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Residenza dei Pini

Gianni Avon

1962 – 1963

Viale dell'Industria, 8, 33054 Lignano Sabbiadoro UD, Italia

Complesso immerso nella pineta litoranea, integrato nel paesaggio e articolato per offrire sempre viste verso il mare.

Residenza dei Pini

Architettura e natura in perfetta sintonia nella Riviera di Lignano

Nel 1962, il lembo di pineta in cui sorgerà la Residenza nei Pini era ancora un paesaggio intatto: un tratto di litorale ai margini della nuova lottizzazione balneare di Lignano Riviera, dove la presenza dell’uomo si limitava a pochi segni sparsi. È in questo contesto ancora vergine, tra sabbia, pini marittimi e mare, che prende forma un intervento residenziale capace di conciliare la modernità edilizia con il rispetto per l’ambiente naturale.

La Residenza nei Pini non è solo un nome evocativo: è una dichiarazione d’intenti. L’edificio si pone con delicatezza nel contesto paesaggistico, cercando l’integrazione visiva e funzionale con il verde circostante, grazie a una progettazione attenta sia in pianta sia in alzato. Il risultato è un’architettura che non domina, ma dialoga, che non esclude, ma abbraccia il paesaggio, configurandosi come uno dei migliori esempi di edilizia vacanziera rispettosa dell’ambiente.


Un’impronta leggera nel paesaggio

L’intervento si distingue da subito per una scelta progettuale precisa: articolazione e frammentazione, sia a livello planimetrico che volumetrico. Nessun blocco monolitico, nessuna massa compatta: la Residenza nei Pini si compone di volumi sfalsati, disassati, discontinui, che seguono la topografia del terreno e lasciano spazio tra un’unità e l’altra per la vegetazione preesistente.

Questa scelta permette di preservare numerosi alberi originari, che non vengono abbattuti ma integrati nel progetto come parte del disegno architettonico. Gli edifici sembrano quasi galleggiare tra i pini, nascosti, protetti, ombreggiati. Ogni prospetto si apre verso scorci naturali, offrendo viste diverse ma sempre interessanti e mai banali.


Una varietà controllata: tipologie e orientamenti

Il complesso ospita diverse unità immobiliari per vacanze, variabili da un minimo di un vano monolocale fino a un massimo di tre stanze, offrendo così un ventaglio di soluzioni abitative adatte a varie esigenze. Questa varietà non è casuale ma inserita in una logica distributiva chiara, che punta a favorire la privacy, la ventilazione naturale, e soprattutto la vista sul mare.

Ogni unità abitativa è orientata in modo differente, ma tutte condividono una caratteristica fondamentale: nessuna è cieca al paesaggio. Le aperture finestrate sono posizionate per offrire scorci sempre liberi verso l’orizzonte marino o verso la pineta, mai verso muri o cortili chiusi. Questa attenzione alla qualità dell’abitare si riflette anche nella presenza di logge e terrazze, che fungono da filtri tra interno ed esterno, estensioni vive dello spazio domestico.


Materiali sobri e colori neutri: discrezione e misura

Uno degli aspetti più eleganti e moderni della Residenza nei Pini è la scelta cromatica e materica. La tavolozza è essenziale, quasi monastica: intonaco bianco per le superfici murarie, persiane bianche, copertura e marcapiani in tonalità scure, probabilmente grigio antracite o marrone profondo.

Questi colori neutri e naturali si mimetizzano perfettamente con l’ambiente: il bianco dialoga con la luce mediterranea e riflette il sole estivo senza abbagliare; le parti scure riprendono il tono del terreno sabbioso e della corteccia dei pini. È un approccio che potremmo oggi definire ecologico e bioclimatico, ma che all’epoca era soprattutto espressione di sobrietà e sensibilità progettuale.

Dal punto di vista costruttivo, la struttura è semplice ma solida: muratura e cemento armato, impiegati con razionalità. Non vi sono elementi decorativi superflui, ma una ricerca precisa di equilibrio tra pieni e vuoti, tra luce e ombra, tra materiali grezzi e superfici trattate.


Contesto urbanistico: tra sperimentazione e rispetto

L’area di Lignano Riviera, nei primi anni ’60, rappresentava un terreno fertile per la sperimentazione urbanistica e architettonica. A differenza di Lignano Sabbiadoro, già più densamente edificata, Riviera veniva pensata come un quartiere più rarefatto, con edifici immersi nel verde, in grado di offrire esperienze di soggiorno alternative e più intime.

In questo quadro, la Residenza nei Pini incarna pienamente lo spirito originario del piano urbanistico: bassa densità edilizia, rispetto della pineta, accessibilità ai servizi ma anche contatto diretto con la natura. L’edificio non solo si conforma al piano, ma ne rappresenta un’interpretazione colta e sofisticata.


Una lezione per l’oggi: l’attualità di un’architettura discreta

A oltre sessant’anni dalla sua realizzazione, la Residenza nei Pini resta un esempio attualissimo di buona architettura: un progetto che ha saputo coniugare esigenze abitative, rispetto ambientale e qualità estetica, anticipando molte delle tematiche oggi centrali nel dibattito contemporaneo su città e territorio.

In un’epoca in cui l’impatto edilizio sulla natura è al centro delle riflessioni ecologiche, la Residenza nei Pini ci ricorda che l’architettura può inserirsi nel paesaggio senza deturparlo, contribuendo invece a valorizzarlo. Non è solo una residenza per le vacanze: è un piccolo manifesto silenzioso di ciò che può essere una cultura del costruire responsabile.


Abitare tra i pini, vivere il paesaggio

La Residenza nei Pini non colpisce per l’altezza, per l’ostentazione o per il design spettacolare. Colpisce per la misura, la coerenza, la naturalezza con cui si inserisce nel suo contesto. È un esempio raro di architettura capace di essere “minima” senza essere banale, moderna senza essere invasiva, funzionale senza rinunciare alla poesia dello spazio.

Un modello prezioso, da custodire e da studiare, per chiunque voglia comprendere come si possa costruire bene, anche in riva al mare, anche tra i pini.


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