
Modernismo, paesaggio e volumi in equilibrio
Un progetto scolpito nella sabbia
Con Villa Paiani, l’architetto Paolo Pascolo realizza una delle sue opere più coerenti con la poetica dell’inserimento nel paesaggio. Costruita tra il 1956 e il 1957 lungo uno dei raggi della spirale urbanistica tracciata da Marcello D’Olivo, questa abitazione dialoga con la natura della pineta, rispettando la morfologia del terreno e interpretando in chiave moderna le suggestioni dello spazio domestico del secondo dopoguerra.
L’edificio accoglie due appartamenti, di cui uno organizzato su due livelli (duplex), e si sviluppa in senso orizzontale, adagiandosi parzialmente su una duna, secondo una logica di integrazione morfologica e di sottrazione piuttosto che di sovrapposizione.
Un'architettura che segue il suolo
L’impianto architettonico di Villa Paiani non impone regole al paesaggio ma ne accoglie la forma, asseconda i rilievi naturali e si fonde con la pineta. Questa volontà progettuale è evidente nella configurazione volumetrica bassa e distesa, in cui i pieni e i vuoti si incastrano con equilibrio e precisione.
L’edificio non si sviluppa in altezza, ma orizzontalmente, scegliendo la strada della connessione con il terreno piuttosto che del distacco. La villa diventa così prolungamento del suolo, architettura fusa con la duna.
Materiali e finiture: la materia come linguaggio
Paolo Pascolo lavora qui con grande attenzione all’espressività dei materiali:
I volumi principali sono realizzati in laterizio a vista,
Le superfici secondarie sono intonacate di bianco,
Le aperture sono sottili finestre a nastro,
Le linee orizzontali dominano, evitando spigoli inutili o eccessi decorativi.
Il contrasto tra il caldo rossastro del mattone e il bianco puro dell’intonaco conferisce all’edificio una qualità scultorea. Le ombre che si proiettano sulle superfici variano durante il giorno, animando i prospetti e accentuando le geometrie pulite.
Spazio, vento, luce: una casa per il clima di Lignano
Elemento chiave nella progettazione sono i muri prolungati alle estremità, che assolvono a più funzioni:
delimitano le pertinenze private tra le due abitazioni,
proteggono dal vento di mare proveniente da est e da sud,
generano una percezione plastica dei volumi.
Le finestre a nastro, distribuite con misura lungo il perimetro, illuminano le camere con luce naturale zenitale e garantiscono una ventilazione incrociata adatta al clima estivo. Anche qui, come in molte architetture coeve della costa adriatica, l’attenzione al comfort ambientale è parte integrante del progetto.
L'influenza californiana: una modernità internazionale
In questa villa si avverte l’eco delle esperienze moderniste californiane degli anni '50, in particolare nei riferimenti all’opera di Richard Neutra, Craig Ellwood, Charles e Ray Eames.Come in quei casi, anche in Villa Paiani l’architettura si presenta come:
pura geometria,
struttura a vista,
rapporto fluido tra interno ed esterno,
uso intelligente dei materiali locali e industriali.
Pascolo guarda quindi a una modernità internazionale, ma la radica nella specificità del luogo: la sabbia, il vento, la pineta, la luce.
Una villa per due: privacy, orizzontalità e modularità
I due appartamenti che compongono la villa sono indipendenti ma progettati in continuità volumetrica, secondo un principio di modularità abitativa. Uno dei due è su due livelli, con zona giorno e zona notte separate, mentre l’altro si sviluppa in piano.
La disposizione è pensata per garantire la privacy e al contempo mantenere una coerenza architettonica. Il linguaggio è unitario, ma mai ripetitivo. Le soluzioni tipologiche parlano il linguaggio della casa vacanze funzionale, compatta e razionale.
Una modernità silenziosa e integrata
Villa Paiani è uno degli esempi più maturi dell'architettura moderna a Lignano Pineta.Non fa sfoggio di ardite sperimentazioni formali, ma propone una modernità misurata, concreta e profonda, fatta di scelte tipologiche raffinate, materiali onesti e rispetto per il contesto naturale.
In un'epoca in cui l’urbanizzazione delle località costiere correva il rischio di snaturare il paesaggio, questo progetto dimostra come si potesse costruire con misura, abitare il paesaggio senza distruggerlo e tradurlo in architettura.
Promuovere oggi la conoscenza di opere come Villa Paiani significa restituire centralità a un’idea di progettazione etica, estetica e ambientale, che può ancora offrire modelli virtuosi per il nostro tempo.