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Villa Sordi

Aldo Bernardis

1958 – 1959

Arco del Maestrale & Raggio del Bisato, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia

Si distingue per un'ampia copertura in coppi e una struttura introversa, ideata come rifugio privato per l'attore.

Villa Sordi

Un Ritiro Privato per Alberto Sordi, tra Architettura e Funzionalità

Nel cuore di Lignano Pineta, a cavallo tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60, nasce una delle abitazioni più emblematiche della zona: la Villa Sordi. Questo progetto, voluto fortemente dal celebre attore Alberto Sordi, si inserisce all’interno di un'iniziativa promossa dalla società Lignano Pineta, che intendeva attrarre personaggi del mondo dello spettacolo per contribuire alla visibilità e alla promozione turistica della località. Per incentivare questa partecipazione, l’offerta era quella di un lotto di terreno gratuito, a condizione che ogni personaggio famoso costruisse una casa che riflettesse la propria personalità. Alberto Sordi aderì a questa proposta e diede vita a quella che è oggi conosciuta come Villa Sordi.


Un Progetto a Misura di Rifugio: Introversione e Privacy

La villa si caratterizza per la sua essenza introversa, pensata non per essere esposta al mondo, ma per offrire al celebre attore un rifugio lontano dalla curiosità pubblica. Progettata da Bernardis tra il 1958 e il 1959, la casa si presenta come una sorta di "tana" moderna, un luogo sicuro dove Sordi potesse ritirarsi e godere della sua privacy. Questo carattere di riservatezza è accentuato dalla scelta architettonica di orientare e modellare gli spazi in modo che la villa sembri quasi "nascosta", protetta dal rumore e dalle sollecitazioni esterne.

Il design di Villa Sordi è emblematico di un tipo di architettura che non si limita a rispondere a necessità funzionali, ma che gioca con la forma e la materia per creare un'atmosfera di intimità e sicurezza. La villa non è un edificio che si espone verso l'esterno, ma piuttosto si nasconde nel paesaggio, come una "capsula" che accoglie i suoi abitanti in un contesto protetto.


La Copertura in Coppi: Un Elemento Caratterizzante

Uno degli aspetti più riconoscibili di Villa Sordi è senza dubbio la sua copertura, costituita da un ampio tetto a coppi. Questa scelta non è solo una soluzione estetica, ma rappresenta anche un elemento simbolico. La copertura ampiamente inclinata ha un forte impatto visivo, connotando figurativamente l’edificio e amplificando il suo carattere introverso. La scelta dei coppi, un materiale tradizionale, richiama le tipiche abitazioni rurali italiane, ma qui viene reinterpretato in chiave moderna, integrandosi perfettamente con le linee sobrie e minimali del resto dell’architettura.

La copertura è anche una risposta alle condizioni climatiche della zona: l’inclinazione permette un'efficace gestione delle acque piovane, proteggendo al contempo gli ambienti interni dalla luce solare diretta, elemento essenziale in un contesto residenziale pensato per la privacy e il riposo.


Struttura e Forma: L’Articolazione del Tetto e dei Telai

Il tetto di Villa Sordi si appoggia su una serie di telai in cemento piegati ad angolo ottuso, una soluzione che rappresenta un equilibrio perfetto tra funzionalità e ritmo visivo. Questi telai non solo svolgono una funzione statica fondamentale, supportando il peso del tetto, ma contribuiscono anche a definire un ritmo cadenzato nei prospetti della villa. L’inclinazione degli angoli e l’articolazione dei telai creano un effetto visivo dinamico che guida l’occhio lungo le facciate, rendendo l’edificio visivamente interessante senza mai perdere la sua sobrietà e il suo carattere riservato.

Questa particolare attenzione alla struttura e alla forma evidenzia una delle qualità distintive del progetto: l'abilità del suo architetto, Bernardis, nel controllare e manipolare le forme strutturali in modo da rispondere in maniera efficace alle necessità pratiche senza sacrificare l'estetica. La scelta di telai piegati ad angolo ottuso non è solo una questione di estetica, ma anche una risoluzione ingegneristica che permette di ottenere un edificio solido e stabile, ma al contempo con un carattere innovativo e distintivo.


La Collaborazione con Marcello D’Olivo e l’Impresa Ursella

Un altro aspetto che merita di essere sottolineato è la lunga collaborazione di Bernardis con il progettista Marcello D'Olivo e l’impresa Ursella, che ha giocato un ruolo fondamentale nella realizzazione del progetto. D’Olivo, figura di spicco nel panorama architettonico italiano dell'epoca, ha condiviso con Bernardis la visione di un’architettura che fosse al tempo stesso innovativa e radicata nella tradizione. L’impresa Ursella, dal canto suo, ha contribuito con la sua esperienza nel campo delle costruzioni, garantendo che il progetto fosse realizzato con la massima attenzione ai dettagli e alla qualità dei materiali.

Questa collaborazione ha permesso di ottenere una villa che non è solo un’opera architettonica, ma anche un esempio di come la sinergia tra progettista, ingegnere e costruttore possa dar vita a un edificio che resiste alla prova del tempo, sia dal punto di vista strutturale che estetico.


Il Ruolo della Villa Sordi nella Promozione di Lignano Pineta

La costruzione di Villa Sordi non fu solo un atto di creazione architettonica, ma anche un passo importante per la promozione di Lignano Pineta come località turistica di prestigio. Offrendo terreno gratuito a personalità del mondo dello spettacolo, la società Lignano Pineta mirava a attrarre l’attenzione dei media e a costruire una rete di vip che avrebbero contribuito a dare visibilità alla località. La presenza di Sordi, uno degli attori più amati e conosciuti in Italia, ha avuto un impatto significativo sulla popolarità di Lignano Pineta, contribuendo a far crescere l’interesse per la zona e a cementare la sua reputazione come meta turistica esclusiva.


Un'Eleganza Discreta e Funzionale

Villa Sordi non è solo un rifugio privato per Alberto Sordi, ma anche un esempio di architettura che riflette la ricerca dell’intimità e della privacy attraverso una forma innovativa e funzionale. La villa è un’opera di grande eleganza, ma allo stesso tempo è un luogo che nasconde il suo fascino, puntando sulla discrezione piuttosto che sull’esposizione. Il progetto di Bernardis, arricchito dalla collaborazione con Marcello D’Olivo e l’impresa Ursella, rappresenta una delle vette dell’architettura residenziale dell’epoca, capace di fondere tradizione e modernità in modo perfetto.

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