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Torre Ariston

Gianni Avon, Silvano Zorzi

1960 – 1963

Arco della Vela, 32, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia

Il primo grattacielo di Lignano Pineta: sedici piani residenziali su basamento commerciale, vista mare e design razionale.

Torre Ariston

Verticalità moderna nel cuore di Lignano Pineta

Costruita tra il 1960 e il 1963, Torre Ariston rappresenta una delle icone architettoniche più significative di Lignano Pineta, non solo per la sua altezza imponente, ma soprattutto per il ruolo simbolico e funzionale che ha assunto all’interno del disegno urbanistico della località friulana. Progettata da Giulio Avon in collaborazione con l’ingegnere strutturista Silvano Zorzi, la torre nasce per volontà dell’imprenditore Giuseppe Anzil, uno dei soci fondatori della società Lignano Pineta, con l’obiettivo di creare un nuovo polo di attrazione all’estremità orientale della celebre spirale progettata da Marcello D’Olivo.


Un landmark urbano tra architettura e marketing territoriale

L’intuizione di Anzil era chiara e ambiziosa: realizzare un complesso integrato a destinazione mista, capace di combinare funzioni residenziali e commerciali in una struttura di forte impatto visivo, che potesse diventare una sorta di “faro urbano” in grado di guidare lo sviluppo della zona est della città. In questo senso, Torre Ariston è un esempio emblematico di come l’architettura moderna possa farsi strumento di pianificazione territoriale, contribuendo a dare identità e coesione a un paesaggio urbano in trasformazione.

Il progetto si articola su due componenti principali: un basamento orizzontale destinato a ospitare attività commerciali (negozi, servizi, spazi di aggregazione) e, sopra di esso, la torre residenziale di sedici piani che si erge in modo netto e riconoscibile sullo skyline di Lignano.


Composizione architettonica e struttura

Dal punto di vista compositivo, la torre presenta un impianto simmetrico e razionale, in linea con i canoni del modernismo europeo. La struttura portante è definita da un nucleo di controvento aggettante, che funge anche da elemento distributivo verticale, contenendo il vano scala e gli ascensori. Questo nucleo si distingue visivamente grazie alla presenza di finestre a feritoia, che alleggeriscono la massa e creano un ritmo verticale sulla facciata.

Attorno al nucleo centrale si sviluppano, a ogni piano, quattro appartamenti, ciascuno con una configurazione interna leggermente diversa per rispondere a esigenze abitative differenti. Tutte le unità sono dotate di ampie terrazze rivolte verso il mare, vero punto di forza dell’edificio, che valorizzano la vista e l’illuminazione naturale, rendendo ogni appartamento unico nel suo genere.

Un tratto distintivo dell’edificio è la presenza delle fasce marcapiano bianche che corrono orizzontalmente lungo i prospetti, sottolineando la scansione regolare dei livelli. Questi elementi, appena aggettanti rispetto al filo di facciata, creano un gioco di luci e ombre che accentua l’orizzontalità del disegno e il contrasto con il rivestimento in klinker scuro, materiale scelto per la sua resistenza e durabilità, ma anche per il suo impatto visivo raffinato.


Tecnica e innovazione: la firma di Silvano Zorzi

La collaborazione con l’ingegnere Silvano Zorzi – figura di rilievo nel panorama dell’ingegneria strutturale italiana del Novecento – ha consentito di affrontare in modo innovativo le sfide tecniche poste dalla realizzazione di un edificio così alto, in un’area soggetta a condizioni climatiche marine. La struttura in cemento armato è stata progettata per garantire la massima stabilità, anche grazie alla centralità del nucleo portante, che distribuisce i carichi verticali e resiste alle sollecitazioni orizzontali dovute al vento.

Zorzi, noto per i suoi studi sull’ingegneria dei materiali e per la collaborazione con importanti architetti italiani, ha saputo trovare una sintesi efficace tra estetica e tecnica, conferendo alla torre quella leggerezza apparente che contrasta con la sua massa effettiva.

Inserimento urbano e impatto sul contesto

Pur nella sua verticalità marcata, Torre Ariston non si impone in modo dissonante sul contesto, ma dialoga con esso. Questo è possibile grazie alla presenza del basamento commerciale che media il passaggio dalla scala pedonale a quella urbana, e all’inserimento nel disegno della spirale di D’Olivo, che ne accoglie e giustifica la posizione scenografica all’estremità est.

La torre è diventata in breve tempo un punto di riferimento visivo per chi arriva a Lignano, una sorta di totem che annuncia la presenza della città e ne riflette l’ambizione moderna. La sua posizione, vicina al mare e visibile da lontano, ha rafforzato l’identità della zona, contribuendo alla trasformazione di Lignano Pineta in una vera e propria “città turistica moderna”.


Un’eredità ancora attuale

Oggi, a distanza di oltre sessant’anni dalla sua costruzione, Torre Ariston continua a essere un simbolo della capacità visionaria dei suoi ideatori. È una testimonianza concreta della fase pionieristica dello sviluppo di Lignano Pineta, in cui urbanistica, architettura e imprenditoria si intrecciarono per dare forma a un nuovo modello di città balneare.

Il suo linguaggio architettonico essenziale, la qualità costruttiva e l’attualità delle soluzioni abitative – orientate al comfort, alla vista e alla funzionalità – rendono questo edificio ancora oggi estremamente interessante sotto il profilo progettuale. Inoltre, rappresenta un importante caso studio per chi si occupa di riqualificazione dell’edilizia moderna, dimostrando come la buona architettura possa mantenere intatto il proprio valore nel tempo.


Torre Ariston non è solo un grattacielo sul mare: è un manifesto di modernità, un segnale architettonico che ha saputo coniugare ambizione e rigore, estetica e funzione, visione imprenditoriale e qualità progettuale. La sua presenza nel tessuto urbano di Lignano Pineta continua a raccontare una storia di innovazione e lungimiranza, offrendo un punto di vista privilegiato – in tutti i sensi – sulla città e sul suo paesaggio.

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