfico" e la Rivisitazione del Passato Una delle caratteristiche più affascinanti di questa struttura è l'ingresso, descritto dai progettisti come "anamorfico" . Si tratta di una soluzione che crea una dimensione riflessa , utilizzando uno specchio che restituisce un'immagine tridimensionale di se stessa. Questo approccio non solo fa riferimento a tecniche artistiche e architettoniche storiche, ma incorpora anche una riflessione sulla percezione visiva, che diventa una metafora del passaggio tra la realtà e la percezione alterata. L'ingresso non è solo un punto di accesso fisico ma anche un elemento simbolico che stimola il visitatore ad avvicinarsi all'opera in un modo nuovo, suggerendo un legame tra la memoria storica e la reinterpretazione contemporanea. In questo modo, l'Arena Alpe Adria non è semplicemente una replica di un antico modello architettonico, ma una reinterpretazione che dialoga con il presente attraverso l'uso di tecniche e simbolismi moderni. Il Giardino dei Sentieri che si Biforcano: Un Tributo a Borges Il design circostante dell'arena è un altro elemento distintivo, pensato come un paesaggio che gioca con le idee di labirinto e di spazio fragmentato. I progettisti, infatti, si ispirano all'opera letteraria di Jorge Luis Borges e in particolare al concetto di "giardino dei sentieri che si biforcano" . In omaggio a Borges, la progettazione del giardino non è lineare ma si sviluppa in modo complesso, come un percorso che si divide in molteplici direzioni. Questo spazio, concepito come un labirinto simbolico, è realizzato attraverso una combinazione di diversi tipi di mazes: dal labirinto mesopotamico a quello di Cnosso , fino alla versione "paleotecnica" costruita con sassi di fiume . Il labirinto, con la sua associazione al mito, al pensiero filosofico e al senso di esplorazione e di scoperta, diventa un elemento centrale del progetto, non solo come spazio fisico ma come metafora della ricerca e dell'incertezza. La scelta di utilizzare diversi tipi di labirinto e le varietà di materiali fa di questo giardino un'installazione che coinvolge i visitatori in un'esperienza sensoriale e intellettuale, invitandoli a riflettere sul rapporto tra il passato e il presente, tra l'arte e l'architettura. Il Colore, la Luce e la Struttura Postmoderna La struttura architettonica dell'Arena Alpe Adria è caratterizzata da un uso sapiente della luce e del colore, tipici dell'architettura postmoderna, che rifiuta la rigidità e la funzionalità a favore di un'espressione più libera e visivamente stimolante. Gli spazi sono progettati per essere vissuti e percepiti in modo dinamico, con l'uso di superfici che riflettono e modificano la luce, creando effetti scenografici che arricchiscono l'esperienza del visitatore. La scelta di includere un teatro romano come riferimento progettuale è interessante non solo per la sua rilevanza storica, ma anche per il modo in cui il design moderno riesce a riscoprire e rielaborare gli elementi tradizionali. L'arena non è una mera ripetizione del passato, ma piuttosto una continua rielaborazione della sua struttura e significato, contestualizzata in un’epoca in cui il concetto di spazio pubblico e di performance si evolve rapidamente. Una Visione Urbanistica Integrata L'Arena Alpe Adria si inserisce anche in un più ampio disegno urbanistico che comprende il Marina Punta Faro , realizzato dagli stessi progettisti tra il 1977 e il 1984, e altre opere contemporanee a Lignano. La presenza di questi progetti nella stessa area riflette un tentativo di creare un insieme coeso di spazi pubblici e privati, dove l'arte, l'architettura e il paesaggio si incontrano. La strategia di progettazione urbana di quegli anni mirava a valorizzare le potenzialità del territorio, sia in termini estetici che funzionali, integrando le nuove opere con il paesaggio naturale e urbano preesistente. Un Progetto che Definisce l'Identità di Lignano L'Arena Alpe Adria non è solo un monumento architettonico, ma anche un elemento fondamentale nell'identità visiva e culturale di Lignano Sabbiadoro . La sua forte presenza nel paesaggio urbano la rende un punto di riferimento, non solo per la sua funzione come spazio per eventi e spettacoli, ma anche come simbolo dell'approccio innovativo e creativo che ha caratterizzato la città negli anni Settanta e Ottanta. Il progetto di Nizzoli Studio ha avuto un impatto significativo nel panorama architettonico dell'epoca, non solo per la sua originalità ma anche per la sua capacità di dialogare con il passato e con le esigenze della contemporaneità. Oggi, l'Arena Alpe Adria rimane un'icona di Lignano Sabbiadoro , un esempio di come l'architettura possa non solo rispondere a necessità funzionali ma anche trasformarsi in un'opera d'arte, ricca di simbolismo e di significato. In conclusione, l'Arena Alpe Adria rappresenta una delle realizzazioni più significative dell'architettura postmoderna in Italia, un'opera che, con la sua rivisitazione di temi storici e la sua esplorazione di spazi simbolici, continua a suscitare interesse e ammirazione. La sua presenza a Lignano non solo arricchisce il patrimonio architettonico della città, ma la rende anche un punto di riferimento culturale, attirando visitatori da tutto il mondo. Precedente Successiva

  • Lignano Pineta | Ville di Lignano

    Lignano Pineta 1960 Görlich Editore Görlich Editore - Milano Un documento d’epoca fondamentale per comprendere le dinamiche progettuali e architettoniche che hanno dato forma alla celebre località turistica friulana. Indietro Scopri di più... Spiagge d’Italia n.1 – Lignano Pineta Pubblicato nel 1960, Lignano Pineta è il primo volume della collana “Spiagge d’Italia” e rappresenta un documento d’epoca fondamentale per comprendere le dinamiche progettuali e architettoniche che hanno dato forma alla celebre località turistica friulana. Il volume si concentra sull’originale visione urbanistica dell’architetto Marcello D’Olivo , che ideò una pianta a spirale per Lignano Pineta: una soluzione inedita e all’avanguardia, in cui la progettazione edilizia si fonde con l’ambiente naturale preesistente, in particolare con la rigogliosa pineta. Il testo e le fotografie d’epoca illustrano l’equilibrio raggiunto tra sviluppo urbanistico e rispetto paesaggistico, anticipando il concetto di urbanistica sostenibile , oggi centrale nella pianificazione territoriale. Oltre a documentare l’intervento di D’Olivo e le prime fasi della costruzione di Lignano Pineta, il libro testimonia lo spirito ottimista del dopoguerra, quando l’Italia si confrontava con il bisogno di modernizzare le proprie coste e renderle accessibili a un turismo emergente ma consapevole. Precedente Successiva

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