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Casa Cudini

Enor Milocco

1955

Arco della Paranza, 20, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia

Casa a un piano con due appartamenti. Quinte in mattoni e copertura leggera definiscono uno spazio abitativo integrato con la pineta.

Casa Cudini
Leggerezza costruttiva e integrazione nel paesaggio pinetato

Un progetto discreto e coerente, immerso nel paesaggio

Casa Cudini è una delle più riuscite espressioni della “casa-tipo” a Lignano Pineta. Costruita nel 1955 da Enor Milocco, uno dei principali collaboratori di Marcello D’Olivo, rappresenta un esempio emblematico della ricerca di continuità tra piano urbanistico e architettura abitativa.

L’immobile si sviluppa in un lotto appartato dell’Arco della Paranza, immerso nella pineta, ed è composto da due appartamenti affiancati su un unico piano, secondo un modello abitativo semplice e funzionale, perfetto per il contesto vacanziero e la scala del quartiere.


Distribuzione funzionale e pianta razionale

La casa adotta una pianta lineare e simmetrica, che accoglie due unità abitative con accessi separati e ambienti speculari. Le camere da letto si affacciano su spazi esterni protetti, mentre i soggiorni si aprono verso la pineta, assicurando privacy e continuità visiva con il giardino.

La distribuzione è chiara, ben calibrata, riflette un principio razionale di ottimizzazione dello spazio senza sacrificare il rapporto con l’esterno, tanto caro all’architettura lignanese del dopoguerra.


Le quinte murarie: elementi di spazio e filtro

L’elemento architettonico più distintivo è dato dalle quinte in mattoni a vista, che si prolungano oltre il perimetro della copertura. Questi setti murari non solo fungono da filtri visivi, ma definiscono piccoli cortili privati all’aperto, a diretto servizio delle camere.

Si tratta di spazi di transizione tra interno ed esterno, capaci di creare ambienti intimi, ombreggiati, ben ventilati, perfettamente inseriti nel clima mediterraneo e nella morfologia del lotto. L’uso del mattone come materiale a vista conferisce inoltre matericità e senso di permanenza, nonostante la scala contenuta dell’intervento.


Copertura leggera: un gesto di eleganza strutturale

A sovrastare l’intera struttura c’è una sottile lastra piana, sostenuta da setti murari e da esili pilastrini arretrati. La sua configurazione compositiva risponde a un preciso disegno:

  • i pilastri arretrati rispetto alla muratura creano l’effetto di una copertura sospesa,

  • l’interazione tra pieni e vuoti restituisce una sensazione di leggerezza e ritmo,

  • le aperture sono calibrate sul passo dei pilastri, assicurando coerenza strutturale e visiva.

Questa scelta progettuale rafforza la poetica della sospensione, un tema già presente nel lavoro di D’Olivo ma che Milocco reinterpreta con una propria voce, più pacata ma altrettanto efficace.


In continuità con il piano urbanistico di D’Olivo

Casa Cudini non è un episodio isolato, ma un tassello consapevole del disegno urbano spiraliforme della Lignano Pineta voluta da Marcello D’Olivo. La scala dell’edificio, la ritmica dei volumi, il rispetto del verde e delle distanze costruiscono un dialogo continuo tra architettura e natura, obiettivo fondamentale della visione urbanistica originaria.

Milocco, pur firmando il progetto in autonomia, mostra un profondo rispetto per il disegno urbano del maestro, contribuendo con un linguaggio coerente e mai invadente alla costruzione di un quartiere dal carattere omogeneo ma non ripetitivo.


Materiali e tecniche costruttive

  • Murature in mattoni faccia a vista

  • Copertura in laterocemento a vista

  • Serramenti metallici, semplici e funzionali

  • Setti murari a tutta altezza con funzione portante e di filtro


L’uso di materiali locali, unito a una posa a secco e a una logica prefabbricata minimale, dimostra una notevole intelligenza economica e costruttiva, in linea con le esigenze della committenza e con il contesto residenziale.


Architettura silenziosa, ma essenziale

Casa Cudini è un esempio di architettura silenziosa, quasi mimetica, che però riesce a trasmettere un alto livello di coerenza, razionalità e comfort ambientale. È una delle tante "case-tipo" che popolano la Lignano degli anni Cinquanta, ma si distingue per la qualità del disegno, per la raffinatezza nella distribuzione e per l’intensità del rapporto con il paesaggio.

In essa si riconosce una filosofia abitativa mediterranea, fondata sull’equilibrio tra interno ed esterno, tra spazio privato e contesto urbano, tra forma e funzione.

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