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"Una villa di Marcello D’Olivo"

Marcello D’Olivo: Maestro delle Curve e Visionario dell’Architettura di Lignano

Marcello D’Olivo, celebre architetto friulano, ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’architettura italiana. Con la sua visione unica, basata sulla predominanza delle curve, D’Olivo ha creato opere che riflettono un profondo rispetto per la natura e l’armonia tra paesaggio e urbanizzazione.
Nato nel 1921 e laureato in architettura a Venezia, D’Olivo ha presentato nel 1952 il progetto urbanistico per Lignano Pineta. All’epoca, questa zona dell’Alto Adriatico era una vasta area boscosa alle foci del fiume Tagliamento, uno scenario che ispirò anche i romanzi di Ernest Hemingway. Il progetto di D’Olivo, nato dalla lottizzazione turistica della zona, ha creato una perfetta fusione tra città e natura, grazie alla particolare strada a forma di spirale che conduce alle abitazioni immerse nel verde.

Tra le sue opere più significative a Lignano, spiccano due ville situate vicino al mare: Villa Mainardis e Villa Spezzotti. Quest’ultima, progettata per l’imprenditore Giovanni Battista Spezzotti come dono per la moglie Lydia Maria Rizzi, è stata completata nel 1957 e rappresenta l’ultimo edificio realizzato a Lignano da D’Olivo, che interruppe i rapporti con la Società Lignano Pineta a causa di disaccordi sul piano urbanistico.

Villa Spezzotti, oggi conosciuta come Villa Spezzotti Gregoratti, è un capolavoro in cui il segno di D’Olivo è evidente in ogni dettaglio. I muri perimetrali in cemento armato derivano dall’intersezione di circonferenze, e le curve si ritrovano anche negli inserti decorativi, come la scultura di Luciano Ceschia nel bagno padronale e il girasole in ceramica all’ingresso, anch’esso opera di Ceschia. L’interno della villa continua questo tema, con un caminetto circolare nella zona giorno e un corridoio curvo che conduce alla zona notte, dove anche gli infissi seguono linee curve.



















I mobili della villa sono integrati nell’architettura stessa. Gli armadi a muro, talvolta usati come elementi divisori, sono realizzati con listelli di essenze diverse (frassino, pitch pine, larice, rovere, mogano) e nella zona giorno sono rivestiti da una tela con disegni di segni zodiacali e galeoni. Le camere, ispirate agli interni di una nave, presentano pareti attrezzate curvilinee che fungono da armadi in nicchia e alcove. Anche la cucina richiama il mondo nautico, con comparti componibili e modulari simili ai casiers standard di Le Corbusier, altra fonte di ispirazione per D’Olivo. Il piano interrato nasconde una cambusa, utilizzata dagli Spezzotti per organizzare cene con artisti e intellettuali dell’epoca.



















Il giardino di Villa Spezzotti Gregoratti, nonostante la perdita della duna naturale su cui era costruita la villa negli anni Cinquanta, conserva ancora molti pini marittimi, a ricordo del paesaggio originario. Grazie agli attuali proprietari, consapevoli del valore storico e architettonico della villa, questo capolavoro ha mantenuto intatte le tracce del progetto originario di D’Olivo.

Oggi, Villa Spezzotti Gregoratti fa parte dell’associazione Raggi & ArchiTetture – Ville di Lignano. Fondata da alcuni proprietari, questa associazione si propone di promuovere lo studio e la divulgazione dell’architettura del Novecento lignanese, favorendone la tutela e la valorizzazione.

Articolo tratto dai contenuti presenti nel Catalogo 2024 di Billiani


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