Marcello D'Olivo
1921–1991
Marcello D’Olivo, architetto modernista, pittore e urbanista visionario, ha lasciato il suo segno indelebile su Lignano Pineta attraverso la famosa "Spirale" urbana. Un'opera che intreccia natura, design organico e innovazione, esplorando il connubio tra estetica, territorio e sperimentazione su scala internazionale.
Marcello D’Olivo: visionario architetto della spirale e dell’architettura organica
Marcello D’Olivo (1921–1991) è stato una figura di spicco dell’architettura contemporanea, lasciando un segno indelebile nel Friuli-Venezia Giulia e oltre. Nato in una famiglia di decoratori, si formò al liceo artistico di Venezia e completò gli studi in Architettura presso lo IUAV nel 1947, nel difficile contesto del secondo dopoguerra. Fin da allora si delineava la sua visione organica e innovativa.
La spirale urbana di Lignano Pineta
Nel 1953 firmò il piano urbanistico di Lignano Pineta, caratterizzato dall’iconica “chiocciola”, una struttura viaria spiraliforme pensata per armonizzarsi con la vegetazione e la pineta circostante. Pubblicato su Domus nel 1954, questo progetto esprimeva una sintesi tra rispetto ambientale e abitare turistico, precorrendo nuovi approcci architettonici.
Tra architettura e pittura, oltre i confini
Artista e urbanista poliedrico, D’Olivo non si limitò al panorama locale ma si cimentò in sfide internazionali, come la ricostruzione mediorientale e progetti urbanistici in Africa. Tra le sue opere spiccano anche sperimentazioni con la prefabbricazione e residenze organiche come Villa Spezzotti a Lignano, in cui esterni e interni sembrano fondersi in un dialogo continuo.
Un maestro di visione e sperimentazione
La sua produzione, vasta e variegata, comprende quasi 400 progetti che spaziano dall’architettura all’urbanistica, fino alla pittura. Attivo in Libia, Libano e Gabon, arrivò a progettare una città satellite a Libreville. Nel 1972 sintetizzò la sua filosofia in Discorso per un’altra architettura, un manifesto che riflette il suo equilibrio tra estetica artistica, rispetto naturale e innovazione tecnologica.
Riscoperta e valorizzazione postuma
Dopo la sua scomparsa, la città di Udine e altre istituzioni hanno celebrato la sua eredità attraverso mostre retrospettive e iniziative commemorative, come la piazza a Lignano Pineta dedicata al suo nome. Il centenario della sua nascita nel 2021 ha visto nuovi approfondimenti critici da parte di esponenti illustri come Massimiliano Fuksas e Gillo Dorfles.
Marcello D’Olivo rimane una figura imprescindibile nell’architettura del Novecento. La sua ricerca organica, associata a un’audace visione del rapporto tra forme urbane e natura, offre spunti fondamentali per quanti oggi lavorano alla tutela e valorizzazione del paesaggio architettonico moderno.
